13 02 2013 | Rimini | Aeroporto. Pagare i creditori, cambiare management e privatizzare: i dictat del Pdl per salvare il Fellini
Rimini | Aeroporto. Pagare i creditori, cambiare management e privatizzare: i dictat del Pdl per salvare il Fellini
Aeroporto Fellini, il Pdl dice basta con le cure dei medici pietosi. “Su Aeradria non voteremo più a scatola chiusa”, parole di Sergio Pizzolante, ricandidato del Pdl alle prossime competizioni politiche, sottoscritte anche da Franca Mulazzani, consigliera provinciale e candidata al Senato, e dal capogruppo in consiglio comunale Alessandro Ravaglioli. “Da parte del Pdl – spiega Pizzolante - rispetto alle politiche locali sull’aeroporto non c’è più fiducia a priori. C’è una sfiducia motivata verso le amministrazioni e verso la gestione dell’aeroporto”. Questo significa che i gruppi consiliari del Pdl in Comune e in Provincia non voteranno per eventuali prestiti o ricapitalizzazioni se non verranno prese seriamente in considerazione tre richieste. “Procedere con il pagamento dei debiti ai creditori, oppure consentire loro di tramutare il credito in quote azionarie. Cambiare il management. Virare decisamente sulla strada della privatizzazione”.
Pizzolante si dichiara “molto peoccupato per il precipitare di questa situazione che è drammatica. L’aeroporto per noi è da sempre un’infrastruttura fondamentale e, se non funziona, tutti i grandi investimenti infrastrutturali che si sono fatti in questi anni, dalla fiera al palacongressi, sono destinati a un futuro improbabile, ad andare in difficoltà. Tutti i piani strategici e finanziari del palas, per esempio, sono costruiti con l'ipotesi di conquistare mercati strategici e lontani. Piani destinati ad andare in crisi senza aeroporto”.
È per questo che il Pdl in consiglio comunale e provinciale ha sempre sostenuto lo sforzo dei soci di dare strumenti al Fellini. “Noi siamo da sempre responsabili verso l’aeroporto, e lo abbiamo dimostrato con il convergere delle nostre forze. Il Fellini non è mai stato motivo di conflitto. Ma adesso la situazione è precipitata per una serie di ragioni”.
Prima ragione. “È evidente l’inadeguatezza del management che in tutti questi anni ci ha presentato una situazione florida. Florida la situazione non lo era. Anche io ogni giorno mi sono visto arrivare in posta comunicati chilometrici che decantavano il grande successo dell’aeroporto. E invece siamo arrivati al concordato e sull’orlo del fallimento”.
Il parlamentare fa riferimento al fatto che né la società di revisione esterna né i revisori interni se la sono sentita di firmare i bilanci del 2010 e del 2011. “La gravità della situazione economica e amministrativa, dunque, si conosceva già da qualche anno e non è stata presentata alla città in maniera giusta, adeguata, veritiera. Si è raccontata una cosa per un'altra. Si sono decantati i successi relativi al traffico dei passeggeri in buona parte ottenuti con costi evidentemente esagerati e dall'altra parte non si è messa in evidenza la situazione economica disastrosa”.
Le responsabilità, comunque, non sono tutte esclusivamente del management. Secondo Pizzolante il baratro si è fatto avanti a causa dei soci che non hanno fatto la ricapitalizzazione, “la Provincia ci ha provato approvando la delibera (ma ancora non ha messo i soldi), gli altri enti non ci hanno nemmeno provato”. Altro errore è stato quello di non cercare “in questi anni l’accordo con i creditori. So per certo che alcuni sono interessati a commutare i crediti, o parte di essi, con azioni”.
L’aeroporto “è stato la cenerentola delle opere infrastrutturali del territorio, che ha dedicato risorse ad altro. A volte anche risorse esagerate, come nel caso della costruzione di due palazzi dei congressi a dieci chilometri di distanza. Non c’è stata nessuna attenzione nei confronti del Fellini nemmeno da parte del socio di maggioranza. Io ricordo l’ammissione di Stefano Vitali quest’estate al consiglio provinciale aperto sull'aeroporto”. Da anni il Pdl e Pizzolante sostengono “la necessità di porre fine al progetto del trc per recuperare parte delle risorse, perlomeno quelle degli enti locali, verso gli investimenti per l’aeroporto. Non siamo mai stati ascoltati”.
La posizione del Pdl è dunque chiara: si cambia registro. “Noi non crediamo ai piani industriali di cui si parla in questi giorni: sono insensati e infondati. Non sosterremo piani che non prevedono un cospicuo rimborso dei crediti (o l’ipotesi di convertendo dei crediti in azioni). Sicuramente siamo contrari all’ipotesi della restituzione ai creditori del 20, ma anche del 30 per cento. È una soluzione che porterebbe al fallimento sia le aziende importanti e storiche di Rimini, fornitori del Fellini, sia tutta la costellazione di piccole e medie aziende a loro volta fornitrici dei fornitori del Fellini. Il fallimento dei fallimenti di ciò che rimane della nostra economia edilizia che il sindaco Andrea Gnassi fa fallire e che con l'aeroporto riceve la botta finale”.
Rispetto alla buon notizia dell’inserimento da parte del ministro Corrado Passera del Fellini tra i 31 aeroporti d’interesse nazionale, Pizzolante avvisa che “l’aeroporto è stato tirato per i capelli dentro i 31 con motivazioni chiarissime: perché prossimo al milione passeggeri. Bene: noi sappiamo che i piani che stanno proponendo prevedono l’eliminazione di tutti i voli low cost, quelli che hanno permesso al Fellini di arrivare vicini al milione. In pratica, resteranno solo i voli con Russia e forse il volo per Roma. Dopo ave buttato il cuore oltre l’ostacolo, adesso si fanno piani di ridimensionamento. Non solo il presidente, ma anche i soci hanno perso la bussola”, piani (sembra) che potrebbero far calare i passeggeri a Miramare ad un numero prossimo ai 550mila.
