le note della fede
Le note della fede. In ascolto con il papa
Musiche di Anton Brukner, commento di Benedetto XVI
Un'ora di guida all'ascolto con registrazioni video di alcune delle pagine musicali più amate da Joseph Ratzinger e i suoi testi di commento. Oggi (8 marzo 2013), ore 18,45, cineteca comunale (via Gambalunga 27, Rimini). Ingresso libero
A cura del cento culturale Il portico del vasaio e di Fondazione internazionale Giovanni Paolo II
07 03 2013 | Rimini | Autorizzazioni spiagge, c’è accordo tra Comune e balneari
Rimini | Autorizzazioni, c’è accordo tra Comune e balneari
Una conferenza di servizi tra gli uffici del Comune permetterà ai bagnini, che non dovranno quindi girare di ufficio in ufficio, di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie in tempo per rimontare le spiagge entro maggio. Almeno così sembra. Di questo e molto altro si è parlato oggi pomeriggio in Comune. Ore e ore di riunione, un conclave, con sindaco assessore e tecnici per una trentina di operatori balneari. Sono stati rivisti tutti i punti del piano arenile che impedivano la ristrutturazione delle spiagge, “per lo meno al 90 per cento”, dicono i bagnini. Dai giochi dei bimbi alle telecamere di sorveglianza, dagli steccati ai parametri delle pavimentazioni per garantire l’accesso ai disabili, dagli iter burocratici alle insegne, dalle aree per gli animali ai parcheggi per le bici. “Per ognuno il Comune ha trovato una soluzione, una norma, qualcosa che lo sbloccasse”.
Dalla porta della sala giunta di palazzo Garampi, quindi, i bagnini sono usciti fuori stanchi ma soddisfatti. “Assieme a sindaco, assessore e tecnici abbiamo cercato e trovato soluzioni legali ai problemi della spiaggia”, dice vittorioso Giorgio Mussoni, presidente Oasi Confartigianato. E’ stato elaborato un documento che nei prossimi giorni sarà pubblicato sul sito del Comune. Ma intanto “abbiamo apprezzato gli sforzi dell’amministrazione”, sottolinea Mussoni, “che su tutti i punti ha scelto la via meno burocratica, più celere e possibile”.
Il consenso è unanime. “Innanzitutto, un clima tutto nuovo”, spiega il presidente della cooperativa dei bagnini di Rimini sud, Mauro Vanni. “Un cambio di registro che si vede nella volontà da parte dell’amministrazione di venire incontro alle istanze della categoria e rispondere seriamente. Ad ogni inghippo il sindaco ha incaricato i tecnici di risolverlo e ha fermato lì la riunione fino a quando non è arrivata la soluzione”, da qui probabilmente il conclave lungo ore. Secondo Vanni, finalmente in Comune “hanno capito che le nostre istanze sono logiche e ragionevoli. Un fatto apprezzabile sotto l’aspetto politico”. Per tutto il resto si attende la pubblicazione del documento dell’amministrazione.
Da risolvere, rimarranno, “ma si tratta di cose marginali”, le questioni relative agli arredi urbani mobili (tavolini, panchine, bidoni per l’immondizia che di anno in anno vengono spostati) per i quali era stata chiesta l’esenzione dalla sanatoria ambientale, ai pali per le bandiere, all’estensione dei parchi giochi.
07 03 2013 | Rimini | Indagine biodigestore, i forestali dai testimoni
Rimini | Incidente biodigestore, i forestali dai testimoni
San Martino in Venti, i testimoni dell’incidente che lunedì scorso ha interessato l’indigesto biodigestore di Ca’Baldacci hanno ricevuto questa mattina la visita dei forestali. Le guardie indagano per conto della procura di Rimini che sul fatto, a seguito di una serie di esposti (da tempo chi abita lì segnala sempre a forestale, vigili, guardia di finanza & co. rumori forti e odori sospetti), ha aperto un’inchiesta. Ai residenti domande su “com’era andata la faccenda di lunedì sera”, su cosa hanno visto e sentito e “su cosa succede all’impianto da quando hanno aperto fino ad oggi”.
