RICORSO MUNICIPALE, GLI AGENTI NON RESTITUIRANNO L'INDENNITA' DI DISAGIO (1MILIONE 400MILA EURO), I DIRIGENTI SI' (CIRCA 60MILA EURO)
I vigili di Rimini non restituiranno le indennità di disagio erogate loro tra il 2000 e il 2009 (per le casse del Comune di tratta di 1milione 400mila euro circa). Non lo stesso per gli ispettori che dovranno restituire complessivamente una cifra attorno ai 60mila euro.
La decisione del giudice del lavoro, Lucio Ardigò, è arrivata ieri. I 190 agenti della municipale, quelli che hanno fatto ricorso, seguiti a livello locale dall'avvocato Giuliano Zamagni, hanno effettivamente svolto le prestazioni di disagio (orari particolari e turni notturni), oltre alle prestazioni di vigilanza (vale a dire la necessità per un vigile di non poter sempre lavorare seduto a una scrivania, ma dover andare spesso in strada).
“Il contratto collettivo – spiega l'avvocato – prevede per la categoria sia l'indennità di vigilanza sia quella di disagio. Questo contatto è stato recepito a livello locale consentendo anche ai vigili riminesi di cumulare due indennità”. L'inghippo è arrivato nel 2010 quando, dopo un 'ispezione del ministero delle Finanze. Di fatto il ministero assimila le due indennità e ha quindi chiesto al Comune di smettere di erogarne una, perché doppia. Ricorsi simili si stanno ripetendo anche in altre città, come Verona e Rieti.
Si aggira attorno ai 60 mila euro invece la somma complessiva di indennità che quindici ispettori dovranno restituire, dice il giudice, perché il contratto (diverso) non prevedeva l'indennità di disagio, comprendendo anche le mansioni notturne.
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