Giovedì, 24 Gennaio 2013 10:20

Candidati 1. L’Arlotti rifatto

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Candidati 1. L’Arlotti rifatto


Tiziano Arlotti, 53 anni, maestro elementare. Ecco la prima sorpresa nel curriculum del candidato Pd alla Camera, ventunesimo posto in lista. “Mi sono diplomato nel 1977 con 58/60. Volevo laurearmi in lettere antiche e fare l’archeologo”.
Sogno sfumato, ma qualche lavoro l’ha fatto prima di buttarsi in politica? La domanda classica dell’antipolitica non gli fa né caldo né freddo, Arlotti sfodera un mestiere dopo l’altro: “Ho cominciato a 12 anni con la stagione al mare. Per tre anni ho fatto le supplenze nelle elementari. Poi per 12 anni ho fatto il sindacalista della Cisl. Per alcuni anni sono stato operaio in una fonderia a San Marino. Dal 2005 sono impiegato in un consorzio di cooperative”. Se sarà eletto continuerà a lavorare? “No, chiederò l’aspettativa. Mi dedicherò completamente alla rappresentanza del territorio”.


In ogni curriculum che si rispetti non mancano le competenze linguistiche. Gnassi ha sbandierato di aver scelto gli assessori fra quanti affermavano di parlare almeno tre lingue. Lei, Arlotti, come se la cava? “Oltre all’italiano, parlo bene il dialetto romagnolo. Non solo il riminese ma tutte le varianti. Ho studiato il francese a scuola e conosco l’inglese q.b.”. Cioè? “Quanto basta”.


Arlotti non è un ultimo arrivato in politica: “Mi sono iscritto per la prima volta a un partito nel 1994, al Ppi. Poi Margherita ed infine Pd”. Qualche candidatura prima di questa? “Tre volte in consiglio comunale e due volte primo degli eletti. E poi alle primarie del Pd per il posto da sindaco”. Quelle però le ha perse, tanto da non far pronosticare un successo alle primarie per il parlamento. “Persi per 360 voti. E si perde una volta sola”. Ecco l’unghiata feroce del combattente….


Per fare il deputato bisogna essere uomini dalle vaste relazioni. Chi c’è nel suo curriculum? “Nella mia rubrica telefonica ci sono un migliaio di numeri. E da quando facevo il sindacalista ho preso l’abitudine di conservare le agende”. Tutti amici? “Ho solo amici, nessun nemico”. Abbiamo capito, ma a Roma e nei posti che contano ce l’ha qualche amico? “Assolutamente no. Qualcuno mi ha cercato dopo che ha saputo che sono candidato. A Roma conosco quelli del sindacato, da Bonanni in giù”.


E come la mettiamo con gli avversari politici? “So distinguere l’amicizia e il rispetto dalla tenzone politica. Quando ho vinto le primarie mi ha chiamato Pizzolante e io ho chiamato lui quando si è saputo che è al secondo posto nella lista Pdl”.
Uhm, che risposte fini ed educate! Continuiamo a snocciolare il curriculum dell’aspirante deputato e chiediamo: c’è una causa alla quale si sente votato? “Essere utile agli altri”.
Ma gli altri, sosteneva Sartre, sono l’inferno. Lei chi stima? “Le persone che sono sincere, che dicono quello che pensano”. E chi detesta? “Chi non è sincero”.


Ma questo Arlotti “pane al pane vino al vino” ce l’avrà uno scheletro nell’armadio? “Non credo”. Nemmeno uno spinello di gioventù? “Quello sì, mentre facevo il servizio militare. Ma mi è bastato un assaggio”.


Proviamo a buttarla in politica. Tutti parlano di tagli, lei da cosa comincerebbe? “Da tutto ciò che non fornisce sobrietà a un incarico istituzionale. Quando ero presidente dello Iacp e si doveva comprare un’auto, proposi una Panda 4x4 per i tecnici e due biciclette per girare in città”.


È dura verificare la competenza amministrativa per chi è stato assessore. Proviamo con l’abc del diritto costituzionale. Qual è la differenza fra un disegno di legge e un decreto legge? “Un decreto legge è un atto legislativo del governo che deve essere approvato dal Parlamento entro 60 giorni. Il disegno di legge è una proposta che segue il normale iter parlamentare”. Non del tutto preciso, però…


Ultima domanda: facile, eh, la campagna elettorale con il Porcellum? Già sicuro dell’elezione…“Di sicuro non c’è niente, io corro a cercar voti come se fossero preferenze”.


Insomma, qualche unghiata, poche, e molte risposte misurate, di chi sta studiando una nuova parte. L’Arlotti ruspante e “uomo di terra”, quello di “In zir par la rumagna” che tutti conoscono, sembra stia subendo una metamorfosi e si stia convertendo al politically correct. Già “vestito” da deputato.

