Istruzione domiciliare, accordo tra Ior e ufficio scolastico regionale

Venerdì, 01 Marzo 2019

(Rimini) Nei primi mesi dell’anno scolastico in corso è stata siglata un’intesa tra l’Istituto Oncologico Romagnolo e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna al fine di sostenere le scuole di ogni ordine e grado dell’Area Vasta della Romagna che attivano percorsi di istruzione domiciliare e in ospedale in favore dei pazienti oncologici pediatrici. Un’iniziativa particolarmente importante per supportare gli studenti che a causa della malattia non possono frequentare la scuola e raggiungere il successo formativo.
Al riguardo, il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi afferma: ”Si tratta di complessità  di cui solo recentemente abbiamo scoperto la portata, grazie alla determinazione di una madre professoressa che non voleva vedere suo figlio perdere un anno a causa di quella che è a tutti gli effetti un’ingiustizia: una diagnosi di cancro. I ragazzi presi in carico dall’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini, reparto a cui siamo profondamente legati guidato in maniera eccellente dalla dott.ssa Roberta Pericoli e in cui è presente in pianta stabile un’ottima psiconcologa, la dott.ssa Samanta Nucci, sono costretti a vivere in una sorta di campana di vetro a causa delle basse difese immunitarie: le degenze sono lunghe, e anche quando vengono dimessi non possono subito tornare alla vita di tutti i giorni. Le scuole hanno già a disposizione i fondi ministeriali per attivare i progetti di istruzione domiciliare e in ospedale  per garantire il diritto allo studio degli studenti che si devono assentare per lunga malattia, talvolta però ulteriori risorse possono costituire occasione per realizzare progetti integrati. Grazie alla generosità di tante persone lo IOR si è impegnato a destinare una cifra annuale per integrare e completare il percorso scolastico direttamente a casa, permettendo così ai ragazzi di seguire non solo le lezioni fondamentali ma tutti i corsi dell’anno, affinché questi giovani pazienti possano godere delle medesime opportunità dei loro coetanei sani. In questo modo potranno sentirsi meno isolati, e il ritorno alla normalità una volta superata la disavventura risulterà meno traumatico. Abbiamo già iniziato con l’elargire queste borse di studio a due ragazzi romagnoli della provincia di Rimini, trovando anche il sostegno di alcuni importanti partner del territorio: tra questi possiamo citare gli amici della G.C. Fausto Coppi nell’ambito dell’iniziativa #NoveColli4Children. Questa innovativa convenzione, per la quale ringrazio il Direttore Generale USR Stefano Versari e tutti i suoi collaboratori, è un esempio virtuoso di cooperazione tra istituzione pubblica e organizzazione sociale non-profit, e ci permetterà di utilizzare canali ancora più ufficiali in modo che tutte le famiglie che attraversano questo delicato periodo siano informate di questa possibilità. È vero che la guarigione deve rimanere la priorità, ma è importante anche non perdere mai di vista il futuro del ragazzo”.
Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari afferma: “Le istituzioni scolastiche organizzano, costantemente, con risorse ministeriali, percorsi di istruzione domiciliare per garantire il diritto all’istruzione degli alunni impossibilitati alla frequenza a causa di problemi di salute. Tali percorsi possono prevedere interventi in presenza presso il domicilio dell’alunno realizzati dai docenti, come pure attività didattiche a distanza con l’uso di differenti tecnologie. L’obiettivo è di consentire agli alunni un rapporto continuato con il gruppo-classe, nella consapevolezza che la scuola rappresenta per questi alunni un’occasione di ‘normalità’ e che il mantenimento delle relazioni amicali di classe costituisce già di per sé una terapia. L’Intesa ora sottoscritta con l’Istituto Oncologico Romagnolo contribuisce a supportare ulteriormente le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dell’Area Vasta della Romagna nella realizzazione di percorsi di istruzione domiciliare e in ospedale. E’ un segnale importante di attenzione rivolto agli alunni affetti da patologie oncologiche e alle loro famiglie, che merita gratitudine”.