CARIM: LA FONDAZIONE VUOLE ETICREDITO. IL LUNGOMARE DI RIMINI NON VA IN FERIE, IL DEMANIO SI’. LA FONDAZIONE FELLINI IL MUSEO SE LO FA DA SOLA. MINIASPI: COSA CAMBIA. CHIESA: COME LA PENSANO I LEFEBVRIANI
Carim, un progetto per incorporare Eticredito
“Fusione per incorporazione: è questo il progetto cullato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, che vorrebbe Eticredito inglobata nella Carim. I primi messaggi in questo senso erano stati lanciati dall’ente di controllo della banca di piazza Ferrari al consiglio d’amministrazione di Eticredito in maggio, ma allora si posero solo le basi per una discussione. Si è entrati nel vivo del progetto in un incontro svoltosi una settimana fa, senza tuttavia arrivare ad una conclusione... La Fondazione è socia di Eticredito al 14%, la Carim al 10%. Ma per effettuare una fusione occorre una decisione a maggioranza nell’assemblea straordinaria dei soci, e ancora non c’è un accordo”, La Voce di Romagna (p.13).
Il lungomare
Il sindaco è pronto per il restyling, ma il funzionario del demanio che segue la questione della locazione è in ferie (il sindaco scrive una lettera di protesta, su tutti i quotidiani). “Si ricorda che l’affitto del lungomare non è proprio a buon mercato per le casse di Palazzo Garampi: 250mila euro all’anno di concessione più circa 500mila di manutenzione stradale. Dopo i progetti firmati dalle archistar (dai grattacieli alla suggestioni arabe) l’attuale giunta ha scelto un profilo più basso, più in linea con le direttive del Piano strategico: parcheggi sotterranei, palestre a cielo aperto, esercizi commerciali e di ristorazione. Come? Bando e project financing”, Corriere Romagna (p.3).
La Fondazione Fellini
La nipote Francesca. «Se le istituzioni non riescono a uscire da questo impasse, tanto vale che non si faccia nulla. Inutile aprire la Fondazione in queste condizioni. Piuttosto apriremo noi un museo Fellini, privato: siamo perfino disposti ad acquistare le opere e il patrimonio che oggi appartengono al Comune», il Resto del Carlino (p.7). I problemi. “Ci sono i 90mila euro che Aeradria deve ancora versare. Ci sono gli oltre 50mila euro di multa da pagare all’Agenzia delle Entrate per aver fatto passare la vecchia associazione come una ‘onlus’, mentre era un ente di tutt’altra natura. Il contenzioso è aperto, ma intanto l’Agenzia chiede di pagare. Ci sono i problemi di rapporti con gli eredi Fellini e Masina (non c’è soltanto Francesca) sui diritti di sfruttamento d’immagine e delle opere di Fellini. E senza più la figura di Pierluigi Celli, passato all’Enit, e coi dipendenti ancora in cassa integrazione, il quadro per la Fellini si fa ancora più fosco”.
Provincia unita
Va bene per la Regione, che ieri ha convocato tutti gli interessati a Bologna, ma ci sono sei paletti temporali da seguire. “Dall’Upi emerge l’intenzioni di chiedere al governo un po’ più di tempo per organizzarsi e definire gli accorpamenti. L’iter ad esempio prevede che sia la Regione a dare il parere definitivo entro il 30 settembre, viene chiesto un posticipo al 31 dicembre. Inoltre si chiede di subordinare l’u n ificazione alla scadenza dei mandati elettorali: 2014 per la Provincia di Rimini”, Corriere (p.6).