Giovedì, 24 Gennaio 2013 10:00

GIORNALAIO 24.01.2013

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Biodigestore: perché al Comune, mentre in pubblico si protestava contro gli stipendi Hera, in privato si firmava per l’impianto? Elezioni, intervista doppia a Emma Petitti. Piano strategico, i nomi della srl


Verso le elezioni, intervista senza sconti di Carlo Andrea Barnabè a Emma Petitti, ilRestodelCarlino (p.8). “Miracolata”, “ruffiana”, “l’arbitro che scende in campo”. Non gliene fa passare una. Anche il CorriereRomagna (p.6) intervista Emma, una cosa molto più tranquilla. “Emma Petitti, segretario provinciale del Partito democratico, riminese, è candidata alla Camera con la (quasi) certezza di ottenere un posto nel prossimo Parlamento. Il segretario crede nelle grandi potenzialità del turismo e rilancia l’appello del Corriere Romagna al futuro premier, affinché il settore - per anni trascurato dalle politiche nazionali - possa avere il peso che merita. Petitti ha le idee chiare sul futuro a partire dal fatto che «dopo anni di assenza di una strategia nazionale e di governance troppo frammentata, è l’ora di una vera politica industriale del turismo». Un concetto affermato dal leader del partito Pierluigi Bersani alla Festa Pd del turismo di settembre in Romagna. «Non è un caso - sottolinea Petitti - che il Pd, pur all’opposizione, nella legislatura passata sia stato il partito più attivo sul tema turismo, come certifica il sito indipendente Openpolis»”.


Il Pdl romagnolo non è a rischio, parola di Sergio Pizzolante, LaVocediRomagna (p.3). “Non si capisce perché se il partito e il centrodestra presentano delle figure nuove, si crea il panico come se il Pdl facesse un passo indietro, e invece quando figure nuove le presentano altri partiti questo si chiamino rinnovamento. C’è un’incongruenza in questo senso”.


Gli albergatori di Riccione vogliono salire in politica. “Imprenditori e politici, la proposta dell’Aia, di una lista civica che rappresenti il mondo economico e in particolare degli albergatori, raccoglie consensi. E tra i principali sostenitori ci sono proprio gli stessi operatori. Tra questi anche Vincenzo Leardini”, NuovoQuotidiano (p.13). Lanfranco Morri spiega invece perché proprio Aia dovrebbe rimanere fuori dalla cosa. “Penso di essere stato un esempio di imprenditore-albergatore che è entrato in politica, vi è rimasto per 15 anni e poi è tornato a fare l’imprenditore privato. Penso perciò che sia un bene per la città, per chi ne ha voglia e capacità, affiancare la sua attività imprenditoriale privata a quella pubblica. Ci sono stati altri esempi, ma è inutile citare nomi poiché rischio di dimenticarne alcuni, ed è bene che altri colleghi diano il proprio contributo per il bene della città. E’ invece cosa ben diversa se un sindacato di categoria, che ha al proprio interno centinaia di soci sulle più diverse posizioni politiche, voglia farsi partito politico. Ciò significherebbe, ma non ci vuole molto a capirlo, la fine dell’Associazione Albergatori a Riccione”, LaVoce (p.18).


Piano strategico, i nomi della srl. “Malgrado ci siano state forti discussioni nei giorni scorsi, con un attacco frontale da parte di Confcommercio, è previsto per oggi il varo della nuova Srl (società a responsabilità limitata) del Piano Strategico. I soci del Forum si riuniranno nel pomeriggio per mettere ai voti lo statuto della Srl e per designare chi dovrà ricoprirne la carica di amministratore unico. In pole position, o meglio candidato unico, è Maurizio Ermeti, attuale presidente del Forum, l’associazione che riunisce categorie economiche ed espressioni della società civile… A latere, due organismi, eccoli. Il Consiglio istituzionale Non ci sono specifiche, ma sarà emanazione diretta dell’attuale Comitato Promotore del Piano Strategico di Rimini, composto da: il presidente della Provincia Stefano Vitali; il presidente della Camera di Commercio Manlio Maggioli; il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Massimo Pasquinelli; il sindaco Andrea Gnassi; l’assessore alla programmazione territoriale della Regione Emilia- Romagna Alfredo Peri. Si presuppone che queste cinque figure istituzionali (o i loro delegati) comporranno il consiglio istituzionale, il cui compito è “ricevere le elaborazioni prodotte dal Forum e favorire l’attuabilità dei progetti”. Il Comitato Tecnico Sarà composto dalle seguenti dieci figure: il direttore del Piano Strategico provinciale (Fabio Tomasetti, dirigente al ramo dell’ente di corso d’Augusto); il segretario generale della Camera di Commercio Maurizio Temeroli; il direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Valentino Pesaresi; il direttore del Piano Strategico del Comune di Rimini Alberto Fattori (anch’egli dirigente del settore); il delegato della Regione Emilia-Romagna; il presidente del Forum o un suo delegato; infine quattro degli attuali portavoce del Forum”, LaVoce (p.15).


