26 01 2013 | Rimini | Asili, Galvani (Fds) chiede chiarimento in maggioranza
Rimini | Asili, Galvani (Fds) vuole chiarimento in maggioranza
Sostengono tutti e due Antonio Ingroia alle prossime elezioni politiche, ma parlano uno dalla maggioranza, Savio Galvani (Fds), uno dalla minoranza, Fabio Pazzaglia (Sel FareComune), colui che la patata bollente l’ha lanciata nelle mani dell’assessore competente, Gloria Lisi. Il tema è quello degli asili privati.
“Le dichiarazioni del Vicesindaco Lisi in merito alla possibile gestione privata anche solo di una parte dei servizi educativi nei plessi scolastici di proprietà pubblica, unitamente ad un suo apprezzamento nei confronti del privato, crediamo siano il frutto di un equivoco che non ha tenuto conto del dibattito politico che portò ad affidare all'Asp la gestione del servizio. La decisione presa dalla precedente amministrazione venne condivisa da tutte le componenti della maggioranza per ragioni assolutamente contingenti”, ricorda Galvani assieme al fatto che “l'impossibilità (imposta dalla legge in materia di equilibrio tra spesa generale e spesa per il personale) di assumere personale per una gestione diretta da parte del Comune di Rimini dei due nuovi plessi scolastici, orientò l’amministrazione a scegliere l'Asp quale soggetto pubblico più idonea a gestire il servizio in quella fattispecie”.
Galvani però precisa anche che “tale affidamento non può essere utilizzato strumentalmente per appaltare a soggetti terzi. La Federazione della Sinistra vuole riaffermare la centrale del ruolo del pubblico nella gestione dei servizi educativi perché, laddove si ravvisassero mancanze e carenze, diviene fondamentale intervenire tempestivamente per migliorare la qualità del servizio. In ogni caso, sulla questione specifica, riteniamo fondamentale avere una relazione più condivisa all'interno della maggioranza, anche per evitare incomprensioni”.
Sul fuoco ritorna anche Pazzaglia ad attizzare. “Si nota una totale mancanza di volontà politica e di sincerità umana da parte della Vicesindaca che evita accuratamente di rispondere nel merito dei rilievi posti. Gli interrogativi emersi dal documento del gruppo di educatrici e dalle interrogazioni dei consiglieri comunali Brunori, Franchini e Pazzaglia rimangono del tutto inevasi. Gloria Lisi deve spiegare perché il servizio di sostegno ai bambini disabili e i due nuovi plessi didattici pubblici di via della Rondine e via Sacco e Vanzetti stanno per essere passati dal Comune al privato”.
26 01 2013 | Rimini | Asili, Lisi (Comune): Liste d’attesa a zero solo con integrazione di pubblico e privato
Rimini | Asili, Lisi (Comune): Liste d’attesa a zero solo con integrazione di pubblico e privato
Asili, l’assessore Gloria Lisi rimanda indietro le accuse del consigliere comunale di Sel Fabio Pazzaglia secondo cui il Comune sta disgregando l’offerta educativa per l’infanzia. “Non corrisponde assolutamente al mio pensiero, né a quello di questa amministrazione – ha detto il Vicesindaco con delega alle Politiche educative Gloria Lisi – l’idea che in campo educativo “il privato offra più qualità”. Si è voluto forzare un concetto che non ci appartiene travisandone il senso e il valore”, spiega il vicesindaco.
“In un passaggio della mia risposta (alle interrogazioni di Pazzaglia, Carla Franchini e Stefano Murano Brunori), infatti, sottolineavo come l’avvalersi anche del contributo del privato permettesse un intervento più mirato alle effettive esigenze dei bambini portatori di handicap, affiancando loro l’insegnante di sostegno più adatta alle difficoltà specifiche”.
Da parte sua Gloria Lisi cita i risultati “dell’indagine customer satisfaction sui nostri nidi e scuole dell'infanzia” e precisa che “se l'obbiettivo è, come per noi è, tendere alle liste di attesa zero questo è un obbiettivo raggiungibile solo con un sistema integrato pubblico privato. Chi dice che questo risultato può essere ottenuto solo con la risposta del pubblico mente sapendo di mentire. Oramai tutte le esperienze più avanzate, come quelle di Reggio Emilia ad esempio, sono su questa lunghezza d'onda coerentemente con i principi espressi dalla nostra Regione”.
