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Rimini | Primarie centrosinistra, Bersani al 48, Renzi al 39 (Vendola al 10)


Pierluigi Bersani al 47,91 per cento, Matteo Renzi al 39,24, Nichi Vendola al 10,14, Laura Puppato al 2,07 e Bruno Tabacci allo 0,63. Si chiude in linea con il dato nazionale, e cioè con un arrivederci al ballottaggio per il sindaco di Firenze e il segretario nazionale del Pd, il primo turno di primarie del centrosinistra per Rimini e provincia.


“A Rimini e provincia – fa notare il segretario provinciale Pd, Emma Petitti, ringraziando anche i volontari, 700, che hanno prestato gratuitamente il loro servizio – i 21.640 votanti rappresentano la più alta affluenza da quando esiste il Pd, anche maggiore delle primarie per la segreteria del 2009 e del 2007. E' una grande vittoria democratica, che fa bene al Paese e al nostro territorio. E' la risposta autentica all'antipolitica e alla cattiva politica”.


In città hanno votato in 9.217, il 50,69 per cento per Bersani, lo 0,88 per Tabacci, 2,46 per Puppato, 11,06 per Vendola, 34,92 per Renzi. Bersani è sopra il 50 per cento anche a Cattolica (50,33) e in Valmarecchia a Torriana (53,33), Novafeltria (55,60), Talamello (53,62), Casteldelci (50 per cento).


Renzi, invece, raggiunge un 64,56 per cento a Montegridolfo e supera il 50 per cento a San Giovanni in Marignano (54,39), Gemmano (52,88), Montescudo (52,43), Sant’Agata Feltria (50,48).


Il miglior risultato di Vendola a Maiolo con il 20 per cento.


Ora ci aspetta la sfida di domenica 2 dicembre, un'altra settimana intensa per arrivare a coronare il risultato che vedrà uscire dalle urne il candidato premier e guardare all'appuntamento delle elezioni 2013 e al futuro con fiducia e forza”, conclude Petitti.

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Rimini | Primarie centrosinistra, 21.640 votanti alla chiusura dei seggi


Alle 20, orario in cui sono stati chiusi i 66 seggi delle primarie del centrosinistra (20 a Rimini e il resto in Provincia), il numero dei votanti era di 21.640 (17.065 dato parziale delle 17 e 8.580 votanti per il dato parziale delle 12).
Costante ma ordinato il flusso degli elettori nel corso della giornata, il seggio più frequentato (almeno fino alle 12) è stato quello di Ina Casa in via Dario Campana a Rimini. I seggi con maggiore affluenza a Bellaria (con 885 votanti), dove in testa è il segretario Pierluigi Bersani, e a Rimini in via Campana e al Ghetto turco (con 870 votanti ciascuno).
Alta la percentuale di uomini che si attestano al 60 per cento sul totale. Tra loro anche l’elettore più anziano. Si chiama Serafino, è riccionese e ha 101 anni.

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Primarie del centro sinistra. Viaggio tra i comitati. RiminiperLauraPuppato


Il comitato per Laura Puppato, candidata Pd alle primarie di centrosinistra, in provincia è uno e ha quartier generale a Riccione.
“Noi a Riccione siamo i capofila. Il nostro gruppo si è formato spontaneamente – spiega la portavoce Ivana Salvatori – senza un particolare sforzo di organizzazione. Ci siamo semplicemente ritrovati sul web a condividere alcune idee e a seguire quelle della Puppato”. Sono in sei. Una famiglia numerosa oppure “il gruppo di amici della Puppato a Rimini”, preferisce Ivana.


In attesa del verdetto di domani, si sono mossi attraverso “propaganda cartacea”, “abbiamo partecipato alle iniziative promosse dai segretari di sezione del Pd, abbiamo distribuito volantini e messo su banchetti al mercato, ma sopratutto abbiamo distribuito il materiale porta a porta”. Poi c’è internet. “Abbiamo fatto girare ai nostri contatti mail, che sono complessivamente sui 200, il facsimile”.


Hanno anche organizzato un incontro, autofinanziato, con il vicesindaco di Spinea, Venezia. “Martedì scorso abbiamo invitato Stefania Busatta. Se non è il braccio destro è comunque non meno del sinistro di Laura Puppato. Nel suo Comune è anche assessore all’ambiente. Comunque, per poterla ospitare abbiamo messo mano al portafogli, abbiamo visto cosa potevamo fare e le abbiamo pagato albergo e ristorante. Le altre spese che abbiamo sono quelle delle fotocopie”.


