Rimini, lista Monti | Un comodo traghetto per la terza repubblica?
Rimini, lista Monti. Un comodo traghetto per la terza repubblica?
Dopo le dichiarazioni di principio, che non si negano ad alcuno decida di scendere o salire in campo, ciò che dirà della bontà del progetto Monti sarà la sua effettiva capacità di raccogliere e selezionare nuovo personale politico e di mettere a disposizione nuove competenze autorevoli. E così per ogni singolo territorio.
Per il momento, almeno da noi, sembra che da un lato si continui a spingere verso il progetto originario (quello di una aggregazione di moderati della società civile oltre i partiti), mentre dall'altro, da parte di chi la politica la fa da un bel po' di tempo, si abbiano ben altre preoccupazioni. Insomma, attorno all’ex premier tecnico, si parlano due linguaggi molto diversi.
Così a Rimini, giovedì pomeriggio, c’è chi si è incontrato per un caffè e per cominciare a parlare di campagna elettorale per la lista a sostegno dell’agenda Monti, ma non c'erano tutti. Presenti Udc, Fli e Rimini più, l’anima cattolica nella lista ‘Verso la terza Repubblica’(sulle orme dell’ex ministro Andrea Riccardi). Presenti, dunque, i partiti già esistenti nella seconda Repubblica. A prendere il caffè con loro invece non c’è andata Italia Futura, da mesi sostenitrice della candidatura di Mario Monti, promotrice della lista 'Verso la terza Repubblica' e anima liberale della stessa, guidata Luca Cordero di Montezemolo, e che, nelle sue vesti riminesi, vede Alessandro Rapone come referente.
“Noi oggi non partecipiamo – spiega Rapone – perché non abbiamo tutta questa premura. Le trattative di partito non ci interessano. Quando sarà il momento tireremo le file, ma non dobbiamo dimenticarci che noi siamo i montiani della società civile e le beghe di parte non sono nel nostro dna”. Il concetto è molto chiaro, ma Rapone si spiega anche meglio.
“Non è che vogliamo fare i marziani, ci rendiamo conto che ci sono delle logiche e dei meccanismi, che c’è una lista unica al Senato per cui bisognerà trovare una sintesi”. In attesa di questa sintesi Italia futura ha proposto due ‘disponibilità’ territoriali. Per palazzo Madama il presidente dell’ordine dei medici Maurizio Grossi, per Montecitorio Massimo Bucci, presidente di Italia futura Romagna, ex presidente di Confindustria.
“Rispetto a quello che sarà delle liste – spiega Rapone – il leader è Monti e lui ha detto che non vuole politici riciclati o persone con problemi con la giustizia. Grossi è un personaggio della società civile in sintonia con il nostro spirito. E’ soprattutto un uomo libero, che ha avuto i suoi successi personali, non ha mai posseduto una tessera di partito, si è messo in gioco senza nessuna pretesa, neanche di candidatura sicura, ma semplicemente condividendo il percorso di Italia futura”.
Rispetto ai nomi, invece, glissa chi il caffè a Rimini lo ha preso. Da Gigi Bonadonna per Rimini più a Pasquale Barone per Fli. Presente per l’Udc Maurizio Nanni. “Siamo tutti candidati, ma sarà Roma a decidere il posizionamento in lista”, dice Barone. E più o meno lo stesso concetto lo esprime anche Bonadonna.
Da Roma le notizie che arrivano, anche quelle dei problemi con l’Udc per il no all’ennesima candidatura di Lorenzo Cesa perché politico consumato, rincuorano Rapone. “Siamo due anime in un corpo. Noi come Italia futura nella lista Verso la terza Repubblica, mettiamo in gioco parte della nostra identità per un progetto più grande. Speriamo che i nostri compagni di viaggio facciano altrettanto. Enrico Bondi è un manager ‘tagliateste’ voluto accanto da Mario Monti appunto per ‘fare le analisi del sangue’ a tutti i candidati”, dice. E’ certo che saranno tutti passati al setaccio, ma sa anche che “nei grandi numeri a volte passa anche qualche pesciolino che puzza”.
Al di là delle infinite specie di pesci del mare, il progetto di Monti in virtù dell’investitura ricevuta direttamente dal Partito popolare europeo interessa a diversi tra i vecchi politici. Come dimostra, la notizia è oggi sui giornali, il fatto che da Pd e Pdl anche a livello locale ci sia chi sta emigrando verso il progetto per la rifondazione del centro.
Questa unione tra politici e società civile nella lista Monti (ma sarebbe uguale anche se il candidato leader fosse un altro) per adesso sembra una replica della fusione a freddo fatta prima a sinistra e poi a destra. Con una aggravante abbastanza evidente nella differenza di motivazioni tra le diverse anime.
