Siccità: 8milioni di danni per l’agricoltura a Rimini
Dopo un’estate lunga e siccitosa ecco arrivare il conto delle aziende agricole della provincia di Rimini. Il totale dei danni economici, quantificati dai tecnici della Provincia, ammonta a 8 milioni di euro. A soffrire, questa estate, sono stati 19mila ettari di coltivazioni, pari al 55 per cento della superficie agricola utilizzata, localizzati in particolare sui territori collinari e in alcune aree pianeggianti a bordo Marecchia e Conca.
“Dopo le abbondanti nevicate di febbraio si sono registrate temperature quasi costantemente al di sopra della norma e scarsità di precipitazioni, che hanno causato, in particolare dalla seconda metà del mese di giugno (quando al regime di precipitazioni molto scarse si è sommata un’intensa ondata di caldo) fino alla fine di agosto, ingenti danni alle produzioni agricole, soprattutto nelle aree collinari, dove non è possibile disporre di irrigazione”, ha spiegato l’assessore Juri Magrini.
L’area include in totale 17 comuni (12 delimitati per intero e 5 in parte) accomunati dalla scarsità di risorse idriche, solo un numero contenuto di aziende ha avuto a disposizione laghetti alimentati da acque superficiali o ha potuto attingere dai bacini idrografici dei fiumi Marecchia e Conca.
Le coltivazioni che hanno risentito maggiormente del deficit idrico sono soprattutto quelle la cui raccolta si è concentrata tra luglio e settembre. Si parla dunque di colture portaseme (cioè cipolla, bietola, ravanello e carota da seme), cereali primaverili ed estivi (come sorgo e mais), foraggere, colture industriali (in particolare girasole e pomodoro da industria) e, in particolare, dei “ vigneti, che rappresentano una delle principali fonti di reddito per le imprese agricole collinari. La produzione media annua d’uva all’interno del territorio provinciale è stimata in circa 230mila quintali, che permettono di ottenere intorno ai 175mila ettolitri di vino. Di questi, circa 70mila sono costituiti da vini Doc (Doc ‘Colli di Rimini’ e Doc ‘Romagna’)”. Anche se in realtà sembra che la siccità abbia fatto il vino buono, si dice, per una produzione di 170mila quintali.