Perché mettere mano al portafogli in una campagna per le primarie? “I consensi sulla Puppato sono trasversali, ma si sono diffusi più che altro tra le donne. Tra amiche, parenti, conoscenti. Un consenso che non dipende semplicemente dal fatto che sia donna. E’ come si pone che la rende diversa dagli altri. E’ cittadina prima che politica, deve riuscire a conciliare lavoro e famiglia, come devo fare anche io. Mi sento rappresentata. E’ pacata e realista, ha un linguaggio semplice senza troppi arzigogoli”.


Laura Puppato ha incontrato i suoi “amici” riminesi in occasione di Ecomondo. “E’ stata una verifica utile per i contenuti veri. A me ha affascinato il concetto che ha di ecologia, le sue idee reali e non astratte. Basti ricordare che ha fatto realmente campagne ecologiste e le ha vinte. E’ stata eletta sindaco con una campagna contro l’inceneritore. La green economy è lo sbocco per il futuro, unica realtà in grado di dare posti di lavoro per i giovani e far sì che le aziende investano in formazione e ricerca”.
Gli altri punti in programma sono parità di genere e testamento biologico.

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Primarie del centrosinistra. Viaggio tra i comitati. Rimini per Tabacci


“A Rimini siamo noi il comitato che sostiene la candidatura di Bruno Tabacci”, spiega Roberto Mussoni. “Siamo in cinque, tutti ex Dc, rappresentanti di quel centro che con De Gasperi guardava a sinistra. Siamo gli eredi della ex Margherita, a dire il vero rimasti un po’ spiazzati da come ha preso poi forma il Pd. Siamo qui per affermare che c’è bisogno di una politica di centro che guardi a sinistra”. Insomma, in queste primarie del centrosinistra Tabacci vuole rappresenta un’area “di centro che sta attraversando una fase di rifondazione”.


Hanno dai 40 ai 70 anni “gli ex” di Tabacci a Rimini. “Siamo tutti volontari, ci muoviamo attraverso internet e contatti telefonici. Stiamo lavorando sugli amici e abbiamo diverse centinaia di contatti. Io sono stato segretario provinciale della Margherita”.
Il comitato si autofinanzia, ma per il materiale “ci è arrivato un pacchettino da Roma con i foglietti del programma”.


“La candidatura di Tabacci ci voleva perché se si fanno le primarie di centrosinistra, un candidato di centro bisogna che ci sia. Tabacci non ha l’ambizione di rappresentare tutto il centro, ma oggi, nella coalizione che esprimerà il futuro Governo, il centro è certamente rappresentato da lui. Lui, rispetto ad altri della stessa area, è apprezzabile per la sua scelta di campo fatta prima delle elezioni”.


Nei contenuti? “Noi siamo quelli sono apprezzano il lavoro ingrato di Monti, ma che pensano anche sia giunta ora di fare di più. Quello che condivido in particolare rispetto al suo programma è il fatto che il benessere è legato al lavoro e non alla furbizia, gli affari non si possono condurre senza regole e senza un’etica profonda, i diritti camminano sulle gambe dei doveri, la politica senza principi è un pragmatismo senza speranza”.

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Rimini, cento associazioni domani in cammino contro la violenza sulle donne. Hanna Arendt


Saranno almeno un centinaio le associazioni che cammineranno insieme domani, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Rimini.
“Li ho cercati tutti, da Cl all’Arci”, conferma non senza una certa soddisfazione Nadia Rossi, assessore alle politiche di genere del Comune. E, fatto anche importante, tutti, da Cl all’Arci, passando non solo per associazioni e comitati, ma anche per categorie e sindacati, hanno detto sì. Ci saranno anche polizia e carabinieri. “Questo è un tema molto importante e che non esclude nessuno. Negli ultimi mesi ho contattato tutte le realtà presenti e tutte hanno capito e aderito. Insieme abbiamo costruito questa iniziativa per sensibilizzare il più possibile le persone sul nostro territorio. Quello che la camminata di domani vuole essere è il segno di una comunità che si stringe attorno alle donne vittime di violenza”.


