16 02 2013 | Rimini | Sabato elettorale, montiani ‘sdoppiati’ tra Tinagli e Marino. Giovedì arriva Riccardi
Rimini | Sabato elettorale, montiani ‘sdoppiati’ tra Tinagli e Marino. Giovedì arriva Riccardi
Lista Scelta civica con Monti ‘sdoppiata in casa’. Questa mattina a Rimini, da una parte (centro congressi Sgr), c’è stata la capolista alla Camera Irene Tinagli e, dall’altra, Luigi Marino, ex presidente di Confocooperative, che ha incontrato il mondo della cooperazione riminese a palazzo Ghetti.
Per la Tinagli (‘convegnista inflazionata’ all’Sgr che ospitava medici, ingegneri e architetti per un via vai non indifferente di candidati alle prossime politiche) una quarantina di affezionati tra cui Alessandro Rapone di Italia futura, Luigi Bonadonna di Rimini più, il presidente delle Acli Mauro Guidoni, il consigliere comunale Fli di Riccione Valter Ciabochi. C’erano anche i candidati locali, da Walter Pasini e Maurizio Grossi per la Camera a Maurizio Ioli e Roberto Orlandi per il Senato.
“Ci ha fatto molto piacere avere Irene Tinagli qui a Rimini”, dice Rapone. “A noi interessa presentarla sul territorio perché lei sarà la parlamentare di riferimento per l’Emilia Romagna. Oggi quindi abbiamo voluto scrivere il prologo di una storia che durerà qualche anno. Abbiamo messo le fondamenta per un rapporto con una persona che ha delle grandi competenze, è umanamente disponibile e semplice. Per noi sarà un’interlocutrice importante per rappresentare le problematiche del territorio, sarà la nostra portavoce”.
Per i supporter della coalizione Scelta civica con Monti il giorno più atteso adesso è quello di giovedì prossimo, quando sarà a Rimini l’ex ministro Andrea Riccardi.
Il sì della fede di Papa Benedetto secondo le Clarisse di Rimini
Il sì della fede di Papa Benedetto secondo le clarisse di Rimini
Il 28 agosto 1990 il cardinale Joseph Ratzinger, che è a Rimini per partecipare al Meeting, bussa alla porta del monastero delle clarisse che in quel momento era ancora a Covignano. Nel libro della Cronaca lascia un suo messaggio. Suor Cristiana cerca di decifrare la minuta calligrafia del futuro papa: «Seguimi dice il Signore nel Vangelo di oggi a san Pietro. Sono grato per questo luogo di sequela silenziosa e gioiosa di Gesù e mi raccomando alla vostra preghiera».
Negli anni in cui il cardinale Ratzinger è stato papa nel monastero ogni giorno le suore hanno pregato per lui e per tutta la Chiesa. In questi giorni si è aggiunta un’intenzione in più. «Preghiamo per lui in particolare - spiega la madre, suor Nella Letizia - perché percepiamo la grande fatica che questo gesto gli è costato. Chiediamo che il Signore gli dia consolazione e gli faccia sentire l’affetto della Chiesa. E inoltre preghiamo perché lo Spirito illumini chi deve scegliere il successore».
Suor Nella Letizia ha saputo la notizia quasi in tempo reale. «Stavo consultando un quotidiano on line, vedo che cambia la pagina e leggo che il papa lascia il 28 febbraio. Ho fatto un salto sulla sedia, non riuscivo a crederci. Ho avvertito anche le altre sorelle, aspettavamo una smentita, pensavamo ad uno scherzo di carnevale. Invece sono arrivate le conferme».
Come avete reagito? «Certamente con stupore ma anche comprensione perché vedevamo il papa affaticato. Noi ogni domenica seguiamo l’Angelus e fra di noi spesso commentavano “come è stanco il papa!”. Abbiamo capito che aveva preso atto di questo suo stato fisico e con grande fede e umiltà aveva consegnato il ministero al Signore perché lo affidasse a una persona più giovane ed energica».
Fra le mura del monastero di san Bernardino non trovano ospitalità le dietrologie che tanto impegnano taluni osservatori. Neppure un senso di smarrimento? «Sì, in realtà per un attimo mi sono chiesta: il Papa che abdica al ruolo di padre? In realtà il Padre è Dio, è Lui che affida il ministero alla persona scelta nel Conclave. Il gesto del Papa ha una sua grandiosità perché ha svolto il suo servizio finché ha avuto le forze; adesso ha rimesso il mandato perché è Dio che guida la Chiesa attraverso l’azione dello Spirito. Non ci ha abbandonati il Papa, ci ha lasciato Joseph Ratzinger che va a ricoprire un ruolo che è anche il nostro, quello della preghiera».
