(Rimini) Alla chiusura del 2020 - il secondo dei tre anni previsti dal progetto No Tax Area, per i quali era stata stanziata una somma complessiva di 600 mila euro (200 mila per ciascun anno) - tutti gli aventi diritto si vedranno riconosciuto un contributo equivalente al 100% delle spese che hanno sostenuto per pagare la Tari. Il valore complessivo dei contributi per gli sconti tariffari che il Comune ha concesso nel corso del 2020, equivale a circa 170 mila euro e non supera il budget annuale messo a disposizione. Questo è il quadro che emerge dal report di fine anno fornito dagli uffici del Settore Sistema e sviluppo economico, che all'inizio dell'ultimo anno del triennio legato al progetto, ha fatto un riepilogo generale sull'importante pacchetto di misure messe in campo dal Comune di Rimini a sostegno del settore commerciale e produttivo.
Le domande presentate nel 2020 hanno avuto in totale - rispetto all'anno precedente - un aumento del 85%. Sono infatti 78 le istanze complessivamente (42 erano quelle al 31 dicembre 2019), in grande maggioranza per accedere alle agevolazioni della finalità 3, cioè in favore degli iscritti nell'Albo delle Botteghe Storiche, che sono passati nel 2020 da 16 a 51 e hanno tutti presentato la domanda di contributo. Le altre finalità invece si sono sostanzialmente mantenute sui livelli dell'anno scorso, anche se con una lieve diminuzione delle start-up (da 14 a 12) e un lieve incremento degli "affitti rinegoziati" (da 10 a 13). Si confermano sempre 2, invece, le domande legate alla "riattivazione locali in disuso", riconducibili, come nel 2019, alle iniziative di solidarietà della Caritas e dell'Associazione Pacha Mama.
"Il riscontro del progetto No Tax Area è una conferma della strategia virtuosa - sottolinea l'assessore alle Attività Economiche Jamil Sadegholvaad - che abbiamo voluto attuare e che anche per il futuro può essere riproposta e potenziata, per supportare le attività commerciali del nostro territorio. E' indispensabile, soprattutto ora trovare delle soluzioni che ci consentano di ripartire nel rispetto delle regole e della tutela della salute. Queste misure concrete a sostegno del commercio e delle attività produttive servono a valorizzare le imprese in diversi ambiti, dalle start up alle botteghe storiche, fino la riattivazione temporanea di spazi sfitti. Così come la riduzione degli affitti con rimborsi IMU ai proprietari che accettano di rivedere al ribasso i canoni di locazione. Misure rivolte in particolare all'imprenditoria giovanile e alla valorizzazione di centro storico e borghi. Investimenti indispensabili per il sostegno dei privati, che possono dare un riscontro sia a livello sociale che occupazionale".