(Rimini) Costi del Metromare, il presidente della provincia di Rimini Riziero Santi chiarisce che i costi del Trasporto Pubblico Locale non sono aumentati a causa di Metromare e,che i Comuni che non beneficiano di Metromare non ne pagano i costi.
"Icriterio utilizzato per suddividere i costi del tpl è chiarissimo e le tabelle vanno lette correttamente. Ogni Comune paga per i chilometri che le vetture del tpl percorrono nel proprio territorio. Più chilometri vengono percorsi più alti sono i costi. Come il consumo dell’acqua che esce dal rubinetto", spiega Santi. "La gran parte dei costi è coperta dai contributi regionali, circa il 65% del totale. Un’altra parte è coperta dalle entrate dei biglietti e degli abbonamenti, una quota particolarmente alta, in condizioni normali, in provincia di Rimini (è circa il 20%). Il resto viene ripartito tra i Comuni sulla base dei chilometri".
In provincia di Rimini "vengono percorsi in totale circa 7,5 milioni di chilometri; Metromare pesa per circa 300 mila chilometri, ovvero meno del 5% del totale. Questi chilometri vengono pagati dai Comuni di Rimini e di Riccione e, per il 25%, dalla Provincia, che paga una quota fissa per tutti i chilometri sovracomunali effettuati. Nessun altro Comune, quindi, paga per il Metromare".
Nel 2021 "è solo cambiato il beneficio che ogni Comune riceve, per il proprio bilancio, dal contributo regionale. Per calcolarlo bisogna dividere il totale del contributo dato dalla Regione per il totale dei chilometri che quest’anno aumenterà, appunto, di circa il 5%. Questo avverrà quando Metromare entrerà in servizio a pieno regime, con i mezzi e l’infrastruttura collaudati. A quel punto, per fare un esempio, un Comune che versava 100 mila euro avrà un incremento di costi non superiore al 5%, ovvero 5 mila euro". Nel 2020, "grazie a questo metodo di ripartizione dei costi, sempre per restare all’esempio, quel Comune ipotetico avrebbe risparmiato circa 20 mila euro".
Santi aggiunge che "l’incasso da tariffe è ripartito tra tutti i Comuni e non è suddiviso secondo il Comune di provenienza dell’incasso, il che favorisce non certo gli hub". Detto ciò, "non si può pensare che si possa avere un miglior servizio, puntuale moderno e sostenibile, agli stessi costi di una rete superata e che non può essere mantenuta così com’è oggi. Mi aspetterei piuttosto proposte su come migliorare il servizio integrandolo con il piano comunale della mobilità urbana e per connettersi con altri territori".
I comuni, in ogni caso pagano di più. "E' venuto meno l’incentivo che la Regione aveva dato per tre anni per premiare la realizzazione dell’Agenzia unica della Romagna, Amr", spiega Santu. Inoltre, "è aumentato qualche canone, e i canoni, come da statuto, si suddividono tra tutti i Comuni, secondo le quote di capitale possedute in Amr. Per questo la Provincia di Rimini ha messo a disposizione 100 mila euro a vantaggio dei piccoli Comuni, per abbassare gli incrementi dei costi e praticare una sorta di sussidiarietà istituzionale trasversale”.