La Rimini del pallone ha il mal d’Africa
La Rimini del pallone ha il mal d’Africa
Ci sono storie che avvicinano il mondo. Una è quella che coinvolge la Giovanile Rimini, società calcistica che sino al marzo 2012 era iscritta al campionato di Seconda Categoria. Una storia di false identità e documenti contraffatti che risale al 2009 e vede coinvolti ragazzi di colore, scesi in campo da clandestini, sotto falso nome e con età rimodulabili secondo le esigenze. La Procura Federale nei giorni scorsi ha emesso le condanne sportive, con cinque anni di squalifica e preclusione da ogni attività della FIGC per Roberto Renzi, presidente del club. “Per aver reclutato – si legge nel dispositivo – aggregato e schierato in campo calciatori di colore alcuni in stato di clandestinità al fine di valutarne le caratteristiche tecniche per poi smistarli verso squadre professionistiche”. E’ stata questa l’avventura di tanti ragazzi tra i quali Amhet Fall, giocatore professionista in forza al Bellaria che domenica sfiderà al Neri il Rimini. Fall in campo non ci sarà, per lui la squalifica è di tre mesi e sono stati fermati a vario titolo anche altri protagonisti della vicenda, altri giocatori, dirigenti, procuratori, compresa c’è anche un’ammenda per il Cesena, società nella quale erano stati dirottati alcuni calciatori, tra i quali appunto Fall. Le storie sono più o meno simili, e quella del giocatore del Bellaria vale un po’ per tutte. Il giovane senegalese arriva in Italia non si sa come, e inizia a giocare a pallone con la Giovanile Rimini con il nome di Abouraihamane Thiam, poi nella Coppa Città di Rimini, l’anno dopo diventa, Diop Amhet e in seguito le sue generalità cambieranno ancora, così come la data di nascita ritoccata per partecipare ai vari tornei giovanili. L’anagrafe è un’opinione insomma, più o meno come in Africa. Come ti chiami? Quanti anni hai? La risposta è un discorso di esigenze, uno sceglie l’età che vuole e a volte può valere più del documento. E’ complicata la situazione degli uffici in Africa, non c’è un sistema che tenga conto di tutto, si scrive a mano all’anagrafe e la storia del calcio è piena di calciatori che hanno giocato con date di nascita taroccate. E’ una prassi quasi, giocatori adulti che si spacciano per adolescenti ma anche casi di ragazzini che si alzano l’età, per superare i limiti imposti ai trasferimenti under 16. Famiglie consenzienti, federazioni che approfittano del caos che regna nell’anagrafe e organizzano tornei giovanili dove si riscontrano centinaia d’irregolarità, come ad esempio il capitano della Nigeria under 18, che in realtà, come emerso alcuni mesi fa dopo un’accusa di un avvocato nigeriano, di anni ne avrebbe invece 25. Non è un mistero che in Africa ci si possa spacciare per più giovani o più vecchi, che si possa cambiare nome e il sistema in fondo affascina tanto che in Romagna hanno pensato bene di provarci. In fondo cosa cambia, siamo cittadini del mondo, l’età, come sempre si dice, è quella che uno si sente, non quella scritta nel documento d’identità, e lo stesso Fall dichiarando - “Il presidente Renzi mi ha dato la possibilità di giocare e di ottenere il permesso di soggiorno, altrimenti a 16 anni dovevo andare a vendere i cd falsi per strada”- ha dato quella pennellata di solidarietà, quel risvolto sociale a tutta la vicenda che - magari sospendendo il pensiero sui ragazzi che non sono riusciti a trovare spazio nel mondo del pallone - ci convince quasi. Del resto è questione di tempo, la deriva dei continenti avvicina l’Africa all’Europa di due centimetri l’anno e in Romagna si sono semplicemente portati avanti.
Francesco Pancari
13 02 2013 | Rimini | Teleriscaldamento, M5S: Monopolio di Sgr. Situazione potenzialmente esplosiva
Rimini | Teleriscaldamento, M5S: Monopolio di Sgr. Situazione potenzialmente esplosiva
Problema teleriscaldamento a Rimini. “È una potenziale polveriera”, fanno notare dal Movimento cinque stelle. “Cosa aspettano dal Comune a sistemare la questione?”, si domandano. “Le modalità di fornitura del servizio sono regolate da un contratto tra il Comune ed il gestore. A Rimini con Città Servizi spa il Comune è socio di maggioranza della gestione del teleriscaldamento, socio in minoranza, formalmente, sarebbe Sgr. Questo dovrebbe essere garanzia di controllo del pubblico sul privato. Lo è?”.
Il Mov sposa la risposta dei teleriscaldati. “A quanto pare più di 400 cittadini riminesi e teleriscaldati pensano di no”. Sono tante le persone che hanno depositato le firme “che l’avvocato Steven Niccoli ha dovuto presentare al Comune per dimostrare di essere effettivamente rappresentativo. Conoscete un servizio pubblico, sottolineiamo pubblico, che abbia ricevuto la contrarietà certificata di 400 cittadini? Pensateci. E’ successo all’ospedale, ai vigili del fuoco, alla polizia, all’acquedotto?”.
