tortora-scuro

Consumo suolo, Rimini prima in ER per urbanizzazione. Legambiente: Rivedere tutti i psc


Bisogna riscrivere al più presto tutti i psc. E’ l’allarme lanciato da Legambiente ieri a Bologna durante la presentazione del libro Il Valore del Suolo. Presenti i curatori del volume, il sindaco di Forlì Roberto Balzani e il giornalista e scrittore Valerio Varesi, nonché i rappresentati regionali di Coldiretti e Confagricoltura. L’associazione ambientalista chiede interventi urgenti per scongiurare le previsioni dei piani urbanistici.


E’ l’ennesimo passo della campagna Stop al cemento, fondata su numeri importanti (sono, infatti, quasi 100mila gli ettari di terreno urbanizzato dal 1976 al 2008, mentre a partire dal 2003 si persa una superficie di suolo agricolo che sarebbe stato in grado di sfamare oltre 400mila persone) che confermano uno dei primati della capitale della riviera adriatica. La provincia di Rimini si aggiudica il primo posto tra le città dell’Emilia Romagna per la maggiore percentuale di aree urbanizzate, circa il 20 per cento della superficie totale


In regione, per ogni abitante dei capoluoghi di provincia si calcolano mediamente più di 130 metri quadrati di superficie impermeabilizzata a testa, con il picco di Ravenna (qui fortunatamente il primato non è riminese), che raggiunge i 580 metri quadrati procapite. Tutti numeri reperibili, ma non debitamente analizzati, secondo Legambiente che ha analizzato i piani strutturali comunali dei nove capoluoghi e di venti comuni minori.


Legambiente analizzando i psc ha scoperto che le aree potenzialmente urbanizzabili superano i 10mila ettari di superficie, più di 8.500 limitatamente ai capoluoghi, dove supera quota 110mila (5mila a Rimini) i nuovi alloggi previsti all’interno dei rispettivi piani. Numeri a cui aggiungere le varianti per poli funzionali, commerciali e del settore terziario (portate avanti con accordi di programma in deroga alla pianificazione) e le nuove infrastrutture viarie (cinque autostrade in progetto, più opere ‘compensative’).


Da Legambiente, infine, l’appello a pensare un piano strategico per le città, con gli strumenti per ridare slancio all'edilizia senza consumo di nuovo suolo, in un’ottica di recupero, messa in sicurezza e di miglioramento energetico, estetico e sociale.

Giovedì, 06 Dicembre 2012 10:02

GIORNALAIO 06.12.2012

giornalaio

Concessioni balneari, Passera: Fermate quella proroga. Sicurezza, Pizzolante: Vitali faccia emendamento a Pd. Primarie parlamentarie: Imola se la vuole giocare
Julian Carron a Rimini


Balneari, oggi la miniproroga in Senato


“PROROGA delle concessioni di spiaggia col fiato sospeso. E’ giallo sui 5 anni di extra-time (dal 2015 al 2020) per bagnini e chioschisti. Suspense fino all’ultimo. Ovvero, a stamane, quando il Senato voterà il maxi-emendamento, sul quale il governo dovrebbe porre la fiducia. Nella bozza che circolava ieri a Montecitorio, la proroga di 5 anni per le concessioni era presente. C’è un doppio ‘ma’: ieri mattina sulla proroga sono state rilasciate dichiarazioni contrarie dal ministro allo Sviluppo Corrado Passera. «Mi corre l’obbligo — aveva detto Passera nell’intervento in aula del Senato — di segnalare il rischio di non trovarsi in linea con le normative europee in termini di concessioni». Nonostante ciò, la proroga era rimasta nella bozza. Nel tardo pomeriggio di ieri, la Ragioneria dello Stato ha lanciato l’allarme multe, da parte dell’Unione europea: «Con la mini proroga di 5 anni per le concessioni delle spiagge l’Italia rischia multe comprese tra i 10.000 e i 650 mila euro al giorno»”, ilRestodelCarlino (p.8).


“Giorgio Mussoni, di Oasi Confartigianato, commenta: «Questa proroga ha il sapore di un cioccolatino dato al bambino affinché smetta di piangere. Certo, non sputo sopra ai 5 anni. Meglio di nulla, ma non credo che sia la soluzione dell’annoso problema. E’ una pezza momentanea che accettiamo, ma che sia il primo passo per arrivare a una soluzione definitiva, che deve tenere conto di un modello balneare, quello italiano, che non ha eguali nel mondo ed è invidiato da molti concorrenti, caratterizzato dalle piccole imprese e che si regge sulla professionalità»”, LaVocediRomagna (p.11).


“Le parole più esplosive sono quelle di Cristiano Tomei, leader nazionale della Cna Balneatori che da mesi segue a tempo pieno il rinnovo delle concessioni. Due giorni fa era giusto a Roma e la proroga dei 5 anni non gli piace per niente. «Insufficiente e inadeguata. Non consente investimenti e non dà certezze per il futuro». Il governo ideale sarebbe quello spagnolo. «Da parte dell’esecutivo italiano non c’è mai stato il tentativo di recarsi a Bruxelles. Altre nazioni come la Spagna hanno approvato proroghe di ben 75 anni. Non solo l’Europa non ha aperto l’infrazione, ma neppure un comunicato stampa» per dire che non va bene. Per l’Italia, invece, sì. «Fra il 3 e 4 dicembre, quando la commissione si riuniva per la proroga di 30 anni, è arrivata la comunicazione di un portavoce, un impiegato, che stroncava addirittura l’idea di poterne discutere. La bocciava prima. Un’ingerenza». Il lavoro di queste ore è legato al fatto che il governo non stralci la proroga dei 5 anni. «Pare possa restare nel maxi emendamento. Comunque non è sufficiente. Chiederemo al prossimo governo di recarsi a Bruxelles, perchè si apra un confronto aperto. Non ci fidiamo più, gli staremo addosso»”, CorriereRomagna (p.3).


