Sulla grana del rendiconto 2019 bocciato dai revisori dei conti si sta cercando di mettere la classica pezza. Questa mattina si è svolto il lavoro della seconda commissione di garanzia e controllo,con l’intervento del presidente del collegio, Andrea Amaini. Ieri c’era stata la commissione bilancio. Su molte questioni aperte fra collegio e amministrazione è stato trovato un accordo, altre rimangono in sospeso. Ragione per cui, secondo i revisori, l’amministrazione dovrà presentare in consiglio comunale (è convocato per giovedì prossimo) un emendamento i cui si dimostra di accogliere le loro osservazioni e di sanare le questioni sospese. I revisori a quel punto potranno esprimere un parere positivo sull’emendamento o anche parzialmente positivo. Se questo non accadrà, resterà agli atti il parere negativo già in precedenza espresso.
La cosa che è stata evidenziata e sulla quale i revisori sono rimasti con le loro riserve – sostiene il consigliere Mario Erbetta, di Rinascita Civica - è la modalità e le tempistiche del riaccertamento dei crediti residui. In pratica nonostante questo riaccertamento avvenga ogni anno, in questa annualità si sono riconosciuti e detratti dai crediti esigibili circa 11 milioni tra residui insussistenti e residui inesigibili, e di questi 8 milioni coprivano le spese di parte corrente. Dato che buona parte di questi crediti (più di tre milioni) riguardava multe e crediti verso Acer (3/4 milioni), ciò evidenzia come fino ad oggi i bilanci sono stati fatti tornare sopravvalutando l'incasso delle sanzioni amministrative, prima come previsione e poi come effettivo recupero, ed anche non sottraendo i crediti verso Acer a tempo debito dato che il bilancio armonizzato è in essere da due tre anni. In pratica il Comune si è tenuto in pancia crediti fittizi o inesigibili per coprire la parte corrente che è in sofferenza cronica. Ma perché fare questa consistente revisione dei crediti quest'anno e non negli anni in cui sarebbe stata certa la loro inesigibilità? I motivi sono i seguenti: 1) se la revisione fosse stata fatta negli anni precedenti, avrebbe portato a uno squilibrio di bilancio e al non raggiungimento del pareggio, come dicono i revisori; 2) abbassando la somma dei crediti da incassare cala la necessità di aumentare il fondo dei crediti di dubbia esigibilità che ad oggi ammonta a 74 milioni; 3) si crea la possibilità di svincolare somme dal Fondo di Dubbia Esigibilità che saranno carne e sangue per il prossimo bilancio. Altra osservazione importante dei revisori è che abbiamo una bassa propensione all'incasso (27%) che è la causa di un Fondo Crediti di dubbia Esigibilità così alto”.