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Rimini | Gaiofana, Lisi: A settembre taglierò il nastro della nuova scuola


Pronti, partenza, via. La giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione della nuova scuola elementare a Gaiofana. Sindaco e assessori vogliono vederla aperta già a settembre prossimo, perché, spiegano, “sarà realizzata anche in moduli prefabbricati e preassemblati e sarà internamente ed esternamente rifinita con pareti assemblate a secco, nonché - aggiungono - dotata di impiantistica di elevato valore di classe energetica per il contenimento dei consumi”. Costo preventivato 740mila euro per l’edificio con cinque aule in grado di ospitare 25 alunni ciascuna, due laboratori (che all’occorrenza potrebbero diventare altre due aule da 25 scolari), bagni con antibagno, la sala per gli insegnanti, la stanza per caldaia e co., un ripostiglio e il cucinino dei bidelli. Sorgerà nella zona sud tra le vie Don Gnocchi e via Don Milani.


Nel decidere come volevamo fosse costruita la scuola – racconta il vicesindaco Gloria Lisi – abbiamo raccolto, su suggerimento dall’assessore alla scuola della Regione Patrizio Bianchi, l’esperienza sul campo del dicembre scorso nei comuni di Molinella e Camposanto colpiti dal sisma, che ci ha permesso di trarre da quell’esperienza informazioni utili per la nuova struttura scolastica come quella che ci apprestiamo a realizzare, caratterizzata da tipologie costruttive non tradizionali, con caratteristiche antisismiche, con rispetto dei requisiti in termini di isolamento termico e acustico e grande attenzione al risparmio energetico”.


In settimana è prevista la pubblicazione del bando di gara con all’interno premio d’accelerazione di 5mila euro nel caso l’appaltatore, che dovrà prendersi in carico anche il progetto esecutivo complessivo, consegni la scuola in anticipo rispetto al termine del contratto.

Martedì, 05 Marzo 2013 10:31

fabrizio bosso

Giovedì 7 marzo (ore 21,15) a CorTe Coriano Teatro emozionante appuntamento jazz & groove con Hammond Organ Trio feat. Fabrizio Bosso (foto Andrea Boccalini)

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Rimini | Fogne, avanti con la mozione Moretti: in Comune tavolo tecnico per la ‘vasca Benedettini’


Due commissioni, due assessori e un architetto oggi in Comune a Rimini di fronte un’ottantina di cittadini interessati. Tanto interessati da farsi trovare davanti alle porte del consiglio già alle 9 di un giorno lavorativo. Il peggiore, quello del lunedì. Si è parlato di fogne, peccato non in presenza (richiesta) del sindaco. Si è parlato di fogne con l’architetto riminese Marco Benedettini. Per l’amministrazione c’erano comunque gli assessori Roberto Biagini e Sara Visintin. Le commissioni terza e quinta si sono riunite in virtù della mozione di Giuliana Moretti (Pdl).


“La mia mozione – spiega il consigliere della minoranza – aveva lo scopo di portare il consiglio comunale e la giunta a conoscenza di questo progetto che gira in città da un anno (ogni volta con sale strapiene), ma di cui il sindaco non ha mai ricevuto l’ideatore”. Qualche mese fa Benedettini è stato comunque ricevuto da Biagini. “Lo scopo dell’audizione – sottolinea Moretti – all’inizio era quello di coinvolgere consiglio il comunale e avere una prima valutazione tecnica della fattibilità da parte degli uffici del Comune. Perché è chiaro che per valutare certe cose noi consiglieri abbiamo bisogno dei tecnici”.
I tecnici invece questa mattina non c’erano, secondo i presidenti di commissione sarebbe bastato Benedettini a chiarire ogni dubbio dei commissari. Nonostante, inoltre, oggi non ci fosse da votare alcun che l’assemblea si è comunque salutata con la promessa di convocare al più presto un tavolo tecnico con Comune, Hera e Atesir per ragionare sull’idea di Benedettini, come proposto dalla mozione Moretti. “Sono soddisfatta – dice Giuliana Moretti – anche perché tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, intervenuti hanno mostrato interesse ad andare al fondo della questione. E’ stato un incontro positivo per tutti”.