Suor Laura è una giovane novizia che ancora non ha indossato il velo. Racconta: «Non ho provato sgomento, solo un po’ di incredulità. Il papa è un uomo che abbiamo imparato a conoscere. Un uomo talmente luminoso, così semplice e intenso, capace di comunicarti la sua fede. Un uomo pieno di Dio. Sentirlo prendere una decisione del genere, ha provocato in me una reazione del tipo “ beh, se l’ha detto lui…”. Di questo uomo ho sperimentato una bellezza e una grandezza tale che non c’è sgomento se ha preso una decisone del genere. Emerge la grande levatura di un uomo di Dio che in molti possono riconoscere come padre».
La madre superiora Nella Letizia aggiunge: «Ha avuto l’umiltà di fare un passo indietro quando ancora aveva la piena coscienza di farlo. È un uomo di spessore intellettuale e con una sapienza del cuore molto grande».
Azzardiamo una domanda: lei madre è giovane, ma dovesse trovarsi in una situazione di questo tipo, che farebbe? «I nostri incarichi sono ministeri, che viene dalla parola latina minister cioè servo, siamo chiamati a rendere un servizio nella Chiesa, non ad esercitare un potere. Se considero il mio essere madre come un potere, allora è difficile cederlo. Se invece lo vivo come servizio… Il papa si è definito umile servitore nella vigna del Signore, ecco lui è rimasto su questa linea. Il servitore ha terminato il suo servizio perché non ha più le forze e lo affida a un altro».
In questi anni al monastero il papa è stato seguito, c’è stata attenzione ai suoi messaggi, ai suoi scritti. «Ogni domenica ascoltavamo l’Angelus con il commento al Vangelo, la sua parola ci accompagnava per tutta la settimana».
Non trovate che il suo sia stato anche un gesto di grande libertà? Risponde suor Laura: «Di libertà e di ascolto di Dio, perché non è stato semplicemente un gesto di volontà sua, il Signore ha parlato al suo cuore».
«Dio è presente – conclude la madre – altrimenti noi non saremmo qui. Alcuni fatti lo dimostrano ancor più chiaramente. Ricordo che in un’udienza Benedetto XVI definì una mannaia la sua elezione. Eppure ha detto il sì della fede. Tutto il suo ministero è stato un’opera di Dio».
Valerio Lessi
15 02 2013 | Rimini | Pazzaglia alla battaglia degli asili, Lisi non andrà in assemblea
Rimini | Pazzaglia alla battaglia degli asili, Lisi non andrà in assemblea
Dopo aver creato un caso in maggioranza, rendendo nota la risposta probabilmente privata (“…Bulletti a me ha sconsigliato di venire ad una settimana dal voto. Tanto più che almeno per ora, cioè fino al voto, non potrei di certo prendere posizioni contro Lisi…”) dell’assessore Irina Imola al consigliere Stefano Brunori dell’Idv rispetto al diniego a partecipare ad una assemblea promossa da Sel, Fds e Brunori, adesso il consigliere Fabio Pazzaglia pubblica le motivazione del niet del vicesindaco Gloria Lisi, tra gli invitati istituzionali.
“…l’esperienza che ho fin qui maturato in questi due anni e nei miei precedenti impegni, mi permette di capire quando si vuole confrontarsi o quando invece la si vuole buttare in cagnara”, avrebbe scritto Gloria Lisi a Pazzaglia, che non prende bene la parola ‘cagnara’, “un termine offensivo nei confronti del sottoscritto e dei cittadini che parteciperanno”.
Pazzaglia, quindi, passa a ribadire che “l'incontro di domenica è stato promosso dal sottoscritto, più alcuni Consiglieri che condividono la difesa e la valorizzazione del servizio pubblico in campo educativo. Un'assemblea che non ha alcun collegamento con la campagna elettorale perché è nata il giorno successivo al Consiglio Comunale del 24 gennaio, dopo che Gloria Lisi aveva risposto alle interrogazioni sul tema dei servizi educativi difendendo la decisione di privatizzare il servizio di sostegno ai bambini disabili presenti nei nidi comunali e la decisione di privatizzare i due nuovi nidi comunali di via Della Rondine e di via Sacco e Vanzetti. Dopo la privatizzazione delle cucine interne ai plessi, del servizio delle operatrici scolastiche (ausiliarie), dei nidi "Aquilotto" ed " Ex seminario", questi ennesimi passi segnano una deriva inarrestabile”.
più sicurezza per la ss16
Rimini | Statale 16, via libera per rotonde a incroci San Marino e Montescudo. Il sindaco sul trc
Statale 16, c’è il patto per eliminare gli ultimi ‘buchi neri’, i punti caldi per via dell’alto tasso di incidentalità e il traffico intenso di cui si parla da 20 anni. La notizia la dà il sindaco di Rimini Andrea Gnassi annunciando la realizzazione, entro fine mandato, delle rotonde all’altezza della strada consolare San Marino e della provinciale per Montescudo. Saranno opere a completamento della terza corsia della A14 e saranno realizzate da Società autostrade con tutta una serie di altre infrastrutture per migliorare la mobilità lenta.