26 01 2013 | Rimini | Elezioni, martedì arriva Giorgia Meloni
Rimini | Elezioni, martedì arriva Giorgia Meloni
Fratelli d’Italia a Rimini. Confermata la visita di Giorgia Meloni, cofondatrice del movimento politico con Guido Crosetto, per martedì. Già fissato il programma. Alle 11 l’ex ministro della gioventù sarà al mercato coperto “per ascoltare i commercianti e i cittadini”, alle 12 conferenza stampa “aperta ai cittadini” in piazza Cavour, alle 13,30 visita “ai ragazzi della Comunità di San Patrignano”. Con lei, ovviamente, i candidati riminesi con in testa Gioenzo Renzi.
26 01 2013 | Rimini | Siccità 2012, Innocenti contrario ai risarcimenti
Rimini | Siccità 2012, Innocenti contrario ai risarcimenti
La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto ministeriale che riconosce l’eccezionalità della siccità della scorsa estate e apre, di fatto, l’accesso al Fondo di solidarietà nazionale per aiutare le imprese agricole. Le domande di aiuto potranno essere presentate agli Enti territoriali competenti (Provincia di Rimini e Unione Comuni Valle del Marecchia) dalle imprese presenti sui territori colpiti, e delimitati dallo stesso decreto, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (la scadenza è pertanto fissata per il 21 febbraio 2013).
A disposizione 8 milioni di euro, ma c’è chi fa notare che “la siccità non è una fatalità, se contemporaneamente si buttano in mare oltre 100 mila metri cubi di acqua al giorno solo dall'impianto di depurazione di Santa Giustina”. E’ il radicale Ivan Innocenti dell’associazione dnA Rimini. “Con così negativi risultati perché si ha, inoltre, come conseguenza il prosciugamento dei nostri fiumi prelevandone di sovente l’intero corso e violando specifici obblighi di legge a tutela del deflusso minimo vitale ed esaurendo le falde acquifere pompando acqua fossile potabile. Questo con gravissimo danno ambientale ed economico”.
Secondo Innocenti non è giusto pretendere “ora il risarcimento dei danni da siccità quando questi sono prevalentemente causati da uno sconsiderato in-utilizzo delle risorse idriche di cui disponiamo abbondantemente. Questi otto milioni di euro andati persi dai nostri produttori agricoli (e chissà quanti altri non prodotti perché dissuasi dal farlo) vengono chiesti alla collettività. Sarebbe stato molto meglio utilizzarli per infrastrutture che consentano il riutilizzo dell’acqua”.
Si spiega meglio: “Alle categorie degli agricoltori si dovrebbero negare i risarcimenti in questa situazione di spreco idrico. Dovrebbero invece pretendere investimenti finalizzati al riuso dell’acqua, di cui tutta la collettività avrebbe benefico; gli agricoltori per l’abbondanza di acqua a costo zero, le attività economica turistiche per un miglioramento delle acque di balneazione, il nostro ambiente che potrebbe essere florido con fossi vivi e verdeggianti e fiumi pescosi. Otto milioni di danni in un solo anno sono molti e diventano molti più se consideriamo gli investimenti non fatti e che non si faranno in quanto destinati al risarcimento”.
26 01 2013 | Rimini | Elezioni, il Pd incontra i frontalieri
Rimini | Elezioni, il Pd incontra i frontalieri
E’ uno dei punti forti dei programmi elettorali, da destra e sinistra, ridimensionati al locale. “La questione della normalizzazione dei rapporti fra Italia e San Marino e la crisi che ha colpito anche l'antica Repubblica non riguarda infatti esclusivamente gli oltre 6000 italiani che lavorano sul Titano, ma si riflette sull'intero territorio riminese”. Lo dice da settimane il rivale pidiellino Sergio Pizzolante (che si dichiara "ossessionato" dalla vicenda), oggi ne parlano anche i candidati riminesi del Pd (reduci dal pranzo a Verucchio con Stefano Bonaccini) che in mattina hanno hanno incontrato una delegazione dell'Associazione coordinamento frontalieri presieduta da Maurizio Morigi.
