L’Emilia Romagna della frutta/1
Non molti sanno che l'Emilia-Romagna è una delle principali regioni per la produzione di pere a livello europeo. Si parla di quasi 50 mila tonnellate di prodotto. Una bella cifra per un frutto che caratterizza i nostri territori da migliaia di anni. Merito di tanto successo è della zona geografica. L'Emilia-Romagna, grazie a temperature medio-alte, precipitazioni scarse, esperienze e tradizioni secolari, garantisce un frutto saporito, ricco di succo, dolce, che nel 1998 ha persino ottenuto dall'Unione Europea il marchio IGP, Indicazione di Origine Protetta.
Le varietà di pere coltivate nella nostra zona sono Abate Fetel, Conference, Decana del Comizio. Ognuna ha caratteristiche diverse: l’Abate Fetel, ha forma allungata con buccia giallo-rossastra e rimane dolce al palato. Si può usare sia in dessert che in preparazioni salate. La si trova, per esempio, nella torta di pere che l'anno scorso ha proposto Benedetta Parodi nel suo programma Cotto e Mangiato, oppure, per una variante originale, nel frico friulano o come ripieno del galletto al forno, come insegna Sonia Peronaci del blog GialloZafferano. La Conference è verde giallastra ed è molto dolce. Per questo viene di solito utilizzata nelle torte. Lo chef Igles Corelli la consiglia con la crema pasticcera in una sfogliatina dal gusto delicato. La varietà Decana del Comizio è invece di color verde chiaro-giallastro, con rugginosità sparsa e ha un sapore aromatico. Lo chef Alessandro Borghese l'ha proposta in uno strudel a base di pere e parmigiano reggiano. Questo formaggio si adatta perfettamente a questo frutto e molti usano l'abbinamento saporito anche come fine pasto, al posto del dessert.
Se è da sola, senza latticini, zucchero, creme o cioccolato, la pera è il frutto ideale per le diete: solo 100 calorie in circa 160 grammi di prodotto. Il principale zucchero semplice contenuto nella pera è il levulosio, lo zucchero naturale con il più alto potere dolcificante. Le pere fresche sono inoltre ricche di fibra, potassio e altri sali minerali nonché vitamina C.
Naturalmente, per non perdere tutti questi preziosi elementi, il frutto dovrebbe essere mangiato crudo ma è comunque da provare anche cotto, in ogni piatto del menu, dall’antipasto al dolce. Come dice il detto,”non dite al contadino quanto è buono il formaggio con le pere”, ma voi provate perché abbinare questo frutto a un formaggio, soprattutto a uno gustoso come quelli del nostro territorio, dal parmigiano al formaggio di fossa, è un’esperienza culinaria unica.
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