Il sindaco e i cittadini di Rimini non riescono a parlarsi. “«GNASSI non ci ascolta». «Gnassi ha voluto mandare avanti l’assessore Visintin per evitare lo scontro». E tanti saluti alla «casa Comune», all’aria fresca che doveva entrare a palazzo Garampi. Quel «palazzo di vetro» sempre aperto ai cittadini promesso da Gnassi in campagna elettorale, per molti riminesi è tutt’altro che cristallino. Il grave episodio di lunedì, con oltre 100 residenti che hanno cacciato l’assessore Sara Visintin perché volevano un confronto con il sindaco sul biodigestore di Ca’ Baldacci, è solo l’ultimo dei casi in cui i cittadini rimproverano a Gnassi di non ascoltare la città”, ilCarlino (p.3). Il partito degli scontenti cresce. “Quelli di San Martino in Venti, preoccupati per il biodigestore di Ca’ Baldacci, sono solo gli ultimi della lista. Da mesi ha ripreso a ruggire il comitato di Santa Giustina, che accusa palazzo Garampi di non fare nulla per realizzare l’agognata circonvallazione, mentre Santarcangelo ha praticamente terminato la sua parte”. “Gnassi non è mai apparso nemmeno ai residenti del comitato contro il teleriscaldamento nei Peep di Viserba, Marecchiese, Gaiofana”. “La lista degli scontenti è lunga. Da poco è nato il comitato contro la riqualificazione all’ex macello”. “Non hanno mai smesso di alzare la voce i comitati o contro il Trc, il comitato di via Pascoli, quello per lo spostamento della A14. L’anno scorso sono nati i comitati per avere gli attraversamenti protetti sulla Ss16 all’altezza di via della Fiera e via della Grottarossa”.
Per la questione del biodigestore il Comune vuole dettare le regole. “Nuovo impianto di rifiuti, l’incontro si farà ma non in “trasferta”. Il sindaco Andrea Gnassi ha accettato di sedersi a un tavolo, in Comune, con il comitato della zona Ca’ Baldacci… Una scelta, questa, che ieri è stata comunicata agli stessi cittadini coinvolti nella protesta contro il biodigestore. Risultato? Immediata riunione per decidere se accettare o meno le nuove condizioni dettate dal Comune. Andrea Binotti, uno dei portavoce del comitato, spiega dubbioso: «Dal Comune non ci hanno chiarito le modalità di questo incontro: stiamo valutando se presentarci o se richiamare Gnassi qui da noi»”, Corriere (p.5).
Intanto, però c’è anche chi non ha la memoria corta. “La cosa però viene da ancora più lontano: l’autorizzazione al biodigestore firmata dal dirigente della Provincia Alberto Rossini è datata 10 agosto 2012. Inoltre, era da ormai cinque mesi che Ausl, Arpa e Ministero dello Sviluppo economico sfornavano pareri favorevoli. Il tutto nel silenzio più assordante della politica. Non è finita: che in quell’area si potesse costruire una centrale a biogas lo aveva addirittura previsto un anno prima una delibera dell’assemblea regionale, la 51 del 26 luglio 2011. E gli amministratori del Pd che hanno fatto? Proprio mentre venivano rilasciate le autorizzazioni, nell’autunno scorso si sono lanciati in una campagna contro gli stipendi dei vertici di Hera (come il presidente della Provincia Stefano Vitali) o contro la fusione con Acegas- Aps votando contro in consiglio e accusando la multiutility di non riversare sul territorio adeguati investimenti (come il sindaco Andrea Gnassi). Bastava non nascondere cosa succedeva a Ca’ Baldacci e perdere un po’ meno tempo in demagogia, e oggi non si troverebbero a dover giustificare ai cittadini una decisione già presa senza nemmeno avvertirli”, LaVoce (p.16).
Tuttavia, “il sindaco Gnassi ieri ha sottolineato che «la chiave di lettura che si è voluta dare al mancato confronto di lunedì sera ci ha lasciato sorpresi e amareggiati. All’incontro era presente non un tecnico, ma l’assessore con delega all’ambiente Sara Visintin, quindi la persona adatta a rispondere a ogni tipo di domanda anche di carattere politico. Voglio sottolineare che si tratta di una cosa normalissima che l’assessore delegato sostituisca il sindaco in caso di impedimento»”, NQ (p.9).


Gli alberghi si danno una sistemata. “NON SOLO stelle cadenti: sembra strano, ma ci sono anche albergatori pronti a scommettere e investire sul futuro. La galassia di chi punta sul turismo, nonostante la crisi e le guerre dei prezzi, è in espansione. Non solo i 28 hotel del settore congressuale del Riminese che hanno presentato progetti di ristrutturazione puntando ai 7 milioni ‘messi in palio’ dalla Regione (in totale 53 alberghi con progetti per 108 milioni). Tanti anche gli alberghi stagionali con le ruspe accese, o in procinto di partire. «Riqualificazione completa — spiega Donatella Gambuti, del Bellariva Feeling Hotel — due anni fa di un piano di camere. Ora in programma Centro benessere da oltre 200 metri quadri, e completamento del rinnovo stanze»”, ilCarlino (pp.4-5). I problemi, soprattutto economici, nascono di fronte alle porte tagliafuoco previste dall’adeguamento alle norme antincendio.


