LA SCUOLA CHIUSA, I CDA DI CARIM E FONDAZIONE, LA PROVINCIA UNITA
La scuola chiusa
Oggi alle 17 il vicesindaco Gloria Lisi incontrerà i genitori (da giorni in mobilitazione) degli scolari lasciati senza scuola a due settimane dal trillo della prima campanella. “«Ma non accetteremo solo soluzioni tampone, che inevitabilmente ci verranno sottoposte», mette in guardia Muccioli, «perché questo significherebbe un danno anche per le generazioni a venire. No, la nostra posizione è propositiva, ma ferma su alcuni punti: vogliamo rimanere in questo Circolo didattico, come abbiamo sempre detto, accettando anche dislocazioni temporanee negli altri tre plessi, questo nel brevissimo termine, ma chiederemo al Comune di innescare una politica di edilizia scolastica finalmente lungimirante, sbloccando la situazione urbanistica per la nuova scuola, al Parco Pertini». «Non una semplice promessa», redarguisce Muccioli a nome degli altri genitori, «vogliamo che il Comune lo metta nero su banco»”, La Voce di Romagna (p.12).
Nel frattempo alcuni genitori propongono, per esempio, la costruzione di «tre container in zona Alba Adriatica, accanto alla vicina scuola elementare in cui sono disponibili altre due aule», Corriere Romagna (p.8).
Faida Carim 2
“Il vero pomo della discordia di questa ennesima faida interna è proprio lui: Guaitoli, infatti, è membro del cda della Fondazione, ma è pronto a fare il salto - su indicazione della corrente maggioritaria curiale-ciellina - nel consiglio della banca, una volta che questa sarà uscita dal commissariamento dopo l’assemblea dei soci del 27 settembre. E chi prenderà il posto di Guaitoli nel cda della Fondazione? A quanto pare, Chicchi e Pasquinelli sono già al lavoro da tempo e avrebbero individuato – secondo le ultime voci – in Antonio Polselli il candidato ideale. Non tanto per le competenze, obietta già qualche ‘aureliano’, visto che è un medico, quanto piuttosto per la stretta osservanza cattolica e l’indiscussa fedeltà al vescovo Francesco Lambiasi e al gruppo di Chicchi”, La Voce (p.12).
Provincia unita
“«Il dibattito sulla Provincia unica è ancora surreale», commenta Sergio Pizzolante, dopo aver letto i giornali ieri mattina. «Oggi, sul Carlino, Accreman dice che lui è per l’abolizione delle Province, ma nella situazione attuale sarebbe meglio accorpare Forlì e Ravenna e tenere Rimini. Una cosa comica... ma nessuno ride», sentenzia il parlamentare del PdL, «anzi ci si accapiglia in discettazioni ed esclamazioni basate su ignoranza e pregiudizi. Ignoranza dei fatti e pregiudizi campanilistici» e «il campione assoluto è il sindaco di Rimini»”.
“«Questi enti di coordinamento a volte coincidono con il vecchio territorio provinciale, a volte, come nel caso della Romagna, no. Bisogna partire da questo dato di realtà per fare battaglie giuste e sensate. La prima è che Rimini deve mantenere la Questura e la Camera di Commercio, perché è la realtà più esposta sul terreno della sicurezza e perché la dimensione turistica della Romagna deve essere valorizzata. La seconda: assets come aeroporto, fiera e palazzi dei congressi devono essere messi in sicurezza». E la capitale? «La discussione sul capoluogo di un Ente privo di poteri e di ruolo non ha alcun senso», chiosa Pizzolante. «La valorizzazione di Rimini e della riminesità dipende dai riminesi e non dai ravennati, e allora smettiamo di lamentarci e piangerci addosso e affrontiamo la realtà nuova con maggiore intelligenza e determinazione»”, La Voce (p.12).
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