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13 11 2012 | Rimini, Hera: primi 9 mesi +14,5% ricavi a 3,3 mld e -5,2% utile a 79,6 mln

Martedì, 13 Novembre 2012

mattone

Rimini, Hera: primi 9 mesi +14,5 per cento ricavi a 3,3 miliardi e -5,2 per cento utile a 79,6 milioni


Un situazione finanziaria in equilibrio, in linea con il piano industriale, il cui aggiornamento al 2016 è stato approvato dal cda. Nei primi nove mesi del 2012 il gruppo Hera ha registrato un incremento del 14,5 per cento dei ricavi, pari a oltre 3,3 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2011, un margine operativo lordo (mol) di 473,6 milioni (cresce dell’1,5 per cento) e un utile netto di 79,6 milioni, in flessione del 5,2 per cento, e l'utile netto post minorities a 70,2 milioni (crescita del 3,7 per cento). L'indebitamento finanziario netto si attesta a poco più di 2,1 miliardi contro l’1,98 a fine 2011.


“Il terzo trimestre ha sofferto della situazione congiunturale e di un'estate climaticamente particolare – è il commentato del presidente della multi utility di Bologna, Tomaso Tommasi di Vignano, conference call con gli analisti – le iniziative attuate nei primi mesi dell'anno ci hanno però consentito di contenerne gli effetti negativi, come dimostra ad esempio il rallentamento della discesa dei risultati dell'Ambiente. A settembre la situazione è in linea con le nostre attese e dunque lavoriamo per una chiusura in crescita rispetto al 2011, che ci consenta di riconfermare anche per il 2012 un dividendo allineato ai passati esercizi. La buona accoglienza del Piano presentato agli investitori nelle scorse settimane ci dà spinta per proseguire sulla strada tracciata e nel lavoro di preparazione per l'integrazione AcegasAps”.


In prospettiva, “sicuramente pensiamo di chiudere l'anno con un buon risultato e con un ebitda positivo, ma teniamo conto che la stagionalità per un'azienda come la nostra carica sulla responsabilità del risultato alcuni trimestri più di altri come quello estivo”, ha detto anche Tommasi di Vignano.


Secondo l’amministratore delegato Maurizio Chiarini, “i numeri presentati dimostrano che il gruppo sta continuando a svolgere con efficacia la propria missione attraverso la forte attenzione all'equilibrio finanziario e a una politica degli investimenti capace di conciliare sviluppo e qualità del servizio con il corretto equilibrio delle fonti di finanziamento”.


Confermata da gennaio la fusione con Acegas-Aps di cui Hera assumerà il controllo con una quota pari al 62,69 per cento del capitale sociale. Subito dopo, probabilmente da febbraio a marzo, seguirà l'opas (offerta pubblica di scambio o acquisto) sulla restante quota con l'obiettivo della revoca dalle negoziazioni (delisting) di AcegasAps.
Dalla fusione dei due gruppi nascerà la seconda utility italiana alle spalle di A2A con un valore della produzione di oltre 4,5 miliardi di euro.


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