I cittadini chiedono di essere staccati dal sistema di riscaldamento perché le fatture di Sgr sono troppo alte, “stiamo parlando di fatture mensili, solo per il riscaldamento (gas cucina e acqua calda sanitaria vengono pagate separatamente) dai 150 ai 500 euro”.
Sgr ha in mano un “monopolio”: “data la natura del servizio, paga il gas 30 per cento in meno e ottiene finanziamenti ed incentivi che, ad oggi, non ha ancora diviso, come da bando, con gli utenti; data la struttura tecnica del teleriscaldamento, impone un monopolio e non ha concorrenti sul libero mercato; partecipando al bando, ha accettato di praticare tariffe del 30 per cento più basse del tradizionale impianto di riscaldamento a caldaia, ma attualmente parla solo di tariffe uguali al sistema tradizionale; a fronte di una tariffa che, anche se non fosse alta come sostengono i teleriscaldati, non si può definire più bassa del normale ha la possibilità di cogenerare e rivendere energia elettrica, aumentando considerevolmente il proprio guadagno”.
E i ‘grillini’ fanno notare anche come, nonostante ricorsi su ricorsi al tar (prossima udienza domani a Bologna), con casi simili diffusi un po’ su tutto il territorio nazionale, “i prossimi progetti di edilizia del Comune saranno tutti automaticamente clienti del teleriscaldamento Sgr”.
Ricapitolando: un “gestore con troppi vantaggi, l’amministrazione colpevolmente in ritardo, oneri urbanistici caricati arbitrariamente sulle tariffe (vedi il caso di Viserba dove il funzionario dell’Ufficio Peep, ha dovuto dichiarare che i conti sugli oneri urbanistici pagati dagli utenti sono sbagliati per più di un milione di euro che dovranno essere restituiti ai proprietari degli immobili) e l’ennesimo inverno attraversato in un’apparenza formalmente corretta che però non serve niente a cittadini con un problema reale e non di forma. Situazione palesemente irregolare e potenzialmente esplosiva mantenuta tale aspettando cosa?”.
Secondo il Mov i nodi verranno al pettine “forse” nel “2015, data in cui il Comune, per effetto del Patto di Stabilità, dovrà dare via le sue partecipazioni in Servizi Città spa. Nel frattempo però, conoscendo benissimo la problematica, si continua con una certa scioltezza a fare progetti in cui il teleriscaldamento sarà lo strumento unico ed un monopolio privato di fatto”.
13 02 2013 | Rimini | Elezioni e crisi edilizia, architetti e ingegneri chiamano a rapporto i candidati: Agire subito con strumenti efficaci
Rimini | Elezioni e crisi edilizia, architetti e ingegneri chiamano a rapporto i candidati: Agire subito con strumenti efficaci
Crisi edilizia: architetti e ingegneri vogliono fare il punto con i candidati riminesi alle prossime elezioni politiche. E’ per questo che li hanno invitati sabato alle 10 al centro congressi Sgr (Via Chiabrera, Rimini). I professionisti presenteranno ai politici una realtà “di crisi e di colpevole immobilismo che caratterizza l’attività edilizia, in particolare sul territorio riminese”, “la drammatica situazione, che a cascata si riflette su occupazione e distribuzione di ricchezza, sprona ad un approccio rivendicativo a tutela dei propri iscritti”. A livello nazionale c’è il problema dei disegni di legge “esauriti nel nulla”, a livello locale “i cambiamenti promessi tardano ad arrivare” e si “sta distruggendo la filiera di una economia intera”.
Noi, dicono, la parte nostra l’abbiamo fatta. “Idee per scuotere l’immobilismo ne abbiamo manifestate al governo e alle amministrazioni locali – dicono i due presidenti Marco Manfroni e Roberto Ricci – affinché si muovano politiche urbane serie e responsabili nella prospettiva della rigenerazione urbana, della sicurezza dei territori, della qualità dell’habitat cittadino e di politiche di housing sociale. Per muovere l’economia è indispensabile agire subito con strumenti efficaci che incentivino la manutenzione del costruito e la progettazione partecipata”.
13 02 2013 | Rimini | Itinera, Brasini: La società non ha debiti a medio-lungo periodo
Rimini | Itinera, Brasini: La società non ha debiti a medio-lungo periodo
Il Comune di Rimini non molla Itinera, nonostante la difficile situazione finanziaria dell’ente. “L'obiettivo di questa amministrazione di mettere in sicurezza gli aspetti economici della società è stato raggiunto già dal previsionale del bilancio di Itinera 2013”, spiega l’assessore Gian Luca Brasini. “Questo si tradurrà in un sostanziale beneficio nel bilancio previsionale del Comune di Rimini dall'anno 2014. Già dal 2013 comunque la quota consortile si è ridotta da 137.695 euro del 2011 a 115.000 del 2012, ma è sul bilancio 2013 che i risultati delle politiche applicate avranno il loro pieno effetto”.
Secondo l’assessore sono “significative” le economie ottenute dal 2012 sulla struttura, “che hanno portato al loro dimezzamento passando da 420mila euro del 2010 a 210mila del 2013. Non c'è più la figura del direttore e il presidente è stato sostituito già da inizio 2012 da un dirigente del Comune di Rimini a costo 0. I consiglieri di amministrazione non percepiscono alcun compenso né gettone di presenza”, assicura l’assessore.
Non è vero, dice Brasini, che Itinera è significativamente esposta a debiti. “La società non ha debiti di medio-lungo periodo oltre i 180 giorni e la posizione finanziaria netta tra debiti e crediti di breve periodo è in sostanziale pareggio”.
