(Rimini) "Questa estate molti operatori turistici si sono lamentati per la mancanza di personale. Ormai è un concetto consolidato quello che ha presentato la nostra città, soprattutto in questa ultima estate, popolata da imprenditori dinamici e volenterosi e da giovani fannulloni che non hanno avuto voglia di lavorare". A tema dell'intervento odierno di Gloria Lisi, candidata sindaca per Rimini alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre, c'è un asptto particolare del turismo: quello della manodopera stagionale. "A questa narrazione si è aggiunto un corollario: quello del famigerato reddito di cittadinanza che, secondo molti avrebbe invogliato i disoccupati e gli stagionali a rimanere sul divano a far niente, proprio quando c’era da rimboccarsi le maniche".
"Io credo piuttosto che il reddito di cittadinanza sia stato uno strumento molto utile e necessario per superare situazioni di forte disagio per molte famiglie, soprattutto nella terribile fase dell'emergenza Covid. Ma, come è stato detto dal premier Mario Draghi e dallo stesso leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, sul reddito di cittadinanza occorre aprire una discussione che consenta di migliorarlo, di prendere il buono che c’è stato, perché del buono c’è stato, e di superare soprattutto quei limiti che si sono riscontrati, soprattutto nei controlli e nelle verifiche su chi ne ha goduto".
"Quello che invece emerge con forte e maggior chiarezza è che vi sono i contratti di lavoro nazionali, ma sappiamo anche che nella maggior parte dei casi non vengono rispettati sia per quanto riguarda la retribuzione, che l’orario di lavoro settimanale, che il giorno di risposo. Io credo che serva quindi l’impegno di tutti a partire dalle Associazioni di categoria, Istituzioni, Amministrazione Comunale e Regione affinché davvero il nostro sistema turistico crei non solo occupazione ma buona occupazione. Dobbiamo impegnarci a fianco degli imprenditori che operano con etica e responsabilità per favorire il lavoro di qualità, il lavoro regolare e la cultura della legalità e relegare a fenomeno marginale e da sconfiggere la precarietà, il lavoro povero, il lavoro nero e irregolare".
"L'Amministrazione comunale può e deve essere presente in questo contesto utilizzando tutte le armi possibili per scongiurare questi fenomeni di sfruttamento che creano disuguaglianze e sleale concorrenza. E questo vuol dire più controlli, più vigilanza e anche capacità di intervenire con provvedimenti mirati sia di natura economica che fiscale. In ogni caso per creare nuovo lavoro è essenziale innescare a Rimini una forte crescita dell’economia, dove innovazione, adozione di nuove tecnologie, buoni salari e aumento della domanda costituiscono requisiti essenziali".
"Ma questi non sono processi che avvengono sempre in automatico, a volte richiedono di essere orientati e stimolati. È quindi necessario mettere realmente il lavoro al centro della concertazione tra le parti economiche e sociali e l’Amministrazione, con l’obiettivo di rafforzare, con interventi mirati, quei settori dell’economia riminese certamente non solo turistica, che pur disponendo di un mercato in crescita non riescono a sfruttarlo a pieno, perché mancano strutture idonee ad attrarre talenti anche dall’estero o a promuovere l’insediamento e la crescita sul nostro territorio di start up innovative. Cosi come occorre infine che l’imprenditore che intende investire e che rispetta le regole senta l’Amministrazione vicina".