“Quella apertura non s’ha da fare”, ha scandito il consigliere comunale Davide Frisoni (Patto Civico) nel corso della sua interrogazione a proposito della ventilata breccia dentro Castel Sismondo (nella mura che confina con prima corte interna e con l’ingresso storico del mastio) per allestire il museo dedicato a Federico Fellini. La nuova apertura dovrebbe diventare la porta di ingresso del Museo, mentre l’attuale ingresso del Castello diventerebbe l’uscita.
Secondo Frisoni non si può alternare struttura quattrocentesca. “Il museo deve essere solo ospite, è il museo che deve adattarsi al castello e non viceversa”, ha ribadito.
"Si è sempre parlato - ha osservato Frisoni - di interventi “reversibili”. Questo non lo è e quindi non si può e non si deve fare. Chi ha vinto il bando sapeva di dover realizzare il museo dentro al castello, ben sapendo che la struttura in questo caso e ben più importante ed è vincolata. Credo che l’errore di valutazione provenga dal fatto che, essendo una struttura già fortemente rimaneggiata negli anni ottanta e ancor prima nella funzione di carcere, forse “fare una apertura“ non è poi così grave… Negli anni ottanta, in una Rimini a cementificazione invadente, quell’intervento venne visto come accettabile. Oggi abbiamo cultura e approccio molto diversi da allora. Adesso le “carceri” sono diventate o meglio tornate “Castel Sismondo”. Ci sono voluti quaranta anni per questo cambiamento di valorizzazione. E adesso lo vogliamo declassare per fare interventi a servizio ed uso di un museo ospite. Non troviamo scuse. Proprio noi che siamo gli stessi che tartassano i privati per la non concomitanza di 10 centimetri di una finestra tra progetto e realizzazione! Non esiste!"
Frisoni ha concluso l’interrogazioe specificandola in quattro punti: 1) Che non si dia il via libera a questa parte del progetto di devastazione delle mura del Castello. 2) Che come conseguenza venga rivisto il progetto di percorso museale. 3) Chiedo una indagine stratigrafica di quella parte di mura, necessaria per la piena conoscenza tecnico scientifica dei materiali per arrivare alla definizione degli interventi storici pregressi. 4) Che si intervenga invece nella valorizzazione della Porta del Gattolo (parte del palazzo medioevale pre-esistente) e dei cunicoli sotterranei pieni di reperti archeologici importantissimi della corte di Sigismondo all’interno del castello, perché dal progetto che ho avuto possibilità di vedere, verrebbe invece nascosta da interventi “scenografici” assurdi.
Una interrogazione sullo steso tema è stata presentata dal Carlo Rufo Spina, di Forza Italia.
L’assessore alla cultura Giampiero Piscaglia ha risposto premettendo un lungo ragionamento sul fatto che un monumento è una cosa viva e non una rovina ben tenuta. A renderlo vivo è la comunità contemporanea che lo utilizza per un determinato scopo. E, a suo parere, non si può mettere in discussione la destinazione del Castello per il Museo Fellini perché il regista è l’artista più importante del Novecento.
Venendo al dunque, Piscaglia ha ribadito che il progetto è ancora in fase di valutazione e che in ogni caso nulla sarà fatto contro le regole e senza il consenso della Soprintendenza. Pollice verso per la proposta di valorizzazione della Porta dle Gattolo: non ci sono le rirse, ma le strutture del Museo sono leggere e rimobibii in ogni momento.