Benedettini, per l’ennesima volta, ma oggi nella sala del consiglio comunale, ha spiegato la sua intuizione per salvare l’industria riminese, il turismo balneare, all’insegna di una definitiva salubre balneabilità delle acque costiere. E anche più economica rispetto a quanto prospettato dal piano di salvaguardia della balneazione approvato dal Comune oltre un anno fa.


L’idea è quella di mettere sotto la sabbia a ridosso del marciapiedi del lungomare, laddove arrivano naturalmente gli scarichi, un unico tubone a sezione rettangolare costituito da pezzi prefabbricati in cemento armato e sigillati con appositi sistemi, lungo 7,2 chilometri (dal portocanale a Riccione) largo 5 e alto 3 metri che funga da vasca di laminazione quando in presenza di pioggia il depuratore Marecchiese non può ricevere subito tutte le acque, perché diventano troppe.


Gli scopi sono quelli di non buttare a mare le acque miste, ma solo quelle bianche piovane e solo una volta riempita completamente la vasca di laminazione, e di inviare le acque miste raccolte nella vasca pian pianino al depuratore anche nei giorni successivi (secondo come e quanto il depuratore sia in grado di assorbire), ma decisamente non buttarle a mare. L’idea sarebbe anche quella di riuscire a mandare le acque miste di Rimini sud al depuratore di Riccione (più vicino, rispetto a quelli della Marecchiese e di Santa Giustina, e quindi meno costoso dal punto di vista dell’energia per il pompaggio delle acque).


A livello di costi per realizzare la sua mega vasca Benedettini prevederebbe sui 20 milioni, contro i 70 messi in programma dal Comune per il raddoppio del depuratore di Santa Giustina e per il collegamento con Bellaria. Due progetti, dei sette inseriti nel piano di salvaguardia del Comune, che il Comune intende realizzare nei prossimi cinque anni, ma per cui il Comune non ha i soldi e soprattutto che non risolverebbero mai pienamente il problema.


In attesa che il tavolo tecnico con Benedettini venga davvero convocato resta il rammarico che il sindaco non sia ancora riuscito a visionare il progetto. “E’ un mio grande desiderio poterglielo almeno spiegare personalmente. Fornirgli tutti gli elementi per poterlo capire e giudicare”, dice Benedettini che cerca di farsi ricevere a palazzo Garampi da almeno otto mesi. “Ho inviato richieste più e meno formali, anche attraverso lettera raccomandata, ma ancora non ho ricevuto nemmeno una risposta”. Benedettini è riuscito invece a incontrare Biagini, che dovrebbe aver richiesto un parere di fattibilità a Hera sulla vasca, la Provincia e il Consorzio di bonifica “che mi ha incontrato subito e ha ritenuto molto interessante il mio progetto”.


Secondo il consigliere comunale di Fratelli l'Italia, Gioenzo Renzi, "la presentazione, questa mattina, in commissione consiliare del progetto dell’architetto Benedettini, di una vasca lineare di 7 chilometri, con il posizionamento di scatolari sotto la sabbia,  adiacente al marciapiede del lungomare, con la funzione di raccogliere le piogge miste alle acque nere, merita attenzione e riflessione da parte dell’amministrazione comunale".

mattone

Rimini | I 5Stelle raccontano uno dei perché della loro vittoria


A una settimana dall’apertura delle urne ci provano dal 5Stelle stesso a raccontare le ragioni di una vittoria in realtà, sotto certi versi, abbastanza attesa. “Là dove ci sono da difendere i diritti sacrosanti dei cittadini, di noi tutti e senza nessun tipo di interesse personale, noi ci siamo e ci saremo sempre”, dicono gli attivisti a 5Stelle a chi li accusa di strumentalizzare le proteste dei cittadini. “Come ci siamo stati nelle diverse lotte proposte dai movimenti spontanei dei ‘no trc’ di Rimini e Riccione”, aggiungono. I grillini però non ci stanno e prendono le distanze da chi li accusa di cavalcare “le lotte civili per fini elettorali, per creare consensi”, pratica che definiscono “mezzucci” e che lasciano “ai più navigati soggetti politici”.


