(Rimini) “Anche i sindacati si sono accorti che ci sono infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia emiliana e romagnola. Benvenuti”, dice il sottosegretario alla giustiziz Jacopo Morrone. “Vuol dire che potranno collaborare proficuamente con il Governo che sta impegnandosi, in particolare nel settore agricolo, per salvaguardare produttori e aziende dai poteri criminali che hanno interessi forti nel business agro-alimentare”. Si parla di “un volume d’affari pari a 24,5 miliardi di euro, secondo quanto emerso dal Rapporto 2018 della Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, con un incremento nel 2018 del 12,4%. Difendere la filiera del cibo da adulterazioni e infiltrazioni criminali, come sta facendo il governo e, in particolare, la Lega, significa fare gli interessi di tutto il Paese. Serve, però, fare squadra per contrastare le pratiche illegali a scapito dei produttori onesti. Lo scenario è complesso: dalle infiltrazioni nelle strutture portuali in cui si sviluppano l’import-export di merci contraffatte e, la gestione di flussi di traffici illegali internazionali, alla scarsa trasparenza e l’insufficiente sicurezza del mercato, elementi che favoriscono fenomeni di sommersione, concorrenza illegale e corruzione. L’illegalità, inoltre, tende a incunearsi negli spazi lasciati liberi, o non chiaramente normati, dal sistema legislativo. I poteri criminali, poi, riescono facilmente a inserirsi nella filiera che i prodotti compiono per raggiungere il consumatore, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditore onesto, con il risultato di moltiplicare i costi, rischiare un danno d’immagine per il made in Italy e per la salute. Sono tutti aspetti di un medesimo problema, quelli elencati, che si sono sedimentati nel tempo e che non è facile smantellare. Prevenzione e repressione sono certamente le due parole chiave su cui unta il governo, oltre a iniziative legislative. L’azione della magistratura e delle Forze dell’Ordine, tuttavia, da sola non basta. Deve esserci la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti nel settore. Ci sono stati, infatti, anche silenzi e omissioni da parte di chi avrebbe avuto modi e mezzi per denunciare. C’è poi il problema del caporalato. Vera piaga sociale, fortemente correlata al tema dell’immigrazione irregolare e della criminalità organizzata. Il Governo sta prestando attenzione a questo fenomeno per contrastare, con vari strumenti, ogni forma di ‘lavoro nero’, un fenomeno che ha una diffusione impressionante. Anche in Romagna, non più tardi di qualche mese fa, sono state denunciate situazioni gravissime in atto da tempo. Davvero nessuno ne era a conoscenza? E cosa hanno fatto in questi anni le amministrazioni locali o la Regione? Penso quindi che questo ‘tema’ non sia affatto ignorato, come denuncia il sindacato Uil, certamente non è ignorato dal governo che sta mettendo in campo azioni mirate”.