(Rimini) Nicola Angelini, presidente Fiva – Confcommercio della provincia di Rimini dice "basta colpevolizzare il mercato ambulante come causa di tutti i mali del centro storico di Rimini". La dichiarazione arriva in risposta alla riunione promossa dal comitato dei residenti e degli operatori del centro storico lunedì sera. "Ancora una volta nell’ultimo incontro organizzato da un comitato d’area, il mercato è stato al centro della discussione, additato come un grave problema, anziché come un valore aggiunto quale di fatto è. In tutte le città d’Italia il mercato è nel centro storico e chi lo ha spostato sta rimpiangendo la scelta: il mercato porta persone, residenti e turisti, è il cuore pulsante del commercio e valorizza tutta l’area, permettendo per due giorni alla settimana di vivacizzare un centro che ha bisogno di essere maggiormente vissuto per il bene di tutti. Non dimentichiamo che la crisi del commercio, ambulante o in sede fissa poco cambia, è nella proliferazione di iper, outlet, Gdo e commercio elettronico che modificano sempre più abitudini e canali di acquisto".
Ricordiamo che nel mercato a Rimini "lavorano 400 famiglie, che hanno subito lo spostamento sulla propria pelle, per permettere una riqualificazione urbana che oggi abbiamo tutti sotto gli occhi. La storia insegna che il mercato aggiunge: se vogliamo migliorare la qualità, la riqualificazione deve interessare tutti i segmenti dell’offerta, non solo quella del mercato ambulante. Questo potrebbe giovare al nostro tessuto imprenditoriale e alle nostre città. I problemi vanno condivisi, affrontati e risolti: sul mercato del centro siamo arrivati ad una soluzione solamente dopo due anni di riunioni, incontri, accesi dibattiti e confronti con tutte le realtà coinvolte. Facile lanciare proposte da sogno senza documentarsi: esistono leggi stringenti che non permettono molti margini di manovra. Il nuovo mercato è sicuro, vi possono passare i mezzi di soccorso, non ostacola il traffico e occupa alcuni parcheggi esattamente come faceva prima di essere spostato".
I "pochissimi problemi" di qualche residente "non devono aggravare su un sistema commerciale di 400 famiglie che vanno a lavorare nel pieno del loro diritto. Gli ambulanti non sono il diavolo, ma commercianti educati e civili. Se poi tra i tanti risultassero alcuni incivili o indisciplinati, non trovo giusto che venga attaccata l’intera categoria. Servono sanzioni per chi sbaglia: in caso di recidività, può andare incontro anche alla perdita del posteggio".
Invece di "sparare l’uno contro l’altro", sarebbe il caso di "creare sinergie, di pensare a cosa creare insieme, come migliorare, cosa fare per portare più gente in centro a Rimini. Attenzione a non cadere nel tranello di chi vuole fare campagna elettorale sulla pelle di cittadini e imprese. A questo gioco non ci prestiamo. Siamo aperti al dialogo, ma non ci va di essere sempre colpevolizzati. Tutti viviamo del nostro lavoro e i problemi del commercio sono i anche i nostri problemi. Anziché farci la guerra, lavoriamo insieme per portare a Rimini ancora più turisti a fare acquisti nei banchi o nei negozi, a conoscere e vivere la nostra città”.