Rimini | Centro storico, riqualificazione bloccata dal masterplan (dicono Biagini e Pazzaglia), anzi no (dice Agosta)
Il masterplan di Rimini e la crisi dei negozi in centro. Non hanno lasciato indifferenti le dichiarazioni di oggi al Carlino dell’assessore all’urbanistica Roberto Biagini, sulle difficoltà degli uffici comunali a stare dietro al documento sulle linee d’indirizzo del sindaco e, quindi, sul resto del lavoro lasciato un po’ a se stesso ovvero le 2mila osservazioni al Psc. L'assessore si riferisce anche al Rue, che conterrebbe tra l’altro provvedimenti utili alla riqualificazione del centro, per ora congelati dal masterplan.
Il primo a cogliere la palla al balzo è stato Fabio Pazzaglia del gruppo consiliare Sel Fare Comune (ma anche sostenitore di Ingroia alle prossime politiche). “E' davvero incredibile il dibattito politico che si sta svolgendo in questi primi giorni dell'anno sui temi urbanistici. La parte più assurda è senza dubbio interpretata dalla compagine che guida l'amministrazione comunale, il Pd, un monolite che vanta Sindaco, assessori e maggioranza assoluta dei consiglieri. In consiglio il Pd ha 17 voti su 33. Un monocolore che avrebbe tutti i numeri per dar corpo a quello che c'è scritto nel suo programma elettorale, compreso il tema della riqualificazione del centro storico”, scrive.
Passata la boa di un terzo di legislatura, dice Pazzaglia, “riteniamo grave che il Pd sia ancora fermo alla fase della individuazione delle proposte. Che credibilità può avere un partito che a 18 mesi dall'inizio della legislatura si riunisce solo ora per discutere di problemi risaputi, come quelli del centro storico e, cosa ancor più grave, sapendo già di non essere in grado di prendere alcun provvedimento concreto?”.
Il consigliere dell’opposizione rincara la dose passando al masterplan (“come direbbe Biagini, dov'è finito il Psc?”) che definisce “un libro dei sogni mentre il Psc è uno strumento urbanistico vero. Può piacere o non piacere ma serve a governare un territorio”. Ed è qui che cala l’affondo. “Il Pd è in grado di governare? Questo che è appena iniziato è l'anno decisivo. Se il Pd non è in grado di cominciare a realizzare il suo programma di mandato allora è meglio andare ad elezioni anticipate. Diamo a Gnassi ancora un anno di tempo ma non di più. Dopo di che, se saremo ancora fermi al palo, la data migliore per andare ad elezioni anticipate è già scritta ed è senza dubbio nel 2014 quando ci saranno le elezioni nella maggioranza dei Comuni della Provincia”.
Da casa Pd a rispondere, soprattutto a Pazzaglia, ma un po’ anche a Biagini, è il capogruppo consiliare Marco Agosta. “Devo notare – dice – che il Consigliere Pazzaglia non perde occasione di fare politica usando, come strumento di azione, la polemica. Talmente appassionato alla polemica che per sostenerla tradisce oggi con le parole ciò che ieri ha fatto con il voto”.
Agosta si riferisce all’unanimità con cui il consiglio comunale ha votato a favore del piano strategico “di cui il Masterplan altro non è che il primo passo concreto per la sua attuazione. Altro che libro dei sogni, si tratta invece del primo segno” e si riferisce anche al fatto che “Pazzaglia oggi invoca lo stesso Psc (Rue aggiungo io se di centro storico si vuol parlare) contro i quali ha votato nella scorsa legislatura”.
E poi giù con il racconto del masterplan, dalle esigenze nate dalla crisi economica, al passaggio dallo sviluppo quantitativo a quello qualitativo, e così via, fino ad una risposta anche per l’assessore Biagini. “Il lavoro sul masterplan dunque è un lavoro, oltre che prezioso per i contenuti, necessario per procedere con l'approvazione del Psc. Oggi siamo in grado di procedere celermente alla fase conclusiva dell'approvazione del Psc e del Rue rendendoli coerenti con la nuova fase che si è aperta ma soprattutto utili a far sì che Rimini sappia affrontare e vincere la sfida del futuro”.