“E’ un lavoro con Società autostrade che abbiamo iniziato subito dopo aver approvato le linee di mandato”, spiega il sindaco. “Come è noto statale e autostrada costituiscono due delle tre fratture (la terza è la ferrovia) che per alcuni versi disarticolano la città. Creano disagio ai cittadini, un disagio che abbiamo chiesto a Società autostrade di colmare. Nel riaprire il confronto, inoltre, non poteva non essere trattato il tema dei cosiddetti “buchi neri” della ss 16. La posizione rappresentata dell’amministrazione è stata la seguente: affinché abbiano un senso le rotonde di via Covignano e della Grotta Rossa vanno risolti anche i problemi riguardanti l’incrocio ss16 e ss72 per San Marino e ss16 e strada provinciale per Montescudo”.
Tutto “merito” di una nuova stagione, quindi, di “confronto del Comune con Società autostrade”, partita nel 2011 con l’istituzione di un tavolo permanente. Il sindaco racconta di aver quasi costretto la società a un “rapporto asfissiante” che, fosse anche per sfinimento, ha portato all’inserimento delle problematiche riminesi tra i lavori che saranno autorizzati dal Ministero. “Siamo stati sul pezzo”, dice.
La disponibilità di Autostrade per l’Italia a realizzare gli interventi è arrivata al Comune il 25 giugno scorso, da qui il lavoro degli uffici del Comune che ha individuato tre macrogruppi di opere (per superare le barriere infrastrutturali dovute alle stradali esistenti, opere per la mobilità lenta, miglioramento della ss16). Si tratta di lavori per un costo complessivo che può variare dai 13 ai 16 milioni di euro, in funzione di quelli che saranno i progetti esecutivi. Nel dettaglio il Comune ha chiesto a Società autostrade la realizzazione degli attraversamenti della ss16 con sottopassi ciclopedonali nella zona di via Pomposa, via Covignano, strada provinciale Montescudo e il sovrapasso ciclopedonale sulla A14. Ha poi chiesto i cavalcavia sulla A14 a Santa Giustina, a Padulli e alla Grotta rossa, in via San Lorenzo in Correggiano, in via Flaminia Conca e in via Casalecchio. Nello stesso pacchetto ha inserito le due nuove rotonde.
I tempi. A partire dalla firma di mercoledì in Regione (con Comune e Provincia di Rimini, il Ministero delle Infrastrutture, la regione Emilia – Romagna, l’Anas e la Società autostrade) ci vorranno dai 12 ai 16 mesi per completare tutto l’iter procedurale (progettazione esecutiva, approvazione del Ministero che così autorizza Autostrade per l’Italia alla spesa, conferenza servizi che approva definitivamente i progetti e concede tutte le autorizzazioni). A partire dalla conclusione della procedura in conferenza dei servizi Società autostrade può affidare i lavori. Per la realizzazione materiale delle opere si sono calcolati dai 18 ai 24 mesi.
Il sindaco, però, ammette anche che i problemi della mobilità a Rimini non saranno risolti dal solo intervento sulla ss16 grazie alla terza corsia A14. “È chiaro che dovremo prima o poi uscire con un progetto complessivo sulla mobilità, diminuire il traffico interno. Noi ancora oggi anche per gli spostamenti interni sotto i 3 chilometri usiamo l’auto, il 65 per cento dei riminesi. Bisognerà lavorare a partire dal lungomare con una prospettiva di pedonalizzazione. A Rimini servono una serie di opere, come gli assi radiali di attraversamento. Noi saremmo anche pronti per lo sblocco di via Roma verso Riccione. Ci sono gli espropri e le risorse in bilancio”.
Il sindaco non molla il trc. Lo chiama “filobus di costa”. “Penso che ci sia stata un grande debolezza nella visione d’insieme sull’opera, nel modo che abbiamo avuto di proporla alla città”, dice Gnassi. “Anche di comunicarla”, ammette. “Ci sono ancora riminesi che pensano che con il trc si introduca un’ulteriore frattura tra città e mare, mentre noi lì lavoriamo su una frattura esistente che andiamo a migliorare con 19 sotto passi e con il fatto che ci saranno mezzi che usano tecnologie a ridotto impatto ambientale. E’ chiaro che chi è lì subisce i lavori. Ma alla fine ci sarà anche un apprezzamento dei valori commerciali immobiliari perché quelle zone saranno servite da mezzi moderni che si usano in tutta Europa. E’ passato il messaggio opposto, quello dell’aumento della frattura, quando invece oggi abbiamo tre valichi e domani ne avremo di più e di migliori. E, comunque, tutto ciò che è alternativo all’auto è auspicabile”.
15 02 2013 | Rimini | Pdl su Aeradria: No propaganda, proprietà in fallimento
Rimini | Pdl su Aeradria: No propaganda, proprietà in fallimento
“Dopo essersi dissanguati per portare lo scalo riminese alla soglia del milione di passeggeri, oggi ci troviamo a dover vagliare una delibera che ne ridimensiona il traffico a 550mila, ad un concordato che soddisfa i creditori (30 mln di euro tra banche e privati) al 20 per cento con rilevanti conseguenze per il nostro sistema produttivo fatto di piccole e medie imprese, reso possibile tra l’altro solo con ulteriore iniezione di soldi pubblici”, controreplica il Partito delle libertà alle reazioni di sindaco e presidente della Provincia di Rimini rispetto al voto contrario dei consiglieri locali del Pdl sui necessari prossimi aumenti di capitale per la società di gestione dell’aeroporto Fellini.