Negozi sfitti in centro e degrado urbano (ovunque), è arrivata in commissione la delibera sulle sanzioni. “Il Comune ha infatti già stabilito il tariffario: la prima stangata va dai 25 a 300 euro, con annesso «obbligo di pulizia e ripristino del decoro entro 15 giorni dalla contestazione». Per quelli che proprio non ne vogliono sapere di rispettare quanto sarà prescritto, ci sarà un ulteriore mazzata: la mancata pulizia sarà infatti punita con una seconda sanzione più pesante, che va dagli 80 ai 600 euro”, Corriere (p.8). “L’intenzione è anche buona, il problema è che così - attacca Eraldo Giudici (Pdl) -non si va da nessuna parte. Si scarica la responsabilità su una categoria, quella dei commercianti, già fin troppo inguaiata. Si parte dalla fine piuttosto che interrogarsi sulle cause di questa situazione. Che senso ha tenere pulite le serrande di un’attività morta? Invitiamo il Comune a tirare fuori idee più risolutive per il rilancio del centro storico più che regolamenti cimiteriali”. “Ad esempio - suggerisce - realizzando parcheggi e collegamenti navetta gratuiti con porta-carrelli della spesa, ma anche percorsi coperti stagionali in alcune vie cittadine. E per le risorse? O un bel ticket sui parcheggi degli iper o recuperando quei milioni di euro di urbanizzazioni incassati dagli stessi iper che si son persi nel mare dei traballanti bilanci comunali”, LaVoce (p.14).


Partecipate, arriva il regolamento sui controlli interni. “Le future ispezioni saranno effettuate dagli uffici di Palazzo Garampi e riguarderanno «il monitoraggio degli obiettivi strategici e gestionali delle stesse partecipate, oltre che del loro andamento economico- finanziario e patrimoniale ». Il tutto attraverso l’esame dei documenti contabili (bilanci di previsione, report infra-annuali, bilanci consuntivi) ma anche extra- contabili (misurazione dei risultati, confronti con standard qualitativi e quantitativi di servizi analoghi, analisi del grado di soddisfazione dell’utenza)”, Corriere (p.9).


Mutui. “Sono oltre cento le nuove pratiche avviate nel 2102 da Federconsumatori Rimini per contenziosi con banche e finanziarie, che andandosi a sommare a quelle già aperte in precedenza e magari finite ora in contenzioso, portano ad “alcune centinaia” di casi aperti”, NQ (p.11).

tortora-chiaro

Rimini | Nel 2011 141mila famiglie e diverse, Vitali (Provincia): Nidi più elastici per i genitori soli


La famiglia è cambiata dal dopoguerra a oggi. A Rimini ancor di più negli ultimi dieci anni. “C’è bisogno che i servizi delle amministrazioni locali inizino a farci caso”, dice il presidente della Provincia, Stefano Vitali, analizzando i dati dell’ultimo osservatorio provinciale. In particolare quando si rileva che il 33 per cento delle oltre 141mila famiglie residenti nel riminese sono unipersonali. Quasi al 10 per cento arrivano, inoltre, le famiglie monogenitoriali. Di contro, pur al 46,3%, le famiglie classiche perdono in 10 anni 15 punti percentuali.
“Ci sono realtà che stanno crescendo nel nostro territorio – spiega il presidente – e mettono di fronte gli amministratori a una domanda: come modificare la rete di servizi da dare a un territorio, come dare strumenti educativi alle famiglie ricostituite (perché spesso quando si parla di genitori soli, e anche di coppie di fatto, di questo si parla)?”.


In questi casi le questioni da gestire sono diverse (alcune arrivano a sprofondare in ripercussioni psicologiche, di identità, sia per i 'nuovi' genitori sia per i 'nuovi' figli). I problemi sono anche di tipo pratico e secondo Vitali andranno prima o poi affrontati. “Da un lato è vero che il padre dando gli alimenti alla famiglia da cui si allontana sempre più spesso diventa povero (un buon esempio di come intervenire è il residence dei padri separati realizzato a Rimini), dall’altro è anche vero che la madre con i figli a carico non può più svolgere una funzione sociale. E’ per questo che bisognerebbe pensare, per esempio, a norme più elastiche per l’accesso ai servizi. Magari a micronidi con regole differenti dalle attuali per l’accesso”.


