(Rimini) “Forza Italia non può che guardare con apprezzamento alle celebrazioni del Giorno del Ricordo che quest'anno, come anche negli ultimi, soprattutto da quando c'è la Biblioteca di Pietra, hanno visto la sinergia di idee e azioni tra ente Comune e associazioni degli esuli, le quali ancora dieci anni fa incontravano inspiegabili resistenze rispetto al fatto che la loro città organizzasse cerimonie civili e religiose coerenti non solo con i loro intendimenti, ma anche con la ratio prima della legge istitutiva della solennità civile”. Lo sottolinea Carlo Rufo Spina, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale di Forza Italia. “Gli incontri educativi e i discorsi alla cerimonia pubblica al porto hanno messo in luce finalmente la chiara condanna dei massacri delle foibe e delle deportazioni, subite dagli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia - e non solo loro - ad opera dell'esercito jugoslavo, pur offrendo una diversità di approcci, dalla storiografia alla memoria. Proprio in questo contesto, di generalizzata partecipazione consapevole ed emotiva, come si è visto anche al Teatro Galli, con lo spettacolo Esodo di Simone Cristicchi, risulta incomprensibile l'evento abietto che si sarebbe consumato nella notte del 13 febbraio, quando dei vandali - non voglio associarli ad una qualsiasi militanza politica, perché li eleverebbe -, auguriamoci per insipienza e volgare ignoranza dei fatti accaduti 70 anni fa, ha deciso di rimuovere il palo del Giardino "Vittime delle Foibe", gettare a terra le corone d'alloro e i fiocchi tricolori agli alberi. Sappiamo benissimo che non erano conseguenza della cerimonia ufficiale organizzata da Comune e associazioni degli esuli, ma erano pur segno di vicinanza e umana pietà per dei defunti morti in modo così atroce, sulla pelle dei quali è indegno fare una protesta o uno scontro politico, per cui ci deve essere una unanime condanna dell'oltraggio. Purtroppo atti vandalici si erano avuti anche alla Biblioteca di Pietra negli anni passati. Non possiamo che auspicare che prosegua ordinatamente la collaborazione istituzionale tra i soggetti preposti, dalle scuole al Comune alle associazioni, e che la cittadinanza affluisca sempre più alle cerimonie che sono ufficiali e di tutti! Questo è, come diciamo da quando approva mo la l. 92/2004 sotto il Governo Berlusconi, l'approccio auspicato dai promotori.
"Non si può pertanto che rimanere sconcertati di fronte a preoccupanti fenomeni di ignorante negazionismo o, peggio, di incomprensibile rivendicazione o giustificazione dello sterminio. Sarebbe infatti come compiere attività di negazionismo, giustificazionismo o rivendicazione dei fatti tragici collegati alla Shoa”. La circostanza “non è accettabile e noto con dispiacere che non risulta condannata altrettanto fermamente dalle amministrazioni pubbliche della nostra città.
"La preservazione della memoria del genocidio delle foibe è infatti un dovere di tutti e costituisce un'attività educativa che gli enti pubblici devono intensificare nelle scuole di ogni ordine e grado, perché il negazionismo infoiba la memoria e uccide una seconda volta".