Intanto, Udc, Fli e Rimini più si sono “visti – spiegano – perché al Senato andremo con una lista unica e bisogna mettere in piedi le iniziative sul territorio. Ancora non si parla di una vera e propria agenda, ma è opportuno iniziare a preparare qualcosa di concreto”. Bonadonna non vede l’ora di attizzare i carboni. Del suo compagno di banco nella lista Verso la terza Repubblica dice: “Con Rapone siamo un corpo solo e un’anima sola”.
Da parte sua Barone è molto ottimista rispetto al futuro dei montiani. “Questo gruppo – spiega – si incontra da tempo per la questione del terzo polo, adesso con Monti viviamo una fase di ulteriore convergenza. Su questa coalizione si costruirà un nuovo movimento a livello locale, magari in vista delle prossime amministrative, un movimento civico alternativo alla sinistra a Rimini”.
GIORNALAIO 05.01.2013
Chi lascia Pd e Pdl per Monti e il Ppe. In spiaggia i bagnini replicano alla pubblicazione dei canoni. Meeting dissequestrato
Politica, da Pd e Pdl verso Monti. “PRONTI a ‘tradire’ i loro partiti d’appartenenza, per seguire l’avventura del professore. Mentre Gigi Bonadonna e altri montiani riminesi continuano a ragionare con l’Udc e con Fli sugli uomini da schierare in campo, l’adesione al progetto politico di Monti trova sostenitori convinti in alcuni esponenti del Pd e del Pdl. Mauro Ioli (ex presidente di Convention bureau, ex segretario della Margherita, uno che nel Pd ancora sa muovere le pedine), l’ex assessore di Santarcangelo (eletta con il Pd) Anita Tognacci e l’attuale consigliere comunale Pdl di Bellaria, Primo Fonti sono infatti tra i firmatari dell’appello «verso il centro popolare» riminese che si riconosce nel movimento di Monti”, ilRestodelCarlino (p.9).
“Con Ioli c’è anche il docente universitario Attilio Gardini (ora nel Cda di Banca Carim), quindi Primo Fonti, Alessandro Francioni, Luca Gasparini, Tarcisio Giorgim Leo Mengozzi, Luca Morolli, Roberto Santucci, Anita Tognacci, Guglielmo Vannoni e Pier Paolo Vittori”, LaVocediRomagna (p.14).
La lista del Pd. Capolista al Senato Josefa Idem. “Si passa poi alla Camera, dove nei primi 17 posti - coloro che quindi si sono assicurati la partenza per Roma - troviamo tutti i democratici romagnoli, che hanno raccolto il numero più alto di preferenze alle primarie del 30 dicembre, in lista per un seggio in Parlamento. Capolista alla Camera Dario Franceschini, vice- segretario nazionale del partito, candidato capolista alla Camera nella circoscrizione Toscana. E proprio al 17esimo posto troviamo il segretario provinciale di Ravenna, Alberto Pagani - alle primarie aveva guadagnato 8.739 preferenze. Sopra di lui all’appello del partito rispondono: il vicepresidente del ConAmi (Pd di Imola) Daniele Montroni (3.910 voti), il giovane segretario dell’Unione comunale di Cesena Enzo Lattuca (4mila voti), il segretario forlivese Marco Di Maio (3.932 voti), chiude la lista il segretario provinciale di Rimini Emma Petitti (3.450 voti). Questi i romagnoli già in partenza per Roma”, LaVoce (p.3).
La replica ad Astolfi. “Abramo Fraternali è consigliere comunale del Pd e presidente di Circolo. Prende carta e penna per ricordare a Bertino il valore delle primarie: partecipazione e democrazia. Il pericolo ora è dividersi. «Recuperare lo spirito di unità delle primarie in primis, per ora non abbiamo vinto nulla, la competizione importante è quella della fine di febbraio e dobbiamo essere capaci di mettere da parte soprattutto le rivendicazioni personali ancorché comprensibili. Per questo posso comprendere, ma non condividere molte delle affermazioni fatte da Astolfi. Qui a Rimini abbiamo fatto primarie vere come in molte parti del resto d’Italia, tutti sono stati candidati nel rispetto delle regole»”, CorriereRomagna (p.8).
Spiagge, i balneari non gradiscono la pubblicazione dei canoni. “E’ il presidente Mauro Vanni a prendere proprio la sua spiaggia (che è medio-grande) quale esempio, e ne indica il dettaglio dei costi. Eccoli. Si parte dalle «spese primarie». Ovvero canone demaniale annuo: 11.200 euro. Quota regionale: 400 euro. Poi le cosiddette «spese secondarie». Vanni indica il costo del salvataggio (un obbligo previsto dalla concessione): 12.000 euro. «Questo è un costo puro per un servizio di interesse pubblico — sottolinea Vanni — posto al servizio dell’intera collettività, ivi comprese le altre attività commerciali presenti sulla spiaggia che da questo costo sono esenti»”, ilCarlino (p.4).