“Altro che propaganda”, spiegano dal coordinamento provinciale del partito di centrodestra. “Vitali e Gnassi si ricorderanno che è stato inseguito per un anno un nuovo credito bancario senza alcun risultato, che il bilancio 2010 e 2011 di Aeradria non è stato ratificato dagli organi di controllo e che quindi anche il progetto di concordato di continuità si basa su numeri perlomeno incerti. Quando una proprietà si ritrova con queste cifre di solito si dice che ha “fallito”, le scuse contano poco”.
Ricordano anche che, fino a poco tempo fa, “come minoranza abbiamo sempre sostenuto, anche con voti a favore, ogni iniziativa che aiutasse Aeradria a mantenere la propria mission, ma oggi per continuare a farlo ci occorrono certezze e risposte chiare. Privatizzazione, dimissione del management, maggiore copertura dei debiti”. E confermano, “senza questi elementi il Pdl non si assumerà la responsabilità di un voto favorevole”.
due di noi
Gli attori Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi protagonisti dello spettacolo Due di noi di Michael Frayn, per la regia di Leo Muscato (in programma al Teatro Novelli fino al 17 febrbaio) incontrano il pubblico sabato 16 febbraio alle ore 17 nel Ridotto del Teatro Novelli per il ciclo di incontri Attori con tè condotti dalla giornalista Francesca Fellini. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, con piccolo angolo del tè per tutti i partecipanti
15 02 2013 | Rimini | Trc invasivo: Fermatelo, la richiesta bipartisan di Mir e Rivoluzione civile
Rimini | Trc invasivo: Fermatelo, la richiesta bipartisan di Mir e Rivoluzione civile
“Meglio aver speso inutilmente qualche milione di euro e recuperare le decine di milioni di euro ancora in ballo per opere più utili che arrivare in fondo ad un progetto disastroso per la collettività e drammatico per i cittadini interessati agli espropri”. E’ vero siamo in campagna elettorale e il tema potrebbe essere strumentalizzato, esordisce Marco Lombardi (Mir) che, “scosso” dalle fotografie sui giornali dei cittadini espropriati, precisa: “Io ho le carte in regola per parlare di questo argomento più di coloro che si sono svegliati solo ora parlando come se l'iter burocratico dovesse iniziare adesso. Sei anni fa io e Fabrizio Miserocchi (coordinatore provinciale del Pdl, ndr, partito con cui Lombardi è stato eletto in consiglio regionale) siamo andati a Roma al Ministero delle Infrastrutture per provare a bloccare il progetto e ci eravamo anche riusciti, ma di fronte all'insistenza di Vasco Errani (governatore della Regione Emilia Romagna, ndr) che in ogni piano indicava il trc come una priorità regionale, ed al fatto che le amministrazioni locali insistevano, alla fine il progetto è stato sbloccato”.
I filobus che passeranno accanto alla ferrovia (irrobustendo la frattura tra le due Rimini, quella del mare e quella del centro storico) e per cui si sono espropriate abitazioni private “non miglioreranno la mobilità del territorio” e “al costo di costruzione superiore ai 100 milioni di euro si dovrà aggiungere il deficit di gestione”. L’unica strada è “fermare quest'opera e tentare di destinare le risorse altrove, ma siccome l'iter è già in fase molto avanzata, il blocco può comportare conseguenze dannose sia nel rapporto con le imprese già coinvolte, che con la Corte dei Conti per i soldi già spesi”.
Allora Lombardi si appella a “un patto tra i futuri parlamentari del territorio e tra gli amministratori locali di maggioranza e opposizione affinché si studi un percorso per limitare i danni economici conseguenti ad un blocco degli appalti e per predisporre atti amministrativi che mettano tutti al riparo da interventi della Corte dei Conti”. Sbagliare è umano, perseverare… “La politica se sbaglia in buona fede, perché le condizioni socio-economiche tra il momento della progettazione e quelle attuali sono mutate, non può perseverare nell'errore solo per timore di responsabilità amministrative, ma deve poter cambiare idea proprio sul presupposto dell'interesse generale mutato. È meglio che la sinistra possa tranquillamente ammettere di aver sbagliato in buona fede senza che noi dell'opposizione infieriamo su questo, piuttosto che "costringerli" a perseverare in un errore che molti, anche all'interno della sinistra, vedono e capiscono”.