Fanno un esempio su tutti. Spiegano che l’opposizione al trc “ha origini lontane, composta perlopiù da residenti arrabbiati, ha raggiunto il suo massimo livello sopra tutto a Riccione con la raccolta di firme per il referendum contrario all’opera”. Ricordano come siano state “bocciate le 4mila firme (raccolte) dal regolamento comunale” come successivamente si sia proseguito “con le varie ed incisive forme di protesta (smile e cortei pacifici)”. Delineano due skyline diversi all’orizzonte. Quello dei “cittadini appartenenti a credi politici diversi o semplicemente liberi di poter esprimere un opinione sacrosanta che riguarda la loro città , pensando di poter contare qualcosa”, da un lato.


Dall’altro, quello della “classe dirigente,  che ha retto per decenni lo scettro del potere” che “ha tirato dritto fregandosene letteralmente delle opinioni delle gente, fregandosene dell’esorbitante spesa prevista per quest’opera inutile, fregandosene di quella che sarà poi la spesa per mantenerla, fregandosene di deturpare e spianare aree pubbliche e private, fregandosene di tagliare alberi, fregandosene di dare giuste informazioni sull’opera cercando anzi di nascondere le verità sul tutto”.  Modi, quelli del pensiero dominante (fino a una settimana fa), che non corrispondono propriamente alla “spacciata” “politica dell’ascolto e della condivisione”. Insomma, quelli che hanno governato, e stanno governando ancora, “sordi e ciechi” hanno riacquistato “miracolosamente udito e vista all’indomani dei risultati elettorali che hanno denunciato semplicemente la loro arroganza data da poteri e sistemi ormai corrosi al loro interno”.


Colpa loro se è diffuso il malcontento tra la gente, dice la nota a 5Stelle. “Il cappello lo hanno messo loro su scelte discutibili, su incarichi pilotati, sulla cementificazione selvaggia, sull’agonia delle imprese, sulla loro burocratica visione del tutto e quel cappello ora se lo mettessero in testa per ripararsi dal sole della vera democrazia e dal vento del rinnovamento”.

Lunedì, 04 Marzo 2013 10:45

commissione consiliare

Rimini, 4 marzo 2013 (10,20) - Un’ottantina di cittadini stanno assistendo alla commissione consiliare comunale con a tema le fogne da rifare della città, mozione del consigliere comunale del Pdl Giuliana Moretti (nella foto del consigliere Gennaro Mauro). L’architetto Marco Benedettini ha appena finito di illustrare ai cittadini i punti salienti del suo progetto. Il Comune tempo fa si è detto disponibile a studiarne le possibilità di applicazione sul caso riminese (dovrebbe insediarsi prossimamente un tavolo tecnico). Presenti gli assessori Roberto Biagini e Sara Visintin. E’ da poco iniziato il dibattito.

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Rimini | Aeradria, Pazzaglia: Sindaco che rinnova fiducia a cda infrange regolamento comunale


Aeradria, i soci, tra cui anche il Comune di Rimini, nell’ultima assemblea hanno confermato la fiducia al presidente Massimo Masini. “Ma come?”, si domanda il consigliere comunale di Sel Farecomune Fabio Pazzaglia. “Non avevamo approvato a maggioranza l’odg di Savio Galvani (Fds) con cui si chiedono le dimissioni del cda?”. Effettivamente è successo, il 21 febbraio. La minoranza ha votato tutta a favore dell’ordine del giorno, tranne il Pdl che durante tutta la discussione e le votazioni su Aeradria è uscita dall’aula. La maggioranza, lo stesso Pd, si sono divisi. E l’odg è passato. “Ma allora - si domanda Pazzaglia - perché il sindaco (di cui comunque ricordiamo il plateale disappunto dopo l’esito della votazione) ha, per quello che gli spetta, rinnovato la fiducia a Masini e al cda?”.