Bagnini scioperanti
Dalla Regione corrono ai ripari. “L’authority ha stabilito che «in caso di sciopero del servizio di assistenza ai bagnanti», «dovrà comunque essere garantito il salvataggio». Inoltre si è stabilito che gli scioperi non potranno essere svolti in alcun modo tra il 13 e il 16 agosto, a cavallo di Ferragosto. «La Commissione di garanzia — spiega poi Melucci — rimanda alla nostra ordinanza. Ordinanza in cui noi diciamo chiaramente che in caso di sciopero spetta ai concessioniari, quindi ai bagnini, garantire il salvamento»”. I bagnini rispondono. “«Melucci stavolta non può salire sul carro dei vincitori... — attacca il presidente dei bagnini di Oasi-Confartigianato, Giorgio Mussoni — La Commissione, e noi abbiamo il dispositivo in mano da giorni e l’abbiamo già studiato in maniera approfondita, dice che in caso di sciopero chi fa il servizio, ovvero i marinai di salvataggi, deve garantire comunque l’assistenza ai bagnanti, in quanto si tratta di un servizio essenziale, primario della spiaggia». «Diro di più — aggiunge Mussoni — L’anno scorso io sono stato uno dei bagnini multati, ma l’ho fatto apposta. Quando sono comparso davanti al giudice, mi hanno dovuto dare ragione. Non spetta a noi garantire il servizio»”, il Carlino (p.9).
Revisori dei conti
“Nonostante lo sforzo di Fabio Pazzaglia (Sel-Fc) che aveva chiesto di adottare il metodo del sorteggio, Pd e Pdl non hanno voluto sentire ragioni. La votazione è stata chiara: Partito democratico a favore, Pdl astenuto e contrari Pazzaglia, Carla Franchini del Movimento cinque stelle, Stefano Brunori dell'Idv e Marco Casadei della Lega”, Nuovo Quotidiano (p.11).
Miniaspi, cosa cambia
“Per maturare il diritto alla Mini Aspi saranno necessari non già 78 giorni di lavoro nell’anno solare, come in precedenza, ma 13 settimane di lavoro nell’anno cosiddetto ‘mobile’”… “la domanda per ottenere la Mini Aspi andrà presentata entro 60 giorni dal licenziamento e non più entro il 31 marzo dell’anno successivo, mentre i contributi cominceranno a essere erogati a partire dall’ottavo giorno dalla cessazione del rapporto lavorativo. Cambia anche l’entità dell’importo percepito, che non corrisponderà più al 35% della retribuzione percepita nel periodo di riferimento, ma al 75% per i primi 1.180 euro e al 25% dell’eccedenza. Quello che potrebbe inizialmente sembrare un vantaggio è pero bilanciato dal fatto che l’erogazione dei contributi non sarà più calcolata su un periodo di tempo corrispondente a quello in cui si è effettivamente lavorato, bensì alla metà di quello stesso periodo”, La Voce (p.11).
Banditi
Far west in centro. “DUE CRIMINALI d’assalto e dai nervi d’acciaio, capaci di sfondare con l’auto la vetrata di una gioielleria del centro per mettere a segno una razzia sotto gli occhi di tutti. Professionisti che avevano calcolato un colpo folle sull’orlo dei secondi, ma i poliziotti delle Volanti sono stati più veloci di loro, arrestandone uno e recuperando l’intero bottino, oltre 200mila euro in orologi. Dell’uomo in carcere si sa soltanto che è uno sloveno, di poco più di 40 anni. Ha 24 alias e ci vorrà tempo per scoprire la sua vera identità”, il Carlino (p.3).
Maxi frode. “FATTURE false per oltre 20 milioni di euro e beni sequestrati per otto. E’ l’operazione ‘Sponsor laundering’, messa a segno dalla Guardia di finanza che ha svelato una maxi frode organizzata a regola d’arte, utilizzando le sponsorizzazioni per le gare di rally. I soldi venivano poi riciclati tra la Svizzera e San Marino. Tre gli arrestati e un quarto ricercato, ma i protagonisti principali sono due, Paolo Romano, 53 anni, un ex pilota originario di Fano, ma residente a Borghi e titolare della Errepi-Racing srl di Coriano, e Pier Giuseppe Corrotto, 48, originario di Ivrea ma residente a Lugano. Corrotto è un ex appuntato scelto della Guardia di finanza”, il Carlino (p.5).
Lefebvriani
Paolo Facciotto intervista per La Voce (p.18) don Pier Paolo Pietrucci reduce, con don Paolo Pagliarani, dall’ultimo capitolo generale della Fraternità sacerdotale San Pio X.
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