I numeri del rapporto
Su 332.070 residenti totali sono 141.284 le famiglie (2,34 persone dimensione media). Il 99,4% dei residenti vive in famiglia (0,6% in convivenza anagrafica), 48,3% maschi e 51,7% femmine, 13,9% 0-14enni, 20,9% ultra64enni, 10,5% cittadini con nazionalità estera, 48,6% coniugati.
La crescita delle famiglie è avvenuta più rapidamente rispetto a quella della popolazione residente: in 60 anni (dal 1951 ad oggi) il numero delle famiglie si è quasi quadruplicato mentre i residenti sono poco più che raddoppiati. Fenomeno dovuto alla nascita di nuove famiglie sempre più piccole. La dimensione media si è quasi dimezzata negli anni: dai 4,19 componenti del 1951 agli attuali 2,34. In parallelo a questi fenomeni si assiste alla crescita del numero delle famiglie unipersonali 33,3% del totale contro il 14,9% del 1981, a scapito delle famiglie di maggiori dimensioni. Tipi di famiglie: 46,3% coppia coniugata; 14,3% monogenitoriale; 44% con figli.
Nel corso del 2011 in 1.700 si sono sposati e i matrimoni tra italiani e stranieri rappresentano il 17% dei matrimoni celebrati. L’età media al matrimonio cresce di 13,5 anni per le donne (da 20,7 a 34,2) e di 14,2 per gli uomini (da 23,3 a 37,5). Il divario tra i due sessi si è ulteriormente divaricato da 2,6 a 3,3 anni
Le famiglie con figli sono 62.316 e rappresentano il 44,1% delle famiglie totali. Le famiglie con figli minorenni rappresentano invece il 23,2% delle famiglie totali ed il 52,7% delle famiglie con figli.
Attualmente i giovani tra i 25 e i 34 anni sono circa 37 mila, di questi il 39,9% vive ancora nella famiglia di origine con i genitori. Nel 93% dei casi sono celibi/nubili, mentre un 6,8% risulta coniugato e solo lo 0,2% separato/divorziato.

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Rimini | Lambiasi: Educare non è mai stato facile, ma è indispensabile. Venerdì e sabato il convegno sui preadolescenti


“Affronteremo il tema guardando questa fascia di età e ai rischi che si corrono. Educare non è mai stato facile, e oggi è forse più complicato di ieri, ma è comunque possibile, anzi indispensabile”. Così il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, introduce al convegno “I pre adolescenti e i loro mondi vitali”, in programma alla sala Manzoni venerdì e sabato. Non è mai stato facile, ma “in questa sfida la Chiesa ha voce in capitolo”, con quel “patrimonio di iniziative e storia importante, di educatori con la E maiuscola come i Salesiani e don Bosco, tanto per citarne qualcuno”.
Quella della chiesa è allora una missione, accanto alle famiglie, alla scuola, alla società civile, che mira “ad aiutare un’educazione in grado di formare i ragazzi a scelte libere e motivate. Nella certezza che Gesù fa bene a questi ragazzi e alla loro crescita che non è mai ad una sola dimensione”.
A Rimini, il vescovo ricorda la figura di don Oreste Benzi. “Ai pre-adolescenti vorremmo far conoscere un Gesù simpatico, proprio come si era proposto di fare lui. Gesù è attraente e affascinante di suo, chi lo conosce non può non subirne il fascino”.


Il programma


Venerdì 25 gennaio 2013 ore 21.00
Conferenza pubblica
Introduzione
Dott.ssa Simona Mulazzani
Direttore Icaro Tv, Docente di Scienze della Comunicazione presso l’ISSR «A. Marvelli» di Rimini
Formare alla vita secondo lo Spirito La Chiesa di fronte alla pre-adolescenza
Mons.Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini
Questa casa non è un albergo
Quando i figli ci chiedono in dono un paio d’ali
Dott. Alberto Pellai
Medico, psicoterapeuta dell’età evolutiva, scrittore, esperto di prevenzione


Sabato 26 gennaio 2013 ore 9.00 - 12.30
I pre-adolescenti, la famiglia e la scuola
Tra risorse e difficoltà
Prof.ssa Elena Malaguti
Docente di Pedagogia alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna
Un incontro che genera un cammino
Linee per una pastorale della pre-adolescenza
don Giorgio Bezze
Direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Padova
Dibattito
Coordinatore: don Daniele Giunchi
Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano


Sabato 26 gennaio 2013 ore 15.00 18.30
Tavola rotonda
In ascolto di esperienze educative con i pre-adolescenti
L’oratorio come spazio vitale relazionale ed educativo
don Andrea Ciucci
Pontificio Consiglio per la Famiglia
Una mistagogia per i pre-adolescenti
Esperienze di Iniziazione Cristiana
don Salvatore Soreca
Direttore dell‘Ufficio Catechistico della Diocesi di Benevento, Membro della Commissione nazionale per l’Iniziazione Cristiana
Ragazzi e non più bambini
La scuola di fronte alle sfide della pre-adolescenza
Prof.ssa Omella Scaringi
Dirigente scolastico e presidente diocesano UCIIM
Educare in un mondo che cambia
Dall’accoglienza all’integrazione: le domande di aiuto dei pre-adolescenti
Dott.ssa Debora Natili
Psicologa,Coordinatrice area minori Cooperativa “Il Millepiedi” Rimini
Dibattito
Coordinatore: Prof. Daniele Celli
Preside del Liceo Scientifico Paritario «G. Le Maitre» e docente di
Pedagogia generale ed interculturale all’ISSR «A. Marvelli»
Conclusioni
L’arte di educare nella fede
Orientamenti per un rinnovato impegno ecclesiale
don Tarcisio Giungi
Vicario episcopale per la pastorale

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Rimini | Politiche, lista Ingroia: Grassi, l’avvocato antiracket, molla


Rinuncia alla candidatura l’avvocato riminese antiracket Davide Grassi. “Ringrazio tutti coloro che hanno appoggiato la mia candidatura. Tuttavia, dopo una valutazione di carattere strettamente personale e professionale, intesa come difficoltà, oggi, a conciliare un possibile impegno politico con la mia attività all'interno dell'associazionismo, ho deciso di ritirare la mia candidatura”.
Continuerà, quindi, a sostenere la lotta di Antonio Ingroia con il suo lavoro nelle aule dei tribunali e non in Parlamento. “Credo che il progetto di Antonio Ingroia sia davvero meritevole di sostegno e credo che la partecipazione numerosa dei cittadini, non appartenenti ad alcun partito come il sottoscritto, sia la prova che la protagonista di queste elezioni sia esclusivamente la società civile”.