Pane per i denti dell’onorevole Elisa Marchioni, deputato uscente difficilmente rientrerà come senatore, che “ha ripercorso il lavoro svolto a favore dei frontalieri nei cinque anni alla Camera. I traguardi più recenti, la proroga della franchigia, invariata rispetto all'anno precedente (6.700 euro) e la firma della convenzione contro la doppia imposizione fiscale”. Il primo obiettivo per chi siederà in Parlamento sarà quello di smuovere “l'attesa ratifica del trattato contro la doppia imposizione” e fare in modo che “sia inserita tra le prime attività dell'agenda parlamentare. Poi, portare avanti il lavoro sulla proroga della franchigia, non solo per poterla introdurre anche nel 2014, ma soprattutto per cercare di arrivare a una legge ordinaria”.
Nuova è l’idea dello Statuto del frontaliere proposta da Tiziano Arlotti, con l’intenzione di coinvolgere giuslavoristi e Università per il monitoraggio della situazione attuale. “La tutela dei lavoratori frontalieri non si limita solo alla franchigia, ma riguarda anche le pensioni, la maternità, il riconoscimento dei periodi di congedo, la sanità, le protezioni sociali contro la disoccupazione”, ricorda, infine, Emma Petitti.
26 01 2013 | Rimini | Crisi imprese, Gardenghi (Confartigianato): Basta demagogia, dalle amministrazioni vogliamo concretezza
Rimini | Crisi imprese, Gardenghi (Confartigianato): Basta demagogia, dalle amministrazioni vogliamo concretezza
“La situazione è ben peggiore di quella rappresentata dai freddi numeri”, dice il presidente di Confartigianato Mauro Gardenghi guardando ai dati pubblicati da Infocamere Movimprese. Percentuali e valori assoluti “certificano una realtà che da almeno due anni andiamo descrivendo” e che sono confermati per il territorio riminese anche da quelli elaborati dalla categoria.
“E’ una situazione che al nostro livello territoriale, caratterizzato da un altissimo numero di pmi, sopra alla media, andrebbe affrontata con una forte coesione, fattore decisivo nei momenti più difficili. Invece la quotidianità è segnata dal progressivo scollamento. Dalle amministrazioni ascoltiamo quasi soltanto demagogia, picconate e criminalizzazioni. Mentre i problemi giacciono irrisolti, si incentivano le fratture, si esaltano i particolarismi. Cerchiamo tutti una maggiore concretezza”.
26 01 2013 | Rimini | Fiere e congressi, royalties e mutui, tribunali e numeri ‘segreti’: show di Cagnoni in commissione
Rimini | Fiere e congressi, royalties e mutui, tribunali e numeri ‘segreti’: show di Cagnoni in commissione
Arringa-show del presidente del gruppo RiminiFiera, Lorenzo Cagnoni in commissione controllo, ieri in Comune a Rimini. L’occasione è creata e voluta dal presidente della seconda commissione, Carla Franchini (M5S) per fare il punto sulle società partecipate. Per quelle sotto Cagnoni (nove con la nuova Airet), si parla di oltre l’80 per cento di partecipazione pubblica. A partire da un largo escursus sulla crisi e la concorrenza tra le fiere e gli investimenti che hanno permesso a Rimini di mantenere la quarta posizione a livello nazionale e che hanno portato espositori esteri favorendo l’internazionalizzazione degli eventi, i temi alla fine si sono ridotti a due: da un lato la querelle tra consiglieri e Cagnoni su alcuni dati negati dalla Fiera al Comune, dall’altro i debiti del palacongressi.