Intanto continua la preoccupazione tra i residenti. Adesso dal comitato Rimini Uptown dicono che la situazione si è normalizzatala. “Sì, ma tra virgolette”, spiega Francesco Franceschi. “La verità è che siamo molto preoccupati perché in Germania questo tipo di impianti ha creato molti seri problemi. Esplosioni, incendi, incidenti. Poco lontano da casa mia hanno accatastato la legna, basta una scintilla. Quest’impianto è particolarmente grande, ha grosse potenzialità. Quando le cose capitano non c’è da stare sereni”. Di inquinamento luminoso e sonoro, poi, e di cattivi odori chi abita lì attorno ne risente spesso e troppo, ma le “fuoriuscite di gas sono cosa nuova, non era appena puzza”, spiega Mauro Franceschini.
Sulla pagina Facebook del comitato si è, intanto, fatto vivo un signore che molto candidamente ha detto di essere “il reperibile di turno che è intervenuto lunedì sera”, nega “uscite di gas” e altrettanto candidamente ammette di non aver capito cosa riguardasse l’allarme “perché il computer è scritto ancora in tedesco”. Rassicura sul fatto che quando i tecnici tedeschi andranno via la lingua sarà cambiata.
Torna sul fatto anche Arpa che ritiene di dover fare delle precisazioni. “L’impianto denominato Biodigestore è stato messo in esercizio finalizzato al collaudo in data 14/12/2012 ed il termine del collaudo finale è previsto per giugno 2013. Secondo quanto disposto dalla vigente autorizzazione provinciale “l’esercizio delle attività di gestione rifiuti, fatte salve le fasi propedeutiche finalizzate al collaudo, nonché la prosecuzione delle operazioni già attive R13 e R3, riferite ai rifiuti lignocellulosici, potrà essere intrapreso solo dopo la presentazione della relazione di collaudo delle opere da realizzarsi”.
E poi alcuni resoconti. Rispetto alle emissioni sonore Arpa dice che saranno effettuati rilievi fonometrici presso l’abitazione di uno dei residenti che ne risente di più. Su quelle atmosferiche l’agenzia assicura in accordo con Comune e Provincia, “due campagne di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, della durata di un mese ciascuna, da condurre nel periodo estivo ed invernale. L’individuazione del sito di posizionamento del laboratorio mobile sarà concertata col Comitato Uptown”.
Arpa rileva anche la mancanza di un piano di comunicazione da parte del gestore. Fatto, quest’ultimo, per cui “nei limiti delle proprie competenze, farà il possibile per favorire la comunicazione coi residenti, sia richiedendo un incontro col Comitato Uptown, che riportando nel proprio sito web le informazioni utili a comprendere l’evoluzione del progetto”.
Il metodo grillino e la Rivoluzione civile
Il metodo grillino e la Rivoluzione civile
Dopo l’esito delle urne Rivoluzione civile non molla, anzi. Parte il percorso degli ingroiani verso la ‘democrazia partecipativa’. Si vedranno con i cittadini una volta a settimana, come i grillini. La decisione è arrivata martedì sera durante l’assemblea nella sala comunale di via Pintor. In cinquanta riuniti si sono salutati già a martedì prossimo, nella sala comunale di via del Lupo (zona Grottarossa), per una assemblea che riguarderà l’acqua pubblica. “Ma non un’assemblea con un oratore e tutti zitti. Un’assemblea vera”, precisa Eugenio Pari. Via via, di settimana in settimana, a tema con i cittadini anche la difesa dei servizi socio assistenziali e tutti i temi utili a rilanciare il ruolo politico di Rivoluzione civile.
“Anche prima delle elezioni il nostro vero traguardo – spiega Pari – non era quello di presentare una lista per le elezioni. Era e rimane la costruzione di un partito per l’alternativa rispetto al quadro sociale ed economico del nostro Paese e dell’Europa. Ci stiamo provando”. Allo scopo le assemblee settimanali, perché “la democrazia partecipativa – spiegano – non può limitarsi a fare la somma dei problemi, ma deve riuscire a costruire responsabilmente anche le soluzioni; in questo senso pensiamo di portare a valore le intenzioni propositive che si manifesteranno nel corso delle assemblee che abbiamo già programmato.