Primarie e parlamentarie


“Il sogno di una carriera politica per Daniele Imola, l’ex sindaco di Riccione, che non si tira indietro all’idea di partecipare alle primarie Pd per scegliere a chi dare un biglietto di andata per il Parlamento. «Non voglio sgomitare, ma nemmeno passare come ipocrita. Se il partito mi chiede di far parte dello squadrone non mi tiro indietro. Sarebbe un onore»… «Dico solo che il rapporto stretto con le esigenze del territorio, soprattutto in passato, è mancato da parte dei parlamentari riminesi. E’ anche un problema di impostazione dello stesso Parlamento, non strutturato per impostare in questo modo il lavoro dei deputati»”, ilCarlino (p.9).


“Obiettivo: evitare gli “infiltrati”. Rischio: ridurre il tutto a elezioni parrocchiali. Risultato (per il momento): una miscela di accuse e difese, con una fiducia non certo a tempo illimitato. Le Parlamentarie del Movimento 5 Stelle sono iniziate lunedì tra tante luci e diverse ombre. Anche a Rimini c’è chi solleva i primi dubbi, sulla scorta delle polemiche che divampano, in particolare, in Emilia Romagna. Tutto alla luce del web. Nel mirino il «regolamento da rivedere» e la «poca trasparenza» delle votazioni on line: dove vanno le preferenze; quanti sono i votanti; chi controlla i risultati; chi decide in caso di controversie. «Domande - spiegano da Rimini - a cui vorremmo anche noi dare una risposta. Ma non è il momento di fare il processo alle intenzioni»”, Corriere (p.5).


Sicurezza, sindacato polizia in piazza


“«Facciamo fatica adesso a garantire la sicurezza sul territorio, figuriamoci quando ci taglieranno tutto, come prevede il regolamento in discussione al governo». E' molto chiaro il concetto che esprime Monica Staurenghi, il segretario provinciale del sindacato di polizia (Siulp) in merito al taglio annunciato che riguarderà, probabilmente, anche la prefettura e la questura di Rimini”, NuovoQuotidiano (p.7). “Sul fronte politico, il deputato del Pdl, Sergio Pizzolante, bacchetta il presidente della Provincia, Stefano Vitali. «Mi spiace dirlo, ma Vitali fa demagogia spicciola. Vuole dai parlamentari emendamenti su prefettura e questura e non solo sui balneari. Gli ricordo che con la collega Marchioni abbiamo impedito che quella di Rimini fosse l'unica provincia a essere tagliata in Romagna. Poi abbiamo fatto approvare alla Camera un ordine del giorno con il quale si stabilisce che prefettura e questura possono avere sede anche in un luogo diverso dal nuovo capoluogo di provincia. E' un lavoro che ci è stato riconosciuto dai Consigli di Provincia e Comune di Rimini. Se oggi rischiano prefettura e questura, la responsabilità è tutta degli amministratori locali e regionali che non trovano un accordo. Vitali faccia un emendamento al Pd»”.


Masterplan strategico, ieri il rinvio della votazione in commissione a lunedì


“Renzi: «Questo masterplan - dice il candidato sindaco del 2011 - si carica di suggestioni e parole ad effetto, come l’anello verde. Ma se siamo d’accordo sul fatto che il modello di sviluppo, quantitativo e consumistico, di cementificazione e rendita fondiaria, vada cambiato, dobbiamo però individuare le responsabilità. Sono state le amministrazioni di sinistra, al governo della città per 60 anni, a inseguire questo modello»”, LaVoce (p.13). “A differenza di Renzi, la Moretti ritiene l’atto di indirizzo «in linea di massima condivisibile, Trc escluso, fa sognare una città bella, coesa, accogliente, più godibile, esaltata nelle sue doti naturali». Ultima battuta: «Il sindaco sarà misurato sulla sua capacità di concretizzare tutto ciò. Ora le linee di mandato ci sono, il masterplan c’è, se non concretizza si dovrà finalmente trovare un lavoro»”.


Allarme neve, ilCarlino (p.3). “«SE ARRIVA un’altra nevicata, siamo rovinati. Abbiamo finito i soldi». I sindaci della Valmarecchia e della Valconca incrociano già le dita. Ma i ‘signori’ del meteo stavolta l’hanno data praticamente per certa. «La perturbazione in arrivo dalla Groelandia arriverà anche in Romagna e nel Riminese, tra domani e sabato — conferma il responsabile di Meteocenter e Meteoromagna, Pierluigi Randi — All’inizio sarà soltanto pioggia, poi nella notte si trasformerà in neve. Sulla costa cadranno fino a 8 centimetri mentre nell’entroterra si potrebbe arrivare a 15, con punte anche di 30 o 40 sopra i 600 metri». La situazione dovrebbe poi migliorare tra sabato e domenica. Poco importa: con i bilanci messi a dieta dal governo Monti e dal ‘nevone’ di febbraio, anche solo pochi fiocchi per alcuni comuni potrebbero indurre a dover tagliare su altre spese per fare fronte all’emergenza”.


Lettera ai cittadini del sindaco di Casteldelci, accusato di abusi sessuali ripetuti per dieci anni su una minore, ilCarlino (p.4).


Rimini a(p)portata di smartphone. “E’ stata creata da Edita e dopo un anno di lavoro viene presentata sabato in piazza Cavour: ore 16.30. Per l’occasione è previsto un evento a sorpresa con musica, balli e un centinaio di ragazzi. Il Comune non mette soldi ma si limita al patrocinio. L’app si sostiene grazie alla vendita di spazi pubblicitari. Ieri alla presentazione hanno partecipato l’assessore ai servizi al cittadino Irina Imola e per l’agenzia di comunicazione, Aldo Savoretti”, Corriere (p.8).


Su LaVoce (p.3) intervista al presidente della Fraternità di Comunione e liberazione, Julian Carron, a Rimini in occasione dei cinquant’anni di movimento in città, questa sera al palas.

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Rimini | Questura a rischio, Siap: Stato di agitazione per ‘raffreddamento’ dpR


Sicurezza, il sindacato riminese degli appartenenti alla polizia, solidale con il prefetto Claudio Palomba, da oggi è in stato di agitazione. Il tema è quello della proposta di legge che vede la soppressione delle Province e il conseguente declassamento degli uffici istituzionali presenti sul territorio, tra cui la Prefettura, la Questura, i Comandi provinciali dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco. Di queste realtà su tutto il territorio nazionale ne chiuderanno 36.