Lupus in fabula, dalla sinistra appunto, sulla vicenda del trc, espropri e non solo, intervengono anche i sostenitori del magistrato Antonio Ingroia. “Da ogni parte lo si guardi, il trc non manca mai di dare spunto per ulteriori critiche. Ultima occasione, l'esecuzione degli espropri per la realizzazione delle opere”, dicono da Rivoluzione civile. “Vogliamo essere chiari. Lo strumento dell'esproprio, quando si basa su una pubblica utilità condivisa e acclarata, ci sta, ma in questo caso viene eseguito per realizzare una "cattedrale" nel deserto che, speriamo di sbagliarci, resterà ampiamente sottoutilizzata. E per contro sono stati penalizzati tanti cittadini”. Lasciano a desiderare “le modalità pratiche con cui gli espropri sono stati eseguiti”, “un adeguato preavviso, qualora sia veritiero che non è stato dato, era una cosa dovuta”.
Ma al di là degli espropri “quest'opera resta ugualmente, a nostro parere, inutile e dannosa, non foss'altro per quanto è costata per la progettazione, sta costando per la realizzazione, e sicuramente costerà per la gestione visto, lo ripetiamo e speriamo di sbagliarci, sarà sottoutilizzata. Ma anche se si fosse trattato di un'opera davvero utile e condivisa, come si può pensare che i tempi di finanziamento durino 17 anni? La burocrazia, sia locale che nazionale, dilatando in questa maniera esagerata i tempi rende gli appalti pubblici, o il dispiego delle pratiche di privati, facili prede di malaffare, corruzione, tangenti”.
14 02 2013 | Rimini | Aeradria, Lombardi (Mir): Non sottovalutare responsabilità Provincia e Comune
Rimini | Aeradria, Lombardi (Mir): Non sottovalutare responsabilità Provincia e Comune
“Condivido le preoccupazioni di Pizzolante e Ravaglioli sul futuro di Aeradria e sull'esito del concordato che non può concretizzarsi salvando l'aeroporto e facendo fallire le imprese locali”, dice Marco Lombardi (Mir). “Ma non vorrei che le critiche avanzate nei confronti del management facciano passare in secondo piano le enormi responsabilità delle pubbliche amministrazioni socie di Aeradria”.
Insomma, Comune e Provincia secondo Lombardi hanno le loro grosse responsabilità. “Ogni gestione è migliorabile ma dalla lettura dei bilanci, emerge chiaramente che la pura gestione operativa di Aeradria non presenta alcuna preoccupazione, anzi. Ciò che appesantisce il bilancio e crea la voragine debitoria, sono gli importi degli investimenti. Ma nessun amministratore avrebbe potuto programmare tali investimenti se non avesse avuto a monte delle delibere dei soci che garantivano la copertura di quegli investimenti”.
E’ inutile nascondersi dietro un dito. “Delle due l'una. O gli amministratori hanno agito di nascosto dai soci, e ciò non mi risulta e non risulta neppure dagli atti, o gli enti pubblici soci non hanno mantenuto gli impegni che formalmente si erano presi. Se le cose stanno in questo modo, io non mi limiterei a chiedere il cambio degli amministratori di Aeradria, ma chiederei con forza il cambio degli amministratori del Comune e della Provincia di Rimini”.
GIORNALAIO 15.02.2013
Fogne di Rimini, s’indaga sulle responsabilità amministrative. Trc invasivo. Aeradria il giorno dopo, le reazioni di Vitali, Gnassi & co. Asili: crisi in giunta?
“Fogne: l’inchiesta assume un’altra piega. La Procura ha individuato un consulente a cui affidare il compito di controllare la documentazione amministrativa esistente sul sistema fognario riminese. Si tratta di Daniele Senzani, professore associato di Istituzioni di Diritto Pubblico nell’Università di Bologna, esperto in tematiche relative al governo del territorio e strumenti di finanziamenti degli interventi di interesse pubblico. Il docente è esperto di giustizia amministrativa, di appalti pubblici, forniture e servizi. L’interesse della magistratura, finora rivolta soltanto agli aspetti tecnici relativi al sistema fognario e alla scarsa tenuta degli impianti di fronte ad un semplice evento piovoso, con conseguente sversamento a mare dei reflui non trattati, si sposta ora negli uffici di Comune, Provincia e altri organismi coinvolti nella gestione nel corso degli anni per verificare se vi sono state negligenze o altri aspetti volutamente ignorati”, LaVocediRomagna (p.13).
“Hera aveva specificato al Corriere che nel 2012 sono stati eseguiti complessivamente oltre 6.240 controlli, di cui solo 6 sono risultati (anche di poco) superiori ai limiti: una percentuale minima. Inoltre, l’impennata di sforamenti nel 2012 sarebbe dovuta all’introduzione di un nuovo limite nell’azoto ancor più restrittivo. Questo ha comportato nuovi lavori di adeguamento degli impianti, alcuni dei quali già garantiscono il pieno rispetto dei nuovi limiti imposti, altri lo garantiranno non appena i lavori di adeguamento saranno completati. Il problema però resta l’escherichia coli. E per gli investigatori è il caso di vederci chiaro”, CorriereRomagna (p.5).
