(Rimini) Rimini accoglie con gioia la proposta di Papa Francesco e da venerdì 13 a domenica 15 novembre rilancia in tutta la Diocesi la quarta Giornata Mondiale dei Poveri. Istituita da Papa Francesco dopo il Giubileo della Misericordia, la Giornata è celebrata ogni anno nella 33ª Domenica del Tempo Ordinario. Papa Francesco domanda alla comunità cristiana – e alle donne e agli uomini di buona volontà – di impegnarsi perché “questa Giornata Mondiale possa rafforzare in tanti la volontà di collaborare fattivamente affinché nessuno si senta privo della vicinanza e della solidarietà”.“Mi unisco all’auspicio di Papa Francesco perché questa nuova Giornata Mondiale, diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda. – sono ancora parole del Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi – I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo”.
La Diocesi di Rimini celebra la Giornata, intitolata “Tendi la mano al povero”, con un evento cittadino, venerdì 13 novembre alle ore 20.30, presso la chiesa di San Bernardino (delle suore clarisse). La presiederà il Vescovo di Rimini, e sarà possibile seguirla in diretta anche su Icaro TV (canale 91 del digitale terrestre). La Diocesi, inoltre, invita caldamente ogni comunità parrocchiale a celebrare adeguatamente questa giornata secondo i desideri del Papa. Con la sensibilità, le possibilità e l’inventiva propria di ciascuna realtà.
La Caritas diocesana di via Madonna della Scala, ad esempio, per rendere più caloroso il momento del ritiro del pranzo, ha pensato ad esempio due piccole iniziative: il noto musicista riminese Paolo Sgallini terrà un piccolo concerto mentre le persone ritirano il pasto, mentre all’interno del sacchetto del pranzo verrà inserito un messaggio, un “Message in a Bottle” per scaldare cuore e anima.
L’attuale situazione di pandemia impedisce di mettere a tavola i poveri e servire loro il pranzo come si è fatto tradizionalmente negli anni scorsi? Non per questo la Caritas di Rimini vuole deludere la speranza dei poveri. Dalla Protezione Civile della Provincia saranno preparati circa 150 pasti, che Caritas di Cattolica e della Valle del Rubicone consegneranno a domicilio a famiglie del loro territorio.“Non solo una buona azione ma il riconoscimento di una dignità” rilancia il Vicario generale, don Maurizio Fabbri in relazione a questo appuntamento. “Con l’idea di creare delle occasioni concrete di incontro, e non solo di assistenza, perché il povero è una persona e non un problema e per aiutarlo davvero bisogna riconoscerlo come un fratello e una sorella che ha diritto anch’esso a tutto ciò che desideriamo per noi stessi”.
Molte sono anche le iniziative di cui si ha già notizia. In diverse comunità parrocchiali ci si sta preparando alla Giornata mondiale dei Poveri, in collaborazione con le Referenti della Caritas Diocesana. Oltre all’animazione della liturgia domenicale del 15 novembre (intenzioni di preghiera specifiche, raccolte generi di prima necessità in chiesa, raccolta fondi, etc), si stanno preparando Veglie di preghiera, nascono forme di vicinanza ai poveri del territorio (come la consegna di un pasto a domicilio, etc.).
Per animare tutto ciò la diocesi, in collaborazione con la Caritas diocesana, oltre alle proposte per la liturgia, ha preparato un breve video sul tema della Giornata “Tendi la mano al povero” che è possibile utilizzare in chiesa o in altre occasioni di incontro parrocchiali. Così pure, un semplice adesivo con il logo della giornata, che può essere distribuito nelle liturgie di quella giornata.
Un’altra iniziativa prevista è la distribuzione brevi manu del messaggio del Papa relativo alla Giornata Mondiale dei Poveri 2020.
“Abbiamo da riflettere e da convertirci. – rilancia il Vescovo Francesco – Se la salvezza annunciata da Gesù si rivolge in modo particolare verso i poveri e gli oppressi, verso i più disagiati, non è perché Dio operi discriminazioni all’interno della grande famiglia umana, ma perché l’uomo le ha operate. Se Dio si rivolge ai poveri, è perché questi sono stati da noi esclusi. Proprio perché Dio vuole mettere fine all’ingiustizia e alla discriminazione, essi diventano destinatari privilegiati del suo amore. Sono loro, più di ogni altro, che hanno bisogno di giustizia, pace e liberazione”.