Capitolo palas. “Nella costruzione del nuovo palazzo dei congressi, dai 94 milioni di previsione abbiamo speso alla fine 101 milioni”, spiega il presidente Cagnoni. “Per sostenere l’apparato finanziario sono stati attivati due mutui. Quello di 46,5 milioni di Rimini Congressi, a cui si dovrà aggiungere il dividendo straordinario dato dalla Fiera ai soci pubblici e ai privati. I pubblici si sono impegnati a riversarlo per sostenere l’attività del palacongressi. C’è poi un altro mutuo di 28 milioni attivato dai proprietari dell’immobile, la Società del Palazzo. Al pagamento delle rate di questo mutuo devono concorrere due fonti: il canone di locazione, 1,1 milioni, con il quale è stato affidato a Convenzioni bureau e le royalties che dovrebbero essere pagate dagli albergatori a corrispettivo presenze procurate grazie all’attività del palacongressi”.
Qui ci sono dei problemi. “Rispetto all’affitto devo dire che la società sta onorando i propri impegni. Non ci sono e non ci saranno problemi da questo punto di vista. Per le royalties, invece, il problema esiste. Ed è un problema serio. Quando abbiamo pensato a questo sistema non ci siamo fatti l’illusione di aver inventato formule magiche, ma oggi abbiamo qualche difficoltà in più rispetto a quelle previste”. In pratica dei 500mila euro di royalties ipotizzate nel primo anno di attività del palcongressi, ne sono arrivati meno di 300mila e sono in atto anche contenziosi con gli albergatori per 40mila.
“Lo scostamento dal punto di vista dei versamenti ci preoccupa. Con le royalties significativamente inferiori rispetto alle previsioni dovremo trovare altre soluzioni. Uno dei problemi maggiori sta nel fatto che sono pochi gli albergatori che hanno aderito ad Aia Palace (il consorzio che unisce una settantina di soci Aia e che pagano al consorzio una somma per la gestione delle prenotazioni per gli eventi al palas, somma che ha lo scopo ti tappare il buco).
I terreni da vendere e la rinuncia all’auditorium. In attesa di vendere, ci sono trattative in stato avanzato (con la Conad), i 21mila metri quadrati di terreno, della vecchia fiera, Cagnoni rimpiange l’auditorium che non ci sarà (su intuizione del sindaco di Rimini). “Avere un auditorium accanto palacongressi con altri 400 parcheggi non sarebbe stata una cosa da poco. Per noi è stata una grande rinuncia. A quel terreno, adesso, bisognerà dare un’altra destinazione. Ci auguriamo in linea con i criteri urbanistici e i bisogni di carattere economico della fiera”. E ricorda, al proposito i 3,6 milioni (1,8 da Comune e 1,8 da Fondazione Carim) persi col mancato auditorium.
In generale, “Il congressuale aumenta rispetto al 2012 in volume di fatturato. Se nel 2012 ha chiuso con 9,233 milioni di fatturato e un risultato netto negativo di 432mila euro, nel 2013 si prevedono 10,637 milioni di fatturato con un risultato netto negativo che scende a 186 mila euro”. Altri numeri. Nel 2012 c’è stato un aumento del 25 percento dell’attività rispetto 2011 con 80 eventi al palacongressi per 177mila presenze, 11 in fiera (tra cui manifestazioni religiose e meeting) per 928 mila presenze, 4 eventi in altre sedi. Per un totale di 1,1 milioni di presenze a Rimini grazie al congressuale. Sono stati “8, con un più 50 per cento, gli eventi internazionali, e abbiamo ricevuto un più 22 per cento rispetto allo scorso anno di domande per gli eventi, fatto che ci permette di misurare l’interesse della clientela”.
Tribunali. E’, infine, in corso il contenzioso con la società che ha causato il ritardo, la francese Cofely costruttrice della mega conchiglia. I tempi per arrivare a un giudizio non sono molto brevi, “abbiamo a che fare con le questioni della giustizia civile, si fronteggiano due diverse pretese”, spiega Cagnoni. “Una è quella dell'azienda che ha presentato riserve, a suo dire motivate, con numeri estremamente importanti che superano i 40 milioni di euro (43 per la precisione). Dall’altra parte ci sono gli oltre 22 milioni di pretese avanzate dalla Società del Palazzo, che riteniamo molto più motivate”. Dovrebbero ammontare a 4,5 milioni, una tra le voci nella lista, i soldi spesi da Convention bureau per ‘riproteggere’ gli eventi prenotati, cioè garantire ai clienti gli stessi servizi che avevano comprato con il nuovo palacongressi anche nel vecchio quartiere dove sono stati dirottati.