Trc invasivo. “Il trasporto rapido costiero si sta facendo largo tra le case, travolgendo gli affetti delle famiglie che ancora le abitano. Pur essendo già espropriate. I residenti in via Serra, a Bellariva, sapevano che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato. Ma almeno si aspettavano un preavviso, di quelli che ci si trova nella cassetta delle lettere anche quando ti sospendono l’acqua per un’ora. Agenzia Mobilità in effetti non ha recapitato alcun avviso agli interessati, preferendo inviare in missione direttamente gli operai per quella che, spiega, al momento non è che una ricognizione. «Ci siamo trovati in casa gli operai con il martello pneumatico in mano, pronti a dare inizio agli interventi di demolizione. Senza alcun preavviso, nessuno sapeva niente. E non mi vengano a dire — contesta Cristina Fabbri — che vale la lettera di esproprio del 2007. Nella nostra palazzina tra l’altro eravamo tutti fuori, chi al lavoro, a scuola»”, LaVoce (p.14).
E’ andata un po’ meglio in via Lagomaggio. “RUSPE e martelli pneumatici: i lavori del Trc ‘sbarcano’ a Lagomaggio. E i residenti insorgono. «Ci siamo trovati ruspe, martelli pneumatici e operai sotto casa», tuonano Walter Moretti, anima del Comitato ‘Rimini città viva’, Maria Pia Fabbri, Giovanna Fin, Silvia Fabbri e un folto gruppo di residenti di via Serra, dove martedì mattina è sbarcata la task force di Italiana Costruzioni. «Ci hanno invitato, cortesemente ma fermamente, a rimuovere tutte le nostre cose in una fascia di circa quattro metri dalla staccionata ferroviaria, dicendoci che nei prossimi giorni verrà abbattuto tutto quanto». Nell’area di esproprio (circa un migliaio tra Rimini e Riccione per 9.768 metri di percorso, 3.976 dei quali a doppia corsia; oltre 100 milioni di investimento) c’è di tutto: orti, giardini, persino case che saranno abbattute”, ilRestodelCarlino (p.3).
Quanti casini per una riunione sugli asili. “Fabio Pazzaglia colpisce ancora. Il consigliere di Sel-Fc, libero battitore e fustigatore da sinistra di Pd e alleati, dopo aver scatenato un putiferio su Riminiterme alzando il coperchio di una pentola che bolliva tra condannati e indagati, adesso torna alla carica sui servizi educativi e l’esternalizzazione al privato sociale decisa dal Comune, rischiando di fare saltare un assessore comunale. Lei è Irina Imola, esponente di giunta in quota Idv … «Bulletti (vicepresidente Provincia e responsabile locale Idv, ndr) a me ha sconsigliato di venire ad una settimana dal voto. Tanto più che almeno per ora, cioè fino al voto, non potrei di certo prendere posizioni contro Lisi»”, avrebbe scritto la Imola a Pazzaglia in risposta al suo invito, parole che il consigliere ha reso pubbliche scatenando un putiferio”, LaVoce (p.14).
“La Imola conferma di aver rinunciato all’invito, ma attacca il suo consigliere. «Le scelte di Brunori non si addicono a un consigliere di maggioranza e mettono in difficoltà il proprio assessore di riferimento. È una situazione assurda e dopo il voto prenderò provvedimenti. Dimettermi? Io non sono attaccata alla poltrona, se questa situazione proseguisse non escludo passi indietro come assessore»”, ilCarlino (p.9).
Aeroporto. “A rischio il ‘Fellini’ c’è già: il piano industriale prevede voli che nel 2013, non permetteranno di andare oltre i 600mila passeggeri. E anche tirando fuori 10 o 13 milioni di euro (7 dalla ricapitalizzazione, gli altri 3 o 6 dal prestito), non sarà facile placare i creditori, che riceveranno, se va bene, il 21% dei crediti vantati nei confronti di Aeradria. Non solo: anche con 13 milioni di euro al ‘Fellini’ mancherebbe la benzina, ovvero i soldi, per investire sui voli e difendersi dalla concorrenza di Bologna e Ancona, che hanno già chiuso (o stanno per farlo) importanti accordi per scippare a Rimini alcuni voli dalla Russia”, ilCarlino (p.11).
“Il presidente della Provincia tuttavia apre a una delle soluzioni avanzate: «Alcune proposte fatte in queste ore in merito al possibile coinvolgimento di creditori nella compagine societaria di Aeradria credo vadano in una direzione propositiva», spiega. Per il resto, «non mi pare né logico né particolarmente sensato alimentare in una fase delicata una polemica sulla sorte dell’aeroporto Fellini che ha indubbi retroscena elettorali»”, NuovoQuotidiano (p.7).
“Lombardi è consigliere regionale Pdl e candidato nella lista del Mir. Condivide la linea del Pdl, ma aggiunge una responsabilità a carico degli amministratori pubblici, colpevoli di avere appesantito la gestione Aeradria con investimenti straordinari. «Non mi limiterei a chiedere il cambio del management di Aeradria, ma chiederei con forza il cambio degli amministratori di Comune e Provincia»”, Corriere (p.8). “Ma le critiche alla gestione di Aeradria arrivano anche da sinistra. Rivoluzione Civile chiede infatti «stop ad ulteriori finanziamenti alle due aziende prima che vi sia massima chiarezza sui conti e soprattutto sugli assetti futuri dei loro vertici», riferendosi sia a Itinera che ad Aeradria, società «fortemente costose e indebitate»”, LaVoce (p.16).
