(Rimini) Vendeva le “Interactive” contraffatte per originali, le Sneakers luxury per eccellenza e modello iconico del Brand Hogan, in un negozio di Bellaria-Igea Marina. Lo hanno scoperto le fiamme gialle del comando provinciale di Rimini nel corso di un controllo finalizzato al contrasto della vendita e diffusione di marchi contraffatti, a tutela anche degli ignari clienti probabilmente convinti di acquistare il prodotto originale. Le scarpe erano vendute a 49 euro, grazie ad una promozione che l’esercente pubblicizzava con tanto di cartelli affissi sulla vetrina del negozio, risultando così il prezzo particolarmente allettante per il pubblico, in considerazione di quello originale di vendita pari ad euro 180. Il commerciante è stato perciò denunciato per vendita di prodotti contraffatti.
Ma il controllo non si è concluso lì; nell’immediatezza, infatti, i finanzieri di Rimini, con mirati approfondimenti e risalendo la filiera, hanno scoperto il luogo di approvvigionamento delle scarpe: assistiti dai colleghi delle fiamme gialle di Fermo e dopo aver raggiunto un’abitazione alla periferia di Montegiorgio (Fm) hanno individuato, sul retro, un laboratorio attrezzato dove venivano prodotte le scarpe vendute nel negozio di Bellaria-Igea Marina.
Complessivamente, sono state sequestrate 500 paia di scarpe “Hogan” contraffatte, nonché accessori e componenti di pelle riproducenti la “H” e le “fustelle” in metallo per il taglio del pellame, occorrenti per riprodurre la “H” del marchio illecitamente riprodotto. Singolari le modalità di impressione sulle scarpe del marchio contraffatto, riprodotto dal titolare del laboratorio in maniera artigianale, servendosi di un martello che batteva abilmente sugli stampi in metallo.
Il responsabile del laboratorio, un cittadino originario di Fermo, è stato anche egli denunciato all’autorità giudiziaria per l’illecita condotta rilevata dalla pattuglia operante composta da finanzieri di Rimini e Fermo. L’operazione “comfort shoes” ha consentito così di stroncare il traffico illecito sul nascere in modo da scongiurare che l’attività di diffusione dei prodotti contraffatti potesse prendere piede in modo più ampio. Gli accertamenti comunque continueranno in maniera trasversale anche al fine di individuare eventuali consumi in frode e quindi tutelare non solo gli interessi economico-finanziari dell’erario ma anche quelli degli ignari consumatori finali, che credono di acquistare un prodotto originale, e degli imprenditori titolari del marchio.