Dice Giorgio Mussoni che “«quando si parla di canoni bisogna calcolare anche gli oneri obbligatori legati alla concessione, come ad esempio la pulizia della battigia e il servizio di salvamento, una spesa che fa aumentare il costo complessivo. Io solo di salvataggio pago 15mila euro all’anno». Secondo Mussoni, «sommando tutte queste voci un bagno al mare paga il nudo terreno molto più che in piazza di Spagna a Roma o in viale Ceccarini a Riccione»”, LaVoce (p.11).
I campi sportivi. “L'assessore spiega: «Un campo da beach tennis, o da basket come in questo caso, senza autorizzazione paesaggistica comporta un illecito penale e per eliminare le conseguenze degli illeciti penali commessi ogni operatore ha due possibilità: o smonta per mettersi in regola con la richiesta d’autorizzazione paesaggistica, o, come prevede il Codice Urbani, sana con una sanzione. Un percorso oneroso ma chiaro che consentirà a tutti gli operatori di spiaggia che lo vogliano di mettersi in regola con la legge»”, NuovoQuotidiano (p.9).
Indagine Meeting, il dissequestro. “Dissequestrati i beni personali e l’immobile della Fondazione Meeting, bloccati dalla procura di Rimini a garanzia di una presunta truffa ad enti pubblici per 310mila euro. Una decisione presa dopo che la stessa somma è stata depositata in un libretto deposito (intestato a tutti e quattro i soggetti indagati) a garanzia dell’ipotetico maltolto nel caso venisse accertata la responsabilità degli indagati”, Corriere (p.6).
“Nonostante queste mediazioni, però, i tre indagati, hanno deciso ugualmente di rivolgersi al tribunale del Riesame, nel tentativo di vedere annullata l’ordinanza in cui si ipotizza l’illecito consumato ai danni della collettività. I tre, rappresentati dagli avvocati Cesare Brancaleoni che difende Massimo Conti il rappresentante legale della Fondazione e il direttore amministrativo Roberto Gambuti, da Sergio De Sio che assisterà la Fondazione come persona giuridica e Armando D’Apote in rappresentanza del direttore generale Sandro Ricci, compariranno lunedì davanti ai giudici”, LaVoce (p.17).
Una nuova piazza per il mercato. “I BUS hanno già fatto le valigie. I mezzi delle Fer, le Ferrovie Emilia Romagna, sono già stati trasferiti praticamente tutti dalla storica sede di piazzale Clementini a quella di Start Romagna, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Ma ora, che fare di quell’area, grande più di un campo da calcio, e a due passi due dal centro storico? A palazzo Garampi non hanno dubbi: potrebbe diventare un parcheggio strategico per la città, e soprattutto potrebbe diventare la sede del mercato ambulante, o quanto meno di una parte importante di esso”, ilCarlino (p.7).
Asl, i medici contro la direzione. “Clima a dir poco infuocato nell’Ausl di Rimini e questa volta sono i medici, attraverso l’Anaao-Assomed, uno dei loro sindacati maggiormente rappresentativo, a denunciare una situazione «che si sta progressivamente deterioramento a fronte di impegni lavorativi sempre più gravosi», come afferma il segretario aziendale Anaao-Assomed, Cristina Trojani. Tra le questioni principali la mancanza dei riposi settimanali che spingono i medici, soprattutto di alcuni reparti, a effettuare molte ore di straordinario — dalle 80 medie annue del 2007 alle 120 del 2009-2010-2011 (equivalgono più o meno a un mese di lavoro) — o a non usufruire di riposi per due settimane consecutive che, anche se questo è il limite contenuto nel contratto di categoria”, ilCarlino (p.3).
Turismo. “Siamo alle solite. Cambiano i ministri, cambiano i governi, ma il turismo resta sempre l’ultima ruota del carro: il “Calimero” delle priorità. E’ noto. Però fra un paio di mesi si vota, il premier Monti va di suo e dalla capitale delle vacanze non arrivano grandi complimenti. Tutt’altro. Comune e Provincia bocciano Piero Gnudi, il cui dicastero si è distinto per «afonia di contenuti»”, Corriere (p.3).
Crisi della moda e non solo. “Il Tribunale di Rimini ha decretato lunedì il fallimento della Gir+A&F, l’azienda di moda di San Giovanni in Marignano (proprietà al 60% degli stilisti francesi Marithé e Francois Girbaud e al 40% di Alberta e Massimo Ferretti), oberata dei debiti e che già da maggio aveva cessato di fatto ogni attività, lasciando a casa 150 dipendenti. Si tratta del 93esimo fallimento che coinvolge un’azienda della provincia nel 2012, un altro anno nero dunque sotto questo punto di vista, peggiore anche dei già drammatici 2010 e 2011, quando le attività fallite erano state rispettivamente 61 e 73”, NQ (p.7).