Alla partenza dal giardino delle mimose alle 14,30, ci sarà anche un banchetto dell’associazione Hannah Arendt. “Ci è venuto naturale aderire, anche per l’amicizia con Rompi il silenzio”, dice Giuliana Moretti. “Abbiamo voluto essere protagoniste – spiega – per affermare che per noi quello della violenza sulle donne, nella sua molteplice natura, è un problema reale. Anche noi come associazione abbiamo incontrato diverse vittime. I casi sono moltissimi, più di quanto si pensi, e spesso insospettabili. Quello della violenza è un problema che va fatto venire ancora a galla del tutto. Iniziative come questa sono un segnale importante per le donne che subiscono o hanno subito violenza, quello di una comunità che non le lascia sole nella loro pesante quotidianità, che non sta lì a guardare con occhi compassionevoli. Serve affinché molte donne si sentano incoraggiate a venire allo scoperto”.


Scopo pratico della manifestazione sarà quello di informare sui servizi per le donne del territorio e raccogliere fondi per sostenere la casa Artemisia dell’associazione Rompi il silenzio, residenza protetta per le donne che rischiano, non appena violenze, ma addirittura la vita. Sono stati diffusi ieri i dati al proposito dell’osservatorio di genere della Provincia. Dal 2004 al 2011 i casi di violenza sono raddoppiati raggiungendo quota 284 e, come si diceva, le uccisioni dal 2007 sono state 7 uccisioni (da parte di partner o familiare maschio).


L’appuntamento è quindi per tutti alle 14,30 dalla casa delle donne per raggiungere viale Vespucci attraverso il sottopassaggio del grattacielo. Poi indietro da piazzale Kennedi seguendo il parco Cervi fino a via Roma. Lungo la strada banchetti informativi, letture, the caldo e ciambella (visto che si raccolgono fondi e visto che la manifestazione è pensata da donne). L’ultima tappa, piazza tre martiri, con djset, rustida, bibite e dolcini, si raggiungerà attraverso l’anfiteatro romano e via iv novembre.

Sabato, 24 Novembre 2012 10:02

GIORNALAIO 24.11.2012

giornalaio

Campi sportivi in spiaggia: aperti tutto l’anno? Nicola Sanese e la clinica Maugeri. Lavoratori in riviera, il problema è appena la miniaspi
Oggi i funerali di Chicchi


Oggi i funerali di Luciano Chicchi in cattedrale alle 10,30, su ilRestodelCarlino (p.4) il ricordo di Gerardo Dasi.


Lavoratori, quelli in nero, quelli licenziati e quelli non pagati


“Con l’accusa di estorsione aggravata, ieri mattina sono finiti in manette, Paolo Vitali, 50 anni, noto ristoratore pesarese, e il suo socio, Joel Guzman Nunez, 35, originario della Repubblica Dominicana, titolari del ‘La Mulata’, uno dei più conosciuti ristoranti etnici della Perla, a due passi dalle Terme. Entrambi gli indagati si trovano agli arresti domiciliari, con il divieto di parlare con chiunque, tranne il loro avvocato”, ilCarlino (p.5). In pratica, si facevano ridare indietro in nero il tfr dai loro dipendenti.


“La Maggioli incontrerà mercoledì nella sede di Confindustria i sindacati per discutere del licenziamento delle due dipendenti annunciato nei giorni scorsi. Accolta così la richiesta che era stata avanzata dalle forze sociali per scongiurare il rischio di una giornata di sciopero la prossima settimana. Durante l’incontro verrà nuovamente chiesto alla proprietà il ritiro dei provvedimenti e la riassunzione delle persone licenziate”, NuovoQuotidiano (p.9). Intanto i facchini dell’aeroporto minacciano di incrociare le braccia se qualcuno non pagherà lo stipendio di ottobre.


Campi sportivi in spiaggia


“Si parla di campi da basket, beach volley, bocce. In pratica, le strutture potrebbero venire ricollocate (dopo l’indispensabile smontaggio di fine stagione, ancora in gran parte da attuare) applicando il principio del ‘pubblico interesse’. Ovvero, rendendole fruibili per tutti i dodici mesi dell’anno a chiunque!”, è la ricetta del Comune, ilCarlino (p.7).


Sanese indagato


“«INDAGATO? Non so nulla». Nicola Sanese, segretario generale della Regione Lombardia e braccio destro di Roberto Formigoni, al telefono, con gentilezza, risponde così a chi gli chiede informazioni dopo un articolo, apparso su un quotidiano nazionale, che lo annoverava tra le persone iscritte nel registro degli indagati a conclusione dell’interrogatorio in merito all’inchiesta milanese sulla gestione dei fondi pubblici erogati dal Pirellone alla Fondazione Maugeri”, ilCarlino (p.8).