Mercoledì, 23 Gennaio 2013 12:03

giornata della memoria


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Rimini | Biodigestore, Pazzaglia (Sel-FareComune): Gnassi, il solito bidonaro dell’ultimo minuto. Ridateci Melucci e Ravaioli


Ridateci Melucci e Ravaioli, dice a un certo punto il consigliere comunale di Sel Fare Comune Fabio Pazzaglia entrando nell’ultima puntata della storia del biodigestore di Ca’Baldacci. Due sera fa l’assemblea pubblica dei residenti che il sindaco ha disertato all’ultimo momento chiedendo all’assessore Sara Visintin di sostituirlo. “Il sindaco era atteso per un confronto civilissimo – dice Pazzaglia – sul tema del nuovo biodigestore ma, usando la sua solita tecnica del ‘bidone all'ultimo minuto’, per l'ennesima volta ha evitato il confronto con i cittadini”.


Il problema è, secondo il consigliere Pazzaglia, l'assenza del sindaco nelle pieghe concrete della sua città, è il suo essere “così allergico al confronto specie quando si tratta di andare sul territorio. Non è mai stato abituato al confronto vero e da come si sta comportando in questo primo anno e mezzo sembra che non voglia cambiare il suo modo di fare. Domanda: è possibile pensare che Gnassi possa andare avanti così fino alla scadenza naturale della legislatura?”. Torna dunque su un argomento che nelle ultime settimane gli è molto caro: le elezioni anticipate.


E poi una considerazione, che Pazzaglia stesso si stupisce di avere pensato. “E' incredibile dirlo ma sotto tale aspetto c'è da rimpiangere la giunta Ravaioli- Melucci! Il vecchio ticket di governo era inviso a molti ma era pur sempre ancorato ad un principio politico-culturale che non consentiva mai loro di ritrarsi dal confronto nel territorio coi cittadini, anche il più duro”.

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Rimini. Giorgetti (Pdl), candidato a sorpresa “confuso e felice”


“Ritrovarmi in settima posizione è stata una grossa sorpresa per me”. Si dichiara “confuso e felice”, citando la cantautrice catanese Carmen Consoli, l’assessore bellariese del Pdl Filippo Giorgetti, candidato alla Camera dei deputati. “Quando ho dato la disponibilità alla candidatura la immaginavo essere di servizio, non l'ho fatto certo con ambizioni personali”. Poi, invece, sembra c’abbia messo una mano il senatore Mario Mantovani, con cui Giorgetti ha lavorato ai tempi del sottosegretariato.


“Io sono ingegnere – spiega il 33enne – e con lui ho collaborato quando è stato sottosegretario per il Ministero delle infrastrutture e trasporti. Abbiamo fatto insieme il piano nazionale di edilizia abitativa, e abbiamo anche affrontato la questione della messa in sicurezza degli edifici scolastici (di cui adesso s’iniziano a vedere i primi frutti). Con lui io ho lavorato da tecnico e in termini di idee e contributi, non ricoprendo incarichi politici”.


Così è nata l’amicizia che è andata avanti anche al termine della collaborazione e che gli è valsa il buon posto in lista. Ma non è tutto qui. “Mantovani segue tutta la nostra attività a Bellaria. Se il mio nome è finito lì, lo devo anche all’esperienza politica che stiamo vivendo in Comune. La giunta Ceccarelli sta lavorando con impegno, ottenendo risultati che spesso sembra siano apprezzati più da fuori che da dentro”.


La settima posizione in Emilia Romagna è difficile da eleggere per il Pdl, ma non impossibile. “I conti sono questi: io dovrei essere il primo degli esclusi. Tuttavia, la questione è un po’ sospesa e io la vivo con interesse. Sarò contento di lavorare per vedere se si riesce ad aumentare di qualche punto la percentuale del Pdl, non per interesse personale, ma per dare una speranza di governo alla classe più moderata e liberale degli italiani”.


Dello spacchettamento interno al centrodestra pensa che “si possa sperare che varie anime possano trovare collocazioni diverse, che con chi non si riconosce più in un progetto popolare e liberale come quello del Pdl alleanze e collaborazioni possano comunque essere forti. A volte è meglio essere amici che fratelli”.