San Patrignano, la replica della Moratti. “Da Milano i membri della Fondazione San Patrignano Onlus replicano senza mezzi termini alle accuse lanciate da Andrea Muccioli, legate alla sua uscita dalla comunità di recupero. «Siamo profondamente indignati e offesi dalle ingiurie e falsità lanciate da Andrea Muccioli su Facebook», dicono. Poi ringraziano complimentandosi con tutti i membri della comunità di San Patrignano, «per gli ottimi risultati raggiunti nel 2012, sia in campo sociale che in campo economico»”, Corriere (p.13).
04 01 2013 | Rimini | Fermare il declino, un riminese in lista
Rimini | Fermare il declino, un riminese in lista
C’è un candidato riminese in decima posizione nella lista regionale di Fermare il declino. Lui è Marco Rossi ed è il referente del circolo Cavour di Rimini, primi passi mossi in ottobre, del movimento che ha tra i fondatori Oscar Giannino, capolista per la Camera in Emilia Romagna. Ci tiene a precisare che “i primi posti in lista sono riservati alla punta di diamante del movimento: fondatori e persone di grande esperienza nella società civile che hanno partecipato all'organizzazione del movimento fin dai primi giorni”.
Rossi ha 32 anni, fa il consulente direzionale, promotore di Fare per Fermare il Declino nella provincia. “Avremmo voluto fare le primarie – dice – ma l’accelerazione delle dinamiche elettorali lo ha reso impossibile. Abbiamo proposto chi è stato indicato dalla base degli aderenti”. Da domani dal banchetto su corso d’Augusto (di fronte alla Bnl) Rossi inizierà a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni, dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 18,30.
“A Rimini e provincia – racconta – abbiamo un buon riscontro di militanti e non solo simpatizzanti. A fronte di una ventina di persone attive e operative ai banchetti e alla distribuzione dei volantini nelle buchette della posta, ci sono localmente oltre 200 simpatizzanti che hanno sottoscritto pubblicamente il manifesto e il programma (http://www.fermareildeclino.it/adesioni)”. Adesso che la sfida si avvicina “abbiamo intenzione di accelerare la nostra azione e accrescere questi numeri. Abbiamo aderenti anche a Riccione e in alcuni paesi dell’entroterra da Verucchio a San Giovanni in Marignano. Nei prossimi giorni vorremmo iniziare a essere presenti e visibili a Bellaria e intensificare la nostra presenza su Riccione”.
Del rapporto interrotto con Italia futura dice che, “dopo la loro convergenza in estate sui nostri dieci punti in programma, a un certo punto loro si sono avvicinati ad altre realtà tipo Cisl e tipo le Acli, ma soprattutto a fini e Casini. E’ stato in quel punto che Italia futura non difeso nella piattaforma comune il nostro programma e noi non ci siamo stati più. Siamo qui per il nostro programma, altrimenti faremmo altro”.
04 01 2013 | Rimini | La Rivoluzione civile di Ingroia, non solo con gli ex Sel, verso le candidature locali
Rimini | La Rivoluzione civile di Ingroia, non solo con gli ex Sel, verso le candidature locali
I riminesi rivoluzionari per Antonio Ingroia ci sono. Tra i promotori autoctoni di Rivoluzione Civile due ex Sel, il consigliere comunale Fabio Pazzaglia ed Eugenio Pari, un tempo coordinatore comunale. E di Sel o suoi ex, non solo esponenti locali del partito di Vendola ma anche molti semplici elettori, se ne sono visti diversi alle assemblee degli ultimi due mesi. “Sì, ma non solo di Sel”, precisa Pari. “Ho visto anche elettori di Pd, di Rifondazione. Ci sono persone del mondo della cooperazione, del pacifismo, cattolici militanti di partiti, ma non è questo l’importante. L’elemento saliente non è da dove veniamo, ma dove vogliamo”.
La partecipazione locale è stata agli occhi dei promotori “sorprendente, con un centinaio di partecipanti alla prima assemblea”. “Qualcosa che non vedevo da tempo. Non nasce dalla disperazione di non volersi accontentare del meno peggio, ma dalla forza di volontà di creare un soggetto che intervenga non solo nelle dinamiche dei partiti ma nella società per rinnovarla a partire da organizzazioni sindacali, associazioni, cooperazione. E’ questo l’elemento rivoluzionario nello scenario politico italiano”.