Rispetto al metodo grillino, Pari dice che “l’errore più grande che la sinistra potrebbero fare in questo momento è demonizzare il Movimento 5 Stelle. Ma siccome la storia c’insegna e noi non impariamo mai niente, è proprio quello che si sta facendo, ricordando il carattere populista del movimento e alcune cose da loro dette sul fascismo. La verità, fino ad ora, è che nelle liste hanno persone normalissime, casalinghe, piccoli imprenditori, operai. La verità è che hanno aperto la speranza dei cittadini. Ora io non so se con l’azione di governo queste speranze diverranno realtà, ma l’alternativa al loro movimento in questo momento sarebbe lo scontro in piazza. Penso anche che, se da un lato si possano nutrire dubbi su Grillo e Casaleggio, dall’altro è vero che le persone elette non sono Grillo e Casaleggio. Delle contraddizioni che ci sono nel 5Stelle non voglio pensare secondo una teoria complottistica che li vede come nuovi squadristi. Purtroppo c’è tanta inesperienza, a tratti (nei giudizi sul fascismo) banalizzazione del male direbbe Hannah Arendt. C’è tutto e il contrario di tutto nel movimento, ma bisogna capire le ragioni per cui hanno avuto questo voto”.
Rispetto alla lotta del 5Stelle, Pari fa notare come “in Italia il vero pericolo è che la rivoluzione l’hanno sempre fatta le classi dirigenti sovversive. Il loro attacco alla casta politica sembra potrebbe aprire uno spazio non tanto a un vero cambiamento, ma a una modifica dei gruppi dirigenti. E invece quello che va combattuto in Italia non è solo la politica, ma chi la politica la muove, i potentati economici. Questo è il limite della lista di Grillo”.
A sinistra? “La casa è crollata da un pezzo e bisogna mettersi costruttivamente a ricostruirla, ma non secondo le vecchie formule”, dice Pari. “Basterà l’ulteriore dimissione dei gruppi dirigenti? Ne prendiamo atto ma è un gesto superfluo. Ci vuole un ripensamento generale delle nostre idee, delle nostre teste”. “Noi dovremmo cercare di riprendere le pratiche positive, capire cosa hanno fatto i grillini per connettersi con il popolo e con il sentimento delle persone. Se la sinistra s’interrogasse seriamente su questo forse renderebbe un contributo utile a se stessa. I temi del 5Stelle sono gli stessi che ha messo in campo la sinistra, la quale dovrebbe cercare di capire come mai non è riuscita a fare comprendere alle persone il suo processo di partecipazione e democratizzazione. In questo paese, poi c’è un serio problema di giustizia sociale che va risolto e non si risolve scagliandosi contro i grillini. Occorre una forza politica che abbia connotati sociali”.
Primo report riminese per Giulia Sarti
Primo report riminese per Giulia Sarti
Primo report riminese per l’onorevole Giulia Sarti. In Provincia, sala Marvelli piena e gente in piedi ieri sera. Lei parte raccontando del summit dei nuovi parlamentari a 5Stelle in albergo a Roma con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, quello con decine di giornalisti assembrati davanti alle porte. E proprio alla stampa è "dedicato" il primo attacco.
“Noi da martedì mattina abbiamo subito attacchi massicci. Il giorno dopo le elezioni ci è cambiata la vita”, racconta. “Sapevamo benissimo di avere grosse responsabilità”, dice. Il problema è “la stampa, non i cittadini che sono qui ci guardano, hanno grosse aspettative e sono pronti a dibattere sui contenuti, a porci domande chiare ad avere curiosità da persone normali”. La “stessa attenzione non vedo da parte della stampa ma piuttosto un fortissimo accanimento. Ci trattano come dei marziani. E’ vero noi siamo diversi, ci sono medici, ingegneri, laureati e non, gente che lavora, ci sono i cittadini, un mondo. Ma la stampa di questo Paese sembra impaurita. A me spaventa di più questo atteggiamento nei nostri confronti. Anche negli altri partiti ci sono tantissimi neo eletti, ma verso di noi c’è un fortissimo accanimento, al di là di ogni giusta attenzione. Chiedo quindi alla stampa ma soprattutto ai cittadini di verificare le informazioni che arrivano”. E ancora, “noi cercheremo modalità diverse per comunicare messaggi certi e sicuri in modo tale che ci siano meno dubbi possibili”.
Poi passa al racconto di quello che definisce il “primo giorno di scuola”, le giornate di domenica e di lunedì a Roma. “Ci siamo visti tra di noi. In molti ci conoscevamo già perché abbiamo fatto insieme già alcune battaglie”, cita l’esempio della tav. “Adesso siamo insieme a Roma con delle responsabilità diverse”. Tra i grillini parlamentari ci sono poi tanti che non si conoscevano prima. “Stiamo iniziando a studiarci”, dice Giulia Sarti. Racconta della scelta dei capiguppo, Vito Crimi per il Senato e Roberta Lombardi per la Camera. Gli auto candidati si sono alzati in piedi, si sono raccontati in cinque minuti e alla fine sono stati votati. Avranno un peso determinante. Gli incarichi saranno a rotazione. Si creerà un gruppo dei capigruppo da cui attingere per gli avvicendamenti.
