(Rimini) I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini sulla base degli esiti dell'operazione “Spill out”, in collaborazione e sinergia con l’Inps hanno accertato l’infedele dichiarazione dei dati autocertificati nella Dichiarazione Sostitutiva Unica da parte di quattro cittadini residenti nella provincia di Rimini, cosa che gli ha consentito di beneficiare indebitamente del Reddito/Pensione di cittadinanza. "Una vera sorpresa è stata per le fiamme gialle", spiegano dal Gruppo di Rimini, quanto emerso all’esito delle indagini finanziare svolte nei confronti di un’anziana signora riminese, all’apparenza indigente, la quale, a fronte di un patrimonio mobiliare dichiarato ai fini Isee di 590 euro, "è risultata invece titolare di contratti di assicurazione sulla vita per 900 mila euro. Questa omessa comunicazione all’Inps di possidenze ha permesso all’anziana di percepire indebitamente la pensione di cittadinanza".
Nei confronti di altri due percettori del reddito di cittadinanza, invece, "sono state rilevate omissioni relative a patrimoni mobiliari riconducibili al possesso di quote in società di capitali operanti rispettivamente nel settore immobiliare e in quello della “produzione cinematografica”, aventi sede nella provincia di Pesaro-Urbino e Roma". Il quarto soggetto denunciato "è un pluripregiudicato, residente a Rimini, che beneficiava del reddito di cittadinanza nonostante fosse sottoposto a misura cautelare in carcere".
I quattro beneficiari oltre ad essere stati deferiti all’Autorità Giudiziaria sono stati segnalati all’Inps che ha proceduto di conseguenza alla immediata revoca del sussidio e attivato il recupero dell’indebito, per un totale di circa 23 mila euro. Inoltre, sono in corso ulteriori accertamenti, da parte dei finanzieri, tesi a verificare se, nel corso degli anni, le stesse persone abbiano usufruito indebitamente di ulteriori prestazioni sociali. L’operazione Spill out ha consentito complessivamente di denunciare 22 persone perché percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza e di recuperare somme indebitamente erogate, per un totale di oltre 113mila euro.