23 11 2012 | Rimini | Abusi edilizi 220 denunce in provincia da gennaio
Rimini | Abusi edilizi 220 denunce in provincia da gennaio
Sono state 220 fino a ottobre le denunce per abuso edilizio prodotte dai comuni della provincia di Rimini. Il numero è in linea con i dati del 2011 (249 segnalazioni al 31 dicembre) confermando quindi la tendenza che vede le denunce crescere dal 2010 quando nell’arco dell’intero anno le segnalazioni sono state 191. Non sono necessariamente aumentati i cattivi, forse si sono incattiviti i ‘controllori’.
“I dati in crescita - dichiara l’assessore all’Urbanistica, Vincenzo Mirra - sono anche spiegabili con l’incremento dell’attività ispettiva da parte di alcuni Comuni, evidentemente più attenti nei confronti del contrasto al problema profondo dell’abusivismo edilizio. Semmai i numeri evidenziano come il fenomeno non accenni a retrocedere. Come ho già avuto modo di affermare nei mesi scorsi, il paradosso è che la crisi quasi si abbatta con più violenza sull’edilizia regolare piuttosto che sulla scorciatoia dell’abuso piccolo e grande”.
Secondo Mirra, però, “resta il fatto che il territorio riminese ha bisogno di essere ancora più tutelato e dunque rinnovo il mio invito ad inasprire ulteriormente l’attività di contrasto a questo genere di reati, che non hanno alcuna giustificazione sia che ci sia o non ci sia crisi economica. Allo stesso tempo ritengo improrogabile il tempo in cui l’esecutivo centrale e le Regioni procedano alla semplificazione degli iter burocratici; non è raro che norme confuse e contraddittorie e tempi autorizzativi infiniti inducano alla ‘tentazione’ dell’abuso edilizio”.
Nel dettaglio, nei dieci mesi del 2012 sono state 128 le segnalazioni nel Comune di Rimini (92 nell’intero anno 2011), con picchi a gennaio (19) e marzo (21). Venticinque le denunce a Riccione contro le 40 totali dell’ scorso anno (18 nel 2010). Seguono Santarcangelo con 13 (12 nel 2011 e 21 nel 2010), San Giovanni in Marignano con 10 (15 nel 2011 e 3 nel 2010), Coriano con 8 (9 sia nel 2011 che nel 2010). Alcuni Comuni non hanno ancora completato la trasmissione delle denunce a Regione e Provincia.
Il pallone sgonfio
Il pallone sgonfio
Il pallone è sgonfio. E non si capisce molto in questo calcio. Cinquanta società fallite negli ultimi tre anni di Lega Pro, centinaia di punti di penalizzazione per le varie inadempienze finanziarie che hanno falsato i campionati, il pallone è disastrato come nient’altro ma continua a rotolare.
E’ arrivato sull’orlo del baratro però, sul ciglio di un precipizio tra cause giudiziarie, ricorsi, bilanci truccati, società che spariscono con i dipendenti che somigliano tanto ai manager in doppiopetto o in maniche di camicia della Lehman Brothers che escono dalla banca con gli scatoloni in mano. La Lega Pro è la punta di un fenomeno, di un’anomalia, di una degenerazione progressiva, perché la serie B è prossima al tracollo e la serie A ha vinto qualche partita ma ha perso la gara contro le altre nazioni europee che pure non sono immuni dalla crisi.
E’ una questione di strutture intanto, con gli stadi italiani che oltre ad essere tra i più vecchi d’Europa, segnano la decadenza di un paese abituato a vivacchiare dentro il sistema, a insinuarsi nei vuoti lasciati dalle norme, non ad affrontare il problema in modo diretto, preciso, frontale.