“Poi abbiamo iniziato a parlare delle prime questioni determinanti: gestire l’extrastipendio. Abbiamo detto che ne restituiremo una parte. Dobbiamo decidere se fare come in Sicilia creando un fondo per il microcredito alla piccola impresa oppure se destinarli in altro modo, decidendo insieme tra le proposte che ci arrivano dalla cittadinanza. A livello burocratico dobbiamo capire come fare. Dobbiamo capire tutte le altre voci del trattamento economico, quindi come gestire la viaria, i soldi dei gruppi parlamentari che arriveranno”. Poi sarà il momento della “scelta dei collaboratori”. “Sarà fondamentale, noi ne abbiamo bisogno. Ogni parlamentare ha a disposizione un budget per un assistente personale, il portaborse. Ovviamente per noi non saranno portaborse, ma persone di fiducia che aiutano il parlamentare nella gestione quotidiana del suo lavoro. Perché la macchina, signori, è molto più complessa di quello che noi pensiamo. Sapevo di trovarmi di fronte a tanta burocrazia, tanti adempimenti, tante regole, però è una macchina davvero complessa. Per studiarla, per capirla e per imparare a lavorarci dentro e a starci dentro noi abbiamo bisogno di un pochino di tempo. Ma mi sembra legittimo. Vi dico quindi non aspettatevi cambiamenti a breve e radicali”.
Poi le domande e le risposte. Sulla sfiducia a Bersani “per essere coerenti con quello che diciamo da anni: non siamo favorevoli alle alleanze. Noi non possiamo fidarci dei vecchi partiti. Non si può dire sì con pochi punti programmatici simili ai nostri. Ci assumiamo questo rischio. Passiamo la palla. Se un giorno avremo la maggioranza faremo un governo a 5Stelle”. Applauso.
07 03 2013 | Rimini | Vigilanza notturna per la municipale, la proposta del Comune sul tavolo dei sindacati
Rimini | Vigilanza notturna per la municipale, la proposta del Comune sul tavolo dei sindacati
E’ pronto il progetto di sicurezza urbana notturna per la polizia municipale che il Comune sottoporrà a breve al vaglio dei sindacati. “Il progetto prevede lo svolgimento del servizio con cadenza giornaliera nei mesi di luglio e agosto, mentre nel restante periodo dell’anno solo nel fine settimana (ovvero dall’una di notte alle sette di mattina del sabato e della domenica) e nel caso venga ravvisata la necessità nelle giornate prefestive e festive, in corrispondenza con le diverse festività infrasettimanali o in occasione di eventi istituzionali, culturali e di promozione turistica o nel caso di programmazione di specifici servizi di controllo”.
Il servizio toccherà gli agenti nelle attività istituzionali (rilevamento sinistri stradali, esecuzione di trattamenti di Tso, etc.) a cui saranno affiancate “altre tese al contrasto di fenomeni che contribuiscono al degrado urbano (dal controllo delle aree pubbliche, la vendita di alcolici in orari non consentiti, fino alle attività di contrasto dell’esercizio della prostituzione in strada, etc)”.
carlo ginzburg
La nuova conferenza del ciclo I Maestri e il Tempo. Arte e Pensiero a Rimini, tra l’Europa e l’Oriente domani, 8 marzo 2013, si pregia di ospitare uno studioso e uno storico di alto valore come Carlo Ginzburg (nella foto), attualmente docente di Storia del Rinascimento italiano all’University of California (Los Angeles). Dalle 17,30 nella sala convegni di Palazzo Buonadrata (C.so D’Augusto 62 – Rimini), Ginzburg presenterà “Gli scritti” di Augusto Campana (edz. StoriaeLetteratura). L’opera, in due tomi, riguarda le ricerche medioevali e umanistiche di Campana ed è curata da Rino Avesani, Michele Feo, Enzo Pruccoli, oltre ad essere promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.