“La cosa più drammatica è che alle programmate imminenti chiusure o declassamento di molti uffici di polizia importanti (leggasi pure Questura di Rimini...), non sia stato previsto un progetto di revisione organica dell’intero sistema degli apparati di sicurezza, e conseguente necessaria valorizzazione delle funzioni del personale e delle autorità locali di pubblica sicurezza”.
E’ per questo che “Siap e tutte le rappresentanze sindacali del comparto sicurezza da oggi hanno proclamato lo stato di agitazione, al fine di far attivare una procedura di raffreddamento e conciliazione circa la schema del decreto del presidente della Repubblica recante il regolamento in materia di riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio”. Sono in fase di programmazione “iniziative di protesta sia a livello provinciale che regionale”.

nero

Rimini | Balneari, Tolomei (Cna) critico su mini proroga e ruolo europarlamentari italiani


“La proroga è insufficiente e inadeguata. Insufficiente, perché non rilancia gli investimenti né l’occupazione. Inadeguata, perché non dà certezze agli operatori, mentre da parte del Governo non c’è mai stato un tentativo ufficiale di recarsi a Bruxelles per discutere della questione”. Lo ha detto da Rimini, in occasione della fondazione della costola riminese dell’associazione Bar e ristoranti di spiaggia della Cna (a livello locale 19 aziende aderenti), Cristiano Tomei, Presidente Nazionale di Cna Balneatori.


“Quella che è stata scritta nella notte fra il 3 e 4 dicembre – ha proseguito Tomei – è una pagina poco felice. Non si era mai visto arrivare da Bruxelles, e da un semplice portavoce, una stroncatura di questo genere prima ancora che una Commissione parlamentare di uno Stato membro nel pieno delle sue funzioni avesse deliberato. Secondo noi, è stata un’ingerenza inaccettabile, un’intimidazione verso l’Italia. Tanto più grave in quanto non si sono verificati analoghi interventi di fronte ad atti come quello della Spagna, che proroga le concessioni balneari per 75 anni: non un emendamento ancora in fase di discussione, come nel nostro caso, ma un provvedimento già passato al voto”.


Rispetto alle prese di posizione degli ultimi giorni, il passaggio ulteriore di Tolomei è un altro. “Va anche detto che non abbiamo più fiducia nei rappresentanti italiani nel Parlamento europeo: non sono riusciti a far passare nemmeno una delle nostre istanze. Mentre sarà al prossimo Governo nazionale che chiederemo una vera presenza ai tavoli di europei per aprire una trattativa incisiva, come quella portata avanti da altri Paesi”.


Secondo Tolomei, infine, “il settore dei bar di spiaggia neppure rientra nella direttiva europea sui servizi, la cosiddetta Bolkenstein: infatti, gli atti che riguardano il nostro settore sono concessioni di beni, e non di servizi”.


A margine l’assemblea riminese dei bar e ristoranti di spiaggia, presente anche Elisa Muratori, responsabile regionale di Cna Balneatori, ha eletto il suo presidente, Gabriele Boldrini.
“I nostri problemi sono sia di natura nazionale, come i temi delle concessioni balneari, che locale, come i piani spiaggia”, ha detto Boldrini. “Crediamo di trovare in Cna l’assistenza tecnico-legale, oltre che la rappresentanza negoziale, che ci occorrono per seguire adeguatamente queste delicate partite. Il nostro sarà un atteggiamento costruttivo e propositivo, per arrivare a soluzioni più vicine alle reali esigenze delle nostre spiagge. Vogliamo la riqualificazione vera, ci impegneremo anche nella nostra formazione professionale, ma non possiamo accettare formule che limiterebbero la qualità e l’efficienza degli interventi”.

Mercoledì, 05 Dicembre 2012 14:45

luigi giussani e giancarlo ugolini

Nella foto don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e liberazione, con don Giancarlo Ugolini, fondatore di Cl a Rimini


STUPITI DA CRISTO, SFIDATI DALLA STORIA


In occasione del cinquantesimo anniversario della nascita di Comunione e Liberazione a Rimini, il 6 dicembre 2012, alle ore 21.00 presso il Palacongressi di Rimini, Sala della Piazza, si terrà l’incontro dal titolo “Stupiti da Cristo, sfidati dalla storia”, con la partecipazione di don Julián Carrón, Presidente della Fraternità di CL.
Sarà l’occasione di ascoltare la testimonianza del successore di don Luigi Giussani alla guida del movimento, che recentemente ha partecipato come padre sinodale al Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione.
In una lettera inviata alla Fraternità di Cl dopo il Sinodo, don Carrón ha ricordato che nella società odierna: “la fede non è più un presupposto ovvio. Questa situazione non riguarda soltanto la fede come esperienza personale, ma ha delle conseguenze anche sulla vita delle nazioni, per cui terre feconde possono diventare deserto inospitale. Di questa «desertificazione» vediamo già non pochi segni: l’emergenza educativa, la crisi economica, la confusione politica, la mancanza di fiducia, la violenza nei rapporti, l’esasperazione della vita sociale...”.
In un contesto in cui la fede sembra non aver più nulla da dire all’uomo contemporaneo, l’incontro con don Carrón, al quale invitiamo tutta la città, sarà l’occasione per ricoprire il fascino della proposta cristiana: un Avvenimento di vita in grado di rispondere alle infinite esigenze del cuore e della ragione dell’uomo, generando la rinascita della nostra umanità dentro ogni situazione e una intensità di vita altrimenti sconosciuta.


Mercoledì, 05 Dicembre 2012 14:45

Natale con lo chef Luciano Monosilio

delicious

Natale con lo chef Luciano Monosilio


Per questo Natale Delicious propone qualcosa di diverso. Non semplici prodotti, ma ricordi e consigli di grandi chef del panorama italiano e non solo. Oggi entriamo nelle cucine dello chef Luciano Monosilio del ristorante Pipero dell’hotel Rex di Roma, uno dei neo stellati dalla Guida Michelin 2013 a soli 29 anni. Per raggiungere questo risultato lo chef Fossaceca ha lavorato tanto, sacrificando spesso il Natale e le sue tradizioni.


