(Rimini) “Quaranta è un numero simbolico molto ripetuto nella Bibbia. E’ il numero del tempo maturo. E’ quel tempo che permette di guardarsi indietro, ma non con malinconia, bensì con uno slancio nuovo verso il futuro”. Così il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi, in occasione del 40esimo compleanno della Caritas diocesana. L’anniversario cade oggi ma, trattandosi di un giorno feriale si è deciso di posticipare i festeggiamenti raddoppiandolo. Sabato 27 gennaio alle 14,30 si partirà da via Madonna della scala per visitare la sede di tutte le opere nate nel corso degli anni. Prima di tutte la Carita diocesana stessa, poi Casa Betania in via Marecchiese, poi l’Emporio Rimini in via Spagna e in fine il centro educativo di via Caruso. Alle 18,30 il rientro in via Madonna della scala sarà segnato dalla celebrazione della messa e a seguire l’apericena. Gli organizzatori chiedono agli interessati di prenotarsi (chiamando i numeri 391 4762 566 e 347 3809 350) e il vescovo obbedisce: “Bene Mario - dice Lambiasi rivolgendosi al nuovo direttore, Galasso - segnami, io ci sono”.
Il secondo giorno di festeggiamenti sarà il 7 aprile, con la presentazione del Rapporto sulle povertà.
“Quando sono arrivato a Rimini, dieci anni fa”, prosegue il vescovo Lambiasi, “la Caritas in verità era già pienamente matura e ciò nonostante io in questi anni l’ho vista crescere ancora. La Caritas diocesana è il cuore della Diocesi, che riceve e restituisce alla città sangue purificato”.
Alla presentazione delle iniziative per i 40 anni della Caritas diocesana ha partecipato anche Gloria Lisi, che ora è vicesindaco del comune di Rimini, ma che nel 2003 è stata la prima dipendente assunta a via Madonna della scala grazie al servizio civile. Poi ci ha lavorato otto anni, fino alla nomina come assessore alle politiche sociali, e altre deleghe, e vicesindaco sin dalla prima amministrazione Gnassi. “Ogni volta che torno, è come non fossi mai andata via. Penso sempre a cosa si potrebbe fare di nuovo qui”.
Non sarebbe potuto mancare, don Renzo Gradara. Ormai è l’ex direttore, avendo poche settimane fa passato il testimone a Mario Galasso, ma resta un punto di riferimento importante e soprattutto memoria storica, soprattutto in occasione della ricorrenza. “In 17 anni la Caritas, si può bene vedere osservando la struttura anche da fuori, è raddoppiata”, fa notare don Renzo. La storia di assistenza della Caritas a Rimini ha accolto, infatti, i flussi di diverse migrazioni. “Prima i senegalesi, poi i latino americani, e poi i flussi dall’est”, ricorda don Renzo. “E i bisogni a cui rispondere sono andati cambiando”. Oggi, se da un lato, infatti, c’è una “lievissima flessione” nel numero di accessi, ma sottolinea Gradara, “è cresciuto enormemente il bisogno in quelle che sono le esigenze primarie anche in fasce della popolazione che non si penserebbe”. Alla Caritas, conclude don Gradara, "le persone le puoi incontrare e andare a trovare anche a casa, dentro un rapporto che nasce".
La Caritas diocesana di Rimini oggi risponde anche a questi nuovi bisogni e a questi nuovi bisognosi con “professionalità e carità”, chiosa il neo direttore Galasso anche grazie al suo “essere rete”.