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19 12 2012 | Rimini | Riordino Province, Vitali: Decreto congelato per un anno, poi riforma costituzionale. Intanto, salve le giunte

Mercoledì, 19 Dicembre 2012

tortora-scuro

Rimini | Riordino Province, Vitali: Decreto congelato per un anno, poi riforma costituzionale. Intanto, salve le giunte


Congelato il decreto sulla riorganizzazione istituzionale, e salve le giunte per un anno, a Rimini intanto ci si organizza per arrivare preparati a una riforma costituzionale che non accorperà nulla e cancellerà tutto. “Tutto quindi per ora - conferma il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali - va avanti come prima, anche se sappiamo già che tutte le forze politiche lavoreranno sulla prossima campagna elettorale sulla chiusura delle Province, che quindi è solamente rimandata”.


Si torna quindi per un po’ a respirare. “L’anno che abbiamo davanti ci permette di lavorare finalmente con la dignità dell’istituzione. Fino a ieri eravamo chiusi, oggi siamo aperti. Questo ci servirà per portare a casa i risultati legati alla nuova identità che dobbiamo dare alle amministrazioni. Credo che questa consapevolezza da parte dei sindaci ci sia”.


Dopo di ché, la tendenza “molto probabile” sembra dunque quella della cancellazione dell’ente tout court e dunque la ridistribuzione delle funzioni. “E’ chiaro che questo dovrà passare per una riforma costituzionale e non per un decreto e i tempi saranno più lunghi, ma se c’è un accordo bipartisan non ci metteranno molto”. Se l’intuizione di Vitali è vera, quella che sta guidando sarà quindi, comunque, l’ultima legislatura per la Provincia di Rimini. “L’ultima piena”, dice Vitali. “Se ci dovessero essere strascichi, probabilmente li farebbero gestire a un commissario”.


Sarà esclusa dal prossimo esecutivo, secondo Vitali, la strada degli accorpamenti “che sono stati il vero ostacolo al decreto. Non tutti i territori sono maturi con il nostro, che ha già messo in campo collaborazioni nella gestione dei servizi”.


Rispetto al ruolo dei comuni e all’era post Province (quando sarà), l’altra questione sul tavolo è quella della riorganizzazione delle autonomie locali da parte della Regione, da portare in assemblea entro dicembre. “C’è un po’ di confusione – dice al proposito Vitali – perché l’aspetto amministrativo del nostro territorio non è legato esclusivamente agli enti locali. C’è una miriade di altri enti regionali e non che insistono sulla vita di un territorio e se non si prende sul serio in mano la riforma regionale complessiva sulla base di quanto il prossimo governo farà delle Province si rischiano risultati deludenti e di incidere su comuni in ginocchio. Il problema non si risolve facendo riforme politiche o di accorpamento”.


Un esempio è quello delle Province romagnole prima e dopo l’annuncio della fusione (scongiurata). “Fino a quando non ci è stato imposto da nessuno abbiamo lavorato tranquillamente e abbiamo portato a casa dei risultati che in nessun altro territorio ci sono, come trasporti, area vasta sanità, Romagna Acque. Nel momento stesso che ci è stato imposto sono cominciate le preoccupazioni. Ed è veramente rischiato di saltare tutto, anche le cose su cui si era più avanti, come la sanità. I campanili non verranno smontati con una legge, che non darà risorse o le darà limitate, c’è bisogno di una volontà di fondo da parte dei sindaci, altrimenti il rischio di caos istituzionale è molto alto”.


Curiosità. Nell’incertezza di quel che ne sarà, la Provincia ha intanto perso “tanti dipendenti”. “I più bravi, quelli che hanno trovato altro”, conclude Vitali.


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