Luciano Monosilio ha girato il mondo con il suo lavoro di chef, ma non è entrato in contatto con culture culinarie davvero diverse per quanto riguarda la festa del 25 dicembre: “Usi e costumi non sono uguali, ma simili, cambia poco. Ormai è talmente omologato il Natale che anche i mussulmani lo festeggiano. Ora tutti fanno tutti”.
Per il Natale dei clienti del ristorante Pipero di Roma, lo chef Monosilio ha iniziato a pensare e a sperimentare a fine novembre. “Sicuramente metterò in carta il piccione e insalata russa – rivela - la classica terrina di foie grass [fegato grasso di anatra oppure oca, ndr.], che da tanti anni accompagno con caprino e lamponi, e ora sto facendo un piatto col tartufo che proviamo domani. Si tratta di pane di segale, uovo marinato al miso, tartufo e topinambur. Avremo poi un dolce al mandarino”. E circa un mese prima lo chef si mette all’opera per ideare, creare la carta e preparare i piatti.
Un menu di Natale diverso dalla tradizione per il giovane chef stellato che però ammette: “L’anno scorso ho fatto tanti panettoni, ma quest’anno, se li farò, ne preparerò giusto per i clienti più affezionati”.


L’ispirazione per queste ricette è frutto “del momento”, spiega Luciano Monosilio. “Pian piano uno accumula idee, siamo sempre in movimento. L’importante è prendere appunti perché non ci sono momenti specifici in cui uno chef pensa e crea, è un lavoro continuo”. Un lavoro non facile in cui ci vuole passione, ma anche “costanza e volontà, senza non vai da nessuna parte”, aggiunge lo chef. “Devi fare tanti sacrifici, non esci con gli amici o esci ma poi il giorno dopo devi andare a lavorare,… per questo la maggior parte dei giovani non sono interessati. Ti chiedono quando riposi, quanto guadagni,…”. Almeno, in questo caso c’è stata la soddisfazione della stella Michelin: “Da tre anni lavoro assieme ad Alessandro [titolare del ristorante Pipero, ndr.], sempre insieme, e quest’anno abbiamo fatto un bell’anno”. Per lo chef, il merito del successo sono state “le persone, il lavoro manuale vero e proprio, i piatti, la presenza di Alessandro in sala. Credo che la stella sia stata data più al fattore umano che alla struttura in generale, quindi una soddisfazione in più”. I festeggiamenti sono durati poco: “Uno lavora tanti anni e invece la festa dura 30 minuti. Sono istanti di vita, però alla fine va bene così, l’importante è lavorare”. Soprattutto di questi tempi.


Carlotta Mariani

Mercoledì, 05 Dicembre 2012 13:07

Bolkestein e spiaggia: miopi, ciechi e finti tali

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Bolkestein e spiaggia: miopi, ciechi e finti tali


“Trent’anni ci sembrano giusti per far ripartire gli investimenti e soprattutto per dare un respiro più lungo a chi ha dovuto ipotecare. Per noi questa proroga non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per iniziare a ridiscutere con il governo tutte le problematiche inerenti alle concessioni demaniali”. Queste le parole di Vincenzi della Federazione Italiana Imprese Balneari, datate 3 dicembre. Fino a lunedì Vincenzi sperava nell’approvazione della proroga di trent’anni delle concessioni balneari, idea peraltro già bocciata dal comissario europeo di competenza. Ieri a Roma è andata a finire in maniera diversa, come abbiamo scritto qui.
Manca ancora molto alla fine, ma riguardando il film di tutta questa storia, viene un po’ da sorridere. Bagnini e affini, politici e governi vari, ognuno miope, ognuno abbracciato solo al proprio punto di vista; come se - con qualche magia o solo chiudendo gli occhi - si potesse rimuovere il problema, sia esso una legge o una categoria economica.


La Bolkestein, la direttiva europea che chiede che le concessioni vengano messe all’asta per salvaguardare la concorrenza, è in giro da tempo, essendo stata presentata nel 2004 e poi approvata in modo definitivo già nel 2006. Dal 2009 per l’Italia è pure aperta una procedura d’infrazione. E quindi tutti ne sono a conoscenza da anni.
A proposito della cara e vecchia Europa - che certo non ha tra le sue priorità quella di farsi volere bene - si può dire che sembra sempre più un mostro burocratico, il cui unico interesse non è rivolto alla realtà vissuta dell’Unione ma a come essa dovrebbe essere e a quali regole, leggi e regolamenti potranno finalmente farla diventare tale. Per carità, il suo mandato è chiaro, ma la differenza interna tra le diverse economie statali, le tantissime eccezioni che la storia ha costituito, richiedono vigilanza, sì, ma anche lo spirito del buon padre di famiglia.
A onor del vero gli anni che possono passare prima dell’applicazione di una legge, come i sei in questo caso, sembrano comunque un modo sensato - pur un po’ contorto - di facilitarne l'introduzione nei vari Stati membri. Se poi a questi sei anni aggiungiamo i cinque “approvati” ieri, vediamo che un punto grave della situazione è quello della competenza dei nostri politici, in primis quanti ci rappresentano in Europa. Come osserva Pizzolante, non ci si può far spaventare dal primo funzionario che commenta le leggi. E invece occorrerebbe usare del tempo concesso (contorto o meno) e dei rapporti che si sono costruiti per individuare subito le correzioni possibili e realistiche e lavorare tutti insieme per raggiungerle.
Nel “girone” subito dietro ad essi si collocano i politici attivi a Roma, tra i quali spicca la spacconeria maliziosa di alcuni che hanno addirittura provato a convincere le imprese del proprio territorio (è successo in Liguria) che la Bolkestein in fondo non rappresentava un problema e che loro avrebbero fatto in modo di neutralizzarla. Più sensato, pur dentro le regole retoriche della politica, è apparso fin dall’inizio il comportamento del gruppo bipartisan PD-PdL che ha individuato alcuni punti di trattativa con l’Europa (il diverso trattamento di Spagna e forse altri Stati europei) e probabilmente un risultato ragionevole per tutti (i cinque anni di ieri) cui mirare.
Sempre tra i politici, un altro esempio di miopia è quello del nostro sindaco. Infatti, se pur ha certamente ragione (e tutto il nostro appoggio) quando dice che questa è una partita nuova e ognuno se la deve giocare, che non ci sono trucchi e non la si può più rimandare, non si può comunque abbandonare un intero settore economico come se fosse la colpa originale di questa riviera, una intera classe sociale da cancellare in vista di una nuova generazione, meno trash o meno cheap di quella del "bagnino Augusto" e che la sostituirà garantendo la modernizzazione di Rimini. Anche perché il gioco dello schieramento contro gli antipatici (come Hera prima, così i bagnini oggi) mostra in modo evidente la sua natura di ricerca sistematica di consenso.

