(Rimini) “Fusione fiere: 'Diktat inaccettabili'". Jamil Sadegholvaad, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Rimini, entra nella vicenda della fusione, tra le fiere di Rimini e Bologna. Al proposoto si deciderà dopo le elezioni amministrative, che il 3 e il 4 ottobre interesseranno tanti Rimini quanto Bologna."Non è la prima volta che il presidente di Confcooperative Bologna, Daniele Ravaglia, attacca il progetto di fusione tra fiere della Regione e in particolare Rimini. La pochezza di argomenti di queste critiche è inversamente proporzionale alla complessità dell'operazione e, devo dire, al senso di responsabilità delle istituzioni e dei soggetti che la stanno portando avanti".
"Io credo che questo tipo di interventi debba essere valutato sotto due aspetti", spiega Sadegholvaad. "Uno di carattere economico, finanziario, lavorativo. Insomma, le famose carte e gli altrettanto celebri documenti. E da quello che si è capito finora, Rimini ha performance e bilanci nettamente in linea con le ambizioni e le prospettive di un progetto europeo. Si può dire lo stesso e con la stessa certezza di altri? Poi c’è il versante politico e del dibattito pubblico. Sarebbe troppo semplice rispondere al diktat di Ravaglia con una risposta affermativa. Certo, no alle nozze con Bologna! A Rimini in questa fase riscuoteremmo facili entusiasmi da ‘campanile’, soprattutto alla luce degli ultimi dati di bilancio delle due società".
Infine, "non saremo noi a seguire questa deriva localista e non possiamo certo gioire delle difficoltà altrui, anche perché le cause e il contesto di queste difficoltà risiedono in un fattore comune che rende ancor più strategica la fusione delle due società. Ma questo percorso dovrà ancor più vedere Rimini e Bologna sedersi pariteticamente perché qui non esistono buoni o cattivi. E tutto questo con il supporto della Regione, allo stesso tavolo riprendendo un filo solo temporaneamente interrotto dalla tornata elettorale”.