(Rimini) Perse la vita il 22 liglio di 13 anni fa l’appuntato scelto Alessandro Giorgioni la mattina del 22. Era intervenuto a Pereto, Sant’Agata Feltria. Gli sparò il bandito Luciano Liboni detto “il lupo”, ucciso poche settimane dopo in un conflitto a fuoco con una pattuglia di carabinieri, a Roma, dove si era rifugiato, braccato, dopo il barbaro omicidio. L’appuntato stava cercando di identificare un uomo sospetto. “Vigliacchi” i colpi sparati contro di lui, commenta il capitano della compagnia dei carabinieri di Novafeltria Silvia Guerrini.
Sabato mattina al cimitero di Novafeltria per ricordare Giorgioni c’erano i Carabinieri di Novafeltria con un picchietto d’onore in armi, i vertici provinciali dell’Arma, il cappellano militare, i sindaci dei Comuni di Novafeltria e Sant’Agata Feltria, il Comandante della Polizia Stradale, la locale Sezione dell’Associazione Nazionale carabinieri e, soprattutto, molti familiari e cittadini, al fianco di Simona Cola Giorgioni e del figlio Leonardo. Sulle note del “silenzio” è stato anche deposto un mazzo di fiori sulla tomba dell’eroe e poi letta la preghiera del Carabiniere.
A seguire, nella chiesa parrocchiale “San Pietro in Culto” di Novafeltria, è stata celebrata la messa in suffragio, officiata da Don Giuseppe Grigolon, concelebrata dal parroco don Mansueto, nel corso della quale, il Cappellano Militare, ha rivolto un affettuoso pensiero nei confronti della famiglia della medaglia d’oro ed ha ricordato tutti i caduti nell’assolvimento dei compiti istituzionali che hanno prestato fede al giuramento, immolandosi fino all’estremo sacrificio.