Nei contenuti i sostenitori di Ingroia vogliono essere “un’alternativa forte, chiara, netta al governo Monti e al berlusconismo. E’ forte la responsabilità di tutte le forze politiche, Pd compreso, nell’aver sostenuto questo governo che ha, tra l’altro, aumentato le spese militari e tagliato quelle per la sanità. Vogliamo essere un soggetto politico nuovo in grado di esprimere in termini reali, con persone concrete e con gesti politici l’alternativa a questo corso che accomuna tutti. Oggi il Pd e anche Sel sono critici verso il governo Monti ma fino a pochi giorni fa ne hanno sostenuto tutti, proprio tutti i provvedimenti”.
Vogliono essere alternativi all’attuale sinistra frammentata. “Anche in buona fede si è sviluppata nella sinistra una forma mentis di gestione delle piccolissime forme di potere possibili. Se non se ne esce, se non si fa autocritica su questo non si e più credibili, non c’è corrispondenza tra dichiarazioni di rinnovamento e realtà. Sel all’origine questo profilo lo aveva, ma adesso si sviluppa in totale subordinazione al Pd socio di maggioranza di Monti. Con gli uomini di Vendola in posizioni eleggibili si prevede per il movimento una confluenza”.
Il rischio che anche questo possa essere un contenitore politico dove riciclarsi secondo Pari non c’è. “Dentro ci sono persone che pur avendo avuto esperienza politiche hanno, io per primo, detenuto poche parcelle di potere e questo è importante. Per rinnovare la politica occorre cambiare i comportamenti. Per essere rivoluzionari occorre iniziare a fare la rivoluzione dentro sé”.
Prossimo appuntamento per Rivoluzione civile sarà l’8 gennaio alle 20,30 presso la sala del Quartiere 2, in via Pintor. Saranno selezionati i candidati per le elezioni. “Tra le ipotesi di candidatura abbiamo persone che non hanno mai avuto incarichi politici e che in termini di militanza sociale e politica si sono sempre collocati nella traiettoria do Rivoluzione civile. C’è chi è stato discriminato e sfruttato a lavoro, per esempio, c’è chi si è impegnato nei referendum, ecc”.
alice
Sabato 5 gennaio il Teatro Ermete Novelli (via Cappellini, 3) ospita alle ore 21 Alice in concerto organizzato da Pulp srl (si recupera la data annullata dell’8 dicembre).
I biglietti possono essere acquistati in prevendita alla biglietteria del Teatro Novelli (via Cappellini, 3, tel. 0541/793811) dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 14. Si possono acquistare i biglietti anche con prenotazione telefonica dalle ore 12 alle ore 14 o tramite posta elettronica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) indicando obbligatoriamente un recapito telefonico. Le prenotazioni inviate per e-mail si intendono valide solo se riconfermate dalla biglietteria e se pervenute entro il periodo di prevendita dello spettacolo richiesto. Apertura serale della biglietteria nei giorni di spettacolo: ore 19.30.
Per informazioni: Istituzione Musica Teatro Eventi tel. 0541/704292 – 704293 www.teatroermetenovelli.it
04 01 2013 | Rimini | Smontaggio campi basket, Brasini (Comune): Percorso oneroso per spiagge in regola con la legge
Rimini | Smontaggio campi basket, Brasini (Comune): Percorso oneroso per spiagge in regola con la legge
Campi sportivi in spiaggia. Gli operatori hanno ceduto, non pagano sanatoria, ma staccano le piastrelle. “Un campo da beach tennis, o da basket, senza autorizzazione paesaggistica comporta un illecito penale e per eliminare le conseguenze degli illeciti penali commessi ogni operatore ha due possibilità: o smonta per mettersi in regola con la richiesta d’autorizzazione paesaggistica, o, come prevede il Codice Urbani, sana con una sanzione. Un percorso oneroso ma chiaro che consentirà a tutti gli operatori di spiaggia che lo vogliano di mettersi in regola con la legge”, spiega l’assessore allo sport del Comune di Rimini Gian Luca Brasini.
Il problema dei giochi in spiaggia è però un altro, e cioè che trattandosi di servizi stagionali vanno tutti non solo autorizzati dalla soprintendenza (ogni cinque anni), ma smontati e rimontati a fine e inizio di ogni stagione. Non possono essere ‘sanati’.
Il Comune ha, quindi, “individuato un percorso che può portare al riconoscimento dei campi sportivi (basket, beach-volley, bocce) come attrezzature e spazi d’interesse collettivo” aperti all'uso tutto l'anno, “ricorrerebbero così le condizioni per riconoscere a detta permanenza il requisito di pubblico interesse, poiché non verrebbe sottratta alla collettività bensì incrementata una dotazione territoriale di cui potrebbe liberamente beneficiare potendone disporre anche oltre la stagione balneare”.