06 03 2013 | Rimini | Incidente biodigestore, Uptown ribatte a Hera: C’è stato rilascio di biogas
Rimini | Incidente biodigestore, Uptown ribatte a Hera: C’è stato rilascio di biogas. E punta il dito contro il "colpevole" silenzio di Comune e Provincia
“Nessuna squadra di pronto intervento Hera è mai stata predisposta. Le forze dell’ordine hanno impiegato ore per reperire qualcuno di Hera”. Il comitato Rimini Uptown, raccoglie quanti non digeriscono il biodigestore Hera di Ca’Baldacci, ha già annunciato di voler inoltrare un esposto alla procura e intanto racconta su Facebook la sua verità sull’incidente di lunedì sera. “L’evento è stato anomalo, non è normale che accada. E’ un incidente a tutti gli effetti – spiegano – perché l’impianto non deve rilasciare niente in condizioni normali, non deve emettere niente neanche arie di lavaggio”, dicono in risposta alla nota inviata da Hera sull’accaduto. Il comitato una sua risposta la ha. L’impianto “è entrato in condizioni di emergenza ha mollato quello che doveva mollare e poi è stato messo in sicurezza”.
Secondo i residenti “l’intervento dei tecnici è stato tardivo e nessuno è in grado di dire quanto e cosa esattamente sia uscito. La situazione non era sotto controllo. Un tecnico dell’impianto alle ore 23 – dicono da Uptown – ha affermato di fronte a testimoni che in seguito ad accumulo di gas c’era stato un rilascio in atmosfera di biogas che ha causato l’innesco dell’allarme (ha suonato per almeno un’ora). Gli allarmi suonano quando si verifica un’emergenza”. Secondo quanto confermato dal comitato “diverse persone in modo indipendente hanno visto e provato gli effetti nocivi della una nuvola di gas che ha interessato le loro abitazioni. Non si è trattato di semplici emissioni odorigene. Non sta scritto da nessuna parte che la gente debba sentirsi male e finire all’ospedale per provare che ha ragione”.
Il comitato richiama Arpa alla sua responsabilità nella vicenda. “Le verifiche sono state condotte tardivamente e hanno dato esiti negativi visto che la nube si è naturalmente dispersa. E’ stato solo verificato il ripristino delle normali operazioni e che non ci fossero più emissioni anomale. Arpa ha ricevuto una segnalazione chiara su un fatto molto grave, che a prescindere da tutto meritava delle verifiche sul campo immediate. Verifiche che avrebbero portato ad avere un quadro più chiaro di altre situazioni critiche che si stavano svolgendo presso l’impianto in modo indipendente”. E responsabilità, sempre secondo Uptown, hanno non solo Hera, ma anche Comune e Provincia che sul fatto non hanno detto una parola. Perché “nella realtà stiamo assistendo all’inesperienza ed alla superficialità di un gestore che vuole fare esperienza e denaro sopra la nostra pelle con la sudditanza piena e colpevolmente silenziosa del Comune (dov’è finito il sindaco?) e della Provincia di Rimini”.
06 03 2013 | Rimini | Riqualificazione Novarese, Pazzaglia (Sel) chiede commissione d’inchiesta
Rimini | Riqualificazione Novarese, Pazzaglia (Sel) chiede commissione d’inchiesta
Riqualificazione Novarese, Fabio Pazzaglia chiede commissione d’inchiesta anche sul desaparecido polo benessere di Rimini. Dopo aver lanciato il sasso e chiesto delucidazioni scritte al sindaco sul futuro del polo benessere e della colonia, in mancanza di fidejussione (per un piano industriale da 9,2 milioni) nella convenzione tra Comune e Coopsette, il consigliere comunale di Sel Fare Comune chiama in causa l’assessore regionale al turismo Maurizio Melucci. “Solo pochi giorni fa ha dichiarato pubblicamente che è stato lui in prima persona a seguire l'operazione del bando europeo per la Novarese, bando vinto da Coopsette. Avendolo affermato pubblicamente sarebbe logico chiedere a lui di rendere conto sul perché della clamorosa mancanza di una fidejussione a garanzia della concreta attuazione da parte di Coopsette del Piano degli investimenti per riqualificare la Novarese”, dice.
Poi l’annuncio. “Visto e considerato che la delibera per istituire la commissione d'indagine sul caso "Panciroli-Riminiterme" giace ancora nell'ordine del giorno del Consiglio Comunale, nel caso venisse approvata proponiamo di allargarla al caso "Novarese-Polo Benessere". E' evidente che Novarese e Riminiterme sono unite da un solo destino e noi chiediamo di fare luce sull'intera vicenda”.
