(Rimini) Sottoscritto oggi in prefettura il “Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze nei confronti delle donne”, a compimento di un percorso di approfondimento condotto da vari soggetti istituzionali e associativi: Prefetto, Procuratore della Repubblica, Presidente del Tribunale, Presidente della Provincia, Vicesindaco Comune di Rimini (anche in qualità di Comune capofila del Distretto Socio-Sanitario Rimini Nord), Sindaco Comune di Cattolica (in qualità di ente capofila per le tematiche di contrasto alla violenza e in rappresentanza dei Comuni del Distretto di Riccione), Direttore Ufficio Esecuzione Penale Esterna, Direttore Casa Circondariale di Rimini, Direttore Azienda Unità Sanitaria Locale Romagna, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna - Ufficio VII – Ambito territoriale di Forlì-Cesena e Rimini, Questore, Comandante Provinciale Carabinieri, Consigliera di Parità Provincia di Rimini, Sindaci Comuni Distretto Sociosanitario Rimini Nord, Sindaci Comuni del Distretto di Riccione, Centro Antiviolenza del Comune di Rimini “Rompi Il Silenzio” e Centro Antiviolenza distrettuale di Riccione “CHIAMA ChiAMA”
."Il documento, articolato alla stregua della analisi delle molteplici forme di violenza contro le donne nel quadro normativo di riferimento delineato dal 2009, è incentrato sul perseguimento degli obiettivi di tutela e di sostegno delle vittime attraverso il costante monitoraggio del fenomeno, il coordinamento delle azioni e la cooperazione fra soggetti pubblici e privati operanti nello specifico settore", spiegano dalla prefettura. "Nel disegno complessivo di protezione delineato dallo strumento pattizio la realizzazione concreta di tali finalità muove principalmente da una precisa consapevolezza: la necessità di perseguire la tutela delle donne in due direzioni, attivando, da un lato, strumenti educativi ed informativi rivolti a coloro che hanno subito violenza e realizzando, dall’altro, una azione mirata nei confronti degli aggressori. Infatti, l’insieme degli interventi previsti trova un necessario completamento tanto in una operazione di rieducazione mediante il supporto psicologico e terapeutico di gestione del disagio relazionale degli aggressori (soggetti maltrattanti) quanto in una imprescindibile azione di prevenzione che si sostanzia in una serie di interventi diretti alla emersione ed al superamento dei fattori di devianza che generano comportamenti violenti".
Al fine di garantire la concreta attuazione del protocollo, "la attivazione di appositi tavoli tematici tra i sottoscrittori rappresenterà l’occasione per costituire una sede di sintesi e di confronto destinato allo scambio reciproco di informazioni, contributi ed esperienze in una concezione di risposta globale delle istituzioni e del terzo settore. L’accordo, avente la durata di tre anni, rinnovabile tacitamente alla scadenza, è aperto ad ulteriori apporti che potranno essere forniti, anche attraverso specifiche adesioni, da altri Enti locali, Istituzioni o Associazioni operanti nel territorio provinciale. Come ha recentemente ricordato il Presidente della Repubblica, il fenomeno rappresenta ancora oggi una emergenza pubblica”. Per tale ragione, ha evidenziato il Prefetto, “si rivela estremamente rilevante proseguire nell’azione educativa intrapresa per affermare il rispetto pieno ed incondizionato della dignità delle donne e di tutte le persone, rimuovendo schemi e pregiudizi che ancora oggi persistono nella società attuale”.