04 01 2013 | Rimini | Galli(Provincia) e Gnassi(Comune) scrivono a Gnudi: Turismo assente da campagna elettorale
Rimini | Galli(Provincia) e Gnassi(Comune) scrivono a Gnudi: Turismo assente da campagna elettorale
E’ partita da Rimini un’epistola-invettiva firmata dal sindaco Andrea Gnassi e dal suo nuovo compagno di penna Fabio Galli, assessore al turismo per la Provincia. La lettera è indirizzata a Piero Gnudi, ex ministro per il turismo. Un modo per ‘salutare’ (poco simpaticamente) il cambio di vertice previsto tra meno di due mesi.
Il problema rilevato dai due politici è che “in questo scoppiettante avvio di campagna elettorale, si aggira un fantasma: il turismo italiano. Da alcuna parte, in nessun discorso o agenda o taccuino o bozza di programma, si accenna minimamente a qualsivoglia ipotesi di riaccendere il motore di uno principali asset di sviluppo che il Paese detiene”. E a nulla varranno cassetti pieni di analisi e valutazioni, forse anche di progetti, lasciati in eredità al prossimo esecutivo. “Se non sarà un governo intero ad assumere pienamente la consapevolezza del valore economico, sociale, culturale, naturale, di immagine di una programmazione turistica e culturale finalmente innovativa e concreta, tra qualche anno altri si troveranno a riscrivere queste stesse righe, sempre più disperate, sempre più inutili”.
Le righe “disperate e inutili” riguardano dieci anni in cui nulla è stato seminato per il turismo. Non fanno eccezione gli ultimi 15 mesi, “distintisi per afonia di contenuti, ammantati di tanto in tanto da qualche discorso ricco di impegni ma povero della susseguente concretezza”. E via con il riassunto delle promesse mancate, “imponenti campagne di comunicazione, piani strategici, finanziamenti ai Comuni turistici; 50 azioni vere qui, 30 miliardi di euro in più di PIL là. Il tutto da finalizzare entro la fine del 2012. Niente di tutto questo si è visto, salvo il cambio della governance all’Enit cui però mancano ancora le gambe economiche per rialzarsi in piedi”.
La rivendicazione va avanti col tema delle concessioni demaniali soggette alla direttiva servizi europea (per l’Italia prorogate al 2020) e dei progetti di riqualificazione del lungo mare bloccati da crisi e anche da questioni relative alla proprietà delle zone interessate. Parlano di “approccio ‘felpato’ (eufemismo) con cui gli uffici preposti valutano le proposte e i progetti degli enti locali per riqualificare parti di tessuto urbano a chiara matrice turistica. Nemmeno in questo, dove bastava un semplice decreto per mettere a disposizione dei territori importanti asset da riqualificare e con essi potenziare l'offerta turistica del Pese, abbiamo potuto riscontrare quella concretezza tecnica di cui in altri casi si è fatto vanto l'esecutivo”.
GIORNALAIO 04.01.2013
Dissapori di destra e sinistra verso le elezioni. Demanio: c’è un bagnino per la sanatoria paesaggistica. Spiaggia, i canonini(ini) dei chioschi: fine di una storia, forse. Asili: sparisce, per ora, l’isee dai punteggi. L’aeroporto e il capodanno
Pdl, ex. Scrive Marco Lombardi su facebook che “il disagio nei confronti della nomenclatura del Pdl c’era da tempo come in tutti quelli che hanno potuto verificare lo scollamento tra il territorio e Roma. La stima per il Berlusconi politico invece era ed è immutata. La lista MIR di Gianpiero Samori mi ha ridato la speranza di poter cambiare il centro destra e di provare a vincere o per lo meno condizionare le prossime elezioni politiche. Oggi in politica - chiosa Lombardi - ci vuole novità ma anche competenza e la mia ‘gavetta’ in Regione mi sarà molto utile se come capolista del MIR al Senato verrò eletto”, LaVocediRomagna (p.13).
Pd, la riscossa di Bertino Astolfi sul CorriereRomagna (p.10). “«Se si parla di trasparenza - tuona Astolfi - la Petitti si sarebbe dovuta dimettere prima delle primarie. Per il resto, è chiaro come si è schierato l’apparato e quando si schiera così non ce n’è per nessuno». Dalle politiche al congresso il passo è breve. «Agosta con chi si era schierato? Con l’apparato. Questi sono gli accordi: io in Parlamento, tu in segreteria e magari in Regione. Non è vero che il Pd è un collettivo, come dice la Petitti: i segretari dei Circoli eseguono gli ordini come soldatini. Anche Agosta penso farebbe meglio a dimettersi da capogruppo: è architetto e per me esiste una incompatibilità. Figurarsi se diventa segretario. E poi basta con questa storia: e quello di sinistra e quello cattolico. Basta. Esiste il Partito democratico. Ci saranno ripercussioni in consiglio comunale». “Saranno guai”. Astolfi annuncia sciagure”.
