Rimini | Illuminazione pubblica, 250mila euro per sperimentare innovazione e risparmio a San Giuliano
Trovare la lampadina giusta non è mai fattore secondario, sia per questioni economiche ed esigenze di risparmio sia e non di meno per ragioni di gusto estetico, anche per un fatto di sicurezza se si parla illuminazione pubblica. E poi c’è il problema dell’inquinamento luminoso da risolvere, per gli appassionati delle stelle. Il Comune di Rimini ha deciso, mettendoci 250mila euro regionali, di dotarsi di un “laboratorio a cielo aperto”, o meglio di un “teatro sperimentale” “dove per due anni saranno applicate e sperimentate sul campo le tecnologie più innovative nel campo dell’illuminazione pubblica esterna”: San Giuliano mare.
Le aspettative sono tante. “Il telecontrollo punto a punto, i led e le altre tecnologie in sperimentazione – spiega l’assessore Sara Visintin – dovrebbero garantire risparmio, tutela ambientale, riqualificazione e fruibilità dei luoghi. Ridurre le spese, aumentare il rispetto ambientale riducendo l’inquinamento luminoso e le emissioni di Co2 oltre che promuovere il contenimento energetico sono obiettivi non in contrapposizione, a cui miriamo e a cui contribuiamo attraverso progetti di questo tipo”.
San Giuliano mare è stata scelta perché “omogenea, con vocazione turistica, a diretto contatto con il centro città su cui insistono aree di pregio come la nuova darsena, il lungo fiume e la nuova marina e aree da riqualificare (parco Briolini ad esempio) in quanto fonte di elevato inquinamento luminoso a causa di corpi illuminanti obsoleti e la presenza di alcuni punti luce con lampade ai vapori di mercurio”.
In pratica, si prevede “l’intervento su 557 punti luce con sostituzione di lampade al mercurio con lampade al sodio” e in corso d’opera l’“ottimizzazione della potenza installata, resa cromatica delle luci, installazione di nuovi punti luce, tutti guidati da sistemi di telecontrollo e telegestione. Saranno sperimentati e testati anche i nuovi prodotti e le tecnologie più innovative”.
A parco Briolini sarà allestito Museo a cielo aperto sulle tecnologie ancora in uso ma “non più consone alle esigenze attuali sia sotto il profilo impiantistico che sotto il profilo gestionale”.