E’ di questa settimana il rimedio pensato dai vertici del calcio, almeno per quanto riguarda la Lega Pro, con la nuova riorganizzazione dei campionati a partire dalla stagione 2014/15. In pratica la serie C divisa oggi in Prima e Seconda Divisione, sarà riunita in un’unica Lega composta di tre gironi per complessive 60 squadre. Erano novanta sino a qualche stagione fa, oggi sono sessantanove e lo saranno anche nella prossima a prescindere dalle iscrizioni di giugno. In teoria con i fallimenti fisiologici che ci saranno anche in questa estate, la quota fissata potrebbe essere a tiro anche alla fine di questo campionato ma faranno dei ripescaggi, ossia se le squadre inscritte saranno per esempio solo sessantadue, ne ripescheranno sette tra le retrocesse e la serie D. Perché? Perché questa è stata probabilmente una concessione all’associazione calciatori che per il prossimo anno manterrà così nove squadre in più, con relativi posti di lavoro per i pedatori che poi dovranno però fare i conti con società in difficoltà, stipendi non pagati e situazioni grottesche come quella accaduta a Milazzo poco tempo fa, con il presidente atteso dalla squadra e da un gruppo tifosi per un colloquio chiarificatore sui problemi societari programmato dallo stesso patron: il presidente non si è fatto vedere, e quando tutti stavano andando via un tifoso ha aperto per caso il bagagliaio di un’auto in sosta trovando nascosto il presidente che si è poi dato alla fuga.
L’effetto di questa bella pensata dei ripescaggi avrà però ricadute nella stagione successiva. Se da sessantanove squadre si dovrà arrivare a sessanta nella stagione 2014/15, significa che il prossimo anno, oltre alle nove formazioni retrocesse che dovranno lasciare il posto alle nove in salita dalla serie D (come accade oggi), si dovranno eliminare altre nove formazioni. In pratica accadrà questo: dalla Seconda Divisione dovranno retrocedere 18 squadre. A conti fatti dai due gironi a diciotto squadre di Seconda Divisione ne retrocederanno nove per campionato, in pratica il 50%. La promozione dalla Seconda alla Prima non ci sarà, perché si andrà verso il girone unico, quindi sono allo studio altre “pensate” per non rendere inutile la lotta per la parte alta della classifica. Non è finita, dalla Prima Divisione chiaramente non retrocederà nessuno perché non esisterà più la Seconda Divisione quindi, tolte le prime sei, sette, squadre in lotta per la promozione in serie B, tutte le altre giocheranno per nulla…anche in questo caso sono però allo studio altre “pensate”. Il risultato? Un caos, un futuro fatto d’incertezza e male, che ancora una volta non affronta il problema ma si adatta al problema cercando di accontentare un po’ tutti. Il pallone continuerà a rotolare questa è la certezza ma ci si divertirà di meno, gli stadi saranno ancora più deserti, e il pallone diventerà sempre più spettacolo televisivo globale…sino al rigetto, si spera.
Francesco Pancari
ara malikian domenica a rimini
Domenica 25 novembre (ore 21) il teatro Ermete Novelli di Rimini (via Cappellini, 3) ospita nell’ambito de I concerti della domenica, PaGAGnini, spettacolo che unisce musica classica, il virtuosismo artistico del violinista Ara Malikian e lo humour farsesco del collettivo Yllana.
Biglietti (18 euro interi, 15 euro ridotti inferiori 18 anni e possessori Cult Card) disponibili in prevendita presso il Teatro E.Novelli Via Cappellini 3 Rimini tel. 0541 793811 dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 14.00. Nel giorno del concerto la biglietteria apre alle ore 19.30. I possessori dell’Abbonamento Mentore 2012 hanno diritto al biglietto gratuito, previa prenotazione, compatibilmente con i posti disponibili.
Per informazioni: Istituzione Musica Teatro Eventi - Comune di Rimini
, via Gambalunga 27 Rimini – (tel.0541/704295 - fax 0541/704306)
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.sagramusicalemalatestiana.it
GIORNALAIO 23.11.2012
Commercio, tasso di crescita sotto zero. Aeroporto: qualcuno paghi i facchini. Sciopero della scuole sì, ma alla larga dal Paz
In prima su tutti i quotidiani Luciano Chicchi all’indomani dalla sua scomparsa, con il ritratto i chiaroscuro de ilRestodelCarlino. Dentro, ilCarlino (p.5), il CorriereRomagna dedica tre pagine (pp.3-5-6), LaVocediRomagna due (p.11-13), il NuovoQuotidiano (p.9).