Demanio, le terme di Rimini tra gli incameramenti. “L’imponente struttura da oltre 16mila metri quadrati dell’istituto talassoterapico sulla spiaggia di Miramare rischia di finire “mangiata” dallo Stato. Con buona pace di Riminiterme spa, la società dal 2005 controllata al 77,67% da Coop7 (e con una quota del 5% del Comune) incaricata di gestire i servizi termali”. Il precedente. “Il 2 ottobre scorso l’Agenzia del Demanio ha chiesto a Comuni costieri e Capitanerie di Porto di effettuare una “ricognizione” per verificare quali beni inamovibili o di “difficile rimozione” siano stati acquisiti dallo Stato in maniera automatica al termine di una concessione, come previsto dall’art. 49 del Codice della Navigazione. Un problema già emerso a Rimini con la sentenza del Tar del novembre scorso che ha rigettato il ricorso del bar Villa di Rivazzurra, la cui struttura da 80 mq è stata incamerata dallo Stato e non è più del chioschista (che adesso si vedrà quindi decuplicare il canone da 580 euro annui a 5-10mila”, LaVoce (p.11).
Spiaggia, un bagnino per la legalità. “Uno dei pochi (forse ancora l’unico?) ad aver chiesto e ottenuto l’autorizzazione paesaggistica per montare alcune strutture in spiaggia. Renato Nanni, titolare del bagno 132 a Miramare, ha avuto una piccola sorpresa di Natale arrivata direttamente dal Comune: il via libera, in accordo con la Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici, all’installazione di gazebi con telo permeabile, tende, pannelli frangivento, insegne, punti luce e un palo stazione per la rete wi-fi per il bar Canasta attiguo al bagno”, LaVoce (p.13). Scivolata di stile, invece, per il presidente dei chioschisti di Cna.
“Per molti anni tanti bagnini si sono arricchiti grazie a uno Stato che chiedeva canoni ridicoli per gli stabilimenti balneari. Oddio, le dichiarazioni dei redditi della categoria sono sempre state da fame. Però una concessione sulla spiaggia costa cifre da capogiro. E se in tanti hanno sborsato centinaia di migliaia di euro per un fazzoletto di arenile, evidentemente qualche conto non torna. ‘Cà nisciuno è fesso’, sosteneva Totò. I tempi cambiano: adesso la moralizzazione sulla spiaggia è indispensabile e doverosa. E a guidare la crociata per la legalità sono proprio quelle forze politiche che, in passato, avevano fatto finta di non vedere come funzionava un certo modello turistico riminese”, ilRestodelCarlino in prima (servizio p.5). Per un ristorante, per esempio, bastano 400 euro l’anno di canone, come InterVista ha già scritto un po’ di tempo fa qui.
Asili, l’isee basso non darà punteggio. “Due le principali novità. La prima: in attesa che venga approvata la nuova normativa nazionale data per imminente, non verranno assegnati punti per l’Isee per «rendere l’indicatore reale espressione delle effettive condizioni reddituali delle famiglie». L’anno scorso invece erano due i punti assegnati per i redditi fino a 18.075,99 euro e zero per quelli superiori”, Corriere (p.5).
Carceri, un garante contro i suicidi. “Persino il famoso quotidiano inglese “The Guardian” ha dedicato un approfondimento al fenomeno dei suicidi nelle carceri italiane. Per questo come associazione Papillon continuiamo a chiedere con forza l’istituzione del Garante dei detenuti in tutte le Province, a partire da quella di Rimini”, LaVoce (p.16).
Aeroporto. “L'aeroporto Fellini di Rimini segna un profondo rosso: rispetto all’anno scorso ha già perso 100mila passeggeri”, NuovoQuotidiano (p.7). Dopo quella dei facchini, intanto, arriva anche la rivolta degli stagionali. Non sono ancora stati pagati da questa estate.
“RIMINI torna ad avere, grazie alla compagnia low-cost tedesca, il volo diretto per Berlino, che sarà attivato a partire dal 16 giugno e andrà avanti fino al 25 agosto. A questo si aggiunge anche il nuovo volo per Dusseldorf, sempre in periodo estivo. I due voli si sommano a quelli confermati da Air Berlin sul ‘Fellini’: Stoccarda, Norimberga, Karlsruhe e i due da e per la Svizzera, Zurigo e Basilea”, ilCarlino (p.7).