Pazzaglia parla di “fatto grave” da parte del sindaco, che consiste nell’aver “deliberatamente ignorato l'esito della votazione del consiglio comunale”, “infrangendo” quindi, il regolamento comunale. “La palese violazione da parte del sindaco in persona – aggiunge Pazzaglia – pone una questione che, oltre a interessare il campo etico e morale, assume anche un carattere istituzionale in quanto il primo cittadino è il primo che dovrebbe uniformarsi alle regole esistenti. Premesso tutto ciò, invitiamo per l'ultima volta il sindaco Gnassi, coerentemente con l'esito dell'ordine del giorno, a dare seguito alla richiesta di dimissioni nei confronti di Masini e del cda di Aeradria altrimenti chiediamo a lui di spiegare quali sono i motivi che lo inducono a violare il Regolamento del consiglio comunale e contestualmente di rassegnare le dimissioni da sindaco visto che non vuole, o non può, rispettare quella che equivale alla "Legge della Città"”.

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Rimini | Droga, 4 arresti in 36 ore


Sono quattro gli arresti per droga eseguiti nelle ultime 36 ore dai carabinieri di Rimini (stazioni Destra del porto e Miramare). Setacciate strade, aree verdi e parchi a Borgo Marina, Marina Centro, Marebello e Miramare. Con le manette ai polsi sono finiti due tunisini, di 25 e 29 anni, beccati nella zona di via Tripoli con più di 5 grammi di cocaina, un 30enne santarcangiolese fermato a San Ermete con 13 grammi di marijuana e 5 grammi di hashish, e un abitante di Montecolombo, 39 anni, in giro per Miramare con 59 grammi di marijuana.
Davanti al giudice dopo qualche ora di camera di sicurezza, i tunisini resteranno in carcere fino al processo e il santarcangiolese ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione e 20mila euro di multa. Obbligo di presentazione ai carabinieri di residenza, in attesa dell’udienza dibattimentale, per il quarto.


Sempre in tema di droga, quattro riminesi tra i 22 e i 23 anni sono stati beccati dai carabinieri di Ortisei mentre fumavano uno spinello lungo una pista da sci. Ora sono segnalati alle Prefetture di Bolzano e Rimini come assuntori di stupefacenti.

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Elezioni, Morolli: Ripartire da circoscrizioni ed esperienza, quello che il Pd a Rimini non ha capito


Per ripartire al Pd, con in testa le amministrative dell’anno prossimo e davanti i numeri delle politiche di lunedì, non basta dire che bisogna ritornare tra la gente. “La gente ha bisogni diversi. I grillini sono stati votati soprattutto da giovani tra 35-45 anni e anziani in un momento in cui qui a Rimini il rapporto del partito col territorio non c’è più. Probabilmente paghiamo lo scotto della soppressione delle circoscrizioni. E’ per questo che secondo me a livello amministrativo occorre ritornare subito sul dossier quartieri”, spiega il consigliere comunale del Pd Mattia Morolli, con in testa la bozza Biagini-Barboni votata dal consiglio comunale nel 2010, ripresa dal presidente della prima commissione consiliare Nicola Marcello (Pdl).
Sul fronte partecipazione, a Morolli piace anche il grillino ‘question time del cittadino’. “Lo trovo giusto. Ma noto anche una cosa. Nonostante la mancanza delle circoscrizioni, la gente alla politica non rinuncia e oggi ce n’è più in una pagina di Facebook che nella direzione di un partito”. E’ chiara l’allusione ai gruppi riminesi che sul social chiedono (con enorme seguito) più sicurezza, stop agli scarichi in mare, cercando di delineare la città che vorrebbero, e così via. “La febbre è alta – dice il consigliere comunale – adesso cerchiamo di azzeccare il termometro”.