Quello che secondo l’assessore si deve, invece, ricordare è “l’importanza del ruolo che la società svolge per il nostro territorio e la nostra economia. Itinera ha formato circa 4.300 operatori grazie ai propri corsi di formazione in questi anni ed ha avuto circa 2.800 partecipanti ai seminari, convegni e conferenze tenuti nel territorio. Oggi le prospettive di breve-medio periodo (fine 2014) sono legate agli impegni contrattuali con enti, in particolare Provincia di Rimini e Regione Sardegna. L’obiettivo del Comune di Rimini in questo lasso di tempo è che Itinera continui a svolgere la propria attività senza gravare sul bilancio, ma contestualmente sarà opportuno valutare attentamente anche con gli operatori se, e soprattutto in che forma, Rimini debba mantenere un presidio in un settore fondamentale come quello della formazione turistica”.
GIORNALAIO 13.02.2013
Le dimissioni di Benedetto e il precedente riminese. Itinera ‘succhia soldi’ a tradimento, Moretti (Pdl): Da chiudere. Aeroporto, presto di nuovo voli per la Sicilia. RiminiTerme: altri soci nei guai con la giustizia. Elezioni, la Lega non fa campagna
Il Papa dimesso. IlRestodelCarlino ricorda che il gesto fu anche di un riminese (“DOPO CELESTINO V, reso celebre da Dante, ci fu un altro Papa che abdicò per il bene e la pace della Chiesa e che possiamo considerare quasi riminese: Gregorio XII, al secolo Angelo Correr da Venezia”) e chiede ai parroci come è andata nelle parrocchie il giorno dopo la notizia. “PREOCCUPATI, fiduciosi, bombardati dalle domande dei parrocchiani. Inutile nascondere la sorpresa che ha colto i parroci alla notizia delle dimissioni del Santo Padre. «A chi mi chiede cosa ci sia dietro, rispondo che non c’è proprio nulla», dice don Maurizio Fabbri della parrocchia di San Martino di Riccione. «Non c’è alcuna dietrologia. E’ stata una scelta difficile, quella del Papa, ma coerente con quanto sostenuto in passato, quando da cardinale vicino a Giovanni Paolo II, ammise la possibilità di dimissioni del Papa. E’ stato un grande gesto di umiltà». E adesso cosa succederà? La domanda rivolta ai parroci è incalzante. «Ci si affida allo Spirito Santo, e non è un modo di dire»”, (pp.4-5).
LaVocediRomagna ha intervistato l’arcivescovo riminese Claudio Maria Celli, famoso per aver portato il Papa su twitter. “La Chiesa doveva capire come instaurare un dialogo con questa realtà originata dalle nuove tecnologie. La sfida è stata raccolta con entusiasmo a partire dalla creazione di un canale vaticano su Youtube. Una scelta a volte criticata... Le nuove tecnologie non sono più uno strumento ma sono un ambiente di vita. Un ambiente in cui le persone di cinque continenti abitano. E le reti sociali sono abitate da centinaia di milioni di persone. Solo in Facebook ci sono più di un miliardo di account. La domanda che Benedetto si è posto è stata come fare arrivare la parola di Dio in questo ambiente. Ha sentito profondamente il bisogno di annunciare e di essere presente dove le persone sono presenti. La metà dei messaggi sul profilo Twitter del Papa è negativa, come ha reagito? Anche Gesù era ridicolizzato e offeso”, ma non (p.4).
Sempre sulla Voce (p.5) il ricordo di Giovanni Paolo Ramonda dell’associazione Papa Giovanni XXIII. “Un grazie di cuore, grande, da parte di tutti i piccoli e i poveri che si sono sentiti amati, stimati, conosciuti, da questa presenza esile silenziosa preziosa, però è stata una guida sicura. Noi preghiamo per lui, lo abbiamo affidato ieri alla Madonna di Lourdes e affidiamo questo tempo della Chiesa a Maria. Come è stato nel Cenacolo quando doveva scendere lo Spirito Santo, noi le affidiamo la Chiesa in questi giorni in cui lo Spirito Santo attraverso i Cardinali sceglierà il nuovo Pontefice. Come ci insegnava don Oreste, tutto è Grazia e quindi un grazie di cuore a Benedetto”.
Il CorriereRomagna ritorna sulle parole del vescovo Lambiasi e sul suo ricordo della visita ad limina della scorsa settimana (p.5). Ieri congedandosi dai capitani reggenti anche Luigi Negri vescovo di San Marino, che dal 3 marzo lascerà il Montefeltro, per l’arcidiocesi di Ferrara, ha nuovamente ricordato Benedetto XVI.
Itinera. “E’ UN ‘BARACCONE’ che, solo negli ultimi due anni, ha costretto il Comune di Rimini a tirar fuori altri 260mila euro (oltre a quelli già stanziati come contributo) per sanare i debiti. Per il 2013 il deficit di Itinera, il centro internazionale di studi turistici di Rimini, dovrebbe ridursi a ‘soli’ 36mila euro. Ma «che senso ha portare avanti un ente pubblico che fa formazione agli operatori privati, quando l’ente ogni anno accumula simili debiti?», si sono chiesti ieri consiglieri di maggioranza e minoranza…Anche per Samuele Zerbini, consigliere Pd, «così com’è Itinera non serve a nulla. O la vendiamo o la chiudiamo»”, ilCarlino (p.7).