Capitolo trasparenza. La storia che ha portato Cagnoni in commissione nasce da un’interrogazione della Franchini del 27 settembre. La consigliera grillina ha chiesto a tutte le partecipate il costo di struttura (cda, collegi, ma anche servizi), il numero dei dipendenti e le qualifiche, il numero di direttori generali, direttori e vice (o funzioni equiparate), i rispettivi curricula e contratti, gli importi per incarichi e consulenze, i debiti delle partecipate perché, spiega “è il cittadino, e non altri, il soggetto chiamato a far fronte ai debiti, ai mutui, alle ricapitalizzazioni per quanto spetta alla parte del socio pubblico”.
La Fiera questi dati non li ha forniti. Neanche quelli chiesti dal consigliere Gianluca Tamburini: “In termini di servizi, custodia e manutenzione, quanto costa ogni giorno il palacongressi vuoto?”. Altra domanda, del consigliere Gennaro Mauro (Pdl): “Il presidente Cagnoni ha qualcosa da nascondere ? Saranno per caso i rapporti con Il Monte dei Paschi di Siena?”.
Cagnoni inizia la sua arringa facendo notare come la Fiera sia in grado di garantire un indotto “di 12 euro per ogni euro di fatturato”. Poi dice: “Noi generiamo un volume affari attorno ai mille milioni di euro, un miliardo. Se si considera che il pil provinciale è attorno a otto miliardi si capisce come queste due attività (fiera e palacongressi, ndr) hanno un rilievo straordinario”.
E poi le motivazioni del no. “Non ritengo dover dare spiegazioni al diniego. Quelli chiesti sono dati sensibili che possono essere assunti come elemento di possibile danno per la componente provata che fa parte della nostra società per azioni”. Non è una questione di puro principio, ci tiene a precisare. “Posso solo dire che complessivamente la spesa per il personale è di 8 milioni (che io ritengo sproporzionata, che in atto un conflitto con i lavoratori)”. Si tratta di dati, spiega il presidente, che ha già negato anche alla Regione avvalendosi della consulenza di fior fiore di avvocati.
“In una società per azioni che come RiminiFiera ha un carattere commerciale e agisce con missione imprenditoriale in un regime di concorrenza e libero mercato (una società del secondo tipo) non è possibile dare quei dati che, anzi dobbiamo tutelare. Io non li do neanche se me lo chiede il padreterno. Anzi, considero la questione nella sostanza ridicola”. Tutt’altra storia per “la Società del Palazzo dei congressi” che “è un ente strumentale, non opera con finalità imprenditoriale, e io mi sento obbligato a dare tutte le informazioni richieste”.
GIORNALAIO 26.01.2013
Rimini, Rimini. Intervista al sindaco Gnassi. Cagnoni in commissione controllo. La rissa in piazza a due passi dal Consiglio
Due pagine di intervista al sindaco di Rimini sul CorriereRomagna (pp.6-7): alle prese con la crisi del mondo, ma soprattutto con quella della capitale della riviera romagnola. “Dice di fare «fatica a dormire la notte» il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Brutto mestiere quello di chi si trova alla porta «la fila di persone che non hanno più un lavoro e lo vorrebbero da te e ti fanno capire che potrebbero arrivare a un gesto estremo»”.
Rissa in piazza Cavour, le reazioni dei consiglieri comunali davanti al sangue, LaVocediRomagna (p.16).
Il presidente di RiminiFiera ieri in commissione consiliare. “IL PALAS ha aperto con un anno di ritardo. Eppure ora è la Cofely, l’azienda francese che ha realizzato il palazzo dei congressi, a chiedere i danni: 43 milioni di euro (euro più, euro meno) a Rimini Fiera, che «non sborserà un centesimo.Siamo noi le vittime: abbiamo chiesto danni per 22 milioni, per i ritardi e gli eventi che Convention bureau ha dovuto riproteggere». A rivelarlo ieri lo stesso presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni, durante la commissione consiliare sulle società partecipate presieduta dal consigliere Carla Franchini (M5S). Cagnoni sbandiera ottimismo sul contenzioso, perché «le pretese di Cofely sono assurde, non le considero nemmeno»”, ilRestodelCarlino (p.8).