Gli stipendi della Asl, ilCarlino (p.11).


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Rimini | Incontri al supermercato. Colletta alimentare


A volte succede che s’incontri qualcuno a fare la spesa. Soprattutto se capita di andare al supermercato l’ultimo sabato di novembre, quello della Colletta alimentare, la giornata in cui ogni anno il Banco alimentare invita a donare un po’ di spesa per chi ha più bisogno. Non si tratta spesso di incontri scontati. “Dividiamo il marciapiedi davanti ai supermercati assieme ai ragazzi di colore che vendono gli accendini – racconta Davide Arcangeli responsabile del Banco alimentare di Rimini – e proprio per questo all’inizio il rapporto non è sempre cordiale e tranquillo. Noi occupiamo il loro spazio. Lo scorso anno però a me è accaduta una cosa particolare. Uno di loro si è avvicinato, ci ha chiesto cosa facessimo là e poi ha iniziato a stare con noi. Si è messo a spiegare meglio e nella loro lingua ai clienti di colore del supermercato cosa noi facessimo lì, cosa fosse la Colletta”.


E il Banco alimentare a Rimini, negli anni, ha anche incontrato il gruppo di macedoni che aiuta a sistemare il magazzino mentre arrivano i pacchi della Colletta. “La cosa che noi abbiamo imparato e visto con i nostri occhi è che la Coletta non è una cosa per cristiani, non è una cosa per italiani e nemmeno per chi è più intelligente. La Colletta è una cosa per tutti. Ognuno alla sua maniera risponde al gesto, come può, come sa fare. Perché è naturale dell’uomo dare una mano. Quello che abbiamo visto negli ultimi anno l’ultimo sabato di novembre è che nessuno si tira indietro. A ripetizione questi fatti accadono”.


Incontri che arriveranno anche domani? Domani, infatti, la Colletta alimentare tornerà puntuale in oltre un centinaio di supermercati, dalle grandi catene ai discount, della provincia di Rimini, quasi tutti (tranne le botteghe di quartiere), dove il Banco assiste 35 enti, dalle Caritas parrocchiali alle case per ragazze madri, raggiungendo oltre 8.600 persone in difficoltà. Tra questi, la mensa dei poveri dei frati di Santo Spirito, alcune comunità dell’associazione Papa Giovanni, San Patrignano, la comunità del Monte Tauro. E sono ancora altre. Si tratta di una realtà piuttosto diversificata.


Nel 2011, anche grazie agli alimenti raccolti dal Banco, a Rimini sono stati distribuiti 504mila 426 chili di cibo, un quinto raccolto grazie alla colletta, per il valore commerciale di oltre 1,5 milioni di euro. “La gran parte degli alimenti che raccoglieremo domani sarà ben presto ridistribuito tra gli enti che operano nel territorio. Altre due parti molto più piccole vanno come scorte del Banco, da distribuire nel corso dell’anno successivo e ai Banchi delle regioni più povere”.


All’opera domani 1.500 volontari, e non appena per chiedere ai passanti un pacco di pasta o un litro di olio. “Se volessimo solo questo potremmo lasciare lì uno scatolone con un volantino appiccicato sopra”, spiega Argangeli. “I volontari sono presenti in tutti i supermercati perché la cosa la prima cosa che ci interessa è incontrare le persone. L’incontro non accade davanti a un cartone (vuoto o pieno che sia). Una persona è solo un’altra persona che può incontrarla”.


Perché è così importante incontrare le persone? “Noi abbiamo una proposta. Dire il motivo per cui vale la pena in un momento difficile andare avanti e su cosa occorre fondare la speranza. Questo può accadere solo in un rapporto”.


Siamo in un periodo in cui non solo si fa fatica ad arrivare a fine mese con la propria famiglia. C’è tanta sfiducia generale in tutto, la politica non si capisce dove va, ci si muove dentro a una confusione generale. La crisi ha coinvolto tutti, anche chi se la è sempre passata meglio. Perché qualcuno dovrebbe donare la spesa a qualcun altro? “La proposta che facciamo a tutti è di donare parte della propria spesa a chi ne ha bisogno anche se si è in difficoltà in prima persona. Voglio dire anche che noi non misuriamo mai quanto uno è generoso, se uno regala dieci chili oppure una scatoletta da 80 grammi di tonno. Il gesto che chiediamo è libero ed è indipendente dalla misura. Una volta che uno si è mosso, e qui la mossa è quella di mettere mano al portafogli, vuol dire che c’è una sua risposta alla proposta. Nonostante i tempi difficili c’è un dato: grazie a Qualcuno ogni mattina tutti ci alziamo, ci siamo. Quello di esserci è un dato che non si può fare fuori. Io sono qui grazie a qualcuno che mi vuole qui e se ci sono è perché mi vuole bene. La speranza deriva solo dall’esperienza di bene presente. Ed è in funzione di questo che io oggi posso chiederti di donare qualcosa”.

