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Comune, contrasto alla corruzione: dipendenti sotto la lente

Mercoledì, 31 Gennaio 2018

(Rimini) Il comune di Rimini ha approvato ieri il Piano triennale di Prevenzione della corruzione e per la Trasparenza 2018-2020, che sarà garantito grazie al processo di digitalizzazione e informatizzazione delle procedure, un sempre maggior controllo per il rispetto del codice di comportamento dei dipendenti, un’attenzione costante all’informazione e alla formazione. Così Rimini intende contrastare e prevenire l’illegalità, assecondando un processo già in atto implementando altre azioni specifiche. Il piano, elaborato dal Responsabile anticorruzione dell’Ente con la collaborazione e il coinvolgimento dell’intera struttura organizzativa, così come dei contributi, osservazioni e proposte di cittadini e associazioni, prevede “contromisure centralizzate” (azioni cioè traversali ai vari settori) e “contromisure decentrate” (di competenza delle diverse aree).
Tra le tante azioni previste per il 2018, molte delle quali sono in continuità con quanto avviato già negli anni scorsi, è compresa la prosecuzione di interventi di digitalizzazione dei procedimenti dell’Ente e in particolare degli archivi delle pratiche edilizie, impegnativo processo avviato nel 2017 ed essenziale per assicurare il più efficace funzionamento della gestione digitale dei procedimenti. L’attuazione del progetto impegnerà tutto il triennio e prevede anche la dotazione di un applicativo per la gestione dell’accesso ai documenti per agevolare gli utenti. Sul fronte del comportamento dei dipendenti, l’Amministrazione metterà in campo anche una maggiore tutela del “whistleblower, del dipendente che segnala illeciti o irregolarità nell’ambito di un rapporto di lavoro. La tutela del whistleblower era già contemplata tra le azioni dell’Amministrazione, che ha messo a disposizione dei dipendenti un indirizzo di posta elettronica dove far pervenire le proprie segnalazioni con la garanzia della riservatezza. Con l’entrata in vigore della Legge 30 novembre 2017 n. 179 sul Whistleblowing – che amplia anche al privato e non solo al pubblico queste garanzie – è previsto che l’ente attiverà un sistema di gestione delle segnalazioni conforme alla normativa e alle previste linee guida dell’ANAC nell’ottica di garantire la massima riservatezza del segnalante, avvalendosi di una specifica applicazione informatica. Attraverso questo software le segnalazioni saranno gestite in modo trasparente, tutelando la riservatezza sia dell’identità del dipendente che effettua la segnalazione sia il contenuto della segnalazione stessa, oltre a proteggere il soggetto che gestisce le segnalazioni da pressioni e discriminazioni, con il quale si comunicherà solo attraverso la piattaforma gestionale.


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