Rimini | Statale 16, via libera per rotonde a incroci San Marino e Montescudo. Il sindaco sul trc
Statale 16, c’è il patto per eliminare gli ultimi ‘buchi neri’, i punti caldi per via dell’alto tasso di incidentalità e il traffico intenso di cui si parla da 20 anni. La notizia la dà il sindaco di Rimini Andrea Gnassi annunciando la realizzazione, entro fine mandato, delle rotonde all’altezza della strada consolare San Marino e della provinciale per Montescudo. Saranno opere a completamento della terza corsia della A14 e saranno realizzate da Società autostrade con tutta una serie di altre infrastrutture per migliorare la mobilità lenta.
“E’ un lavoro con Società autostrade che abbiamo iniziato subito dopo aver approvato le linee di mandato”, spiega il sindaco. “Come è noto statale e autostrada costituiscono due delle tre fratture (la terza è la ferrovia) che per alcuni versi disarticolano la città. Creano disagio ai cittadini, un disagio che abbiamo chiesto a Società autostrade di colmare. Nel riaprire il confronto, inoltre, non poteva non essere trattato il tema dei cosiddetti “buchi neri” della ss 16. La posizione rappresentata dell’amministrazione è stata la seguente: affinché abbiano un senso le rotonde di via Covignano e della Grotta Rossa vanno risolti anche i problemi riguardanti l’incrocio ss16 e ss72 per San Marino e ss16 e strada provinciale per Montescudo”.
Tutto “merito” di una nuova stagione, quindi, di “confronto del Comune con Società autostrade”, partita nel 2011 con l’istituzione di un tavolo permanente. Il sindaco racconta di aver quasi costretto la società a un “rapporto asfissiante” che, fosse anche per sfinimento, ha portato all’inserimento delle problematiche riminesi tra i lavori che saranno autorizzati dal Ministero. “Siamo stati sul pezzo”, dice.
La disponibilità di Autostrade per l’Italia a realizzare gli interventi è arrivata al Comune il 25 giugno scorso, da qui il lavoro degli uffici del Comune che ha individuato tre macrogruppi di opere (per superare le barriere infrastrutturali dovute alle stradali esistenti, opere per la mobilità lenta, miglioramento della ss16). Si tratta di lavori per un costo complessivo che può variare dai 13 ai 16 milioni di euro, in funzione di quelli che saranno i progetti esecutivi. Nel dettaglio il Comune ha chiesto a Società autostrade la realizzazione degli attraversamenti della ss16 con sottopassi ciclopedonali nella zona di via Pomposa, via Covignano, strada provinciale Montescudo e il sovrapasso ciclopedonale sulla A14. Ha poi chiesto i cavalcavia sulla A14 a Santa Giustina, a Padulli e alla Grotta rossa, in via San Lorenzo in Correggiano, in via Flaminia Conca e in via Casalecchio. Nello stesso pacchetto ha inserito le due nuove rotonde.
I tempi. A partire dalla firma di mercoledì in Regione (con Comune e Provincia di Rimini, il Ministero delle Infrastrutture, la regione Emilia – Romagna, l’Anas e la Società autostrade) ci vorranno dai 12 ai 16 mesi per completare tutto l’iter procedurale (progettazione esecutiva, approvazione del Ministero che così autorizza Autostrade per l’Italia alla spesa, conferenza servizi che approva definitivamente i progetti e concede tutte le autorizzazioni). A partire dalla conclusione della procedura in conferenza dei servizi Società autostrade può affidare i lavori. Per la realizzazione materiale delle opere si sono calcolati dai 18 ai 24 mesi.
Il sindaco, però, ammette anche che i problemi della mobilità a Rimini non saranno risolti dal solo intervento sulla ss16 grazie alla terza corsia A14. “È chiaro che dovremo prima o poi uscire con un progetto complessivo sulla mobilità, diminuire il traffico interno. Noi ancora oggi anche per gli spostamenti interni sotto i 3 chilometri usiamo l’auto, il 65 per cento dei riminesi. Bisognerà lavorare a partire dal lungomare con una prospettiva di pedonalizzazione. A Rimini servono una serie di opere, come gli assi radiali di attraversamento. Noi saremmo anche pronti per lo sblocco di via Roma verso Riccione. Ci sono gli espropri e le risorse in bilancio”.
Il sindaco non molla il trc. Lo chiama “filobus di costa”. “Penso che ci sia stata un grande debolezza nella visione d’insieme sull’opera, nel modo che abbiamo avuto di proporla alla città”, dice Gnassi. “Anche di comunicarla”, ammette. “Ci sono ancora riminesi che pensano che con il trc si introduca un’ulteriore frattura tra città e mare, mentre noi lì lavoriamo su una frattura esistente che andiamo a migliorare con 19 sotto passi e con il fatto che ci saranno mezzi che usano tecnologie a ridotto impatto ambientale. E’ chiaro che chi è lì subisce i lavori. Ma alla fine ci sarà anche un apprezzamento dei valori commerciali immobiliari perché quelle zone saranno servite da mezzi moderni che si usano in tutta Europa. E’ passato il messaggio opposto, quello dell’aumento della frattura, quando invece oggi abbiamo tre valichi e domani ne avremo di più e di migliori. E, comunque, tutto ciò che è alternativo all’auto è auspicabile”.