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Rimini | Aeroporto Fellini, i facchini senza stipendio da ottobre: Se va avanti così sciopero


Cgil e Cisl sulla situazione dei facchini dell’aeroporto Fellini, quelli che caricano e scaricano i bagagli e merci. “Questi lavoratori non percepiscono la retribuzione, che dal punto di vista globale è già di per se bassa, da diversi mesi (almeno dalla seconda metà di settembre, ndr)”, fanno notare Ornella Giacomini e Gilberto Bellucci.
La situazione è bloccata nonostante la concessione del concordato di continuità e di due incontri col Prefetto. “Nel corso del secondo incontro le parti datoriali hanno sottoscritto un verbale in cui si impegnavano a sbloccare la situazione, nel contesto di concordato di continuità in cui si trova Aeradria, e dare risposte economiche almeno in parte ai lavoratori (cioè a pagare gli stipendi del mese di ottobre)”.
L’accordo, in pratica, prevedeva lo sblocco entro ieri delle procedure per pagare finalmente gli stipendi ai facchini, “coinvolgendo a tal fine i responsabili che rispondono alla realizzazione delle pratiche del suddetto concordato”, ma “ad oggi non si intravede nessuna garanzia agli impegni presi”, nonostante i facchini abbiano continuato a lavorare pur consapevoli dei rischi per le proprie famiglie.
“Non si può più sopportare che per lentezza burocratica questi lavoratori esasperati, scoraggiati e inermi, lavorino senza percepire lo stipendio. Il perdurare di questa situazione obbligherà le organizzazioni sindacali, insieme ai lavoratori, a intraprendere forme di protesta che apriranno una stagione conflittuale che vedrà l'aeroporto bloccato”.

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Il Direttore Artistico Unico della Riviera e la sussidiarietà


Non siamo Denigratori Assoluti. Di Andrea Gnassi apprezziamo la rottura di alcune ritualità politiche (in questo modo mostrando la crisi, ad esempio, delle categorie e della loro rappresentanza) e anche un pensare marketing oriented che gli è quasi naturale, si direbbe addirittura istintivo; ma soprattutto certe intuizioni creative che ne fanno, oggi, un assessore al turismo capace di leggere il cambiamento della "vacanza" e, certo, il più adeguato al ruolo di Direttore Artistico Unico della Riviera.
Riusciamo anche a immedesimarci con lui quando pensa (all’incirca dovrebbe essere questo): se devo giocarmi il posto e la carriera, allora lo faccio a modo mio e non rompetemi le scatole. Dal punto di vista strettamente politico, un ragionamento legittimo. Se poi riuscirà a realizzare qualcosa sarà premiato, altrimenti verrà punito dalle urne e, prima, dal suo stesso partito. In generale, per il modo di concepire la politica e il proprio ruolo, Gnassi si candida al titolo di Principe della città, più che a quello di sindaco.
A questo proposito colpisce come certe dichiarazioni non facciano neanche più scalpore.
Come alcuni giorni fa, quando il nostro sindaco ha dichiarato in sequenza: di essere stato in giro a cercare proposte per lo spettacolo di Capodanno; che però era inutile che gli chiedessero cosa aveva mente, perché quando sarebbe venuto il momento glielo avrebbe fatto sapere, lui, a tutti; e poi, ancora, che "occorre un riequilibrio in chiave sussidiaria delle risorse che si spendono per il turismo". A significare – in buona sostanza - che i privati devono cominciare a mettere i soldi nelle idee del Comune. Praticamente la stessa concezione che principi e sovrani avevano delle tasse e dei sudditi a cui imporle.
Forse è il caso che qualcuno, a destra come a sinistra, provi a riportare in campo la politica come l’ha pensata
il mondo moderno. E ad ammettere che è arrivata l'ora nella quale l'Amministrazione pubblica cominci a cedere quote di potere.