Le royalties. “Restando all'interno dell'astronave un altro problema sorto è quello delle royalties, ossia le quote che dovrebbero (a questo punto il condizionale è d'obbligo) gli albergatori su ogni loro cliente congressuale. Cagnoni parla di "introiti significativamente inferiori rispetto alle previsioni". In numeri, invece dei 500mila euro attesi sono arrivati meno di 300mila euro. Quarantamila sono legati ai contenziosi tra il Consorzio Aia Palas e alcuni albergatori. Il sistema, primo in Italia, dovrebbe permettere di coprire un mutuo di venti milioni di euro. Non sono quindi noccioline. Altri 20 milioni di euro, la quota a carico dei soci pubblici ancora da versare, sono attesi dai dividendi di Rimini Fiera”, NuovoQuotidiano (p.11).
“Che ci sia qualche problema lo conferma la stessa presidente dell’Aia, Patrizia Rinaldis. “Il sistema non è semplice, ma l’obiettivo è comune - commenta -. Il palacongressi l’abbiamo voluto e serve a tutti, ora dobbiamo pagarlo. Come dice Cagnoni, nel meccanismo alcune difficoltà esistono. Dobbiamo far sì che le presenze crescano così si pagano più royalties. Noi abbiamo maggiori responsabilità, ma dall’altra parte bisogna avere le presenze. Invece delle 500mila presenze programmate nel 2012, ce ne sono state 180- 200 mila»”, LaVoce (p.11).
Ma Cagnoni non dà i numeri. “«Questione di privacy, quei dati non li do». Lo ha detto chiaro e tondo Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera e Palazzo dei Congressi, che di dare determinate informazioni sulla società dal lui presiedute non ha alcuna intenzione. Anche perché «ho parlato con gli avvocati - ribadisce - e loro confermano: quei dati sono sensibili, fornirli potrebbe comportare un danno». La risposta è arrivata ieri durante l’commissione consiliare sulle Società partecipate, chiesta dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Carla Franchini. E’ stata lei in settembre a volere sapere, tra l’altre cose, il numero di dipendenti di Rimini Fiera Spa, il numero delle qualifiche dei direttori e delle figure professionali, i loro curriculum, la retribuzioni lorde e le modalità di assunzione e i tipi di incarichi. Niente da fare. Il motivo? La società Spa è infatti all’86 per cento pubblica (27 per cento del Comune) ma ha una restante quota del 14 per cento di privati”, Corriere (p.3).
Il cartellone elettorale. Il più atteso è lui, Beppe Grillo. “«Il programma prevede l’arrivo di Grillo intorno alle 19,30, anziché alle 19 — precisa Luigi Camporesi, capogruppo in consiglio del Movimento 5 Stelle — Noi inizieremo comunque, con una presentazione al pubblico dei vari candidati e i nostri interventi, in attesa di Beppe che arriverà sicuramente»”. “Il Pd invece quasi sicuramente non riuscirà a portare Bersani a Rimini. Ancora dal partito non si danno per vinti, ma l’agenda del candidato premier del centro sinistra è fittissima e pare che Rimini non risulti tra le sue tappe. Il popolo dei democratici dovrà ‘accontentarsi’ di Josefa Idem, la campionessa olimpionica capolista al Senato per l’Emilia Romagna, a Rimini il 29 gennaio, mentre il 9 febbraio sarà la volta di Dario Franceschini, ex segretario e candidato ora come capolista alla Camera. Oggi invece farà tappa il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini”, ilCarlino (p.12).
Fratelli d’Italia. “L’ex ministro alla Gioventù Giorgia Meloni sarà molto probabilmente in piazza Cavour martedì mattina per presentare il neonato movimento del “centrodestra nazionale”. Con lei Gioenzo Renzi, che proprio giovedì sera in consiglio ha sancito la sua uscita dal gruppo consiliare del Pdl”, LaVoce (p.13).