In questa sorta di parata di miopi, ciechi e finti tali, ci sono infine i nostri bagnini. Non ce l’abbiamo con loro anche se la realtà di ciò che è stato fino a ieri non si può negare (vedi qui un nostro vecchio articolo). Diciamo solo che trent’anni ci sembrano veramente troppi e per fortuna sembra si sia arrivati a una soluzione più ragionevole che dovrebbe tutelare chi ha fatto investimenti importanti da pochi anni e dare una possibilità nuova a chi vorrà operare sul demanio.


Ci sono aziende che in questo periodo rischiano di chiudere da un giorno all’altro, che nel giro di pochi mesi devono cercare nuovi mercati, decidere come riorganizzarsi o inventarsi nuovi prodotti. Ci dispiace dirlo, non è che in questi anni sulla spiaggia della Riviera si sia visto tutto questo movimento, tutto questo genio imprenditoriale, a parte qualche raro caso; anzi sicuramente il prodotto spiaggia è quello che avrebbe bisogno di un bel lifting per aiutare Rimini a sopravvivere alla crisi. Chiedere trent’anni ci sembra invece anche un modo per nascondersi di fronte a una responsabilità che è di tutti, quella di fare ripartire l’economia e il turismo di questa Riviera. Difficile rimandare ancora: la casa brucia.

Mercoledì, 05 Dicembre 2012 08:40

GIORNALAIO 05.12.2012

giornalaio

Spiagge, in Senato arriva la miniproroga (“ma senza ‘fiducia’”). Politiche: per il Pd in corsa anche Cagnoni (“ma non farò le primarie”). Imu: quanto costerà l’ultima rata?


Spiagge, proroga demaniale ristretta per i balneari


“Da 30 anni a solo 5, se andrà bene (per i bagnini). Il prolungamento al 2045 votato in maniera bipartisan in Commissione Industria del Senato, è stato ridotto a soli 5 anni dalla Commissione Bilancio, dopo la levata di scudi della Commissione europea. Ciò nonostante il parere negativo del governo, contrario a qualsiasi deroga alla scadenza del 2015 per la riassegnazione degli arenili con bandi pubblici. Non è escluso che la misura, pur ridotta a soli 5 anni (2020) non entri nel maxiemendamento sul quale l’esecutivo Monti porrà la questione di fiducia”, ilRestodelCarlino (p.6).


“«Cinque anni di proroga sono pochi, ma è meglio di nulla. La battaglia, però, non è finita ». Parola dell’onorevole del Pdl Sergio Pizzolante decisamente contrariato per la piega presa dagli avvenimenti. Tanto da annunciare - salvo eccezioni - che non voterà più la fiducia al governo Monti: «Non solo per i balneari, ma per una questione di principio. Ho scelto Monti perché doveva rappresentarci in Europa con efficacia. Invece ci ha riempito di tasse e a Bruxelles non conta nulla». Pizzolante affonda il colpo: «E’ bastato un comunicato di un funzionario europeo per spaventare Monti e Moavero. E questi signori dovrebbero fare gli interessi dell’Italia in Europa? Perché non vanno a confrontarsi con la novità della legge spagnola?». «Fino a quando l’Europa ha detto no a tutti - precisa l’onorevole - ho cercato delle soluzioni dentro la direttiva Bolkestein. Ma ora che, dopo la Spagna, pare probabile che ottengano una lunga proroga anche Croazia e Portogallo, non ci sto più. L’Italia non può essere l’ultima ruota del carro»”, CorriereRomagna (p.9).


“Roberto Biagini: «Come avevo anticipato non si può lasciare una materia così complicata e delicata al dilettantismo e alla demagogia di chi ‘ulula’ più forte. Un'approvazione indiscriminata sino al 2045 avrebbe voluto dire mettere l'Italia fuori dalle norme europee, danneggiare la concorrenza e garantire a tutti i contribuenti italiani di dover pagare salate multe a Bruxelles. E’ normale quindi che il governo abbia detto no al termine di 5 anni in più». Dall’assessore poi anche una stoccata alle associazioni di categoria «che un giorno sì e l'altro pure chiedono liberalizzazioni a iosa e poi quando ‘camminano’ sul suolo demaniale perdono improvvisamente la memoria». Basta a «soluzioni demagogiche» e non praticabili anche per il capogruppo PD in consiglio comunale Marco Agosta: «L’unica strada per risolvere il problema è mettere in campo proposte credibili, ovvero un decreto legge concordato tra Stato, Regioni e territori, con due principi cardine: riqualificazione degli stabilimenti, tutela della tipicità delle nostre imprese. Se perdiamo ancora tempo a rincorrere altre soluzioni ci troveremo con lo scadere per il termine delle evidenze pubbliche senza esserci attrezzati per perseguire risultati importanti per Rimini e per le imprese balneari»”, NuovoQuotidiano (p.11).


Mi candido alle politiche...


