(Rimini) La commissione urbanistica del comune di Rimini ha espresso parere favorevole alla proposta per l’atto di transizione tra Comune di Rimini e la curatela fallimentare del Football Village che consentirà all’Amministrazione comunale di tornare a disporre delle aree dell’ex area Ghigi dove sarebbe dovuto sorgere un impianto sportivo dedicato al calcio. Attraverso questo atto l’Amministrazione può finalmente porre le basi per avviare un progetto di recupero dell’area, senza perdere ulteriore tempo dopo la procedura fallimentare. “Questo atto risponde ad un triplice interesse pubblico – sottolinea l’assessore allo Sport Gian Luca Brasini . prima di tutto ci consente di riappropriarci di un comparto che deve diventare un centro per lo sport cittadino. La seconda priorità è la sicurezza: dobbiamo evitare il peggioramento del degrado di un’area provocato dall’abbandono dei privati. Infine in questo modo evitiamo di avventurarci in un contenzioso legale, dispendioso in tempo e risorse. Sottolineo ancora una volta come il Comune di Rimini rientri in possesso di un bene la cui realizzazione è stata completamente realizzata a cura e spese del privato”.
La vicenda inizia nove anni fa quando il Comune, con un contratto stipulato il 21 dicembre 2010, concede alla società Football Village Rimini la progettazione e la realizzazione di un Centro Sportivo per il Gioco del Calcio nell’Area Ghigi, con sette campi e relativi spogliatoi e parcheggio a servizio. il contratto prevedeva che il Concessionario avrebbe realizzato a proprie spese l’impianto sportivo e lo avrebbe gestito per 50 anni, introitando i proventi della gestione. Con lo stesso atto il Comune concedeva alla società il diritto di superficie sull’area pubblica oggetto dell’intervento. Su questo diritto di superficie Football Village ha iscritto due ipoteche a favore di Riminibanca, a garanzia di due mutui per la realizzazione delle opere e per l’installazione di un impianto fotovoltaico nella parte destinata al parcheggio.
La Football Village, dopo aver eseguito solo in parte le opere oggetto di contratto, a causa di problemi di natura economica ha interrotto i lavori e ha abbandonato il cantiere, compromettendo così anche l’integrità delle opere già realizzate che col tempo e l’incuria si sono notevolmente danneggiare. Il Comune, dopo avere ripetutamente invitato il Concessionario alla ripresa dei lavori, ha attivato la procedura prevista dalla convenzione per arrivare alla risoluzione del contratto per inadempimento e alla conseguente estinzione del diritto di superficie. Nel frattempo, nel maggio 2016, il Tribunale di Rimini ha dichiarato il fallimento della Football Village.
Priorità dell’Amministrazione è sempre stata quella di tornare in pieno possesso delle aree per toglierle dallo stato di abbandono e portare a compimento il progetto iniziale, quello di realizzare un centro sportivo per la città. Per poter disporre delle aree senza aspettare i tempi della causa civile avviata dal Comune (non meno di un paio di anni) e libera da ipoteche, l’Amministrazione ha quindi scelto di concludere un accordo con la Curatela del Fallimento della Football Village e Riminibanca. Dopo vari incontri e trattative si è arrivati alla proposta: l’accordo prevede da parte del Comune la corresponsione a favore del Fallimento Football Village di 500 mila euro a fronte del riconoscimento da parte della Curatela dell’avvenuta risoluzione di diritto del contratto, della estinzione del diritto di superficie e quindi del riconoscimento del Comune quale pieno proprietario dell’area. Con l’atto transitorio si riconosce in capo al Comune anche la titolarità delle convenzioni legate all’impianto fotovoltaico già realizzato dalla società. Con l’atto transitivo infine Riminibanca acconsente alla cancellazione delle ipoteche sull’area.
A seguito della trascrizione dell’estinzione del diritto di superficie e della cancellazione delle ipoteche, il Comune rientrerà nella piena disponibilità del bene, e potrà valutare i vari percorsi tecnico-procedurali per la realizzazione dell’impianto sportivo, scegliendo se completare le opere già avviate nei suoi aspetti essenziali per consentire l’immediato utilizzo dei campi oppure se bandire una gara per la realizzazione del progetto così come inizialmente approvato o rivisto in funzione di una migliore sostenibilità economica per i privati interessati.