Imprese
“Il settore più colpito è quello delle costruzioni, manco a dirlo: sono state 65 le imprese aperte nel terzo trimestre, ma ce ne sono state ben 113 che hanno chiuso i battenti. Come dire: per ogni nuova azienda edile nata, ne sono morte due. E’ lo stesso è avvenuto per il commercio: tra luglio e settembre hanno aperto 77 nuove attività e hanno chiuso ben 126. Un po’ meglio, si fa per dire, è andata a hotel e ristoranti: 23 sono state le aziende iscritte, 31 quelle cessate. Saldo negativo anche per l’agricoltura, con 15 attività chiuse e 11 aperte. Nel raffronto con il 2011, il saldo totale delle imprese resta positivo, anche se di poco: alla fine di settembre si contavano infatti nel Riminese 36.138 imprese contro le 36.125 dello stesso periodo del 2011. E anche nel confronto con il totale del 2011, si registra un aumento (erano 35.949)”, ilCarlino (p.7).
“Un segno, inequivocabile per l’assessore, della crisi economica, che si associa però nel caso del commercio nel riminese con un altro «letale problema, gli affitti fuori da ogni logica di mercato e di contesto», testimonianza di una «cultura della rendita immobiliare che uccide piccole e medie attività». In zone di pregio infatti, fa notare Magrini, si può arrivare a pagare 8/10mila euro al mese, ma come evidenziato già su NQ nei giorni scorsi, c’è chi ne sborsa anche 12 e 15mila”, NQ (p.11).
“Che fare dunque? «Forse bisognerebbe pensare a un’altra leva, e cioè elevare al massimo consentito i tributi e le tariffe per gli immobili a destinazione commerciale che rimangono sfitti»”, LaVoce (p.15). A soffrire anche il turismo. “Alcuni sono abbandonati, spesso preda di sbandati o malviventi. Altri sono stati ristrutturati, trasformati perlopiù in palazzine residenziali. Sono gli alberghi spariti dalla riviera riminese negli ultimi dodici anni: nel complesso, analizzando i report turistici annuali, dai 2.591 nel 2000 dei 20 Comuni che all’epoca costituivano la Provincia di Rimini, si è passati ai 2.127 del 31 dicembre 2011. Significa che sono stati chiusi 464 alberghi in 12 anni, senza contare tutti quelli che hanno abbassato le serrande nel corso del 2012. E questo nonostante i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia che nel 2009 sono entrati a far parte della nostra Provincia. ma con le loro 22 strutture ricettive non hanno certamente invertito la tendenza”.
Aeroporto
Per ora l’unica novità del concordato in continuità è che i facchini aspettano ancora lo stipendio di settembre, LaVoce (p.15).
Il mercato dei parchi
“RAMBALDI vuole fare l’Italia... anche a Riccione. C’è anche Paolo Rambaldi, il patron di Italia in Miniatura, dietro al gruppo Costa Edutainment, la società che gestisce l’Acquario di Genova e che ha messo da tempo gli occhi sui parchi di Aquafan e Oltremare. Come noto, la trattativa per i due parchi della collina di Riccione è ormai alle strette finali. In lizza per acquistare dal Valdadige il complesso ci sono tre grandi gruppi: la società spagnola che gestisce il parco di Mirabilandia (oltre ad altre strutture), una multinazionale francese che possiede numerosi parchi in Europa e negli Usa, e infine il gruppo Costa, che vanta la proprietà dell’Acquario di Cattolica”, ilCarlino (p.9). “Impossibile conoscere le cifre sulle quali si sta giocando l’ambiziosa partita. Aquafan e Oltremare, insieme, valgono più di 100 milioni (solo Oltremare è costato 70 milioni)”.
Domenica le primarie del centrosinistra
Ieri Enrico Letta a Rimini a sostegno di Pierluigi Bersani per le primarie della coalizione di centrosinistra, ilCarlino (p.11), dà un esempio di ‘vecchio linguaggio’ in politica.