“RAVAIOLI non fa mistero sulla sua possibile candidatura. Tutt’altro. «Devo ancora valutare, capire quale sarà la legge elettorale, come si svolgeranno le primarie, chi si candiderà. Voglio anche parlarne con la mia famiglia: 12 anni da sindaco hanno comportato enormi sacrifici per loro». Una lunga premessa, per poi annunciare che «sono disponibile a candidarmi a parlamentare. Penso di poter dare tanto a Rimini anche da Roma, e non mi tirerò indietro»”, ilCarlino (p.9). “MA C’È UN NOME che potrebbe ribaltare le carte in tavola: Lorenzo Cagnoni. Il presidente di Rimini Fiera ha già annunciato di considerare terminata la sua esperienza in fiera con questo mandato, e nel Pd molti vedono di buon occhio la sua candidatura. «Ma io — assicura Cagnoni — non ho nessuna intenzione di mettermi in fila. Non parteciperò alle primarie»”.


“Biagini c’è. O meglio: lui si mette a disposizione perché «sarebbe una grande esperienza e a questo punto non escludo davvero nulla». Ma deve essere chiaro: «Mi metterò a disposizione ma solo a precise condizione: le regole per queste primarie al Parlamento devono essere chiare e al momento non sappiamo ancora nulla»”, CorriereRomagna (p.8).


Imu, il 17 novembre l’ultima rata (per quest’anno)


“DODICI giorni al bagno di sangue, il 17 dicembre: D-Day per la stangata da 110 milioni di euro su scala provinciale per il saldo Imu, tra privati e imprese. In tutto il balzello costerà nel Riminese 178 milioni, 63 dei quali vanno allo Stato. Il Comune di Rimini dovrebbe incassare 78 milioni totali (27 da girare a Roma). Poiché gli uffici tributi di Palazzo Garampi sono impegnatissimi nei complicati conteggi del saldo, abbiamo chiesto a uno dei più noti studi commerciali cittadini alcune proiezioni sull’Imu prima e seconda casa”. IlCarlino pubblica le proiezioni dello studio (p.7).


Il bilancio sociale di Confindustria: le istituzioni danno tutti i soldi al turismo


Ieri al centro congressi Sgr i dati della ricerca sul sistema riminese di Luca Vergallo, docente universitario a Milano. “LA RICERCA mostra come, dagli 8 comuni presi a campione (Rimini, Riccione, Santarcangelo, Bellaria, Cattolica, Morciano, San Giovanni e Verucchio), non sia stato speso un solo euro nel 2011 a sostengo dell’industria, mentre sono stati investiti quasi 2 milioni per l’agricoltura, e ancora 1 milione e 135mila per fiere e congressi, quasi un milione per il commercio, 343mila euro per l’artigianato e 6 milioni e 237mila euro per il turismo. Dove hanno speso allora gli 8 comuni analizzati? In strade e viabilità (37,3 milioni) soprattutto, ma anche in teatri e attività culturali (quasi 16 milioni), e ancora nell’urbanistica (5,7 milioni), nello sport (altri 5,7 milioni), in biblioteche e musei (5,6). Quasi 5 i milioni investiti per l’edilizia residenziale pubblica. NUMERI sorprendenti, che mostrano uno «sbilancio» delle risorse destinate dalle istituzioni a favore del turismo, dimenticando invece l’industria. Discorso a parte per l’amministrazione provinciale, che pur avendo elargito tante risorse al turismo, «non ha invece mancato di sostenere i servizi connessi all’industria, così come al commercio e all’artigianato»”, ilCarlino (p.11).


Il bilancio sociale: aumentano le tasse. “Le imprese riminesi che hanno partecipato al bilancio 2011 sono 32 rispetto alle 30 dell’edizione 2010 con un ricambio di sei nuove aziende e hanno prodotto un fatturato totale di 1.970 milioni. Contano 6.896 dipendenti e sono sempre più strutturate, oltre la metà è certificata Iso 9001. Le tasse pagate sono cresciute del +12,23%: all’era - rio sono stati versati quasi 60 milioni di euro con una media di 2 milioni ad azienda, il 56% del totale. Bene anche il bilancio sociale di Confindustria (il quinto): +8,9% sul 2010 pari a 3.296.000 rispetto 3.027.000 del 2010). 183mila euro sono riservati a sostegni e contributi per la collettività di cui 78.805 euro per arte e cultura”, Corriere (p.9).


Sicurezza, tutti con il prefetto


Istituzioni e partiti insieme per scongiurare la chiusura della questura. “«Gli omicidi esemplari sono quelli che avvengono nel silenzio. In questo senso i provvedimenti del governo che ‘uccideranno’ efficienza amministrativa, livelli di sicurezza, tutela del territorio di Rimini sono perfetti». Per il sindaco gli appelli lanciati in questi mesi da lui, da Vitali e dal prefetto Palomba sui rischi che corre Rimini col ‘provincione’ «sono caduti troppe volte nel silenzio». Gnassi non ne fa una questione di capoluogo, poco importa se sarà Forlì (come pare) o Ravenna. Il problema sono «i tagli» a prefettura, questura, comandi delle forze dell’ordine. «Mi appello al Pd e al parlamento perché si intervenga». Appello raccolto dall’onorevole Pd Elisa Marchioni, che ricorda a Gnassi come però «i decreti non passano dal parlamento, ma vengono attuati dal ministero»”, ilCarlino (p.9).


“Voce del Pdl è il consigliere regionale Marco Lombardi: «Questi professori al governo non possono da un lato spingersi fino al limite della costituzionalità per proporre una riforma innovativa anche se inutile delle province e poi rimanere ancorati al conservatorismo di un vecchio Regio decreto per legare la questura e la prefettura al capoluogo. Bisogna considerare attentamente dove c’è bisogno di sicurezza»”, NQ (p.8).


“Il segretario provinciale del Pd, Emma Petitti, pronta a puntare il dito contro il Governo: «La bozza di regolamento messa a punto dal Viminale sulla revisione di Prefetture, questure e commissariati è l’ennesimo atto calato dall’alto». E aggiunge: «Sin da questa estate abbiamo più volte affermato che la razionalizzazione delle Province non può essere affrontata per decreto. E’ impensabile che il riordino non sia legato ad una contestuale riforma di tutte le funzioni dello Stato sul territorio»”, Corriere (p.8).


L’arresto del sindaco di Casteldelci e l’aggressione a Sergio Zavoli a Roma, su tutti i quotidiani.