Rispetto ai numeri delle politiche, “non puoi lasciare la segreteria di Rimini sguarnita per un anno”, dice il consigliere (le orecchie al segretario comunale Federico Berlini probabilmente fischiano da lunedì sera, e non solo a causa di Morolli). “Giovanilismo non è sinonimo di rinnovamento. E’ indubbio che ci voglia la ridiscussione di alcuni ruoli in segreteria. Parlare di rinnovamento tout cour non aiuta: abbiamo perso in alcuni comuni dove i segretari del Pd hanno meno di 30 anni. C’è una forte difficoltà a leggere il territorio e i suoi bisogni. Spesso una persona più adulta ha una mente più giovane rispetto a uno che giovane lo è anagraficamente”, aggiunge. “C’è anche da dire che la gente è stufa - spiega - di vederti coi banchetti in piazza solo il sabato prima delle elezioni per poi sparire di nuovo. I grillini non fanno così. Loro il banchetto in piazza lo tengono tutti i sabati, anche quando non ci sono le elezioni”.


Detto questo, però, Morolli vuole pensare positivo. “Nonostante i numeri delle politiche non posso fare a meno di pensare al 2008. Anche da quelle consultazioni il Pd venne fuori distrutto. Eppure le amministrative dell’anno dopo andarono bene. Voglio dire che questo è il momento di essere lucidi. Dobbiamo iniziare a confrontarci con una nuova tipologia sociale. Il Pd perde molto nei nuovi insediamenti urbani. Il problema di come relazionarsi con quei quartieri c’è, ma io la testa non me la fascio. Basta un cerotto. E poi penso anche che il Pdl dalle elezioni sia uscito ancora più malconcio e che il Pd sia l’unico partito con una classe dirigente in grado di capire questa provincia”. Morolli parla anche di lavoro, “il grande assente nel lessico del Pd. Ma non tanto nel senso delle ‘difesa’ del lavoro quanto nella capacità di capire e interpretare dove vanno oggi lavoro ed economia”.

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Riccione | Pironi ci riprova con l’ordinanza anti lucciole


Pari pari a quella dello scorso anno l’ordinanza per il contrasto alla prostituzione che il sindaco di Riccione Massimo Pironi ha firmato oggi. Di mira si prendono i “comportamenti connessi all’esercizio della prostituzione sulla pubblica via”, quelli che possono causare “gravi pericoli”. Da subito in vigore, lo strumento sarà valido fino al 31 maggio prossimo.


Come la precedente, scaduta a fine gennaio, l’ordinanza “colpisce allo stesso modo i comportamenti di clienti e prostitute – i cenni di richiamo e adescamento, l’abbigliamento indecente, le manovre alla guida di automobili, che possano recare intralcio o pericolo alla circolazione – con un apparato di motivazioni giuridiche meno facili da aggirare in fase di ricorso”, precisa a scanso di equivoci la nota del Comune.


Torna da oggi, quindi, la multa di 516 euro per “comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento, consistenti nell’assunzione di atteggiamenti di richiamo, di invito, di saluto allusivo ovvero nel mantenere abbigliamento indecoroso o indecente in relazione al luogo ovvero nel mostrare nudità, ingenerando la convinzione di esercitare la prostituzione”.

Venerdì, 01 Marzo 2013 15:32

san martino ritrovato

Arrigoni, il San Martino ritrovato

In occasione dell'avvio della Settimana della cultura, sarà presentata al pubblico domenica 3 marzo 2013 alle ore 11 nella Sala degli Arazzi del Museo della Città di Rimini l’eccezionale esposizione di due dipinti del pittore Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni riemersi dal mercato antiquariale di recente. Saranno presenti l’assessore alla Cultura  Massimo Pulini e il professor Pier Giorgio Pasini che illustrerà le opere e l’autore.

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