A chiedere con forza e da almeno un anno che su Itinera si facesse chiarezza il consigliere del Pdl, Giuliana Moretti. “«Oggi (ieri) in commissione nessuno riteneva che Itinera, svuotata anche di una mente progettuale e propulsiva, possa generare il risultato» di diventare un punto di riferimento internazionale, come previsto dal Piano strategico. «Allora perché tenere in piedi questa società inutile? La formazione è importante e le risorse sono poche, perché sperperarle per tenere in piedi strumenti inefficaci e non lasciarle a soggetti che nel privato già fanno formazione e hanno idee e progetti?». Risposte? «Il sindaco Andrea Gnassi, con delega al turismo, non è venuto. Nessuno ha saputo rispondere. Nessuna idea, solo contenimento dei costi. Ma nel prossimo bilancio di previsione avremo 115mila euro per ripianare le perdite del 2012»”, Corriere (p.9).
Spiagge in vendita. “«ADESSO basta, vendo tutto e mi ritiro». Frase non insolita se detta da un 80enne dopo una vita di duro lavoro. Fa specie se a pronunciarla è un bagnino di 39 anni, che conduce lo stabilimento balneare 119 - 120, il «Manfro Beach» di Rivazzurra, creato da suo padre 53 anni fa. Andrea Manfroni, e il fratello Marco, hanno già fatto il gran passo, ma non sono i soli. «Altri ci stanno pensando, gli albergatori sono pronti a subentrare», dice Confesercenti. «Crisi del turismo — attacca Andrea Manfroni — aste per le concessioni, Comune che ne inventa una al giorno per buttarci addosso fango e penalizzare la categoria, smontaggio dei servizi, sanzioni, scarsa solidarietà fra colleghi». Cioè? «La mia spiaggia è una delle più grandi di Rimini, ben 80 metri lineari ma non ha dietro un fronte alberghiero in grado di garantire clientela. Fino ai tempi d’oro non c’erano grandi problemi. Con la crisi è diventato un guaio serio». Quindi? «Ho chiesto, da alcuni anni, ai bagnini miei confinanti se mi davano in qualche modo una mano». Risultato? «Nessun aiuto. Noi bagnini ci lamentiamo del Comune, ma siamo i peggiori nemici di noi stessi»”, ilCarlino (p.3). E intanto all’assemblea di Confesercenti “il timore degli operatori è anche che dietro le ‘sparate’ di Biagini (ultima quella sull’Imu per cabine e ombrelloni) ci sia il sindaco Andrea Gnassi. Che non ha mai preso posizione contro il suo assessore (solo una correzione di tiro dell’assessore al Bilancio Gianluca Brasini)”.
“Cabine e ombrelloni che pagano l’Imu hanno fatto il giro d’Italia. Ma la proposta dell’assessore al demanio Roberto Biagini non sembra così improvvisata. Magari il Partito democratico la può reputare inopportuna, dato che fra pochi giorni si vota. Però a Misano Adriatico il tributo già viene applicato”, Corriere (p.11).
Aeroporto. “TORNANO i voli dal ‘Fellini’ alla Sicilia. Persi l’anno scorso i collegamenti per Catania e Palermo, dopo il crac di WindJet, da marzo Rimini avrà di nuovo i voli per la Sicilia grazie alla compagnia svizzera Darwin, la stessa che dal 18 febbraio riprenderà a operare direttamente i collegamenti per Roma (che erano stati affidati, negli ultimi mesi, alla romena Carpatair). Proprio il ritorno della Darwin al ‘Fellini’ permetterà ora di far ripartire i voli per la Sicilia, precisamente a Trapani, via Roma”, ilCarlino (p.7).
“I soci sono in fibrillazione. I creditori (banche e fornitori) sono in fibrillazione. Il mondo politico e quello economico si chiedono con sempre maggiore insistenza: chi salverà Aeradria?… L'esposizione è di 27 milioni di euro. L'appuntamento con il tribunale, per la consegna del piano, è per il 28 febbraio… L'esposizione con le banche si aggirerebbe intorno ai 16 milioni di euro. In testa c'è la Carim: l'esposizione da parte di Aeradria viaggia intorno ai sette milioni di euro”, NuovoQuotidiano (p.7). “Riccione farà la sua parte, l’aumento di capitale ci sarà. Ma ora a chiedere le dimissioni del cda della società di gestione dell’aeroporto è anche la maggioranza”.
“La Romagna non se l’è filata proprio. Eduardo Eurnekian, magnate argentino di origini armene, sta investendo un po’ dappertutto tranne che negli aeroporti nostrani. Controlla il 49% dello scalo di Trapani, è in trattativa per rilevare il 40% del Sanzio di Ancona, ha fatto di recente un’offerta per entrare nel Marconi di Bologna. E c’è pure chi lo vede dietro all’acquisizione del 14% della Save di Venezia da parte di una società statunitense, circostanza questa che però lui stesso ha smentito. Fatto sta che la Romagna, e i suoi aeroporti in crisi di Rimini e Forlì, l’ha solo sfiorata, perché una volta arrivato dalle Marche sul confine ha tirato dritto lungo la via Emilia fin sotto le Due Torri… Già, ma per fare cosa? Per investire nei concorrenti. A Bologna, innanzitutto, dove di voli per la Russia che hanno fatto perdere mercato a Rimini ne hanno già avviati, e dove la Ryanair è rimasta. E poi - oltre a Genova e Salerno - ad Ancona. Lì Eurnekian vuole entrare per farne il punto di riferimento nella macro-regione adriatica dei traffici con l’est Europa, in particolare con la Russia. Altra amara notizia per Rimini che coi russi ha salvato il suo turismo. Non bastasse, a quanto pare l’arrivo di capitali argentini nelle Marche punta a rilanciare quell’aeroporto da 600mila passeggeri (il Fellini ha chiuso il 2012 attorno agli 800mila) anche sul fronte del trasporto merci e del cargo”, LaVoce (p.11) ne parla con il presidente della Provincia Stefano Vitali.
