‘Revolution, 1989-2019 - L'arte del mondo nuovo 30 anni dopo’ è il titolo della mostra d’arte contemporanea, a cura di Luca Beatrice, che il comune di Rimini propone dal 6 luglio al 25 agosto 2019 a Castel Sismondo. L’apertura è prevista per sabato alle 18.
Crolla il Muro di Berlino e nasce Internet. Un ragazzo cinese si ferma davanti a un carroarmato in piazza Tienanmen e finisce l'Unione Sovietica. Il Milan di Sacchi conquista l'Europa e in Italia si giocano i campionati mondiali di calcio. Il Partito Comunista Italiano diventa Partito Democratico della Sinistra e i Nirvana, con Nevermind, portano al successo il grunge, gli italiani scoprono i telefonini e scoppia la prima Guerra del Golfo.
Sono solo alcuni dei tanti fatti che hanno contraddistinto tre incredibili anni. Dal 1989 al 1991 il mondo cambia, quando ancora il Duemila era lontano. Anni di rivoluzioni i cui effetti giungono fino a noi. Anni di promesse, mancate e mantenute, di speranze e illusioni. Anni ricchi di energia. Anni in cui i giovani sentivano addosso la forza del nuovo.
E l'arte? Straordinaria vitalità, sulla coda di un decennio che aveva riportato l'Italia sui maggiori palcoscenici internazionali, espressa soprattutto dalle nuove generazioni. Mentre al Centre Pompidou di Parigi con Les Magiciens de la terre lo sguardo dell'occidente si volge verso nuove culture e altri mondi, nel nostro Paese emergono tanti giovani artisti dal mondo indipendente, dagli spazi alternativi, dalle gallerie di proposta e dai primi musei interamente dedicati al contemporaneo.Ipotesi arte giovane promossa dalla rivista Flash Art a Milano, Una scena emergente al Museo Pecci di Prato, Anni '90curata da Renato Barilli in Emilia Romagna sono alcune tra le mostre più significative inaugurate tra 1989 e 1991. Ne viene fuori una microgenerazione che, rispetto alla pittura degli anni '80, utilizza linguaggi diversi e complementari, guarda con interesse alla tecnologia, approfondisce il pensiero debole e si ritaglia spazi più intimi, privati, rispondendo così all'impatto rivoluzionario della storia.
Cosa è rimasto, di tutto questo, trent'anni dopo? Come tutte le culture, anche l'arte è entrata nella globalizzazione, la questione del localismo (nonostante alcune espressioni politiche tendano a riproporlo) è addirittura antistorica. Eppure nel passaggio epocale dei primi anni '90, l'arte italiana si proponeva ancora tra le più vivaci in Europa.
Di quelle esperienze, la mostra REVOLUTIONS testimonia, attraverso oltre sessanta opere, l'ottima salute dei giovani italiani, nati generalmente tra gli anni '50 e i '60. Una fitta rete che si estende da nord a sud, dalle metropoli alla provincia, confermando ancora una volta l'Italia come un Paese multicentrico.
A Castel Sismondo di Rimini (città già protagonista tra 1989 e 1991, sede di una parte della mostra Anni '90, funestata dalla mucillagine algosa nell'estate del 1989 e palcoscenico del congresso in cui si sciolse il PCI) Luca Beatrice presenta le opere dell'Italia giovane di allora.
Questi gli artisti in mostra: Mario Airò, Maurizio Arcangeli, Salvatore Astore, Stefano Arienti, Massimo Barzagli, Luca Caccioni, Paolo Canevari, Maurizio Cannavacciuolo, Monica Carocci, Gennaro Castellano, Maurizio Cattelan, Umberto Cavenago, Marco Cingolani, Vittorio Corsini, Antonio Catelani, Cuoghi e Corsello, Daniela De Lorenzo, Enrico De Paris, Mario Dellavedova, Gabriele Di Matteo, Chiara Dynys, Nathalie du Pasquier, Pablo Echaurren, Sergio Fermariello, Formento Sossella, Giovanni Frangi, Daniele Galliano, Massimo Giacon, Igort, Massimo Kaufmann, Thorsten Kirchhoff, Corrado Levi, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani, Marco Mazzucconi, Alessandro Mendini, Vittorio Messina, Gian Marco Montesano, Liliana Moro, Occhio Magico, Luca Pancrazzi, Alessandro Papetti, Fabrizio Passarella, Alessandro Pessoli, Marco Petrus, Cesare Pietroiusti, Luca Pignatelli, Alfredo Pirri, Premiata Ditta S.a.s, Pierluigi Pusole, Andrea Renzini, Grazia Toderi, Tommaso Tozzi, Vedovamazzei, Velasco, Maurizio Vetrugno, Luca Vitone, Bruno Zanichelli.