Elezioni. Intervista a Silvio Berlusconi del Corriere (p.3). “«La riviera romagnola è una priorità nazionale e se il centro destra vincerà le elezioni si impegna a difendere in Europa le specificità della “capitale delle vacanze”». Lo promette l’ex premier Silvio Berlusconi in una intervista al CorriereRomagna. Ma non solo: taglio all’Iva turistica e tassa di soggiorno usata per finanziare interventi turistici»”.
Il vip della campagna di ieri a Rimini è stato Angelino Alfano del Pdl. “Turismo, voto utile, meno spesa pubblica. Alfano scandisce la sua ricetta, chiudendo ieri sera a Rimini il tour elettorale in Emilia-Romagna. «Bisogna innanzitutto intervenire sull’Iva e sul sistema di promozione turistica» esordisce. Quindi strizza l’occhio agli albergatori, «abbiamo candidato al Senato il leader Bernabò Bocca (presidente Federalberghi, ndr) per dare un segnale forte». Dopodiché la mano tesa, con tanto di gaffe, ai balneari: «Faremo un concreto appello per fare sì che possano avere ancora di più dopo la proroga al 2045» dice riferendosi alla proroga delle concessioni di spiaggia, che però il Parlamento ha votato solo fino al 2020. «E’ stato un risultato ottenuto grazie all’impegno dei nostri parlamentari». La tassa di soggiorno fa capire di non volerla nemmeno sentir nominare, e quando gli viene ricordato che a Rimini un assessore ha proposto l’Imu su ombrelloni e cabine risponde così: «Ma di che partito è? Del Pd? Allora abbiamo già risposto. Le tasse sono una loro fissazione»”, LaVoce (p.17).
“L’ULTIMA CARTA, il candidato, se la gioca con l’elettorato moderato. Da Giannino a Monti, gli avversari per le urne stanno diventando scomodi e rischiano di portare via voti pesanti, «ma l’elettorato sappia che l’unica fiches che ha da giocarsi per vincere siamo noi. Né Monti, né Giannino»”, ilCarlino (p.11).
Imu, “LA CENERENTOLA è Maiolo. Il piccolo borgo della Valmarecchia con l’Imu ha incassato, tra le prime case (7.988 euro di introito) e gli altri immobili (115.900), poco più di 120mila euro. Gli abitanti di Maiolo sono quelli che hanno pagato di meno nella provincia di Rimini: 62 euro e 90 centesimi su ogni prima casa. I più tartassati sono stati invece i cittadini di Bellaria, che hanno sborsato 350 euro su ogni prima casa, per un totale di 2.302.067 euro”, ilCarlino (p.7).
Opere pubbliche, guerra tra opposizioni. “«Non finanziato». E' la formula più ricorrente nell'elenco annuale dei lavori pubblici per il 2012, approvato dalla giunta Gnassi. Tanti piani ma poche risorse stanziate per aprire i cantieri. Risultato: buona parte dei progetti resta sulla carta, almeno per quest'anno. L'opposizione insorge: «E' il fallimento di questa amministrazione in merito alle opere pubbliche», sentenzia il capogruppo del Pdl, Alessandro Ravaglioli. Il tema sarà affrontato nel dettaglio questa mattina in seconda commissione, convocata dalla presidente Carla Franchini del Movimento cinque stelle proprio per fare luce sui costi di progettazione e le opere rimaste incompiute di Palazzo Garampi. E' già scontro anche all'interno della minoranza. I consiglieri del Movimento riprendono infatti i colleghi del Pdl: «In questo momento, dietro le continue pressioni dei consiglieri del Movimento cinque stelle, si stanno aprendo partite che per anni sono rimaste sepolte nella burocratica insipienza di una governance a metà fra l'incompetenza interessata e l'incompetenza pura. Questo ha provocato anche un improvviso risveglio della dormiente opposizione»”, NQ (p.8).
14 02 2013 | Rimini | Elezioni, il segretario del Pdl Alfano tra i supporter riminesi
Rimini | Elezioni, il segretario del Pdl Alfano tra gli affezionati riminesi
Tifo da stadio per Angelino Alfano, segretario del Pdl, che oggi a Le Meidien ha incontrato i sostenitori riminesi all’ora dell’aperitivo. Zeppa la sala con 120 fortunati seduti e diverse altre decine di persone in piedi fin fuori la porta d’ingresso (circa 400 presenti diranno a fine serata gli organizzatori). A passarsi il microfono, prima dell’assist al segretario, sono il coordinatore provinciale Fabrizio Miserocchi e il deputato/candidato Sergio Pizzolante che per raccontare (spiegare) Rimini al politico siciliano butta in campo due fuoriclasse.