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Rimini | A sinistra, Pazzaglia lascia Vendola per De Magistris


Ha aspettato che scorresse via il trambusto delle primarie e poi ha fatto outing. Fabio Pazzaglia, attualmente consigliere comunale di Sel Fare Comune a Rimini, annuncia su facebook di aver aderito agli ‘arancioni’ di Luigi De Magistris. “Ho aspettato perché non volevo creare inutili polemiche, soprattutto con i compagni di Sel, ma ora che le primarie sono terminate vorrei rendere nota la mia adesione all'appello per le elezioni politiche del 2013 dal titolo Cambiare si può”.


La presentazione della lista per le politiche nata attorno al sindaco di Napoli è stata mediaticamente surclassata dalla primarie del centrosinistra, ma per chi volesse saperne di più sugli arancioni esiste il sito www.cambiaresipuo.net. L’appello è promosso da esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, scorrendo la lista dei promotori si trovano anche i nomi di Moni Ovadia e Sabina Guzzanti. C’è il mondo dell'università con Luciano Gallino docente di sociologia a Torino, della magistratura (accanto al sindaco De Magistris c’è anche Antonio Ingroia) e della società civile, dei movimenti e delle amministrazioni locali e già sottoscritto da migliaia di cittadini. Non mancano alla lista don Marco Cozzi, vicepresidente di Libera, e don Andrea Gallo. C’è anche Heidi Giuliani. Sono oltre sessanta.


“L'obiettivo dell'appello – spiega Pazzaglia – è stimolare la nascita di una nuova proposta politica in vista delle prossime elezioni. Per dare cittadinanza a tutti coloro che sono rimasti delusi dall'attuale scenario politico e non si sentono rappresentati né dal Pd+Sel né dal Movimento 5 Stelle”.
E come la mette Pazzaglia con il Sel? “Quella di Cambiare si può è un'alternativa vera alle politiche neoliberiste del governo Monti, sostenute dal Pd, che hanno portato nell'arco di un anno all'allungamento delle età pensionabile, al taglio dei servizi sociosanitari, al patto fiscale, al pareggio di bilancio, alla riduzione delle tutele del lavoro, al sostegno alle grandi opere come la tav, all'aggiramento dell’esito referendario dell’acqua pubblica. In questo orizzonte si è inserito anche Vendola che purtroppo, con la scelta di partecipare alle primarie, ha sancito la subalternità di Sel al Pd”.


Pazzaglia ha sottoscritto l’appello di De Magistris e ha seguito in streaming la prima degli arancioni, sabato scorso al Teatro Vittoria di Roma. “Sono contento di aver visto tra i presenti Antonio Ingroia, magistrato che stimo tantissimo. Ho potuto seguire i lavori tramite la diretta su internet e posso dire di essere rimasto favorevolmente impressionato da diversi interventi, dal Sindaco di Napoli Lugi De Magistris al giornalista Paolo Flores d´Arcais, da esponenti della cultura come Moni Ovadia ad intellettuali come Paul Ginsborg e lo storico Marco Revelli”.


All’appello hanno aderito fino ad oggi in oltre 6.500, tra questi a livello locale non solo Pazzaglia, ma anche l’assessore provinciale Mario Galasso.
“Insieme a tutti coloro che stanno aderendo all'appello ‘Cambiare si può’ – conclude il consigliere comunale – si tenterà di dare corpo ad una lista nazionale della sinistra antiliberista in tempo per le prossime elezioni politiche e nel mio piccolo cercherò di dare una mano”.

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Rimini | Bilancio sociale Confindustria, Focchi: Paghiamo sempre più tasse (+12,23%)


“L’Impresa è uno dei pochi strumenti della Società, inventati fino ad oggi, che è in grado di creare ricchezza e distribuirla a tutti i cittadini. Ed è dall’impresa che bisogna ripartire”. Non ha dubbi Maurizio Focchi, presidente di Confindustria Rimini, presentando il bilancio sociale di sistema del 2011.
E i dubbi non ci sono nemmeno quando il suo discorso tocca la nota dolente delle tasse che le imprese “hanno continuato a pagare”, “anche se obiettivamente sono troppe tanto da farne vacillare la loro stessa sopravvivenza, visto che il ‘total tax rate’ supera ormai il 68,5 per cento”.


Oggi al centro congressi Sgr il presidente con il vice Ivanhoe Lo Bello, Guido Caselli dirigente del centro studi di Unioncamere regionale e Luigi Vergallo dell’Università di Milano, hanno presentato il bilancio sociale e il bilancio aggregato.
L’aggregato riguarda 32 imprese (due in più rispetto l’edizione precedente) per un fatturato totale di 1.970 milioni di euro. E hanno pagato, nel 2011 alle casse dello Stato circa 2 milioni di euro ciascuna per un totale di 60 milioni di tasse. “Non è più tempo di contrapporre grandi privilegi a piccoli privilegi, ma anzi è necessario riconoscere finalmente che è il mercato a creare lavoro e solo così si potranno superare le disuguaglianze”, ha aggiunto Focchi al proposito.


4° BILANCIO SOCIALE AGGREGATO DELLE IMPRESE ASSOCIATE A CONFINDUSTRIA RIMINI


Le imprese che hanno partecipato per il 2011 sono 32 rispetto alle 30 dell’edizione 2010 con un ricambio di 6 nuove aziende. Le 32 aziende contano 6.896 dipendenti e sono sempre più strutturate, oltre la metà del campione è certificato secondo le Iso 9001.


Dimensione economica: nonostante la difficile congiuntura i risultati 2011 sono migliorati, il valore aggiunto globale netto 2011 evidenzia un incremento di oltre il 10 per cento rispetto all’esercizio precedente.
Al personale va il 69,5 per cento del valore aggiunto globale.


La remunerazione del personale è in aumento rispetto al 2010 del 7,5 per cento. Se si fa un’estrapolazione lineare (naturalmente senza dare ad essa una patente di scientificità, ma solo come valore approssimativo) il valore aggiunto dato alla remunerazione del personale, tenendo conto che nel 2011 le imprese iscritte all’Associazione avevano alle dipendenze 19.744 persone, sarebbe stato di circa 1 miliardo di Euro. Inoltre, se dividiamo il Valore Aggiunto distribuito per il numero di dipendenti e lo moltiplichiamo sempre per il numero dei dipendenti inquadrati dalla totalità delle nostre imprese associate, il valore aggiunto distribuito dalle imprese raggiungerebbe quasi 1,5 miliardi di euro.


