FelliniAnno, Rimini celebra con Garrone. Comune: confronto virtuoso con la famiglia, a breve risolveremo questione diritti
Il premio Fellini, che quest’anno non c’è e l’hanno prossimo probabilmente neanche, quest’anno sarà però “dato simbolicamente a Matteo Garrone”, spiega l’assessore alle politiche culturali del Comune di Rimini Massimo Pulini, in quanto “regista di un Reality che ricorda molto alla critica internazionale Lo sceicco bianco”. Garrone sarà a Rimini il 29 ottobre per l’anteprima dell’anno ‘felliniano’ quello in commemorazione dei 20 anni dalla scomparsa del premio Oscar riminese. L’incontro, alle 21 al teatro degli Atti sarà presentato da Francesca Fabbri, con cui il Comune sostiene di avere ‘fatto la pace’, e Garrone sarà intervistato da Mario Sesti, contattato anch’esso attraverso l’erede Fellini.
E’ stato presentato oggi il programma del ‘fellinianno 2013’ che aprirà in mattinata, sempre il 29 ottobre al museo della città con la ‘fuga’, finalmente, del ‘libro dei sogni’ dalla clausura nella camera di sicurezza della ex fondazione. Il prezioso resterà in esposizione (semi)permanente al museo fino a quando non sarà pronta la sua casa al Cinema Fulgor. Si parla anche, una volta terminati i lavori al vecchio ospedale, con l’apertura di cinquanta nuove sale, di un intero piano del museo dedicato a Federico Fellini.
Al museo dal 29 ottobre saranno esposte le tavole originali del libro attraverso due teche, mentre sarà possibile la consultazione diretta della copia anastatica a della versione digitale (che sarà presentata dall’editore Mario Gualandi il 31 ottobre alle 17 al teatro degli Atti). “Non è ancora l’apertura del museo Fellini – commenta l’assessore Pulini – ma è comunque una sala che il museo gli dedica”.
Il fatto che poi Mario Sesti, ideatore del Festival di Roma, critico e giornalista cinematografico ha collaborato per diversi anni con l’Espresso e tutt’ora scrive sulle colonne di Repubblica e sulla rivista specialistica Ciak, abbia accettato di essere a Rimini il 29 ottobre “conferma il rapporto che stiamo cercando con la famiglia”, sottolinea Pulini.
“Da parte nostra c’è l’intenzione di vedere i limiti e raccogliere sollecitazioni che ci sono arrivate. Una svolta che nasce da una riflessione sul grande patrimonio che l'umanità ha e che questa città ha il dovere di restituire a sé stessa e anche ai tanti che possono venire”, spiega il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. “Quest’anno – continua – non solo non ci dimenticheremo del 31 ottobre, ma da quella data inizia un intero anno dedicato a Fellini. C’è un progetto di cui ogni punto è stato condiviso con Francesca”.
Il tema ancora caldo è quello della ex fondazione. “Non ci sbilanciamo – ha detto al proposito Gnassi – perché faremo ciò che risulterà più sostenibile economicamente”. Spiega meglio Luciano Piscaglia. “Bisogna fare in modo di non ripetere gli errori del passato. Non si può chiudere un’associazione e rifare poi, però, la stessa cosa. Alla fine potrebbe trattarsi di un semplice comitato scientifico che si riunirà attorno alla cineteca”.
Il vero nodo da sciogliere a questo punto è un altro. “Nel rapporto con la famiglia – spiega Piscaglia – la questione da definire è quella dei diritti”. C’è già stato un incontro informale tra Comune e famiglia al proposito e le ‘parti’ hanno deciso di rivedersi affiancata ciascuna da un proprio consulente giuridico per dirimere una volta per tutte la questione.
Il sindaco Gnassi, inoltre, dopo aver lanciato l’idea del teatro instabile, il cantiere del Galli, adesso promuove il museo del cinema instabile, ovvero il cantiere del Fulgor che sarà avvolto da opere contemporanee di Paolo Ventura, artista scelto da Pulini perché lavora sull’onirico.
A metà del mese prossimo, il 17 novembre, infine, sarà inaugurata una mostra che è il secondo atto del ‘fellinoanno’. Il ‘Cinema dipinto’ approda alla Far di piazza Cavour, dove saranno esposte 150 tempere originali di Carlo Antonio Longi, uno tra i cartellonisti più in voga tra gli anni Quaranta e Sessanta. Si tratta del recupero di mostra che Siena aveva fato cinque anni fa e che durò solo 15 giorni, “troppo pochi per una mostra di così grande importanza, una mostra quindi quasi inedita”, conclude Pulini.