Domani sciopero
Le scuole ci saranno, ma alla larga dal Paz (i cui attivisti si vedranno alle 8,30 all’arco di Augusto). “Il Coordinamento scuole di Rimini rende noto che il ritrovo in piazza Tre Martiri ci sarà, ma al pomeriggio a partire dalle 16, «per insegnanti, studenti e genitori» e «in difesa della scuola pubblica. Saranno organizzati dibattiti, letture pubbliche di brani sulla scuola e distribuzione di materiale informativo». «Chiediamo il rispetto della nostra autonomia - dice il coordinamento -, quindi niente partiti, organizzazioni politiche, sindacati e centri sociali»”, LaVoce (p.12). “E pure gli studenti prendono le distanze dai più agitati: ieri un liceale dell’Einstein, «per conto del movimento studentesco» in rappresentanza di vari istituti superiori, ha comunicato che alle 8,40 davanti allo scientifico, nel piazzale antistante via Fada, ci sarà “«una manifestazione pacifica»”.
22 11 2012 | Rimini | Chicchi, il ricordo di Pasquinelli
Rimini | Chicchi, il ricordo di Pasquinelli
“È difficile esprimere cosa abbia rappresentato per me, per tanti, per la città, tale è stato il suo apporto alla vita culturale, civile e istituzionale del nostro territorio”. Inizia così il ricordo di Massimo Pasquinelli, presidente della Fondazione Cassa di risparmio, di Luciano Chicchi.
“Luciano Chicchi rappresenta ed ha rappresentato per me personalmente, e per tanti altri amici, una testimonianza viva di come la fede cristiana possa generare un'intelligenza sociale prodiga di risposte ai bisogni della comunità e di opere che concorrono alla costruzione del bene comune. La sua convinta adesione alla dottrina sociale della Chiesa gli ha consentito uno sguardo complessivo sulla realtà. Tale appartenenza, vissuta e dichiarata, ha saputo renderla viva alle generazioni successive facendoci condividere la gioia di un'amicizia fondata non sui sentimenti ma sulla certezza che la vita è bella, positiva sempre e da vivere fino in fondo”.
Messaggio di cordoglio anche dall’amico Antonio Patuelli, presidente Gruppo Cassa Ravenna spa e vicepresidente Acri.
22 11 2012 | Rimini | Letta al Cavour per Bersani promette aeroporto e lungomari
Rimini | Letta al Cavour per Bersani promette aeroporto e lungomari
“Faremo di tutto perché l'aeroporto di Rimini abbia un futuro”. Così il vicesegretario nazionale del Partito democratico, Enrico Letta, accolto oggi a Rimini nel ‘rush finale’ della campagna per le primarie di coalizione del centrosinistra a sostegno di Pierluigi Bersani (che del turismo fa una delle sue carte vincenti).
“Nel 2013 il turismo può tentare di cogliere la situazione di 'tensione' che c'è in molti Paesi nostri concorrenti, e che creerà per noi opportunità in più. Le infrastrutture in questo saranno fondamentali e faremo di tutto perché l'aeroporto di Rimini abbia un futuro e sia integrato in un sistema più ampio”.
Della legge di stabilità contestata da diversi sindaci, anche Andrea Gnassi, Letta dice: “abbiamo 'sterilizzato' una parte di aumenti di Iva che sarebbero stati molto pesanti per il turismo”. Sulla questione delle aree demaniali richieste allo Stato dall'amministrazione comunale ha, infine, evidenziato come “il futuro del rapporto fra Comuni e Stato, nel momento in cui calano i trasferimenti, non può che essere uno 'scambio' con le aree demaniali, che i Comuni sanno sicuramente valorizzare al meglio. Bisogna andare verso una collaborazione fra Stato, Agenzia del demanio e Comuni”.
22 11 2012 | Rimini | Chicchi, esequie in cattedrale
Rimini | Chicchi, esequie in cattedrale
Anche la chiesa di Rimini ricorda Luciano Chicchi, “un figlio fedele della nostra comunità diocesana, impegnato nel cammino della comunità vita ecclesiale e della Città, ha concluso il suo servizio, per ricevere il premio promesso dal Signore ai suoi servi fedeli”. Il vescovo Francesco Lambiasi, che ha seguito con premura le fasi della malattia, ha dato disposizione che le esequie “si svolgano nella basilica cattedrale, come segno di speciale e doverosa gratitudine”.
