(Rimini) In un anno sono state 3.043 le persone che hanno deciso di mettere nero su bianco un grande atto di generosità e altruismo, ovvero il consenso alla donazione degli organi. Era il 4 maggio 2015 quando il Comune di Rimini attivò il servizio che - sulla base di una nuova disposizione legislativa - permette di associare questa importante e delicata scelta al rilascio di un documento d’identità. In poco meno di un anno sono stati 3.102 i cittadini maggiorenni del Comune di Rimini che hanno consegnato agli uffici Anagrafe del centro e delle sezioni distaccate una dichiarazione, di cui 3.043 positive e 59 negative. Circa il 98% di chi ha registrato la propria volontà ha quindi dato il suo assenso. Nonostante la maggioranza dell’utenza ancora preferisca rinviare la decisione (sono state 14.119 le carte di identità rilasciate dagli uffici Anagrafe), i segnali sono positivi e si inseriscono in un trend incoraggiante: secondo recenti dati diffusi dalla Regione sono quasi 270mila le persone in Emilia-Romagna che hanno dato il consenso a donare organi e tessuti (il 96,6% di chi ha rilasciato la dichiarazione ad Asl, Comuni e Aido, facendo dell’Emilia Romagna la prima in Italia per numero di consensi rispetto alla popolazione), e sono in aumento tanto le donazioni (+20%) quanto i trapianti (+24%).
Donazione di organi, oltre 3mila riminesi hanno detto sì
Venerdì, 28 Aprile 2017
18 gennaio
Maxi rotonda, code e rallentamenti | Bianchi querela | Un anno con il vescovo Nicolò
17 gennaio
Balneari “delusi” | Procura ispezionata | L’industria cresce
16 gennaio
Eolico in Valmarecchia, chi dice no | Lettere contro Manuela | Statale 16: domani apre la maxi rotonda
15 gennaio
Alluvione, il ritorno di Meloni e von der Leyen | Calendari e polemiche | Metalmeccanici, stop alla crescita
13 gennaio
Appello per l’aeroporto | Avanti con più taxi | Misano: si candida Tonini?
12 gennaio
Sigep, il piano anticaos | Spiagge: quanto costano? | L’antenna di Coriano
11 gennaio
Delitto Rimini, un nuovo video | Sindaci Pd: “meglio senza abuso” | Clandestini in hotel