Treni. L’altavelocità raddoppia: dopo Italo vuole arrivare in riviera anche Trenitalia, Corriere (p.8). “Prima niente, completamente ignorati dall’Alta Velocità: tanto da costringere la capitale delle vacanze ad alzare la voce. E adesso si rischia addirittura un “sovraffollamento” ferroviario. “Italo” di Montezemolo si mette in moto il 9 giugno e “Trenitalia” prepara la contromossa: il condizionale è però necessario. L’annuncio ufficiale è atteso per i prossimi giorni, magari alla Bit. Comunque, il collegamento è tra Milano e Ancona, con tappe a Bologna, Rimini, Pesaro: tutto in due ore e nove minuti”.
Fogne. Incontro tra Comune ed Hera. “Gnassi ha ribadito a Hera quanto sia necessario continuare spediti con la tabella di marcia degli interventi previsti (per un ammontare di 137 milioni di euro). La volontà della giunta è quella di procedere con un attento monitoraggio dello stato dei singoli lavori, seguendone passo dopo passo l’avanzamento. «Un incontro positivo», fanno capire da palazzo Garampi, da cui dovrebbero scaturire nuovi interventi a breve per l’emergenza mare. Si è parlato anche degli effetti della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che entra in vigore quest’anno, e del biodigestore di Ca’ Baldacci, messo sott’accusa dai residenti”, ilCarlino (p.9).
Ristrette le sedute del consiglio comunale. “Sono state 29 le sedute del consiglio comunale nel 2012. Dieci in meno rispetto agli ultimi due anni”, NQ (p.9).
Educatori sull’orlo di una crisi di nervi. “«Vedo che i nostri ragazzi, in genere, devono ancora imparare che nella vita ci sono alcune norme da osservare, ad ogni livello, e che l’impulso alla trasgressione va controllato e, a poco a poco, eliminato». Troppe assenze per sfuggire alle interrogazioni e ai compiti in classe. E troppa scioltezza nell'utilizzo in classe, durante l'orario di lezione, di cellulari. Sono queste le ragioni che hanno spinto suor Anna Maria Rossetti, preside del liceo e delle medie delle scuole Maestre Pie di Rimini, a scrivere una lettera ai genitori degli alunni, richiamandoli al loro ruolo educativo. Nella lettera, li si sollecita a essere «intransigenti» su «norme non negoziabili»”, Corriere (p.3).
Avviso di conclusione indagini per Nicola Sanese. “C’è anche il riminese Nicola Sanese - segretario generale della Regione Lombardia, al Pirellone dal 1997 - tra le diciassette persone, tra le quali il governatore uscente della Lombardia Roberto Formigoni, raggiunte dall’avviso di conclusione delle indagini in relazione all’inchiesta sulla fondazione Maugeri. La notifica prelude alla probabile richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei coinvolti, a vario titolo, nella vicenda. Nel frattempo gli indagati potranno chiedere di essere interrogati di nuovo per chiarire, eventualmente, aspetti che li riguardano”, Corriere (p.10).
RiminiTerme, i nodi continuano a venire al pettine. “Ma Riminiterme in che mani è? Prima il caso che ha scatenato le dimissioni (per ora solo annunciate) del presidente Giovanni Panciroli, di cui si discuterà nel prossimo consiglio comunale del 21 febbraio. Poi Coopsette, socio di maggioranza (suo il 77,6%) che attiva le procedure per il concordato preventivo con riserva alla sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia. Come se non bastasse, adesso salta fuori che anche Hidra srl, il principale socio privato (con il 16,4%) di Coopsette in Riminiterme risulta inguaiata in vicende giudiziarie. E chi è Hidra? Di quali guai si tratta? «Hidra è un’azienda di Prato che si occupa del trasporto e dello smaltimento dei fanghi derivanti dagli scavi. La srl, nella persona del suo presidente Stefano Bacci, risulta tra gli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura di Firenze sul sottoattraversamento della Tav toscana - fa notare Fabio Pazzaglia (Sel-Fc), che dopo aver centrato l’obiettivo di portare sui tavoli del consiglio comunale la proposta di una commissione d’inchiesta presenta nuova interrogazione - Secondo gli inquirenti i fanghi estratti dal tunnel della Tav sono stati smaltiti illecitamente trattandoli come rifiuti normali anziché come rifiuti speciali, in quanto inquinati dalle sostanze usate per lo scavo. Tutto questo con lo scopo di aumentare i profitti riducendo i costi di oltre la metà». Non solo. «La Procura contesta a Hidra il reato di stipula di contratti con la società Nodavia, controllata di Coopsette, a prezzi maggiorati rispetto all’effettivo costo. Maggiorazioni che andavano a ricadere sulla Rete Ferroviaria Italiana. L’altra accusa è quella di aver incaricato la società Veca Sud, in odore di camorra, per l’attività materiale di trasporto in discarica», LaVoce (p.15).