Luciano Chicchi infatti, è ricordato in curia come uno tra i principali artefici “del completo restauro del tempio malatestiano, grazie al determinante contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Rimini, al tempo da lui stesso presieduta”. “Fu speciale e personale impegno di Luciano sostenere, in qualità di presidente della Fondazione, un’impresa che suscitò ammirazione e consenso in tutta la cittadinanza”.
22 11 2012 | Rimini | Chicchi il cordoglio degli amici e dei colleghi e avversari in politica
Rimini | Chicchi nel ricordo degli amici e dei colleghi e avversari in politica
E’ scomparso uno dei protagonisti degli ultimi decenni riminesi. Luciano Chicchi non c’è più. Era da tempo malato. Un percorso, quello di Chicchi, personalità affermata sia professionalmente sia politicamente, che muovendo i primi passi negli anni Sessanta a capo dell’Azienda di soggiorno lo ha portato negli anni Settanta a guidare con successo l’Ente fiera di Rimini per poi approdare alla presidenza della Fiera di Bologna. Carriera coronata negli anni Novanta con la presidenza della Fondazione Cassa di risparmio di Rimini. Attualmente era presidente di UniRimini.
In politica è stato uno degli esponenti di spicco della Dc, di cui è stato segretario provinciale e mente pensante. In politica Chicchi è rimasto fino al momento in cui la Dc stessa ha cessato di esistere.
Sono in tanti a ricordarlo con affetto. “Con la scomparsa di Luciano Chicchi, Rimini ha perso uno dei suoi uomini migliori ed io ho perso un grande amico. Fino all’ultimo, nonostante la malattia, ha continuato, con dignità, coraggio, generosità e passione, a occuparsi del bene comune. Luciano lascia un vuoto incolmabile”, dice Mauro Gardenghi di Confartigianato.
“Rimini deve essere grata e riconoscente a Luciano Chicchi per quella sua illuminazione che appena venti anni fa pareva solo un azzardo. E’ stato protagonista non solo di quel capolavoro che è stata la crescita dell’Università a Rimini, ma dell’intera vicenda locale degli ultimi vent’anni in ruoli delicati e di altissima responsabilità, a cominciare dalla Fondazione Carim. E sia nell’armonia che nella differenza, perfino vivace o polemica, di vedute e opinioni, Chicchi ha sempre cercato di operare con il fine di ricercare la sintesi. Un metodo che per Luciano Chicchi, profondamente cattolico, era soprattutto merito”, è il ricordo del presidente della Provincia, Stefano Vitali.
“Con Luciano Chicchi se ne va una delle figure di riferimento della vita politica e sociale della città. Un uomo che nella sua vita ha sempre saputo intrecciare all’impegno la passione più vera, caratterizzando con la sua intelligenza e capacità il cammino dell’intera collettività cittadina. In questi anni molti sono stati i momenti d’incontro. Un confronto sul fare e sulle cose per la nostra città in cui, aldilà dell’identità di pensiero e della dialettica dei punti di vista anche vivace, non è mai mancato ne il rispetto ne un sentimento d’affetto sincero”, dice il sindaco di Rimini Andrea Gnassi.
“E'stato uno dei grandi protagonisti della vita riminese, cattolico militante e persona degna”, è quello che ha scritto Samuele Zerbini, consigliere comunale del Pd, sul suo diario di facebook.
“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Luciano Chicchi, che conoscevo da tanti anni e che ha saputo affermare e consolidare il ruolo del territorio riminese. È con un sentimento di sincero cordoglio che esprimo le più vive condoglianze alla moglie e alla famiglia tutta”, è infine, il messaggio del consigliere Regionale Roberto Piva.
Cordoglio anche dal segretario provinciale Emma Petitti e dal Partito democratico di Rimini. “Il suo impegno e il suo operato – sottolinea il segretario – hanno contribuito in maniera notevole a costruire la Rimini che oggi conosciamo. La città ha potuto cogliere in tutti questi anni i frutti del suo serio lavoro e della sua lungimiranza. Una personalità a tutto tondo, con cui non sono mancati momenti dialettici ma sempre improntati al massimo rispetto”.