Dei casi ‘Cosentino’ o ‘Bettamio’ e simili, spiega che “è un’interessante operazione. Un atto di coraggio di Berlusconi e della dirigenza quello di chiedere anche in maniera diretta dei passi indietro a persone che hanno già avuto modo di segnare la storia politica italiana negli ultimi decenni e a persone che avevano problemi con la giustizia, più o meno motivati. Un atto di ringiovanimento che merita di essere guardato e premiato”.

Mercoledì, 23 Gennaio 2013 09:32

GIORNALAIO 23.01.2013

giornalaio

Sei, anche sette: una squadra di riminesi per il Parlamento. Biodigestore indigesto, il sindaco non va in assemblea e i cittadini mandano a casa l’assessore. Aeradria, 6,2 mln di perdita e 1mln per incarichi


I riminesi certi in Parlamento potrebbero giocare insieme a calcetto, con una riserva. “Stavolta Rimini rischia di fare filotto: minimo sei, se va bene otto, riminesi si accomoderanno in Parlamento. Un record o giù di lì. Roba da far rodere di invidia i ‘cugini’ romagnoli che, da un calcolo approssimativo, raggiungeranno lo stesso risultato in tre, se si contano i probabili eletti di Ravenna, Forlì e Cesena. Una bella rivincita dopo gli schiaffoni incassati ai tempi del ‘Provincione’”, il commento di Carlo Andrea Barnabè, ilRestodelCarlino, in prima (servizio p.6).
Di “eutanasia di leadership” nel centrodestra romagnolo parla LaVocediRomagna (p.3). “Cercasi centrodestra emiliano romagnolo. Al momento e da tempo risulta totalmente disperso, introvabile. La formazione delle liste per le prossime politiche ha infatti sancito l’inconsistenza della leadership locale del Pdl, tanto che nemmeno i coordinatori regionali – Filippo Berselli e Giampaolo Bettamio, tanto per far dei nomi – hanno ottenuto un lasciapassare per Roma. Con loro non l’hanno avuta altri, vedi uno storico politico bolognese, Fabio Garagnani, democristiano di lungo corso e poi azzurro e berlusconiano per necessità. Sono poi in posizione a rischio ad esempio la senatrice uscente cesenate Laura Bianconi, quinta in lista al Senato, o il coordinatore bolognese del Pdl Paolo Foschini, comunque una new entry a sorpresa di qualche rilievo. Inutile rammentare i paracadutati e i raccomandati e i riciclati dalla preistoria. Godono solo in minima parte i riminesi, con due pidiellini potenzialmente eleggibili, a cominciare da Sergio Pizzolante”.
Rimini aiuta anche le liste liguri. “Candidato alla Camera in terza posizione nella lista ‘Scelta civica con Monti’ per la circoscrizione Liguria, con qualche possibilità di potercela fare, ‘grazie’ al Meeting di Rimini. E’ il caso di Matteo Campodonico, 36enne imprenditore di Chiavari in provincia di Genova, che il premier Mario Monti ha voluto nella sua squadra dopo aver conosciuto la storia della sua azienda visitando la mostra ‘L’imprevedibile istante. Giovani per la crescita’ alla 33esimo manifestazione di Comunione e Liberazione in Fiera. Il 19 agosto scorso”, LaVoce (p.14). Intanto, l’Idv locale si scopre esclusa dalle liste di Ingroia, mentre il coordinatore del Pdl Fabrizio Miserocchi parla di “risultato storico” per via dei sette riminesi in lista.
Nel Pdl qualcuno inizia a togliersi i sassolini dalle scarpe in tema di rinnovamento liste. “A cominciare dal senatore Giampaolo Bettamio, chiamato fuori da un posto per lo scranno all’ultimo momento. E’ lui a puntare dritto contro le scelte fatte e sul quotidiano Repubblica spara a zero: «Restiamo senza Emilia Romagna, perché della nostra regione, tra gli eleggibili nella lista della Camera, ce ne sono solo due. Pizzolante, che si candida da Rimini, in realtà è di Lecce. Oltre al fatto che era socialista»”, CorriereRomagna (p.3). Rabbia degli esclusi anche nel Pd, LaVoce (p.3).


Biodigestore indigesto. Il Sole24Ore lo aveva detto, il sindaco di Rimini perde consensi. Lo dimostra la reazione dei suoi vicini di casa all’ultima delle sue. “DOVEVA essere una sorta di resa dei conti tra il sindaco Andrea Gnassi e i residenti di Ca’ Baldacci. Ma all’incontro pubblico sul discusso biodigestore di via San Martino in Venti, organizzato all’agriturismo Le Calastre, il sindaco non si è presentato. Al suo posto, l’assessore all’ambiente Sara Visintin, che però è stata messa alla porta dai membri del comitato ‘Rimini Uptown’. «Il sindaco è stato scorretto»”, ilCarlino (p.5).
“Il fatto. I cittadini del comitato si riuniscono in via San Martino in venti, all’agriturismo Le Calastre, dopo l’accensione (in sordina da parte di Hera) il 14 dicembre scorso del biodigestore per creare energia dai rifiuti organici, proprio accanto alla centrale di compostaggio già presente. Lo scopo dell’incontro è porre al sindaco 10 quesiti preparati prima e sconosciuti in anticipo all’interrogato… Il disagio. «Ci stanno riproponendo una discarica. Pensiamo solo all’inquinamento che verrà dai camion», ribatte qualcuno. Il punto, in realtà, è proprio questo: che dopo la discarica oramai chiusa, la centrale di compostaggio e ora il biodigestore, i cittadini sono stanchi e preoccupati. «Se davvero non c’è niente di pericoloso, perché a livello regionale stanno nascendo comitati dove ci sono i biodigestori e perché si sta facendo una class action per il risarcimento dei danni che vengono dalla svalutazione delle proprietà?»”, Corriere (p.3).
Ribadisco la disponibilità ad incontrare i cittadini per tutti i chiarimenti che desiderano avere - fa sapere attraverso una nota il sindaco Andrea Gnassi - La segreteria sta lavorando per fissare una nuova data e a breve sarà comunicata agli interessati”, LaVoce (p.9).


