Chiesa: comunità Papa Giovanni XXIII chiede beatificazione don Benzi
Iniziare la causa di beatificazione di don Oreste Benzi. E’ la richiesta che avanzerà Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Giovanni XXIII e successore dello stesso don Benzi, che la fondò, al vescovo della diocesi di Rimini, sabato sera, durante il convegno internazionale “Don Oreste Benzi, testimone e profeta per le sfide del nostro tempo”, in programma a Rimini il 26 e il 27 ottobre e presentato oggi a Palazzo Montecitorio alla presenza di Rosy Bindi, presidente del Pd, e Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc.
Cesa ha evidenziat come “don Benzi dovrebbe essere esempio per chi fa politica, per rimettere il bene comune al centro della politica, per rimettere al centro la persona, risolvere i problemi degli ultimi dando risposte a chi non ce la fa. Sono queste le questioni di cui deve tornare a occuparsi la politica che sennò rischia di perdere fino in fondo la sua missione”.
Per la sua missione, invece, ha concluso il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Paolo Ramonda, “Don Benzi aveva messo al centro la famiglia. La richiesta di beatificazione si può iniziare solo a 5 anni dalla morte, don Oreste morì nella notte del primo novembre 2007, sennò l’avremmo fatto prima. Il nostro è un invito a tutta la società civile, vogliamo partire dalla storia di don Oreste che sognava questa grande comunità che oggi conta più di 500 case famiglia sparse in tutto il mondo per stare accanto ai più poveri, nel crinale della storia dove si decide futuro umanità. La Comunità lavora attraverso le case famiglia per dare figure significative ai bambini e alle ragazze di strada, sono più di 9 mila quelle liberate, più di 2.500 persone in carcere sono uscite per andare in comunità educative”. Ora, ha proseguito snocciolando le attività in corso, “stiamo dialogando con il Dap per 60 mamme con bambine che verranno a vivere nella comunità”.
Solo l’ultimo degli impegni che dal 1973 contraddistinguono l’Associazione ‘Comunità Papa Giovanni XXIII’ che riunisce ogni giorno alla sua tavola circa 41mila persone in tutto il mondo e che, ad oggi, conta circa 1.850 associati.
“La beatificazione di don Oreste - ha concluso Ramonda - è un evento importantissimo, non solo per la Comunità, non solo per la Chiesa, ma per tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per quest’uomo che ha incontrato i poveri, ma anche i capi di Stato, una figura luminosa che ha orientato le sue scelte alla costruzione di quella che lui chiamava la società del gratuito, basata su un’economia di condivisione”.(Asca)