“Il cardinale Ersilio Tonini - primo nome citato da Pizzolante - venticinque anni fa disse che Rimini è il luogo dove le cose succedono prima. E’ l’idea di una città capace di anticipare i tempi e di innovare. Dopo venticinque anni abbiamo il vescovo Lambiasi. Lui ha detto un anno fa che Rimini è una città dal grande passato. Questa la differenza tra la Rimini di oggi e la Rimini di ieri. Un gap fortissimo perché questa è una terra straordinaria, fatta di gente straordinaria che ha preso un pezzo di spiaggia e l’ha trasformato nella più grande industria turistica del mondo”. Applausi a scroscio (facile). “Qui però adesso ci sono le addizionali irpef, l’imu e le tariffe per i servizi pubblici tra le più alte d’Italia. E il sindaco qualche giorno fa ha proposto di far pagare l’imu sull’ombra degli ombrelloni”, è campagna elettorale.
Pizzolate torna anche sul problema delle fogne, che riparagona all’Ilva di Taranto e per cui chiede una legge speciale, ma è sul turismo che si gioca molto il corteggiamento (è anche San Valentino) ai riminesi del segretario Alfano. “Bisogna intervenire sull’iva e sul sistema di promozione turistica. Su questo noi abbiamo dato un segnale importante anche alla categoria perché abbiamo candidato il leader degli albergatori Barnabò Bocca”, dice subito. E’ poi sul balneare che arriva la spinta a Pizzolante. “Devo riconoscere l’impegno di tanti di noi per quanto riguarda i balneari. Nei prossimi giorni faremo un concreto appello a chi ha in mano il destino delle nostre coste per far sì che i balneari possano avere di più rispetto a quanto abbiamo già ottenuto con la proroga fino al 2020 per le concessioni dei loro lidi. Un risultato possibile grazie all’impegno dei nostri parlamentari, a cominciare da Sergio Pizzolante, e anche dei nostri senatori”.
Dice ancora, “la nostra idea è che bisogna incrementare la percentuale di turismo nel pil, nella produzione del Paese. Se questo avverrà, saremo anche riusciti a recuperare quel differenziale di margine che ci separa da altri Paesi turistici”.
Imu sugli ombrelloni. “E’ una fissazione, un modo da parte del Partito democratico e della sinistra di intendere il diritto di proprietà. Dove vedono una proprietà, vedono una tassa. Noi la pensiamo all’opposto. Occorre liberare risorse per fare riprendere i consumi, per fare riprendere l’economia. Il primo modo per liberare risorse è rimettere nelle tasche dei cittadini i soldi dell’imu che hanno versato nel 2012. La nostra proposta politica è: primo, rimborsare l’imu pagata nel 2012 dai cittadini per la prima casa e anche dagli agricoltori per i fabbricati agricoli; secondo, la recriminazione dell’imu per gli anni a venire; terzo, dire agli imprenditori che vogliono assumere che pagheranno zero tasse per cinque anni se assumeranno a tempo indeterminato”.
Sempre sulle tasse, domanda d’obbligo sull’imposta di soggiorno. “La nostra strategia generale per il turismo prevede un abbattimento del carico fiscale e in questo abbattimento può rientrare senz’altro questa tassa”.
Tagli alla spesa pubblica. “Abbiamo un imponente programma di riduzione dei costi della politica che riguarda anche le province in modo molto radicale. Aggiungo che nel momento in cui noi arriveremo in Parlamento, il primo impegno che vogliamo mantenere è eliminare il finanziamento pubblico dei partiti, dimezzare il numero e lo stipendio dei parlamentari. Voglio ricordare che in passato a diminuire il numero delle poltrone ci abbiamo provato già due volte: nel 2005 con la devolution e più tardi con la riforma per l’elezione diretta del presidente della Repubblica. E’ stata la sinistra a battersi contro e a non far passare queste due leggi costituzionali, una volta per via referendaria e una volta in Parlamento”.
Capitolo Equitalia. “Bisogna rivedere i poteri di Equitalia, affinché non possa più pignorare la prima casa né i beni strumentali, i macchinari e i crediti commerciali delle aziende perché, alla fine della fiera, se Equitalia per conseguire la riscossione ottiene anche la chiusura dell’azienda non si è fatto il bene del Paese”. Il redditometro “contiene degli indici assolutamente irragionevoli (cagnolino, gattino, stoviglie, libri scolastici e giochi per i bambini) che Monti farebbe bene a ritirare”. La questione del limite dei contatti nelle operazioni di pagamento “ha dei limiti. Il primo è che chi ha da spendere denaro lecito va all’estero, si esporta economia legale. Il secondo motivo è che non è giusto che vi sia una tracciabilità elettronica di ogni nostra spesa privata, spesa effettuata con soldi che abbiamo onestamente guadagnato. Non è giusto che lo Stato controlli ogni singola spesa lecita fatta con soldi leciti su cui abbiamo pagato le tasse. E’ un'intrusone nella vita privata che è del tutto inaccettabile. E’ il cittadino che deve poter controllare ogni giorno i conti dello Stato e non viceversa”.