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Fogne, con le vasche di piazzale Kennedy niente più allagamenti

Giovedì, 22 Marzo 2018

(Rimini) Ha ormai raggiunto il 63% di attuazione il cantiere di piazzale Kennedy del piano di salvaguardia della balneazione: le vasche sotterranee di laminazione saranno pronte entro agosto, al massimo settembre 2018, ed entro l’estate del 2019, assicurano anche da Hera, sarà inaugurata anche la piazza sovraelevata. Intanto, per questa Pasqua riaprirà il marciapiede per pedoni e ciclisti ed entro maggio sarà garantito l’accesso in spiaggia. Il costo del cantiere alla fien raggiungerà i 34 milioni di euro, nel totale dei 160 milioni in cantieri che “entro il 2020”, spiega il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, “incrociando le dita, porteranno alla chiusura degli undici scarichi a mare”, con la conseguente salvaguardia della balneazione anche in occasione di eccezionali piogge. “Oggi abbiamo marciapiedi sbeccati e lo scarico, tra un anno avremo acque pulite e una piazza sul mare”, precisa Gnassi che lancia anche un preciso messaggio, in risposta alle dichiarazioni della scorsa settimana del presidente di Confindustria Paolo Maggioli. “Se sotto stiamo rifacendo le fogne, ora abbiamo anche 40 milioni per rifare il sopra. Se prima ci siamo concentrati su quello che non si vede, adesso diventa a tema quello che si vede. Perché anche i privati sono nelle condizioni per far la loro parte. In questo senso lanciamo un appello al credito, a Credit Agricole come al Credito cooperativo. Che siano banche del territorio attraverso l’erogazione di mutui e il sostegno agli investimenti. C’è molto movimento nel privato, con accorpamenti tra bagnini, manifestazioni d’interesse per la realizzazione di parcheggi, la riqualificazioni delle strutture alberghiere. Perchè se anche qui tra un anno ci sarà la piazza sul mare più bella del mondo, te ne fai poco se offri camere con la moquette di dieci anni fa. Come ha dichiarato alla stampa un bagnino qualcje settimana fa: non si può più vivere di rendita”.

“Stiamo rispettando importi e tempi”, sottolinea il dirigente di Hera Roberto Barilli. “E ricordo che l’Onu ha segnalato questo progetto come una delle opere principali del 2016 nella salvaguardia degli ambienti marini”. Barilli si prende la responsabilità di fare anche un’altra sottolineatura: l’importanza del progetto dal punto di vista della salvaguardia idraulica, anche del centro storico di Rimini. “Infatti grazie ai lavori messi in campo sarà possibile dare una risposta decisiva alle criticità idrauliche e prevenire i fenomeni di allagamento che si sono verificati in passato a causa di eventi atmosferici eccezionali”, spiegano dal Comune.
Si parla delle famigerate bombe d’acqua, in occasioni delle quali in genere negozi e fondi del centro storico ne vengono sempre fuori allagati. In questi casi, solitamente con cadenza decennale, ma non è detto, “verrà evacuata acqua in mare ma sarà quella al netto di quella di prima pioggia trattenuta dalle nuove vasche” che quindi “non influirà sulla balneabilità del mare”.

 


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