Presentati i riminesi in lista per Fli. “«Nessun catapultato in lista ma solo emiliano romagnoli doc» per cancellare la tassa di soggiorno «una sciocchezza introdotta, è bene ricordarlo, dal governo Berlusconi». “R iscrivere” la Bolkestein «perché non si può abbattere come un machete sul nostro sistema balneare unico in Europa, penalizzando gli operatori nel nome di una concorrenza che può spalancare le porte a chi non ha titoli e alla criminalità». Per portare a termine l’operazione Romagna, l’onorevole Enzo Raisi, coordinatore regionale di Fli e numero due dei candidati alla Camera di “Futuro e libertà” per Monti, ha arruolato ben sei romagnoli: Pasquale Barone, Gianluca Medri Ottaviani, Valter Ciabochi, Marta Mengozzi, Donatella Morelli, Edda Negri Mussolini”, Corriere (p.8).
Scuola. “Privatizzazione degli dei servizi educativi: giovedì in consiglio comunale Stefano Brunori (Idv), Carla Franchini (M5S) e Fabio Pazzaglia (Sel), appartenenti alla minoranza, hanno interrogato la Giunta, l’attenzione dei tre si è rivolta all’offerta pubblica gestita dal Comune, che non deve lasciare il passo a una futura ed eventuale esternalizzazione dei servizi. Ad attaccare è Pazzaglia, che precisa senza nessun giro di parole: «L’esternalizzazione del sostegno ai bambini disabili e la privatizzazione degli asili pubblici di via della Rondine e via Sacco e Vanzetti sono la prova provata di questa deriva che ha come obiettivo quello di demolire il servizio pubblico a beneficio dei privati che operano nel settore dell’istruzione»”, Corriere (p.5).
L’obolo del Comune alla diocesi. “Nonostante l’edilizia in crisi, il Comune ha più che raddoppiato la quota versata alla Diocesi, passata dai 95mila euro del 2010 ai 202mila del 2011. Si tratta del 7% di oneri di urbanizzazione secondaria che secondo la legge 10 del 1977 le amministrazioni comunali devono riservare agli enti religiosi che ne facciano regolare richiesta”, LaVoce (p.16).
Domani il vescovo ordinerà quattro nuovi diaconi, tra cui il bagnino Mauro Vanni. IlCarlino lo intervista (p.7).
25 01 2013 | Rimini | Pizzolante (Pdl) aprirà la campagna elettorale al centro congressi Sgr (intanto boicotta la tassa di soggiorno a Riccione)
Rimini | Pizzolante (Pdl) aprirà la campagna elettorale al centro congressi Sgr (intanto boicotta la tassa di soggiorno a Riccione)
Sergio Pizzolante esprime solidarietà agli albergatori di Riccione che si sono visti approvare dal consiglio comunale l’introduzione della tassa di soggiorno (nella misura di 0,50 euro al giorno per hotel di categoria 1 e 2 stelle; di 1,50 euro per hotel a 3 stelle; di 2,50 euro per hotel a 4 e 5 stelle, per un massimo di 7 giorni, ad esclusione dei ragazzi fino a 12 anni).
“Sono vicino agli albergatori di Riccione che hanno buone ragioni. Anche molti albergatori di Rimini mi hanno espresso in questi giorni la loro totale contrarietà”, scrive sul suo diario facebook. “Se le amministrazioni – spiega – avessero i conti in ordine, se non avessero impegnato decine di milioni sul trc, non ci sarebbe bisogno della tassa di soggiorno. Al danno si aggiunge la beffa. Dove governa il Pdl (Bellaria), niente tassa di soggiorno”.
Intanto, dopo aver brindato ieri per il suo compleanno si accinge a tagliare il nastro alla campagna elettorale che lo vede secondo alla Camera dei deputati (cinque anni fa era dodicesimo) per l’Emilia Romagna, dietro la capolista Vittoria Brambilla. Appuntamento il 1 febbraio alle 21 al centro congressi Sgr, sala Energia.