“Vicini con tantissimo affetto alla carissima amica Annarosa e ai fratelli Giuseppe e Roberto” anche i amici vertici del Meeting per l’amicizia fra i popoli. “Con Luciano abbiamo condiviso decenni vivaci di intenso dibattito culturale che la nostra città ha vissuto. Ci ha insieme appassionato, pur nelle differenze di strade e di percorsi, il desiderio per la presenza dei cattolici nella società; insieme abbiamo condiviso la passione per la cultura. Di lui abbiamo sempre ammirato e stimato la lucidità nell’intravedere le prospettive e la pacata intelligenza nel perseguirle”, è il pensiero del presidente della Fondazione Emilia Guarnieri.
22 11 2012 | Rimini | Crisi commercio, Magrini (Provincia): Affitti troppo alti. Vitali: Così si apre la strada alla criminalità
Rimini | Crisi commercio, Magrini (Provincia): Affitti fuori logica di mercato. Vitali: Così si apre la strada alla criminalità
“Comincia a farsi sensibilmente più evidente lo scostamento tra nuove e cessate attività, con saldi negativi crescenti”, è il commento dichiara l’assessore alle Attività economiche della Provincia di Rimini, Juri Magrini rispetto ai dati di Infocamere Movimprese, rielaborati dall’Ufficio statistica della Provincia.
A soffrire sono soprattutto edilizia e commercio. “La rete commerciale italiana sta soffrendo enormemente la crisi economica, sul territorio riminese in combinato disposto con un altro letale problema: gli affitti fuori da ogni logica di mercato e di contesto. Oggettivamente il calo dei consumi rende di fatto non più resistibile la vita di un’attività commerciale che, in zone di pregio delle realtà urbane, può arrivare a pagare dagli 8 ai 10mila euro al mese”.
Il saldo negativo, quindi è anche frutto della “cultura della rendita immobiliare uccide piccole e medie attività, trascinando con sé centri storici e pezzi di città. Mettere un freno a tutto questo è possibile? Sino a un lustro fa, anche a Rimini venivano ipotizzati incentivi economici (contributi), fiscali e tributari (esenzioni e agevolazioni per tia, tassa occupazione suolo pubblico etc.) ai proprietari di immobili che affittavano ad attività commerciali. Un approccio di fatto oggi di difficile attuazione vista la situazione di cassa di ogni Ente pubblico sul territorio. Forse bisognerebbe pensare a un’altra leva, e cioè elevare al massimo consentito i tributi e le tariffe per gli immobili a destinazione commerciale che rimangono sfitti”.
Anche il presidente della Provincia ha commentato la ‘mala cultura’ immobiliare su facebook. “Se 10mila o 12mila euro al mese è l'affitto di un negozio in centro storico, che futuro si pensa di poter avere? Solo multinazionali, valorosi eroi che resistono e pulitori di denaro e serrande abbassate”.
22 11 2012 | Impresa, saldo negativo luglio-settembre: chiudono 113 aziende edili
Impresa, saldo negativo luglio-settembre: chiudono 113 aziende edili
Impresa, tra luglio e settembre è negativo il saldo tra attività cessate e nuove aperture nei tre settori numericamente più consistenti delle rete imprenditoriale locale. Nelle costruzioni, per esempio, il rapporto è di 65 nuove iscritte contro 113 cessate). Non va meglio il commercio, anzi. Sommando le attività all’ingrosso e quelle al dettaglio si hanno 126 cessazioni per 77 nuove imprese.
In positivo il rapporto per alberghi e ristorazione, settore che fa registrate 23 nuove iscritte e 31 aziende cessate. E restano positivi anche i saldi sul raffronto con il terzo trimestre 2011 e da inizio anno. Abbiamo 13 imprese in più (36.138 contro 36.125, crescita dello 0,04 per cento) tra i due trimestri e 189 imprese in più (36.138 contro 35.949, crescita dello 0,53 per cento) nella variazione sui 9 mesi.