Turismo e riqualificazione alberghi. “ALBERGATORI pronti a investire 108 milioni di euro per riqualificare le strutture congressuali nell’intera Emilia Romagna. Oltre metà delle 53 domande giunte alla Regione per il bando che finanzia con 7 milioni di euro la ristrutturazione degli hotel, sono provenienti dal Riminese: ben 28”, ilCarlino (p.9).
Sul tema, il Corriere (p.8) sente l’assessore provinciale Fabio Galli (in favore di una politica di agevolazioni fiscali) e pubblica una lunga intervista all’assessore regionale Maurizio Melucci. “«Dal futuro presidente del consiglio mi aspetto poche cose e chiare». Quali? «Intanto, trasformare l’imposta di soggiorno in una tassa di scopo finalizzata alle politiche del turismo. Una quota (minima) dovrebbe essere finalizzata all’Enit, un’altra parte alle regioni per l’innovazione del prodotto turistico di parte privata e la stragrande maggioranza delle risorse ai Comuni per l’innovazione di parte pubblica»... Poi? «...Estendere la detrazione del 50% per chi ristruttura le abitazioni anche alle strutture ricettive. Questa misura andrebbe accompagnata da ulteriori incentivi per la riqualificazione alberghiera utilizzando le risorse della tassa di scopo... Finanziare l’Enit con risorse adeguate per la promozione unitaria sui mercati internazionali Serve la riorganizzazione della nostra organizzazione estera per il rilascio dei visti. Attualmente il costo e i tempi dei visti in alcuni paesi sono “fuori mercato”. E ancora, la riduzione dell’Imu per le strutture ricettive che vanno considerate come beni strumentali, la progressiva armonizzazione dell’Iva ai paesi nostri concorrenti (in questo caso, il divario si é ridotto perché l’Iva é stata aumentata per il settore del turismo sia in Spagna che Francia, e una più efficace semplificazione burocratica per le imprese turistiche»”.
Comitati turistici, il comune taglia del 20 per cento il contributo e annuncia la fine dei finanziamenti a pioggia, Corriere (p.9), NQ (p.9).


Aeradria, incarichi per oltre un milione, 6,2 milioni di perdita nel 2011. “Partiamo dai costi complessivi del personale in carico alla società di gestione dell’aeroporto: sono aumentati, tra il 2010 e il 2011, di ben 613.111 euro, passando da 5 milioni 134mila 215 a 5 milioni 747mila e 326. Nel dettaglio, salari e relativi oneri sono passati da 3,5 a 3,8 milioni, mentre - per fare un esempio - le spese per pulizia e facchinaggio, servizi appaltati a ditte esterne (come la Giacchieri, che poi paga in ritardo i lavoratori) sono aumentate da 958mila a 1,2 milioni. La musica non cambia analizzando le spese generali”, LaVoce (p.14).
“Cinquantamila euro per l'assistenza fiscale di qua, trentamila per l'assistenza legale di là, centomila per altri incarichi non meglio precisati e così Aeradria, la società che gestisce l'aeroporto di Rimini, ha speso ben un milione e 104mila euro di consulenze esterne nel 2010 con un bilancio già in rosso di diversi milioni. Carla Franchini, consigliere comunale del Movimento cinque stelle, non ci sta a fare passare questa gestione. «Sono dati che si commentano da soli e che ci devono fare riflettere»”, NQ (p.9).


La famiglia cambia, Corriere (p.11), LaVoce (p.11).

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Rimini | Montecolombo, sindaco indagato per abuso d’ufficio


Il sindaco di Montecolombo è indagato per abuso d’ufficio. La denuncia, in stato di libertà, dei carabinieri di Montescudo per Eugenio Fiorini è della scorsa settimana. Le indagini sono guidate dalla procura di Rimini.
Gli inquirenti, dall’analisi delle informazioni raccolte, grazie anche alla collaborazione di alcuni cittadini, hanno individuato elementi di reato per irregolarità nel campo edilizio e nella gestione generale del comune. Sotto osservazione il “particolare” rapporto del primo cittadino con la Comunità del Lago. Intanto, dalla sede del comune, che è stata già perquisita, i militari hanno già sequestrato alcuni documenti, ora al vaglio degli inquirenti.

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