Intanto in zona qualcuno ha notato alcuni tecnici sul tetto con dei fogli carte, mentre tutt’intorno gli albergatori sono nella frenesia di sapere se il polo benessere prima o poi sorgerà o se andrà in porto, alla fine, solo il progetto legato all’albergo. Si muove qualcosa? “A Rimini sud – dice Pazzaglia – gira voce che Coopsette abbia trovato nuovi acquirenti. Se fosse vero non sarebbe una cattiva notizia ma prima vorremmo sapere chi sono i nuovi privati interessati alla Novarese. E vorremmo capire anche a quale ‘parte’ della Novarese sono interessati. Si tratta forse dei famosi 500 metri quadri per la realizzazione della sala congressuale a fianco dell'albergo previsto?”.
06 03 2013 | Rimini | Fogne, Innocenti: La vasca di Benedettini? Una linea Maginot
Rimini | Fogne, Innocenti: La vasca di Benedettini? Una linea Maginot
Fogne. Secondo il radicale Ivan Innocenti la vasca da Rimini a Riccione di Benedettini è una linea Maginot. “Nel 1900 – racconta – la linea Maginot nasceva con il nobile scopo di ostacolare l’aggressione dei nazisti, con gli infausti risultati che tutti conosciamo; alla prima aggressione dell’esercito tedesco si dimostrava completamente inutile e inadeguata e facilmente aggirabile tanto che l’occupazione di Parigi avveniva in brevissimo tempo e senza ostacolo alcuno. Oggi a Rimini si propone una linea Maginot delle fogne come ultimo baluardo risolutivo contro lo scarico in mare, dimenticando il tragico risultato dell’analoga militare del secolo scorso”.
Una “disfatta” dice Innocenti. “I presupposti sembrano esserci tutti. Innanzitutto si propongono soluzioni e interventi senza conosce in modo dettagliato e specifico il funzionamento della rete fognaria cittadina. Non si tiene conto e non si vuole intervenire nel forese per gestire quelle acque che invece attraversano la città e invadono il nostro sistema fognario. Si propongono sempre investimenti faraonici che vedono impegnati nei lavori pochi attori e che saranno pagati da molti cittadini. Si disattendono tutte le altre proposte alternative che di miriadi di interventi sul territorio fanno la forza della soluzione del problema. L’approccio che si sta affermando è in perfetta continuità con il passato che tanti danni oggi sta causando. Si preferisce sponsorizzare scelte che risultano fallimentari fin dall’origine: il concentramento della depurazione a Santa Giustina con le previsioni di chiusura dei depuratori di Bellaria e della Valle del Marecchia; enormi e costose vasche di raccolta acqua che non hanno rapporto con la superficie cittadina a cui si referenziano. Questi interventi mostreranno l’inadeguatezza delle soluzioni proposte e se realizzati causeranno i problemi dei prossimi 40 anni”.
Su potrebbe evitare la “disfatta”, spiega Innocenti, smettendola di ignorare “quelle strategie che si potrebbero definire ‘la soluzione del trattamento discreto’. La proposta prevede interventi sugli scarichi con un pretrattamento, intercettazione delle acque inquinate, scarico delle acque restanti trattate. Prevede uno studio delle portate e delle reti e un ammodernamento delle rete esistente. Rimane poi il tempo per effettuare la separazione della rete, una volta realizzate”. Secondo Innocenti, l’approccio “discreto” garantirebbe una serie di vantaggi come “realizzazione di opere puntuali, con dimensioni discrete di facile controllo e gestione. Gli interventi proposti proprio per le loro caratteristiche sono a basso impatto ambientale, non prevedono l'utilizzo di quantità enormi di materie prime, non sono previste attività di escavazione importanti. Essendo interventi puntuali, non creeranno un disagio diffuso sulla città o su una parte di essa dovuto alla presenza di un cantiere importante. Le stazioni di pretrattamento possono essere inserite nel tessuto cittadino e possono essere realizzate anche al di sotto del piano campagna; inoltre, essendo localizzate si possono realizzare filtri per evitare cattivi odori e prevedono il trattamento di tutte le acque e quindi un elevato livello di protezione ambientale per il mare. La loro realizzazione darebbe una boccata d’ossigeno al tessuto di imprese e di tecnici del territorio che oggi vivono una grave crisi di lavoro e degli appalti”.