Discoteche ancora senza data, la protesta del Silb a palazzo Chigi

Giovedì, 01 Luglio 2021

(Rimini) “A 16 mesi di distanza dall’inizio della pandemia tutti i locali da ballo italiani restano chiusi. Ancora una volta la nostra categoria è stata presa come capro espiatorio di tutti i mali. Eppure se il “male” fossero state le discoteche, dopo tutti questi mesi con le nostre attività chiuse al pubblico, la pandemia doveva essere solamente un brutto e lontano ricordo. Così non è e lo devono capire anche benpensanti e bigotti che continuano a compiacersi dell’imminente morte del nostro comparto, vedendo nella riapertura delle discoteche il disastro, la ripresa dei contagi e il male assoluto dimenticando, o non volendo vedere cosa accade in realtà intorno a noi ogni sera e ogni notte. Gli assembramenti che si creano in ogni città non sono permessi ma di certo sono tollerati, il ballo abusivo avviene in ogni luogo e i locali da ballo, che sono gli unici con licenze e regole ferree, destinati all’estinzione". Il presidente del Silb dell’Emilia Romagna, Gianni Indino, commenta così la mancata comunicazione da parte del governo di una data per la riapertura delle discoteche. 

Fino a quando non sarà definita l'attesa data "i gestori dei locali da ballo italiani attiveranno dunque un presidio permanente davanti alla porta di Palazzo Chigi, davanti alla porta di quegli esponenti di governo che li stanno costringendo formalmente a chiudere e lo stanno facendo nel modo più subdolo possibile, ovvero prendendoli in giro, promettendo, procrastinando date e decisioni. Sarà un presidio fisso, numeroso, continuativo, rumoroso, con il quale si chiederà a gran voce la possibilità di tornare a lavorare. Siamo l’unico comparto del Paese ancora bloccato, mentre intorno a noi tutto è tornato come prima e sul piano dell’abusivismo anche peggio di prima. Lo facciamo per noi, per le centinaia di migliaia di famiglie che aspettano di poter tornare al lavoro. Da lunedì le discoteche si spostano a Roma, molte anche dall’Emilia Romagna”.