Capodanno gratis nuoce alle discoteche, dice il sindacato. Il comune replica attraverso Jamil Sadegholvaad. “Le parole di Indino, dice, «paiono ormai stanche e un po’ ripetitive» e soprattutto «ammette che il Capodanno anche per le discoteche in linea di massima è andata bene. Nella sostanza la critica contiene già la smentita della presunta ‘concorrenza sleale’ che si imputa al Comune», LaVoce (p.13).
Un desiderio per l’anno che verrà. IlCarlino lo ha chiesto oggi a Lorenzo Cagnoni, Manlio Maggioli, Mauro Gardenghi, Patrizia Rinaldis, Richard di Angelo (p.4).
03 01 2013 | Rimini | Contrasto alle infiltrazioni mafiose, 128mila euro dalla regione per recupero beni confiscati e cultura della legalità
Rimini | Contrasto alle infiltrazioni mafiose, 128mila euro dalla regione per beni confiscati e legalità
A Rimini tre progetti di sicurezza urbana, finanziati con 128mila euro (regionali) per contrastare i tentacoli della mafia sulla riviera. La giunta regionale ha impegnato quasi 1,3 milioni per finanziare 49 iniziative simili in tutta l’Emilia Romagna. In particolare si parla di recupero dei beni confiscati e di educazione alla legalità per 20mila studenti.
“Nonostante i tagli agli enti locali – spiega il consigliere regionale del Pd Roberto Piva - l'Emilia Romagna tiene alta la soglia dell'attenzione. I progetti finanziati coinvolgeranno i comuni e il sistema educativo regionale, e serviranno a migliorare l’efficienza della Polizia municipale e a prevenire e contrastare i fenomeni di espansione delle mafie nel nostro territorio”.
Il Comune di Rimini ha, tra l’altro, già approvato all’unanimità nel corso dell’ultima assemblea del 2012, il 20 dicembre, un ordine del giorno che impegna giunta e sindaco a operare per destinare i beni confiscati alla criminalità organizzata a scopi sociali, a promuovere la cultura della legalità e a tenere d’occhio sia gli appalti per il rispetto della libera concorrenza sia i passaggi di proprietà di attività che potrebbero occultare possibili fonti di riciclaggio.
Rimini | Il calciomercato è un’illusione ma per fortuna c’è
Il calciomercato è un’illusione ma per fortuna c’è
Ci siamo, è iniziato il mese di gennaio, quello del mercato pallonaro, un mercato complicato a prescindere. Il problema sta nel carico di aspettative quasi sempre eccessive, perché alimentano speranze che spesso diventano utopie. E’ una questione di tempi intanto, poi di portafoglio, certo, e infine di contorno. Di tempi, perché la lunga estate rallenta tutto: i pensieri, le idee, le valutazioni, i programmi, le strategie, le analisi, tutto si muove con modalità differenti. A gennaio invece non c’è tempo, il mercato impazzisce, si muove senza coerenza e più passano i giorni più l’affare diventa meno affare e soddisfa semplicemente la necessità di fare qualcosa. Poi di tempi perché dai nuovi arrivati si attende la svolta in un minuto, massimo due, e invece non è mai così. Difficile quindi inserire il tassello giusto, difficile cambiare completamente traiettoria, quando accade è perché sono tutti gli altri ad aver svoltato non l’ultimo arrivato. E una questione di soldi perché il calcio è in contrazione di consumi, c’è la spending review del pallone, arrivata sicuro un po’ tardi e questo complica ancora di più le cose. Vallo a trovare quello bravo che costa poco, magari fisicamente pronto, anche; è la banalità sacrale del pallone che mescola speranza e illusione con il dosaggio che pende inevitabilmente sulla seconda. E’ una questione di contorno perché il mercato di gennaio si muove su logiche che in molte occasioni hanno ben poco a che fare con il calcio giocato e molto con tutto il resto che gli gira attorno. C’è la piazza che pressa, intanto, e la società si sente di dover fare qualcosa perché chi non muove nulla a gennaio, dà la sensazione di essere poco concentrato sul campionato. Più passano i giorni, più l’affare diventa miraggio anche se una delle frasi che vola da sempre nel calcio è “il colpo dell’ultimo minuto”. L’errore è lì con il lampeggiante acceso e però lo commettono tutti, prima o poi. Senza soldi servirebbero idee chiare ma in questo periodo di grandi incertezze, con programmi societari che viaggiano sulle montagne russe, metterle a fuoco è impresa quasi impossibile. Il mercato è però uno dei momenti più divertenti dell’anno del pallone: le trattative, i nomi che circolano, si trascinano dietro desideri e aspettative e a metà stagione, un reset, l’idea di poter ricominciare, ripartire in modo migliore, piace, serve un po’ a tutti. Sappiamo bene che il più delle volte gli acquisti di gennaio sono delusioni, fregature, ma nessuno ci tolga questo momento per favore. Buon mercato a tutti.
Francesco Pancari