Elezioni, il caso Lega. “Tra i vari banchetti politici che nel fine settimana costellano il centro storico, ne avete per caso visto uno con colori verdi? Vi è poi capitato di trovarvi per mano un volantino di un’iniziativa locale della Lega Nord oppure di partecipare a un evento politico del Carroccio in vista del voto di fine mese? E ancora, avete letto di recente interventi di esponenti padani sulle cronache locali? Chiaro che no. Non si è visto o sentito (quasi) nulla; gli esponenti locali della Lega non stanno facendo campagna elettorale, almeno in quel di Rimini. Il motivo? Contrasti interni, frizioni col segretario romagnolo Gianluca Pini, la delusione per un partito in versione maroniana che con lo slogan “Prima il nord” sembra dimenticarsi degli altri territori. Tutte cose che hanno anche contribuito alla chiusura della sede di via Montefeltro. Un esempio su tutti: la candidatura della friulana Sara Papinutto come seconda alla Camera in regione, dopo Pini. Chi è costei? Niente meno che la moglie dell’imprenditore friulano Diego Volpe Pasini, vicino al Mir di Gianpiero Samorì, che con Vittorio Sgarbi aveva presentato una lista per le regionali della Lombardia con il simbolo “Prima il nord” che avrebbe tolto voti al Carroccio… L’unico che si azzarda a dire qualcosa è il consigliere comunale Marco Casadei, che alcuni danno in rotta col partito anche se lui smentisce: «Stiamo attraversando un momento difficile proprio durante una campagna elettorale - spiega - che richiede molte energie e noi adesso a Rimini non siamo in grado di darle. E’ difficile fare la guerra con le fionde quando gli altri hanno i carri armati. Credo che dopo le elezioni ci saranno delle grandi novità». Ma Casadei se ne va? «Resto convintissimo che la chiave per superare questa fase sia il federalismo, non ho dubbi sui valori della Lega. Qualche perplessità ce l’ho sulla gestione dei rapporti interni al partito»”, LaVoce (p.14).
12 02 2013 | Rimini | Elezioni: Rivoluzione civile si lamenta, Lombardi si loda e la Petitti ‘corteggia’ le donne
Rimini | Elezioni: Rivoluzione civile si lamenta, Lombardi si loda e la Petitti ‘corteggia’ le donne
Ingroiani “sviliti” dai dibattiti tra candidati
Rivoluzione civile esprime il suo stupore rispetto all’esclusione da un confronto tra candidati previsto per il 15 febbraio tra i cui promotori c’è il Coordinamento Donne di Rimini e annuncia: “saremo presenti con un bavaglio alla bocca per denunciare il mancato diritto di parola su temi per noi centrali”. “La scelta di escludere dagli incontri pubblici alcune forze politiche sulla base dell’eleggibilità, di fatto occulta questi partiti e non è fonte di corretta informazione verso il cittadino”, spiegano da Rc. “È vergognosa questa campagna al voto utile, frutto di una legge elettorale porcellum che punta alla omogenizzazione delle posizioni politiche e dei valori in campo. Questi atteggiamenti rendono la stessa “porcellum” ancor più oscena e antidemocratica. Non esiste alcun voto inutile. Altrimenti è come dare dell’inutile al cittadino e alla sua scelta obbligandolo ad un voto condizionato e non libero”.
La candidata del Pd alla Camera dei deputati Emma Petitti aderisce alla giornata mondiale di riscatto universale contro ogni forma di violenza sulle donne (14 febbraio)
“Il nuovo Parlamento dovrà riprendere subito il disegno di legge contro il femminicidio presentato dal Pd in novembre”, spiega. “In 10 mesi, lo scorso anno, 105 donne si sono rivolte al centro antiviolenza Rompi il silenzio di Rimini: oltre 10 al mese, una ogni 3 giorni, hanno denunciato agli sportelli violenze fisiche, psicologiche ed economiche”. La Petitti si fa promotrice della legge regionale di iniziativa popolare per la creazione della Rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell'inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne. “Giovedì 7 febbraio sono state depositate le prime 326 firme, ora parte l'importante percorso partecipato della raccolta delle sottoscrizioni a sostegno della legge (almeno 5000) in tutta la Regione entro l’8 marzo”.
Marco Lombardi, capolista al Senato per Mir, è “orgoglioso” per l’accordo economico Emilia-Romagna/San Marino
“Nonostante i miei impegni elettorali non trascuro certo i miei doveri in Regione ed in tale ambito ho preso visione del recente accordo di collaborazione economica tra l’Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. Accordo che verrà siglato tra i due esecutivi dopo essere passato al vaglio dell’Assemblea regionale”, spiega Lombardi. “E’ con orgoglio che rivendico il merito di aver inserito a suo tempo, con un apposito emendamento allo Statuto Regionale, la previsione che «la Regione favorisce la conclusione di accordi con la Repubblica di San Marino in considerazione del proprio contesto territoriale e delle peculiarità delle implicazioni di carattere economico e sociale che ne conseguono(art.13, 1° comma, lettera b)»”.
12 02 2013 | Rimini | Pazzaglia (Sel – Fc): Hidra socio di Riminterme nei guai per smaltimento illecito di rifiuti
Rimini | Pazzaglia (Sel – Fc): Hidra, socio di RiminiTerme, nei guai per smaltimento illecito di rifiuti
Il consigliere comunale di Sel Fare Comune Fabio Pazzaglia continua a scavare attorno a RiminiTerme e al posto delle acque benefiche continua a trovare altro, questa volta fanghi ‘speciali’. “In attesa del Consiglio Comunale del 21 febbraio dove discuteremo del caso Panciroli, è emerso nel frattempo un ulteriore dato su RiminiTerme che non ci fa stare per niente tranquilli. Risulta che tra i soci privati di RiminiTerme insieme a Coopsette, socio di maggioranza col 77,6%, ci sia anche un altro socio privato, la Hidra srl col 16,4%. Si tratta di un'azienda di Prato che si occupa del trasporto e dello smaltimento dei fanghi derivanti dagli scavi. Ebbene Hidra srl nella persona del suo Presidente, Stefano Bacci, risulta essere tra gli indagati nell'inchiesta aperta dalla Procura di Firenze sul sottoattraversamento della Tav. Secondo gli inquirenti i fanghi estratti dal tunnel della Tav toscana sono stati smaltiti illecitamente trattandoli come rifiuti normali anziché come rifiuti speciali, in quanto inquinati dalle sostanze usate per lo scavo. Tutto questo con lo scopo di aumentare i profitti riducendo i costi di oltre la metà”, spiega il consigliere.
