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Lotta alla contraffazione, Confcommercio ringrazia le fiamme gialle

Lunedì, 04 Giugno 2018

(Rimini) Nelle ultime settimane sono state numerose le operazioni delle forze dell’ordine dedicate alla lotta alla contraffazione e all’abusivismo, con perquisizioni e sequestri di merce “taroccata”, ma anche con la chiusura di minimarket recidivi nel non rispettare i divieti di vendita di alcol ai minori o fuori dagli orari consentiti.(Rimini) Nelle ultime settimane sono state numerose le operazioni delle forze dell’ordine dedicate alla lotta alla contraffazione e all’abusivismo, con perquisizioni e sequestri di merce “taroccata”, ma anche con la chiusura di minimarket recidivi nel non rispettare i divieti di vendita di alcol ai minori o fuori dagli orari consentiti. “La produzione e la vendita di abbigliamento e merci contraffatte, fuori dalle norme sicurezza e prive di tutela della salute dei consumatori, non riguarda più solo container, dogane e arrivi dai Paesi asiatici – spiega Giammaria Zanzini, presidente di Federmoda Rimini e membro del consiglio nazionale Federmoda -. La multinazionale del falso ha accorciato e innovato la sua filiera: i prodotti “tarocchi” vengono prodotti pure in Italia e, viste le cronache degli ultimi mesi, anche in Romagna. A svelarcelo, in modo assolutamente meritorio, sono le operazioni della guardia di finanza scattate in questi mesi tra Rimini, Riccione, Ravenna  e San Marino. Per questo arrivi un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e alla procura di Rimini che con grande dedizione svolgono un lavoro così importante sul territorio a tutela della collettività. Capannoni sigillati, sequestri di matrici, loghi, semilavorati e accessori contraffatti con decine di persone finite davanti ai magistrati. L’elenco è già lunghissimo.Perquisizioni in tutta la provincia di Rimini hanno consentito di sottoporre a sequestro oltre 1.500 capi di abbigliamento e accessori oltre a 14 cliché/stampi utilizzati per illecita produzione. E proprio la scorsa settimana sono stati individuati e chiusi 5 capannoni industriali e una tipografia, con oltre 400mila capi centinaia tra macchinari, lucidi e cliché. Un’ “industria del falso” che gira a pieno regime e che pesa sulle tasche di tutti i commercianti e consumatori onesti. Secondo Federmoda, lungo lo Stivale questo affare vale 2,5 miliardi di fatturato illegale, oltre 100 mila occupati in meno e 5,3 miliardi di mancate entrare fiscali tra imposte dirette ed indirette. Come Federmoda invitiamo commercianti e clienti  ad allarmarsi davanti a prezzi troppo bassi: nessuno comprerebbe un litro d’olio a 50 cent e lo stesso deve valere per una maglietta. Meglio recarsi da un commerciante di fiducia, quello con il negozio sotto casa. Spenderò un po’ di più, ma sarò certo di acquistare un capo di qualità, pulito e onesto”.
“Mi unisco al presidente di Federmoda, Zanzini nel plauso al continuo impegno delle forze dell’ordine nel fare rispettare i divieti di vendita di alcolici ai minori e fuori orario posti dall’amministrazione comunale riminese – dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini -. Il pugno duro richiesto più volte dalla nostra associazione con le chiusure degli esercizi che non rispettano le norme è ora realtà. Solo sottostando alle stesse regole si può stare sullo stesso mercato. Ne approfittiamo per sollecitare tutti i negozianti della zona mare e del centro storico di Rimini ad adeguarsi al nuovo regolamento di decoro urbano che sta per entrare in vigore”.


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