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Primarie nel centrodestra, Miserocchi: La corsa inizia anche a Rimini


E’ partita anche a Rimini la corsa per l’organizzazione delle primarie del centrodestra del 16 dicembre, seggi aperti dalle 8 alle 22. Mancano poco più di tre settimane, ragion per cui Fabrizio Miserocchi, il coordinatore provinciale del Pdl, è già a lavoro. “C’è da mettere in moto tutta l’organizzazione, pensare ai seggi e garantire lo svolgimento della giornata”.


Questa sera il partito eleggerà il comitato che si accollerà tutta la gestione dell’evento. L’organo sarà molto probabilmente formato dall’esecutivo provinciale allargato a un esponente per ognuna delle due liste di minoranza del congresso (quelle che hanno sostenuto Marina Mascioni e Pierluigi Pollini).
A seguire, a tambur battente, il direttivo. “Abbiamo da decidere il numero dei seggi, non è un fatto scontato. Ce ne saranno certamente uno in ognuno dei comuni più grandi, mentre per i più piccoli bisognerà valutare i criteri dell’accorpamento. A Rimini certamente ci sarà più di un seggio”.


E’ tutto un work in progress per dare vita a una esperienza che nel Pdl fino a qualche tempo fa non era stata neanche pensata. Si voterà grazie ad un software, ognuno nel suo comune di residenza “per evitare che qualcuno voti più volte”.


Parallelamente dovranno partire le mozioni dei candidati. Sono dodici: Angelino Alfano, Giorgia Meloni, Daniela Santanché, Giancarlo Galan, Gianpiero Samorì, Guido Crosetto, Alessandro Cattaneo, Micaela Biancofiore, Alessandra Mussolini (che in realtà sembra aver ritirato la sua candidatura), Vittorio Sgarbi, Alfonso Marra, Alessandro Proto. La lista è lunga e, autoesclusi a parte, le candidature “dovranno essere confermate dalla commissione che le vaglierà e validerà le firme. Ci sarà una bella scrematura. Non vogliamo trasformare le nostre prime primarie in un carrozzone”.


A Rimini, per ora, è certo che saranno attivi almeno due comitati. Già da tempo Marco Lombardi ha confermato il suo sostegno a Samorì, mentre Miserocchi ha una certa preferenza per Alfano che “si è preso la responsabilità di questi passaggi. Mi piace come figura umana e politica. E’ di provenienza cattolica e mi ci ritrovo in sintonia sia come esperienza politica sia per i contenuti, dalla sussidiarietà alla famiglia”. Insomma, si sa chi voterà il coordinatore locale, che comunque ha anche una parola per Giorgia Meloni. “La sua candidatura dà un tocco di brio e vivacità, farà bene al partito”.


Magari a molti reduci dalla riunione fiume a Roma di ieri ancora non sembrerà vero, ma le primarie del centrodestra adesso sono realtà, una realtà molto prossima e incombente. “Se l’election day è a marzo non si sarebbero potute rimandare le primarie a gennaio”.


Le consultazioni del 16 dicembre “sono l’unica possibilità di rinnovamento per il partito, che altrimenti è destinato a una balcanizzazione”, dice Miserocchi che per le primarie ha sempre premuto. “Sono indispensabili all’interno del percorso di democratizzazione che il partito ha iniziato con il congresso nazionale, con la nomina di Alfano, seguito dai quelli locali. Adesso è il momento delle primarie, poi ci saranno le elezioni”.


Una nota dolente c'è ed è testimoniata da sondaggi e dai malumori nell’elettorato di riferimento per il Pdl. “Non si può negare che le prossime consultazioni saranno il big bang per il partito. Il mio pensiero è che se Alfano uscirà dalle primarie con una buona leadership e riuscirà a tenere insieme il partito, vivremo anche dopo. Magari cambieremo nome, questo non lo so, ma il Pdl rimarrà uno strumento. Altri esempi in Parlamento dimostrano che anche attestandosi alle politiche con il 15 per cento si ha certamente dignità di esistere”.


Quella delle primarie del centrodestra è una prima assoluta. “Ci potranno essere delle pecche nell’organizzazione, perché noi questa cosa non l’abbiamo mai fatta prima d’ora. In sole tre settimane di preparazione, poi, non possiamo aspettarci una grandissima affluenza. E’ troppo poco il tempo per prepararsi. Tuttavia, questo è un percorso che bisognava davvero iniziare anche da noi”.

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