Rimini | Riordino province, Vitali contro Saitta: No allo sciopero dei termo nelle scuole
Spegnere il riscaldamento nelle scuole superiori per protestate contro la spending Review? La freddura arriva dal presidente dell’Unione delle province italiane, Antonio Saitta. In provincia a Rimini non l’hanno presa benissimo. Anzi, secondo il presidente della giunta Stefano Vitali si tratta di “una colossale sciocchezza perché in questo modo si contrappone una mera ritorsione a una vera e propria vergogna come quella riservata dal governo italiano alle Province, eliminate senza però indicare a tutt’oggi uno straccio di futuro ai dipendenti, agli investimenti, ai territori”.
La pecca della protesta “boomerang” è che “proporre di chiudere le scuole e sforbiciare dunque il calendario scolastico significa solo danneggiare studenti, famiglie, cittadini”. La strada giusta, invece, “il tema vero è quello delle ormai inesistenti risorse economiche che lo Stato trasferisce alle Province per la manutenzione scolastica e l’assoluto buio di notizie e proposte riguardanti il ‘dopo’ 31 dicembre 2013”. Cioè, piuttosto che minacciare di spegnere i termosifoni bisognerebbe far notare come a rischio, in una nebulosa gestione delle competenze, sarà la “sicurezza degli edifici scolastici e delle strade” perché “le manutenzioni, considerato l’azzeramento di trasferimenti, nei prossimi anni non saranno materialmente più garantite”.
“Su questo l’Upi deve e doveva lottare, nel recinto di quanto prevedono il dibattito e il percorso democratico” invece di “usare le scuole e il calendario scolastico come ‘scudi umani’? Un autogol, brutto, che mette le istanze delle Province sullo stesso piano dei risolini e degli ammiccamenti dei due Ministri ‘tecnici’ che due settimane fa hanno presentato in tv la cartina del riordino istituzionale”.