Remunerazione del capitale di credito: con riferimento alle variazioni maggiormente rilevanti tra l’esercizio 2011 e il precedente, si evidenzia come l’incremento della remunerazione del capitale di credito (+30.51 per cento) abbia origine, oltre che dall’incremento degli spread, anche dall’aumento dell’indebitamento sia a breve che a medio-lungo termine motivato dalla necessità di fare maggior ricorso a finanziatori esterni per poter perseguire il trend d’investimenti pianificato.


L’incremento di questo dato oltre ad indicare un certo aumento degli interessi passivi, indica comunque che nel 2011 esisteva una certa disponibilità di credito seppur già allora ci lamentavamo per il credit crunch. Ciò consente di fare una riflessione sull’attualità per sottolineare la drammaticità della restrizione del credito che è ben rappresentata dai dati Banca d’Italia che hanno fatto registrare un calo degli impieghi verso le imprese della Provincia di Rimini di oltre 687 milioni di Euro tra luglio 2011 e luglio 2012 (-11,2 per cento).


La Remunerazione della pubblica amministrazione, le tasse pagate, sono cresciute del +12,23 per cento.
Nel 2011 le 32 aziende hanno versato all’erario in termini assoluti quasi 60 milioni di euro con una media ad azienda di 2 milioni di euro.

Inoltre se se si sommano i valori 2011 della remunerazione del capitale di credito, dei dividendi e della remunerazione d’Impresa (che costituiscono di fatto l’utile d’Impresa), le tasse rappresentano ben il 56 per cento del totale.
Questi dati sfatano l’opinione che le imprese, specialmente quelle grandi, non paghino le tasse.


Risorse umane: È confermata la netta prevalenza dei collaboratori di sesso maschile, principalmente ascrivibile all’attività produttiva intrapresa dalle aziende di dimensioni maggiormente rilevanti che hanno aderito. L’87 per cento dei dipendenti è assunto con contratto a tempo indeterminato, percentuale in aumento rispetto al 2010 (85,8 per cento).
Le aziende aderenti al progetto operano nel rispetto della Legge 68/1999 che disciplina l’inserimento e l’integrazione nel mondo lavorativo dei diversamente abili attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato. In aumento le ore di formazione (+5,41 per cento).


Spese ed investimenti per salute e sicurezza. Cresce l’attenzione al miglioramento della qualità della vita dei dipendenti. Le Spese correnti in questo ambito sono aumentate del 37,67 per cento. Impegno confermato anche dal calo del numero degli infortuni (-4,45 per cento).


Credito: la difficoltà a reperire credito porta le imprese a rivolgersi alle banche che glielo forniscono indipendentemente dalla territorialità.


Sostegni e contributi per la collettività e dimensione ambientale: L’incremento delle risorse finanziarie dedicate è del + 11,64 per cento. In aumento, rispetto al 2010, le spese correnti in tema di miglioramento delle performance e di riduzione degli impatti ambientali (15 milioni e 644 mila euro investiti per l’ambiente nel 2011 contri i 15 milioni e 519 mila del 2010).


5° BILANCIO SOCIALE DEL SISTEMA CONFINDUSTRIA RIMINI


Il Valore aggiunto è aumentato del +8,9 per cento sul 2010 (3.296.000 del 2011 rispetto 3.027.000 del 2010). Quindi nonostante la congiuntura, le erogazioni rimangono intorno ai massimi livelli.
Di questi 183 mila euro sono riservati a sostegni e contributi per la collettività.
La remunerazione della Pubblica Amministrazione (le tasse) aumenta rispetto all’anno passato.


Risorse umane: ancora netta la presenza femminile (72,3 per cento). In generale la tipologia di contratto più utilizzata per Confindustria è a tempo indeterminato (il 100 per cento).
Il personale laureato rappresenta il 64 per cento.


Formazione: rimane una delle principali missioni del Sistema Confindustria. Si evidenzia una variazione percentuale 2011 sul 2010 per i numeri di corsi pari al +32,7 per cento, sui partecipanti +6,7 per cento, sulle ore +42,4 per cento.


Dimensione sociale: in presenza di una crisi economica riacutizzata, pur a fronte degli sforzi dedicati allo sviluppo associativo e all’attenzione e cura delle esigenze delle aziende associate, nell’esercizio in esame si è assistito ad una diminuzione delle medesime in valore assoluto, in parte tuttavia mitigata da una riduzione molto esigua dei dipendenti che ad esse fanno capo (2011 475 aziende - 2010 489 aziende). Il calo percentuale del numero dei dipendenti inquadrati dalle imprese associate tra il 2010 e il 2011 è solo del -0,15 per cento (19.744 dipendenti 2011 e 19.774 dipendenti nel 2010).


Comunità, Territorio e ambiente: continua l’impegno in favore della Comunità, del Territorio e dell’ambiente che nel complesso il Sistema Confindustria Rimini ha devoluto nel sostegno e contributi per la collettività nel 2011, 183 mila di Euro. Nello specifico, per la promozione culturale ed artistica, il Sistema ha offerto il proprio contributo ad alcune Istituzioni di Rimini devolvendo nel 2011 78.805 euro in quest’ambito. Fra queste Sagra Musicale Malatestiana, Centro Pio Manzù, Rimini il Capodanno più lungo del mondo. Inoltre, 90.567 euro sono andate al sostegno di Uni.Rimini, Nuove Idee Nuove Imprese e Progetto Leonardo Genius II e altre attività rivolte alla formazione.


Il Sistema Confindustria Rimini, infine, ha offerto il proprio sostegno anche ad organizzazioni attive nell’ambito della solidarietà sociale e della sanità devolvendo Euro 14.070 nel 2011. Fra queste attività c’è il sostegno all’Associazione Figli del Mondo e la partecipazione e il sostegno alle attività dell’Associazione “Io Non Tremo”.

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