(Rimini) Saranno il Quartetto Eos e Kelly Joyce e i due rapper Word e Fadamat, rispettivamente martedì e mercoledì sera alla Corte degli Agostiniani, a scrivere la colonna sonora finale della rassegna "E la chiamano Rimini", il palinsesto di eventi di spettacolo e cultura che dal 9 luglio scorso ha accesso molteplici palcoscenici diffusi della città. Oltre 130 appuntamenti distribuiti in conosciute o inedite arene, in contesti di per sé spettacolari: l'Arena lido sul mare, la piazza sull'Acqua su cui si affaccia il Ponte di Tiberio, gli spazi dell'ex Colonia Bolognese, e ancora la Corte degli Agostiniani, il Cortile della Biblioteca, il Lapidario del Museo, il Podere dell'Angelo. Una proposta nata con il doppio obiettivo di rompere il digiuno da spettacolo dal vivo imposto dal lockdown e valorizzare i protagonisti, le maestranze, le associazioni attive sul territorio.
Nell'anno del Centenario di Federico Fellini, Rimini non poteva che ripartire dal cinema. Schermo principale dell'estate è stato l'Arena Lido alla Darsena di Rimini, frutto di un progetto che ha coinvolto per la prima volta tutti gli esercenti cinema della città, coordinati da Notorius Rimini Cineclub e che ha consentito di riscoprire il fascino delle arene all'aperto degli anni Sessanta. Oltre 50 le serate di programmazione (42 serate di cinema e otto concerti) che hanno raccolto in totale oltre 10mila spettatori, che si è conclusa ieri sera con l'anteprima del nuovo documentario di Anselma Dall'Olio "Fellini degli spiriti", chiudendo un cerchio che lega l'estate riminese all'omaggio al Maestro. Fellini è stato il cuore della programmazione cinematografica della Corte degli Agostiniani, a capienza ridotta per rispettare il distanziamento: sold out i 140 posti a disposizione per le proiezioni dei capolavori del regista riminese come La dolce vita e Amarcord, per un totale di un migliaio di presenze per i dieci appuntamenti in calendario, che comprendevano anche l'omaggio ad Alberto Sordi con la visione di alcuni suoi film più celebri come Il medico della muta e Polvere di Stelle.
La musica è stata l'altra grande protagonista dell'estate riminese. Oltre agli appuntamenti con il jazz internazionale all'Arena Lido (con Paolo Fresu, Jazz in quartet, Fabrizio Bosso e Rava, Bollani e Petrella) e l'applauditissimo omaggio a Ivan Graziani, nei due mesi appena conclusi turisti e riminesi hanno dato l'opportunità di scoprire i talenti del territorio, gli oltre trenta musicisti e interpreti che hanno partecipato al progetto "E la chiamano Rimini", il doppio cd che contiene la cover corale di "Rimini" di Fabrizio De Andrè, lanciato dall'emozionante video realizzato da Chico De Luigi. Le loro note hanno risuonato dalla piazza sull'Acqua, un'arena naturale con una scenografia straordinaria che ha ospitato oltre 200 persone a sera, con punte superiori per alcuni concerti. Il pubblico è stato supportato anche dai volontari della protezione civile, impegnati a garantire la sicurezza degli utenti. Grande successo anche per gli eventi alla Colonia Bolognese, realizzati con l'associazione Il Palloncino Rosso, con oltre seicento spettatori complessivamente nei sette appuntamenti tra musica e teatro.
Tanta affluenza anche per gli appuntamenti con l'arte e la cultura organizzati da Biblioteca e Museo. Circa novecento le presenze al Museo della Città, tra le rassegne Opere allo scoperto, la natura della Danza e le visite guidate, oltre 350 invece le presenze al cortile della Biblioteca, tra appuntamenti per adulti e ragazzi.
"Al di là dei numeri, questi due mesi ci hanno riconsegnato un clima in fermento – sottolinea l'assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia – Una città che è ripartita dalla sua arte e della sua storia, portando spettacoli e cultura nei luoghi della sua identità, sia in quegli spazi tradizionali come la Corte degli Agostiniani, sia in nuove arene come la Piazza sull'acqua o l'ex Colonia Bolognese. All'Arena Lido alla Darsena inoltre siamo riusciti a dare vita ad un progetto unico, convogliando le energie degli operatori di un settore, quello cinematografico, tra i più compromessi dalle conseguenze dell'emergenza sanitaria. Un progetto di rete, che ha coinvolto tante realtà della città, che rappresenta la strada da percorrere anche in futuro. L'intero settore della cultura è atteso da mesi difficili e pieni di incognite, Rimini ha dimostrato di poter reagire mettendo insieme le forze".