Primo report riminese per Giulia Sarti
Primo report riminese per l’onorevole Giulia Sarti. In Provincia, sala Marvelli piena e gente in piedi ieri sera. Lei parte raccontando del summit dei nuovi parlamentari a 5Stelle in albergo a Roma con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, quello con decine di giornalisti assembrati davanti alle porte. E proprio alla stampa è "dedicato" il primo attacco.
“Noi da martedì mattina abbiamo subito attacchi massicci. Il giorno dopo le elezioni ci è cambiata la vita”, racconta. “Sapevamo benissimo di avere grosse responsabilità”, dice. Il problema è “la stampa, non i cittadini che sono qui ci guardano, hanno grosse aspettative e sono pronti a dibattere sui contenuti, a porci domande chiare ad avere curiosità da persone normali”. La “stessa attenzione non vedo da parte della stampa ma piuttosto un fortissimo accanimento. Ci trattano come dei marziani. E’ vero noi siamo diversi, ci sono medici, ingegneri, laureati e non, gente che lavora, ci sono i cittadini, un mondo. Ma la stampa di questo Paese sembra impaurita. A me spaventa di più questo atteggiamento nei nostri confronti. Anche negli altri partiti ci sono tantissimi neo eletti, ma verso di noi c’è un fortissimo accanimento, al di là di ogni giusta attenzione. Chiedo quindi alla stampa ma soprattutto ai cittadini di verificare le informazioni che arrivano”. E ancora, “noi cercheremo modalità diverse per comunicare messaggi certi e sicuri in modo tale che ci siano meno dubbi possibili”.
Poi passa al racconto di quello che definisce il “primo giorno di scuola”, le giornate di domenica e di lunedì a Roma. “Ci siamo visti tra di noi. In molti ci conoscevamo già perché abbiamo fatto insieme già alcune battaglie”, cita l’esempio della tav. “Adesso siamo insieme a Roma con delle responsabilità diverse”. Tra i grillini parlamentari ci sono poi tanti che non si conoscevano prima. “Stiamo iniziando a studiarci”, dice Giulia Sarti. Racconta della scelta dei capiguppo, Vito Crimi per il Senato e Roberta Lombardi per la Camera. Gli auto candidati si sono alzati in piedi, si sono raccontati in cinque minuti e alla fine sono stati votati. Avranno un peso determinante. Gli incarichi saranno a rotazione. Si creerà un gruppo dei capigruppo da cui attingere per gli avvicendamenti.
“Poi abbiamo iniziato a parlare delle prime questioni determinanti: gestire l’extrastipendio. Abbiamo detto che ne restituiremo una parte. Dobbiamo decidere se fare come in Sicilia creando un fondo per il microcredito alla piccola impresa oppure se destinarli in altro modo, decidendo insieme tra le proposte che ci arrivano dalla cittadinanza. A livello burocratico dobbiamo capire come fare. Dobbiamo capire tutte le altre voci del trattamento economico, quindi come gestire la viaria, i soldi dei gruppi parlamentari che arriveranno”. Poi sarà il momento della “scelta dei collaboratori”. “Sarà fondamentale, noi ne abbiamo bisogno. Ogni parlamentare ha a disposizione un budget per un assistente personale, il portaborse. Ovviamente per noi non saranno portaborse, ma persone di fiducia che aiutano il parlamentare nella gestione quotidiana del suo lavoro. Perché la macchina, signori, è molto più complessa di quello che noi pensiamo. Sapevo di trovarmi di fronte a tanta burocrazia, tanti adempimenti, tante regole, però è una macchina davvero complessa. Per studiarla, per capirla e per imparare a lavorarci dentro e a starci dentro noi abbiamo bisogno di un pochino di tempo. Ma mi sembra legittimo. Vi dico quindi non aspettatevi cambiamenti a breve e radicali”.
Poi le domande e le risposte. Sulla sfiducia a Bersani “per essere coerenti con quello che diciamo da anni: non siamo favorevoli alle alleanze. Noi non possiamo fidarci dei vecchi partiti. Non si può dire sì con pochi punti programmatici simili ai nostri. Ci assumiamo questo rischio. Passiamo la palla. Se un giorno avremo la maggioranza faremo un governo a 5Stelle”. Applauso.