(Rimini) Nella settimana dal 29 marzo al 4 aprile sul territorio romagnolo si sono verificate 3.450 positività su un totale di 34.287 tamponi eseguiti. Il tasso di positività è quindi del 10,1 per cento, dato che fa evidenziare alla Asl "una diminuzione del trend dei nuovi casi positivi, nel territorio romagnolo".Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 5 aprile, si registra la quota di 644 ricoveri, con una diminuzione di 103 ricoverati rispetto alla settimana precedente, pur rimanendo l'azienda all'interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali.
Nel riminese, si sono verificati 1.066 casi totali nel corso della scorsa settimana, con un apercentuale di positività pari al 12 per cento dei tamponi effettuati (9.080). Il numero dei positivi attuali è pari a 2.980, due i focolai attivi noti al 5 aprile nelle scuole e altrettanti nelle residenze protette. L'incidenza dei casi sia nel distretto di Rimini, sia in quello di Riccione resta sopra i 500 ogni 100mila abitanti. Il tasso di ospedalizzazione è stato pari al 64 dei casi attivi, pari allo 0,83 il tasso dei ricoveri in terapia intensiva, il 12,9 per cento sul totale dei ricoveri.Sono stati 34 i decessi per covid registrati la scorsa settimana, con il totale che sale a 998, pari a 3,1 per cento il tasso di letalità sul numero dei residenti.
"Anche questa settimana , commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna, la circolazione del virus si conferma in calo. Un dato che si riverbera, anche se in maniera comprensibilmente più lenta sull'occupazione dei posti letto anche nelle terapie intensive. Siamo quindi in una situazione complessiva relativamente più "tranquilla", anche se in un quadro in cui non si deve mai abbassare la guardia. Prosegue nel contempo la campagna vaccinale e l'accordo siglato in queste ore con i medici di medicina generale, ci consentirà di accelerare con le somministrazioni dei pazienti al domicilio e con i loro cargive e conviventi. Si spera che nelle prossime settimane l'approvvigionamento dei vaccini possa ulteriormente incrementare per permetterci di proseguire celermente anche con la fascia di popolazione dai 70 ai 74 anni di età che a partire dal 12 aprile comincerà a prenotarsi"