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Periferie e sicurezza, bilanci e lungimiranza: Mattarella ai sindaci

Mercoledì, 24 Ottobre 2018

(Rimini) “E’ altamente positivo che l’Anci abbia raggiunto un’intesa con il governo, in modo da confermare i finanziamenti previsti all’interno del Programma di riqualificazione delle periferie”. Intervenendo alla trentacinquesima assemblea dell’Anci, da ieri a Rimini, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha toccato anche il tema del fondi ai comuni prima soppresssi con il decreto milleproroghe poi ripristinati grazie all’intervento del presidente del consiglio. “Le città più grandi non sono soltanto luoghi dove vive e lavora una parte assai consistente della popolazione italiana. Nelle società più avanzate le città sono vettori cruciali di sviluppo, sono i nodi di una rete nazionale e sovranazionale di conoscenze, di ricerca, di comunicazione, di innovazione tecnologica. Una rete dalla quale dipende, in buona misura, la crescita e la sua qualità. Investire sulle città vuol dire investire sull’innovazione e sul futuro del Paese. Ma saremo più competitivi e più capaci di ampliare il numero dei beneficiari dello sviluppo se migliorerà di pari passo anche la qualità della vita cittadina”.
La qualità della vita “di chi lavora, dei giovani, delle donne, degli anziani, conciliando meglio i tempi tra famiglia, cura e lavoro, offrendo spazi adeguati per le relazioni tra le persone, il libero associarsi, la cultura. Per questo le periferie meritano impegno e progettualità. Occorre restituirle a una piena vita cittadina sottraendole al rischio di degrado e di disgregazione sociale”.

La sicurezza “comincia proprio dalla vivibilità dell’ambiente in cui abitiamo e lavoriamo. Non sarà un percorso breve, ma i giovani di oggi e di domani ci giudicheranno anche per come lasceremo loro le nostre città. I giovani di oggi e di domani avranno maggiori opportunità se potranno crescere e operare in una città sostenibile, meno inquinata, con spazi riqualificati e beni comuni fruibili. La sostenibilità, il miglioramento dell’ambiente e del territorio, il recupero di aree abbandonate va sempre di pari passo a una crescita di ricchezza per la società e a un potenziamento del senso civico, della legalità, dell’integrazione”.
Quello sul bando periferie è stato uno dei luoghi di confronto tra Anci e Governo, ricorda Mattarella, che sottolinea: “questo confronto continuerà nel corso della sessione parlamentare di bilancio e, in seguito, nelle fasi di attuazione dei vari provvedimenti. Non è mio compito entrare nel merito. Penso sia giusto però sottolineare che la leale collaborazione tra le istituzioni non appartiene soltanto a un galateo formale, ma costituisce sostanza della vita della Repubblica, in quanto consente di svolgere meglio il servizio alla cittadinanza e, al tempo stesso, di far funzionare quel pluralismo di istituzioni, fondamentale per gli equilibri della democrazia”.

In fatto di conti, il presidente, precisa che “la logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro. Questa responsabilità accomuna chiunque svolga funzioni rappresentative, qualunque sia la sua militanza politica, perché si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile”.
Tra l’Anci e il governo “si è aperto un confronto anche sulle recenti misure riguardanti i servizi di accoglienza e il sistema di protezione per i richiedenti asilo e i rifugiati. Senza entrare in valutazioni, perché non mi compete, che certamente sono oggetto di discussione anche tra di voi, penso che si possa comunque sottolineare come i Comuni restino le istituzioni pubbliche più importanti per l’effettiva integrazione dei migranti che vanno accolti e di coloro ai quali la nostra Costituzione riconosce protezione”. L’integrazione “è un motore e garanzia di sicurezza. I Comuni sono parte di questo motore come dimostrano le buone esperienze che, in questa materia, hanno realizzato. E’ certamente importante comunque, come su ogni tema, ascolto reciproco e interlocuzione costruttiva con il Governo centrale”.

Qui Genova. “L’assurda, inaccettabile tragedia del Ponte Morandi di Genova, con il suo prezzo tremendo di vite umane, di sofferenza, di privazioni e di disagi, ha mostrato ancora una volta la solidarietà dei genovesi e quanto sia stata intensa la vicinanza degli italiani. Questo è il nostro Paese. Con la sua cultura, le sue diversità, i suoi limiti, i suoi slanci straordinari. Il debito che abbiamo verso Genova è di sostenerla, di aiutarla a ricostruire rapidamente”.
Qui centro Italia. “Continueremo a essere al fianco dei Comuni del centro-Italia colpiti dal terremoto. I lavori proseguono. Per ricostituire adeguatamente il patrimonio infrastrutturale, immobiliare, storico-artistico ci vorrà ancora tempo. Ma le comunità locali devono sapere di poter contare sempre sulla solidarietà del Paese, che prima di ogni altra cosa deve assicurare che la loro vita sociale continui, a garanzia in particolare delle generazioni più giovani”.

Guardando i sindaci il platea il presidente li ha salutati così: “E’ un lavoro faticoso il vostro. Ma prezioso. Immagino che, talvolta, di fronte a difficoltà, problemi, amarezze, vi sarete chiesti: chi me l’ha fatto fare? Perché ho assunto questo ruolo? Ma il compito del sindaco è un impegno di grande fascino e significato. Il più alto. Perché la politica è anzitutto servizio alle persone e alle comunità. Quando smarrisce questo carattere, la politica si spegne. Al vostro sguardo non può sparire perché i vostri concittadini sono davanti a voi, vi parlano, domandano, rispondono”.


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