25 01 2013 | Rimini | Il bagnino, il bancario, il musicista e lo scout nuovi diaconi permanenti al servizio del vescovo
Rimini | Il bagnino, il bancario, il musicista e lo scout: i nuovi diaconi permanenti al servizio del vescovo
Quattro nuovi diaconi permanenti per la Chiesa di Rimini. Riceveranno l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Francesco Lambiasi domenica 27 gennaio, alle ore 17,30, in Basilica Cattedrale. I nuovi “servi” sono Mauro Vanni, 48 anni; Luigi Brusi, 47 anni; Raul Papini 62 ani; e Daniele Pagliarani, 55 anni.
Il diacono permanente Mauro Vanni, di Riccione, è sposato con Maria Beatrice Pezzei. Hanno tre figli, e insieme alla famiglia gestiscono da quindici anni una spiaggia a Rimini, il Bagno 62. Da quattro anni Mauro è presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud. “L’ordinazione consacra e ufficializza l’intento mio e di Beatrice - spiega - di donare la nostra vita alla Chiesa. È anche una grande responsabilità perché nell’immaginario collettivo un bagnino che sceglie la vocazione del diacono suscita molto interesse, ma Gesù stupisce sempre”. Entrambi i coniugi svolgono diversi servizi all’interno della parrocchia “Gesù Redentore” di Riccione.
Luigi Brusi è nato a Cesena ma ha sempre vissuto a San Mauro Pascoli. È sposato con Orietta Vernocchi, e hanno tre figli. Dal 1993 lavora come impiegato bancario. “Il mio approccio al diaconato - racconta - è avvenuto per gradi. Tra le tante definizioni quella che preferisco è «ministro della soglia». Il diacono vive nel mondo le relazioni quotidiane ed è al tempo stesso un ministro ordinato della Chiesa. Per questo si colloca idealmente sulla soglia, tra la Chiesa e il mondo”.
Il terzo diacono permanente è Raul Papini. Impiegato presso una società di Riccione, è sposato da 40 anni con Liviana Leardini, parrucchiera. Hanno due figlie, di cui una, Natascia, che vive in Australia. “Prima di intraprendere questo cammino di discernimento e far maturare la mia fede, ero musicista, tastierista e cantante in un gruppo musical abbastanza affermato. Nel 1995 Dio ha messo sulla mia strada un sacerdote come don Probo Vaccarini, e la mia vita è cambiata tanto da farmi dire con la parola e la vita «Si voglio te Signore, voglio seguirti dove e come vorrai. Ecco, plasma la mia vita come vuoi». Ho intrapreso un cammino di conversione e discernimento vocazionale tanto che don Tarcisio Giungi di San Lorenzo in Strada di Riccione mi invitò a pensare al diaconato”.
Il quarto diacono è Daniele Pagliarani nato a Pesaro ma cresciuto a Cattolica nella parrocchia di San Pio V dove ha intrapreso il cammino scout e conosciuto Monica, che ha sposato nel 1991. Hanno sei figli. “IL Signore per me ha predisposto un cammino lungo e travagliato da eventi e prove, prima di confermare questa scelta. Lavoro come perito presso l’Ufficio Tecnico del Comune e Monica come insegnante di sostengo (precaria) presso le scuole elementari. Attualmente svolgo il mio ministero presso la parrocchia di San Benedetto dove sono stato accolto da tutte le persone e in particolare dal parroco”.
Con i nuovi ordinati, sale a 39 il numero dei diaconi permanenti in servizio nella Diocesi di Rimini. La prima ordinazione, quella di Bruno Suzzi, risale al 1981. Numerosi altri diaconi permanenti (26 per la precisione) sono in via di formazione, frequentando l’Istituto superiore di Scienze religiose Marvelli, e seguiti nel percorso dal delegato diocesano don Antonio Brigliadori. Normalmente i diaconi permanenti prestano servizio nella carità o in ambiti pastorali in parrocchia e in diocesi. “Con la sua vita, il diacono – spiega don Brigliadori – richiama a essere a servizio gli uni degli altri e al servizio della comunità e del mondo. Con la sua attività, il diacono aiuta la Chiesa e ogni cristiano nella dimensione del servizio”.