La notizia Pazzaglia questa volta l’ha trovata sul Corriere fiorentino del 20 gennaio scorso. “Si legge che la Procura contesta a Hidra il reato di stipula di contratti con la società Nodavia, controllata di Coopsette, a prezzi maggiorati rispetto all'effettivo costo. Maggiorazioni che andavano a ricadere su Rfi (Rete ferroviaria italiana). L'altra accusa è quella di aver incaricato la società Veca Sud, in odore di camorra, per l'attività materiale di trasporto in discarica”.
Pazzaglia ricorda anche le ultime novità rispetto a Coopsette (di cui Panciroli è stato vicedirettore generale) “che ha chiesto qualche giorno fa di essere ammessa al concordato preventivo con riserva alla sezione fallimentare del Tribunale di Reggio Emilia. L’indebitamento dell'azienda di Reggio verso terzi è di 262 milioni, quello verso le banche è di circa 300 milioni di euro. L’ultimo bilancio di Coopsette si è chiuso con una perdita di 10,5 milioni di euro. Ad aggravare la situazione ci sono i 6 dirigenti di Coopsette indagati nell’inchiesta sulla Tav fiorentina. Dulcis in fundo il caso Panciroli”.
Allora è il caso, secondo il consigliere di Sel FareComune, di “porsi alcune domande per il bene della città. Alla luce dei fatti sopracitati i rapporti che il Comune ha fin'ora intrattenuto con Coopsette e Hidra srl sono destinati a cambiare? Noi lo auspichiamo. Quali prospettive per RiminiTerme e che fine fa il progetto di riqualificazione della Novarese?”.
12 02 2013 | Rimini | Cassa integrazione in deroga: pagamenti bloccati. Venerdì presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura
Rimini | Cassa integrazione in deroga: pagamenti bloccati. Venerdì presidio di Cgil, Cisl e Uil davanti alla Prefettura
L’appuntamento per i lavoratori in cassa integrazione è venerdì alle 10 davanti alla Prefettura di Rimini. Motivo del presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil è “che i lavoratori e le lavoratrici dell'Emilia Romagna, collocati in cassa integrazione in deroga, non stanno ricevendo i pagamenti da parte dell'Inps”. I sindacati hanno quindi deciso che è il momento di sollecitare “il governo a sbloccare in tempi rapidi i pagamenti”.
Il blocco dei pagamenti dell'ultimo periodo dello scorso anno è stato deciso dal Ministero del lavoro e dall'Inps con “effetti che per il sindacato sono socialmente insostenibili e che si vanno ad aggiungere ad una situazione ogni giorno più critica per tanti lavoratori dipendenti. Solo nel corso del 2012 nella nostra regione sono state utilizzate 93 milioni ore di cassa integrazione (circa 9.187.000 nella provincia di Rimini), delle quali 42 milioni di ore in deroga (circa 3.500.000 nella provincia di Rimini)”.
Per di più, “per il 2013 inoltre la legge di stabilità non ha confermato il pagamento anticipato ai lavoratori da parte dell’Inps. Questo significa concretamente che nella ipotesi migliore i lavoratori riceveranno gli emolumenti degli ammortizzatori in deroga non prima di quattro mesi dalla sospensione dal lavoro”.
12 02 2013 | San Marino | Oggi il congedo del vescovo Negri dai reggenti
San Marino | Oggi il congedo del vescovo Negri dai reggenti
I reggenti della Repubblica di San Marino, Teodoro Lonfernini e Denise Bronzetti, con il segretario per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, hanno ricevuto oggi in visita di congedo monsignor Luigi Negri, vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro che lascerà il 3 marzo prossimo alla volta dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
A Valentini il compito di ricordare “i tratti più significativi che hanno caratterizzato la sua azione di difesa dei valori del popolo sammarinese quali la libertà personale, la famiglia, il rispetto della vita dal concepimento alla morte”. Il segretario ha anche sottolineato come l’impegno del vescovo “non si è limitato al contenuto dottrinale della sua attività pastorale ma si è concretizzato attraverso azioni concrete quali la Fondazione internazionale Giovanni Paolo II, strumento di formazione e di giudizio per l’affronto delle principali problematiche del nostro tempo, fortemente voluta dal vescovo Negri, così come la storica visita di papa Benedetto XVI”.
I reggenti hanno ringraziato Negri per l’“instancabile partecipazione alla vita della nostra comunità religiosa” e per la “sensibilità sempre vigile e attenta alle dinamiche proprie dello svolgimento della vita pubblica, in uno spirito di collaborazione con il governo e le Istituzioni sammarinesi”.
Da parte sua Negri ha “affermato di sentirsi parte della società sammarinese e di aver operato per la difesa della sovranità statuale di questo piccolo Stato, custode di una grande tradizione civile intrecciata di fede e di società. Un ricordo particolare per gli insegnamenti lasciati in eredità a San Marino, prima dal beato Giovanni Paolo II e, recentemente, da sua santità Benedetto XVI, nel corso della storica visita del giugno 2011. Un pensiero finale il vescovo Negri lo ha voluto dedicare proprio a lui dicendo: «Ci mancherà»”.